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Tabacco da masticare: a sostegno degli SNUS una lettera all’UE

Un gruppo di scienziati esperti in cure antifumo ha inviato una lettera alla commissione europea sul tabacco, che si riunirà giorno 8 ottobre, a sostegno degli SNUS, il tabacco da masticare.
Di seguito la lettera completa tradotta in italiano, (Click here to read the english version) firmata anche dal Responsabile Scientifico LIAF Prof. Riccardo Polosa.
Egregio Signor Schulz,
Siamo un gruppo di esperti internazionali di salute pubblica e le scriviamo relativamente alla Direttiva sui Prodotti del Tabacco (Tobacco Products Directive – TPD) la cui prima lettura al Parlamento Europeo è prevista per l’8 ottobre.
Auspichiamo che ogni membro del Parlamento Europeo basi la propria valutazione riguardo al tabacco per uso orale (‘snus’) sulle prove scientifiche esistenti, e sostenga la revoca totale o parziale del divieto apposto su questo prodotto.
Con questa lettera vorremmo spiegare brevemente perché non sussiste alcuna giustificazione per questo divieto, e perché nel recente passato molti esperti ne abbiano chiesto la revoca in una nota firmata da 15 esperti mondiali e inviata al commissario Dalli nel 2011.
Purtroppo, tutte le argomentazioni scientifiche accuratamente documentate nella nota di cui sopra sono state sistematicamente ignorate quando la Commissione ha pubblicato la sua proposta di revisione della TPD nel dicembre 2012.
Un punto deve essere ben chiaro: il vietare un prodotto sicuro a basso rischio espositivo commercializzato quale sostituto delle sigarette convenzionali non avrà come effetto una riduzione del consumo di sigarette, piuttosto il contrario determinando più malattie e più morti fumo-correlate. Speriamo che questo sia un motivo sufficiente
per valutare a mente aperta e con onestà intellettuale la questione del divieto dello snus.
Divieto ingiustificato dello snus
Lo snus è vietato nell’UE (fatta eccezione per la Svezia) dal 1992. Il motivo alla base del divieto, in origine, era il timore che questo prodotto potesse istigare all’uso del fumo di tabacco nei giovani. Questo rischio è stato sempre e solo ipotetico, anzi i dati sull’utilizzo dello snus in Norvegia e in Svezia, dimostrano esattamente il contrario, che questo prodotto è un tramite per liberarsi dalla schiavitù dal fumo di sigaretta. Lo snus è usato come alternativa al fumo e come mezzo per uscire dalla dipendenza tabagica. Inoltre, lo snus non aumenta, piuttosto diminuisce l’insorgenza del fumo nei giovani. È principalmente grazie all’utilizzo dello snus che il numero di fumatori in Svezia e Norvegia risulta il più basso in Europa. Si è talvolta disquisito che lo snus dovrebbe essere vietato perché non è sicuro al 100 %, non tenendo dunque conto del suo grande impatto in termini di migliorata salute pubblica laddove è permessa la libera vendita. Pertanto non c’è motivo di considerare lo snus in modo differente rispetto agli altri prodotti a base di tabacco senza combustione.
Come con la sigaretta elettronica, ci sono buone ragioni per incoraggiare il suo utilizzo come alternativa al fumo per
le persone che non possono o non desiderano smettere.
Potenziale dello snus per la salute nel resto d’Europa.
La salute pubblica in Svezia e Norvegia è migliorata nettamente. Secondo il più recente sondaggio dell’Eurobarometro, la prevalenza di fumatori adulti in Svezia è solo del 13%, di gran lunga inferiore alla media europea del 28%. Nulla di ciò che consumiamo può essere sicuro al 100% o puro, ma i rischi associati all’uso dello snus sono dell’ordine del 95-99 % inferiori rispetto a quelli associati all?uso della sigaretta convenzionale.
Questo ha determinato la sostanziale riduzione delle malattie fumo-correlate (es. cancro polmonare, malattie
cardiovascolari, enfisema polmonare). Ad esempio, il tasso di mortalità per cancro del polmone in Svezia è la metà di quello della vicina Danimarca. La Svezia ha anche livelli significativamente più bassi di mortalità per cancro orale. Non è corretto sostenere, come fa la Commissione, che lo snus è ‘tossico e crea dipendenza’: è molto meno tossico e crea molta meno dipendenza rispetto alle sigarette, e il fatto che rilasci nicotina in quantità adeguate lo rende una valida alternativa al fumo. È questo il principio base della ‘tobacco harm reduction’ (‘riduzione del danno da tabacco’) capace di migliorare la salute dei cittadini europei.
Un divieto non etico.
Quando le persone usano lo snus invece di fumare riducono in modo significativo i loro rischi per la salute, a proprie
spese, di propria iniziativa, e senza procurare alcun danno a nessuno. Su quali basi un governo può giustificare l’uso di una legge europea atta a impedire loro di fare questo? La conseguenza, visibile in tutta l’Unione Europea al di fuori della Svezia, è più fumo, più morti, più malattie. Anche se un solo utente in una qualsiasi parte dell’Unione
