E continuando, leggiamo al punto 16: “Il Consiglio chiede che la Commissione Europea … si impegni a verificare tutti gli studi rilevanti in materia … e, dopo aver effettuato l’analisi tecnica, le consultazioni pubbliche e le valutazioni d’impatto, sottoponga al Consiglio una adeguata proposta legislativa nel 2017 o, nel caso in cui scegliesse di non presentare una proposta, che informi il Consiglio dei relativi motivi”.
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E’ proprio su questi due punti (12 e 16) delle conclusioni che secondo il prof. Riccardo Polosa, presidente del gruppo di lavoro sugli standard per le emissioni delle e-cig del Comitato Europeo di Normazione (CEN/TC 437 – WG4), sarebbe concentrata la sintesi della questione: “La spiegazione dell’atteggiamento burocratico dell’UE verso uno strumento che ha dimostrato di rappresentare una valida alternativa per smettere di fumare (come dimostrano i dati sulla diminuzione di fumatori in Inghilterra) è che molti governi europei vedono nell’e-cig un problema per i bilanci di stato piuttosto che una soluzione per la salute pubblica”. E ha aggiunto: “Mi chiedo come sia possibile trovare un equilibrio tra la necessità di avere introito fiscale e quella di garantire la salute pubblica. La seconda di queste necessità dovrebbe avere priorità assoluta”.
“Ritengo quanto mai indispensabile – ha concluso Polosa – l’analisi delle evidenze scientifiche su questo tema che peraltro in questi anni sono proliferate in maniera non indifferente, a testimonianza probabilmente del fatto che l’utilizzo dello strumento non è stato efficacemente valutato finora dai rappresentanti della salute pubblica”.
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.