venerdì, Marzo 29, 2024
HomeNewsScadimento della salute nei giovani fumatori

Scadimento della salute nei giovani fumatori

Perfino una breve storia di tabagismo sembra nuocere alla qualità della vita. Secondo il Dr. Martinez e coll. dell’Università di San Paolo (Brasile), che hanno analizzato i dati ottenuti da 174 studenti universitari (di età inferiore a 26 anni) cui veniva chiesto di rispondere ad uno specifico questionario per la valutazione generale del loro stato di salute, coloro che fumano (n=77) sembrano palesare un peggiore livello di benessere psico-fisico rispetto ai loro pari grado che non fumano (n=97). Pertanto, sebbene nei giovani fumatori con una breve storia di tabagismo (durata media del vizio =  3,2 anni) non si riscontrino importanti patologie legate al fumo di sigaretta, risulta che questi tendono ad essere meno attivi, a palesare più spesso problemi riguardanti le relazioni sociali, e a manifestare con maggiore frequenza sintomi di depressione ed ansietà.

E’ sorprendente constatare come perfino in giovani fumatori con una breve storia di tabagismo si possano registrare variazioni importanti dello stato di salute generale e della qualità di vita. Tuttavia, non è chiaro se questo scadimento del loro stato di salute sia da imputare al fumo di sigaretta o se, viceversa, le alterate condizioni psico-fisiche siano pre-esistenti e possano essere causa del vizio del fumo. La riduzione nei punteggi ottenuti con il questionario nei fumatori potrebbe collegarsi direttamente alla consumazione delle sigarette; la combustione del tabacco produce migliaia di sostanze chimiche che, una volta assorbite attraverso i polmoni, possono scatenare nell’organismo effetti di tipo tossico, che possono dar ragione dello scadimento della condizione fisica e della maggiore frequenza di sintomi di depressione ed ansietà. D’altro canto, la presenza di un alterato profilo psicologico-comportamentale può più facilmente innescare il vizio del fumo. Ad esempio una storia clinica di depressione, la presenza di un basso livello di autostima, la predisposizione ad adottare un peggiore stile di vita, potrebbero essere i responsabili dell’inizio a fumare e delle variazioni nel punteggio ottenuto con il questionario. Infatti, è stato dimostrato negli adolescenti che l’età in cui si fuma la prima sigaretta è associata ad un livello di insoddisfazione globale della vita. Inoltre, è noto che la prevalenza del tabagismo è molto elevata nei pazienti psichiatrici e negli individui con sintomi di depressione ed ansietà.

Una migliorata conoscenza di questo circolo vizioso da una parte potrebbe suscitare una maggior attenzione da parte dei fumatori (soprattutto quelli che tendono a adottare uno stile di vita più salutare) nei confronti di programmi/tentativi di cessazione, e dall’altra potrebbe meglio identificare quelle popolazioni a rischio che sono il bersaglio preferenziale delle campagne di prevenzione antifumo.

Ultimi articoli