Anche l’FDA cambia approccio nei confronti della nicotina e della regolamentazione delle e-cig. A dirlo è stato pochi giorni fa Scott Gottlieb, commissario della Food and Drug Administration (l’Autorità statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici), che in netto anticipo rispetto ai tempi previsti, ha dichiarato ufficialmente che l’America regolerà i prodotti contenenti tabacco in base al loro rilascio di nicotina, dal meno al più dannoso.
Due le linee di cambiamento intraprese, una che riguarda il contenuto di nicotina nelle sigarette ed una che si basa proprio sulla regolamentazione dell’intero settore compreso quello delle elettroniche.
Nello specifico, per proteggere meglio i bambini e per ridurre significativamente le malattie fumo correlate, l’FDA propone di ridurre la nicotina presente nelle sigarette e considerata la causa principale della dipendenza (nicotine is addictive).
Inoltre, l’Ente americano propone di sostenere i prodotti che mirano alla riduzione del danno fumo correlato (quali appunto anche le e-cig) e di spostare il termine ultimo per la presentazione dei dossier scientifici per la commercializzazione dei prodotti a basso rischio (Deeming Rule) dal 2016 al 2020 o addirittura 2022. Per le sigarette elettroniche, l’FDA propone una politica di conformità che ritarda l’applicazione dei requisiti di autorizzazione per i prodotti ritenuti già sul mercato al momento dell’entrata in vigore della legge e salva migliaia di aziende.
I fattori principali da prendere in considerazione in questo processo di trasformazione sono due, ha spiegato il commissario della FDA: uno riguarda proprio il numero di morti attribuibili al fumo di sigaretta convenzionale causato proprio dall’esposizione continuata alle sostanze chimiche rilasciate nella combustione, l’altro, invece, riguarda l’accesso al tabagismo che nella maggior parte delle volte avviene da bambini perché quasi il 90% dei fumatori ha iniziato a fumare prima dei 18 anni.
“La chiave – secondo Gottlieb – sta nel prendere un approccio nuovo e più completo rispetto alla regolazione della nicotina”. Questo perché la nicotina vive al centro del problema e rappresenta la soluzione alla questione della dipendenza. “Ma la nicotina nelle sigarette – precisa l’FDA – non è direttamente responsabile di cancro, malattie polmonari e malattie cardiache … sono gli altri composti chimici nel tabacco, e nel fumo creato dalla regolazione del tabacco in fiamme che direttamente e principalmente causano la malattia e la morte, non la nicotina”.
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.