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Pazienti con BPCO possono migliorare la patologia passando a strumenti a rischio ridotto

Catania, 23 marzo – Il nuovo studio di ricerca scientifica triennale condotto dai ricercatori del CoEHAR dell’Università di Catania e guidato dal professore Riccardo Polosa, identifica gli effetti a lungo termine sui pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) che passano a prodotti a tabacco riscaldato.

“La mia esperienza clinica mi dice che la maggior parte dei fumatori di BPCO non ha una buona ragione per smettere – afferma Polosa – dai risultati chiave dello studio si evidenzia che l’uso di prodotti a base di tabacco riscaldato (HTP) ha ridotto di più il numero di esacerbazioni acute della BPCO del 40% e ha causato miglioramenti clinicamente significativi. C’è una chiara indicazione che le nuove tecnologie senza combustione possono essere un rimedio enorme per la BPCO e questo è importante per i medici e i pazienti”.

Il 4 marzo Publich Health England ha annunciato che, nonostante la diffusione di strumenti riduzione dei danni da fumo, il fumo di sigarette convenzionali rimane la principale causa singola di morte e malattie prevenibili, nonché una delle principali cause di disuguaglianze di salute.

È significativo che sia ben noto che il fumo di sigaretta è un fattore di rischio significativo per chi soffre di BPCO, causando oltre 3 milioni di morti ed essendo la quarta causa di morte a livello globale. PHE ha annunciato che dispositivi alternativi per la somministrazione di nicotina meno dannosi potrebbero svolgere un ruolo cruciale nella riduzione di questo onere per la salute.

Punti salienti:

  • Lo studio dimostra che l’uso a lungo termine dell’HTP nei pazienti con BPCO ha esiti clinici come il tasso di esacerbazione, la tolleranza all’esercizio e le misure di qualità della vita.

L’uso di HTP ha ridotto il numero di esacerbazioni acute della BPCO di oltre il 40% e ha causato miglioramenti clinicamente significativi nella QoL e nella capacità di esercizio, mentre non sono stati osservati cambiamenti nei pazienti che hanno continuato a fumare.

  • BPCO attualmente rappresenta circa il 6% di tutti i decessi e si prevede che entro il 2030 diventerà il killer numero uno tra le 10 principali cause di morte a livello globale.
  • È improbabile che l’uso a lungo termine di HTP da parte dei pazienti con BPCO sollevi significativi problemi di salute durante il normale utilizzo.
  • Data la dipendenza dal fumo, molti fumatori non possono o non vogliono smettere e le percentuali di smettere di fumare tra i pazienti con BPCO sono estremamente modeste, anche negli ospedali terziari. Ciò mostra la necessità di una riduzione del danno da tabacco, un’alternativa allo scenario “esci o muori”.

Lo studio

Smettere di fumare è l’unico intervento noto che può migliorare la BPCO e salvare vite umane, ma smettere non è facile. La sostituzione delle sigarette di tabacco combustibile con alternative di somministrazione di nicotina prive di combustione come i prodotti a tabacco riscaldato (HTP) può portare a miglioramenti nella malattia.

Perché?

I pazienti con BPCO che fumano fanno meglio a smettere di fumare. Un approccio alternativo per i pazienti con tale patologia che hanno difficoltà a smettere di fumare è quello di sostituire le sigarette convenzionali con prodotti alternativi e meno dannosi. Ma non sono disponibili dati. Questo è il primo studio per valutare misure oggettive e soggettive della salute cardio-respiratoria nei pazienti con BPCO che sono stati utenti quotidiani di HTP. La conoscenza degli impatti a lungo termine sulla salute dell’uso di HTP in questa popolazione di pazienti è necessaria per informare i pazienti con BPCO e i loro medici.

Gli individui con COPD hanno una scarsa qualità della vita e muoiono prematuramente per complicazioni cardio-respiratorie. La BPCO uccide oltre 3 milioni di persone ogni anno. L’esposizione continua a sostanze chimiche combustibili nel fumo di sigaretta è un fattore di rischio significativo.

Metodo di studio

Il professore Ricardo Polosa ha monitorato i parametri di salute per 3 anni nei pazienti con COPD che hanno sostanzialmente attenuato o cessato il consumo di sigarette dopo il passaggio agli HTP. I risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti da una coorte di pazienti con BPCO di pari età che hanno continuato a fumare. Sono stati inclusi pazienti con BPCO che frequentano regolarmente ambulatori in quattro ospedali italiani. L’abitudine quotidiana del fumare, le esacerbazioni annualizzate della malattia, gli indici di funzionalità polmonare, i risultati riportati dai pazienti (punteggi CAT) e la distanza percorsa a piedi di 6 minuti (6MWD) dal basale sono stati misurati nei pazienti con BPCO che utilizzavano HTP a 12, 24 e 36 mesi. Questi sono stati confrontati con un gruppo di pazienti con COPD di pari età e sesso che hanno continuato a fumare.

Conclusioni dello studio

Sono stati osservati miglioramenti costanti nei sintomi respiratori, tolleranza all’esercizio, qualità della vita e tasso di esacerbazioni della malattia in pazienti con BPCO che si sono astenuti dal fumare o hanno ridotto sostanzialmente il consumo di sigarette passando all’uso di HTP.

Link allo studio

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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