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Liberarsi dal fumo è possibile? Il seminario online di LIAF ci spiega come

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Liaf

Il primo seminario online targato LIAF “Liberati dal fumo. Seminario di promozione della salute” è andato in scena martedì 26 maggio.

L’evento, organizzato in partnership con il COEHAR, Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo dell’Università degli Studi di Catania, ha visto il coinvolgimento di medici, scienziati, psicologisti e giornalisti, che, attraverso dimostrazioni pratiche e teoriche, hanno promossola cultura antifumo da diverse angolazioni.

Rivolgendosi ad un pubblico sia di fumatori che di non fumatori, sono state presentate numerose alternative che ad oggi possono ridurre il danno da tabacco, sensibilizzando io partecipanti sulle implicazioni negative correlate al fumo di sigaretta.

Un evento che ha dato riscontri molto positivi, segnali di un trend positivo crescente di attenzione ai temi legati al mondodella salute.

Il seminario online, moderato da Elisa Manacorda, Direttore Galileo Giornale di Scienza e collaboratrice de “La Repubblica”, si è aperto con un’intervista al Prof. Riccardo Polosa, fondatore del COEHAR, circa la riduzione del danno e l’indipendenza scientifica.

L’evento ha visto la partecipazione di speaker provenienti dai più diversi ambiti: Il Prof. Pasquale Caponnetto e la Dr.ssa Marilena Maglia, del Centro Antifumo del Policlinico di Catania, hanno trattato il tema del counselling.

Il Prof. Sebastiano Battiato, Project Leader di FoodRecognition, ha analizzato le tecnologie che permettono di supportare i percorsi di smoking cessation.

Il Dr. Antonio Pacino, odontoiatra, ha spiegato le conseguenze del fumo di sigaretta sul cavo orale e le patologie che ne conseguono.

Il Prof. Massimo Caruso, Co-Project Leader del progetto del COEHAR Replica, ha chiariuto quali alimenti possono supportare la scelta di abbandonare il vizio del fumo, per particolari proprietà organolettiche.

La parte pratica è stata condotta dal Dr. Carlo Maria Bellanca ricercatore LIAF e medico, che attraverso una dimostrazione sperimentale ha ricreato le conseguenze del fumo sull’organismo.

Nonostante il particolare momento che stiamo vivendo, la risposta al seminario è stata molto incoraggiante. Per tutti coloro che si sono persi la diretta, il video dell’evento è disponibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=LRU_NGj4lD8

Anafe Confindustria lancia il suo manifesto

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Anafe

Al documento programmatico, in 8 punti, aderiscono anche Moige e Liaf

Roma, 28 maggio. 2020. Rischio ridotto, tutela dei minori, contrasto alla vendita illecita di liquidi da inalazione, difesa della filiera del fumo elettronico e tutela dell’ambiente. Questi i temi principali contenuti nel Manifesto lanciato da ANAFE, l’Associazione Nazionale Produttori Fumo Elettronico aderente a Confindustria, in occasione del World No Tobacco Day 2020, che si terrà domenica 31 maggio.

Il documento programmatico raccoglie non solo le istanze del settore produttivo ma anche di tutti i soggetti coinvolti, tra cui i non fumatori e i minori, a tutela dei quali l’Associazione si impegna ad attuare forme di disincentivo dal consumo di sigarette e di tabacco, nonché dall’uso di qualunque altro prodotto con e senza combustione.

“Il World No Tobacco day rappresenta, ancora una volta, un importante momento per ribadire un concetto semplice ma fondamentale: se non fumi, non devi iniziare; se fumi, devi smettere; se non riesci a smettere, valuta la sigaretta elettronica come strumento di riduzione del rischio.

Questo è il mantra che guida le nostre attività – ha commentato Umberto Roccatti, Presidente di ANAFE.

“Il settore è sufficientemente maturo per dimostrare alla società e alle istituzioni la qualità della propria missione: fornire, in massima sicurezza, prodotti a rischio ridotto per i 12 milioni di fumatori adulti che non riescono o non vogliono smettere di fumare, che sono il 75% del totale. Allo stesso tempo auspichiamo un confronto costruttivo con le istituzioni per evidenziare le sostanziali differenze tra la sigaretta elettronica e le sigarette tradizionali con tabacco, nonché i vantaggi di salute pubblica e la riduzione dei costi sociali che il nostro comparto offre. Il fumo continua a mietere 80.000 vittime l’anno in Italia, fulgida dimostrazione di come tutte le politiche pubbliche adottate sino ad oggi non abbiano ottenuto alcun risultato positivo. È ora di affiancare una strategia alternativa alla cessazione che per troppi soggetti non è una proposta ricevibile” ha concluso Roccatti.

