mercoledì, Dicembre 11, 2024
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Ecig: un nuovo importante studio ne dimostra l’efficacia

La ricerca compie un altro passo avanti importante e l’opportunità di un mondo senza fumo diventa ancora più vicina. Pubblicato, infatti, pochissimi giorni fa sul The New England Journal of Medicine (NEJM) uno studio che dimostra che le sigarette elettroniche sono lo strumento più efficace per smettere di fumare, meglio di altri prodotti come cerotti e gomme alla nicotina.  

Condotta in UK questa ricerca è stata finanziata dal National Institute for Health Research and Cancer Research UK. Ha visto coinvolti ben 886 fumatori che volevano smettere e a ciascuno di loro è stato assegnato, in modo casuale, o all’utilizzo di sigarette elettroniche o all’uso di terapie antifumo tradizionali a base di nicotina (es. cerotto). In ambedue i casi veniva associato un counselling antifumo per consentire una maggiore percentuale di successi.

Ai volontari di entrambi i gruppi è stato richiesto di partecipare ad almeno quattro incontri settimanali per verificare i loro progressi e affrontare le difficoltà, anche dal punto di vista psicologico. Periodicamente, i ricercatori hanno misurato la quantità di monossido di carbonio nell’aria esalata nel respiro dei partecipanti per misurare in modo più oggettivo i progressi nella riduzione del numero di sigarette fumate.

Il risultato è stato che il 18% di chi ha usato le e-cig ha smesso di fumare, mentre solo il 9,9% di chi ha usato le terapie antifumo tradizionali ha definitivamente abbandonato le sigarette convenzionali. 

Peter Hajek, autore principale dello studio e professore di psicologia clinica presso la Queen Mary University di Londra, intervenuto anche tra le pagine del New York Times, ha spiegato: “I professionisti della salute sono stati sempre riluttanti a raccomandare l’uso di sigarette elettroniche vista la mancanza di prove confermate da studi clinici randomizzati e controllati; i risultati di questo nostro studio possono contribuire ad una maggiore apertura dei medici nei confronti dell’uso di sigarette elettroniche”.

“Si tratta – commenta stamane Riccardo Polosa direttore del CoEHAR dell’Università degli Studi di Catania – di un risultato atteso. Già con il nostro studio ECLAT avevamo dimostrato 6 anni fa le potenzialità delle sigarette elettroniche come strumento per far smettere di fumare. La differenza sta nei numeri. Il gruppo del collega Peter Hajek riporta dati molto più lusinghieri dei nostri; questo è dovuto essenzialmente al fatto che gli autori anglosassoni hanno potuto utilizzare prodotti tecnologici più evoluti di quelli ‘primordiali’ impiegati nel nostro studio avviato nel lontano 2010. Nel futuro è quindi logico da aspettarsi un ulteriore miglioramento della validità di questi prodotti nella lotta al tabagismo>>

Grazie a questa nuova ricerca, inoltre, si testimonia nuovamente l’importanza della motivazione e del counselling psicologico. Elementi ampiamente condivisi e provati dagli studi condotti all’interno dei laboratori dell’Università degli Studi di Catania. “La motivazione e l’interesse a smettere sono infatti un elemento fondamentale quando si vogliono abbandonare le sigarette convenzionali” – ha concluso Pasquale Caponnetto, coordinatore del Centro Antifumo del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania.

Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.

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