venerdì, Ottobre 11, 2024
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I volontari del 41° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana sperimenteranno per un anno le sigarette elettroniche

Presentato al 41° Stormo di Sigonella l’unico studio clinico europeo sulle sigarette elettroniche

Continua lo studio clinico sulle e-cig svolto dall’Università di Catania in collaborazione con LIAF-Onlus e Categoria®, avvalendosi della prestigiosa partecipazione del 41° Stormo A/S di Sigonella dell’Aeronautica Militare Italiana.
Lo studio clinico, avviato lo scorso aprile, prevede la partecipazione di volontari del 41° Stormo per lo studio delle sigarette elettroniche.
La presentazione del progetto si è svolta oggi a Sigonella con la partecipazione del Prorettore dell’Università di Catania Maria Luisa Carnazza; il Prof. Riccardo Polosa, clinico medico, Direttore del Centro universitario per la prevenzione e cura del tabagismo dell’Azienda Policlinico Vittorio Emanule e responsabile del progetto; il Comandante del 41° Stormo, Colonnello Luca Tonello; il Tenente Colonnello Rocco Massimo Zaffarana Ufficiale Pubblica Informazione del 41° Stormo; il Capo Infermeria di Corpo, Tenente Colonnello Vincenzo Bellantone; la responsabile della comunicazione della Liaf, Dott.ssa Gabriella Papale, lo Psicologo e Ricercatore del CPCT, Pasquale Caponnetto, che seguirà i pazienti durante la sperimentazione, e la Dott.ssa Ersilia Belfiore, esponente di Categoria®.
«Partecipare alla sperimentazione delle sigarette elettroniche è una grande opportunità – afferma il Colonnello Luca Tonello, Comandante del 41° Stormo A/S di Sigonella – e siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo alla ricerca scientifica grazie alla collaborazione volontaria del nostro personale».
«Il tabagismo è una malattia cronica recidivante – ha spiegato il Prof. Riccardo Polosa – e la sigaretta elettronica può essere un valido strumento per aiutare i fumatori a gestire la dipendenza. L’idea di questo progetto nasce nel 2007 grazie all’esperienza di un paziente che è riuscito a smettere dopo avere provato le sigarette elettroniche. Abbiamo così deciso di iniziare una sperimentazione per valutare gli effetti di questo strumento nella lotta al tabagismo. Lo studio pilota ha portato a risultati molto confortanti: in circa il 50% dei casi le sigarette elettroniche si sono dimostrate un utile strumento per aiutare il fumatore a ridurre il numero di quelle tradizionali, e in alcuni casi perfino a smettere. Vorrei inoltre chiarire che, al contrario di voci circolate in passato, ad oggi non sono state riscontrate controindicazioni ed effetti collaterali. Ogni volontario – ha continuato il Prof. Polosa – avrà in dotazione i kit di sigarette elettroniche Categoria® e sarà seguito con un apposito servizio di counseling per un anno, i primi tre mesi con incontri frequenti, poi con una visita a sei e una conclusiva a 12 mesi.
L’Università di Catania – ha concluso il Prof. Polosa – è all’avanguardia nella lotta contro il fumo ed è tra i primi centri di ricerca al mondo a portare avanti questo tipo di sperimentazione, i cui studi in corso sono già visionabili sul database medico internazionale ClinicalTrial.gov e a breve sulla prestigiosa rivista medica BMCMedicine sarà pubblicato lo studio pilota già concluso».
«L’Università di Catania – ha affermato il Prorettore Maria Luisa Carnazza– è orgogliosa di avere portato avanti questo progetto, che dimostra ancora una volta quanto l’attività di ricerca del nostro Ateneo non sia fine a sé stessa, ma è finalizzata ad influire e a migliorare le condizioni di vita dei cittadini».
<<Categoria è orgogliosa di sostenere uno studio clinico così all’avanguardia sulle sigarette elettroniche – afferma la Dott.sa Ersilia Belfiore esponente dell’Arbigroup – e di poter così fornire informazioni qualificate e rassicuranti sul prodotto>>.
<<Le sigarette elettroniche sono uno strumento utile per aiutare i fumatori a ridurre i rischi legati al tabagismo e gestire la dipendenza da nicotina – afferma la Dott.ssa Gabriella Papale, responsabile della comunicazione della LIAF – è per questo che la Lega Italiana Antifumo partecipa attivamente allo studio clinico dell’Università di Catania>>.

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