europea volesse usarlo, perché una direttiva dell’Unione Europea dovrebbe vietarglielo? Non esiste, nelle azioni governative, alcun precedente in termini di divieto di prodotti molto più sicuri rispetto ai loro corrispettivi a rischio più elevato. Questa politica fortemente arbitraria pone importanti problemi etici e rende l’Unione Europea complice nel perpetuare danni e morti da fumo di sigaretta.
Una incoerente legislazione sul tabacco discredita l’UE.
L’approccio alla regolamentazione e legislazione dello snus si basa su un errore vecchio di 25 anni, che i funzionari si sono rifiutati di accettare o correggere. Non c’è alcuna spiegazione plausibile per mettere al bando la forma di tabacco più sicura al mondo tra le alternative conosciute, lo snus, quando la più pericolosa, la sigaretta tradizionale, è invece ampiamente disponibile in commercio. Tantomeno ci si spiega come mai il tabacco masticato sia consentito, mentre quello succhiato sia vietato. Come può un divieto essere coerente con il principio della libera circolazione delle merci, soprattutto quando sappiamo che l’impatto del prodotto è positivo per la salute lì dove non è vietato? Queste evidenti contraddizioni minano le basi di tale importante normativa. Tutti i rami della legislatura hanno l?obbligo legale e professionale di tenere conto dei progressi nella comprensione scientifica, e questo è particolarmente rilevante date le vite in gioco. È il tempo di prendersi le proprie responsabilità, e di correggere quell’errore vecchio di 25 anni che sta alla base del divieto dello snus.
Correggere le disposizioni in materia di snus nella Tobacco Products Directive.
Ci sono tre opzioni principali, che riportiamo in ordine di preferenza, la prima più fortemente auspicata e sostenuta.
1. Considerare lo snus come qualsiasi altro prodotto di tabacco senza combustione. Le definizioni nella direttiva possono essere modificate rimuovendo la discriminazione arbitraria tra lo snus e gli altri prodotti a base di tabacco senza combustione. Questo sarebbe l’approccio più semplice e plausibile.
2. Trattare lo snus come un nuovo prodotto a base di tabacco. Lo snus potrebbe passare attraverso lo stesso processo riservato all’introduzione di nuovi prodotti del tabacco, come per quelli che prevedono il riscaldamento (non la combustione) del tabacco, ai sensi dell’articolo 17 della TPD. Dato che lo snus non è mai stato disponibile sul mercato, ad eccezione della Svezia, è ragionevole trattarlo come un prodotto nuovo.
3. Consentire una deroga al divieto generale laddove lo snus viene tradizionalmente utilizzato. Ciò consentirebbe agli Stati membri di stabilire che lo snus sia da considerarsi prodotto tradizionale, e pertanto permetterne l’uso.
Con tale lettera, chiediamo e supportiamo anche l’elaborazione di un quadro normativo per tutti i prodotti a base di tabacco senza combustione, che ponga dei limiti alle sostanze contaminanti potenzialmente tossiche e dannose per la salute dell’uomo. Il gruppo di esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si occupa
di prodotti a base di tabacco senza combustione raccomanda esattamente questo, e tale approccio è sostenuto dal Royal College of Physicians del Regno Unito e da molti altri esperti.
Non esiste base scientifica, etica o legale per vietare lo snus, e ci auguriamo che Lei sosterrà una delle tre opzioni elencate sopra. Così facendo, favorirà certamente migliori condizioni di salute per i cittadini europei e sfiderà il dominio del fumo di sigaretta, che rappresenta la modalità in assoluto più pericolosa di assunzione di tabacco e nicotina.
Cordiali saluti,
Prof. Riccardo Polosa, MD, PhD Full Professor of Internal Medicine
Università degli Studi di Catania, Italy
Professor Martin Jarvis
Emeritus Professor of Health Psychology
Department of Epidemiology & Public Health
University College London, UK
Jacques Le Houezec, PhD
Consultant in Public Health, Tobacco dependence, France
Professor Karl Olov Fagerström PhD
Emeritus Professor of Psychology
President Fagerström Consulting AB
Professor Dr Michael Kunze
Head of the Institute for Social Medicine
Medical University of Vienna
Karl Erik Lund PhD
Norwegian Institute for Alcohol and Drug Research, Oslo Norway
Dr Lars Ramström
Director Institute for Tobacco Studies
Stockholm Sweden
Professor Tony Axell
Emeritus Professor Geriatric Dentistry
Consultant in Oral Medicine
Clive Bates
Former Director,
Action on Smoking & Health (UK) 1997-2003

1 Commento

  1. Articolo davvero interessante, mi schiero al 100% dalla parte degli esperti! Dopo essere stato in Svezia e aver provato lo snus, ho iniziato ad ordinarlo online, con tutti i rischi del caso. Il fatto che sia così bandito è davvero uno scandalo! Per fortuna però, ultimamente il fenomeno sta prendendo piede, ed è pure nata una community italiana gestita da appassionati di Chewing Bags: http://www.chewingbags.it/info-chewing-bags/ Da un po’ in tabaccheria è addirittura possibile trovare quelle distribuite dalla Al Capone!

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