venerdì, Aprile 19, 2024
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Infertilità? Fumo tra i nemici numero uno

L’infertilità all’interno delle coppia italiane è più diffusa di quello che si pensa. Tra i fattori a maggior rischio che influiscono sulla possibilità di procreare cè il fumo. Oggi ne parliamo con il prof. Aldo Calogero dell’Università di Catania

Articolo di Martina Strano

Il numero dei nati in Italia negli ultimi anni è sicuramente in calo. Lo stile di vita, la ricerca del lavoro dei propri sogni, i lunghi studi e, perché no, la difficoltà nel trovare il partner giusto, spingono le persone a ritardare l’inizio di quella fase della vita che si chiama “genitorialità“.

Se per tanti però questa è una scelta consapevole e voluta, per altri in realtà non è altro che una decisione da subire, frutto forse di problematiche genetiche e di qualche non troppo piccolo errore nello stile di vita. Alimentazione, stress e fumo infatti è ormai noto agiscono negativamente sulla fertilità.

Secondo l’OMS l’infertilità come patologia riguarda persino il 15-20% delle coppie. Con circa il 19% di italiani fumatori (dati ISTAT DEL 2021) è evidente che il fumo rappresenti uno dei fattori principali che causano infertilità o che ne peggiorano la condizione.

Abbiamo parlato di questo con il prof. Aldo Calogero, Professore di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso l’Università degli Studi di Catania.

Prof. Aldo Calogero

Prof. Calogero, può parlarci della relazione tra fumo di sigaretta e infertilità?

“Ormai numerose evidenze cliniche e scientifiche chiaramente indicano che il fumo di sigaretta con le sue migliaia di componenti che sprigiona hanno un effetto negativo sulla funzionalità della gonade, quindi del testicolo per quanto riguarda l’uomo, dell’ovaio per quanto riguarda la donna. Sebbene i due sistemi siano diversi, presentano comunque dei meccanismi comuni. Entrambe le ghiandole producono due tipi diverse di “sostanze” per così dire.

Da un lato provvedono alla produzione degli ormoni sessuali tipici del sesso, per esempio nell’uomo l’ormone chiamato testosterone, nella donna gli estrogeni. Nello stesso tempo però entrambe le gonadi producono i cosiddetti gameti, delle cellule opportunamente modificate dalla cui unione viene fuori l’embrione che poi produrrà il prodotto del concepimento, quindi il bambino.

Il fumo di sigaretta interagisce purtroppo negativamente bloccando sia la produzione degli ormoni in entrambe le gonadi e sia danneggiando/alterando la produzione di gameti, degli spermatozoi nell’uomo e delle cellule uovo nella donna. Quindi a 360 gradi il fumo di sigaretta causa un effetto negativo. Come ogni esempio legato al fumo però, questo non significa che uno dei due partner o entrambi fumano non possono avere figli in maniera assoluta. Ma sicuramente il rischio di causare dei danni con il fumo e quindi di peggiorare la situazione, qualora già questa fosse di per se per altre ragioni compromessa, aumenta enormemente“.

Smettere di fumare riduce quindi il rischio di infertilità? E’ possibile, smettendo di fumare, migliorare la propria condizione?

“A questa domanda in realtà non esiste un’unica risposta valida. Con i pazienti che vengono nei nostri ambulatori perché non riescono a raggiungere l’obiettivo gravidanza, iniziamo la raccolta della loro storia clinica incluse le abitudini di vita quindi anche se fumano, da quanto tempo e quanto.

Il primo consiglio medico, indipendentemente da quanto tempo e quanto fumano, è quello di smettere di fumare. La richiesta di cessare di fumare è una richiesta semplice, ovvia. Non so cosa recupero ma sicuramente non peggioro il danno. L’azienda Policlinico per questo offre alle persone un servizio che può aiutare a mettere in atto tutta una serie di strategie, da quella psicologica a una riduzione di rischio con lo Svapo, per portarle ad essere totalmnte libere da questo rischio“.

Esiste pure il rischio di infertilità con l’uso di sigarette elettroniche?

Sotto questo punto di vista abbiamo iniziato con i CoHEAR tutta una serie di attività di ricerca. Stiamo iniziando dall’aspetto proprio sessuologico del maschio e della capacità erettile per valutare se rispetto al fumo di sigaretta, ricorrendo alle sigarette elettroniche o altri mezzi disponibili in commercio, si riduca il rischio d’impotenza. L’ipotesi è questa“. 

Smettere di fumare è quindi secondo i medici una condizione necessaria per chi affronta quotidianamente difficoltà nel concepimento o per chi si appresta ad affrontare percorsi di inseminazione artificiale. Una condizione, come sottolineato dal Professor Calogero “semplice e ovvia”.

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