Al manifesto aderisce il Moige – Movimento Italiano Genitori – che ha contribuito, in particolare, ai punti relativi alla tutela dei minorenni:

“L’impegno a proteggere i minori non può essere soltanto delle famiglie, ma riguarda anche istituzioni, sistema produttivo, reti distributive” ha commentato Antonio Affinita, Direttore Generale del Moige, che ha aggiunto:

“Nonostante sia vietato dalla legge, i minori accedono con troppa facilità a tutti i prodotti del tabacco (con e senza combustione), alle sigarette elettroniche (con e senza nicotina) e a tutti i prodotti di nuova generazione. I dati della nostra indagine “Venduti ai minori” sono molto gravi e preoccupanti e fanno emergere un grande pericolo per i nostri figli a causa della permeabilità della rete. Per questo occorre ripensare i controlli e le sanzioni, ma soprattutto agire in ottica di prevenzione andando a formare i minori e i rivenditori”.

Il Manifesto è sostenuto anche dalla Lega Italiana Anti Fumo soprattutto nella lotta al contrasto del consumo di sigarette e di tabacco “I dati dicono che il cosiddetto fumo minorile inizia a 11 anni” – ha commentato il Dr. Ezio Campagna, Presidente della Lega Italiana Anti Fumo – gli adolescenti iniziano ad approcciarsi al fumo di sigaretta convenzionale davvero troppo presto. Molti ragazzini a 16 anni sono purtroppo già forti fumatori. Dobbiamo tutti agire con forza non solo nella promozione di una cultura antifumo ma nella diffusione di conoscenza su tutti i metodi e le alternative per smettere di fumare e per ridurre i danni causati da anni di combustione”.

Al seguente link è possibile visionare il Manifesto in versione video: http://www.anafeconfindustria.it/world-no-tobacco-day-anafe-confindustria-lancia-il-suo-manifesto/

La Giornata Mondiale dello Svapo si celebra il 30 maggio 2020

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giornata mondiale dello svapo
giornata mondiale dello svapo

L’ANPVU insieme alle Associazioni Internazionali di Consumatori di prodotti per la riduzione del danno da fumo (THR), ha proclamato il 30 maggio come Giornata Mondiale dello Svapo. Il giorno scelto per celebrare il World Vaping Day non è casuale in quanto cade un giorno prima del World No Tobacco Day proclamato dall’OMS.

Sarà un momento importante per affermare il vero intento che ha spinto noi vapers ad utilizzare i vaporizzatori personali.

Auspichiamo che i negozianti e i produttori approfittino della Giornata Mondiale dello Svapo per intraprendere iniziative volte alla diffusione di informazioni medico scientifiche che i loro clienti possano condividere con gli amici fumatori.

È un’occasione utile per celebrare e portare all’attenzione di tutti uno strumento che nel mondo sta abbattendo il numero dei fumatori.

Catania Conversation: il CoEHAR promuove una Master Class online

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Catania 22 Maggio 2020 Catania Conversation CC è il nuovo progetto portato avanti dal Centre of Excellence for the acceleration of Harm Reduction (CoEHAR) che mette insieme Giornalisti, Scienziati e Opinion Leaders di tutte le parti del mondo esperti nella riduzione dei danni del fumo e nella comunicazione scientifica.

“CC” è l’acronimo del progetto che ha sviluppato una piattaforma online dedicata ad una rete internazionale di specialisti in tabagismo, ricerca, salute e comunicazione. L’obiettivo è rendere la piattaforma gestita dal team catanese un luogo di condivisione e selezioni di notizie inerenti la ricerca sulla riduzione del danno da fumo.

Numerose ricerche hanno dimostrato che per smettere di fumare sono disponibili alternative meno dannose alle sigarette convenzionali, ma i quadri normativi e l’opinione pubblica hanno spesso forti dubbi a riguardo. In alcuni casi, le lobby deliberatamente diffondono informazioni sbagliate e non scientifiche ad un pubblico ignaro di ciò.

La scena stessa del controllo del tabacco è multiforme, questa comprende coltivatori, commercianti, lavoratori, industrie e, naturalmente, i settori più visibili del prodotto stesso. Ognuno ha una storia da raccontare.

In tutti i casi queste storie sono specchio dello sviluppo e dell’economia dei paesi. Dalle vistose sigarette elettroniche, allo snus, passando anche per i cerotti, la storia del tabacco raramente delude i media.

In un momento così complesso per la comunità scientifica internazionale, peraltro, impegnata su più fronti a trovare cure e soluzioni per combattere la diffusione del COVID, Catania Conversation vuole essere un supporto concreto per trovare e selezionare le notizie basate su evidenze scientifiche validate da autorevoli esperti del mondo della scienza e della salute pubblica.

Catania Conversation ha le stesse funzionalità di una agenzia di selezione di notizie, con la produzione di lanci e la diffusione di comunicati stampa. Al suo interno, uno staff di giornalisti di tutto il mondo. 

Per presentare la piattaforma, in occasione della Giornata Mondiale Antifumo 2020, il 29 Maggio dalle ore 15 alle 18, il CoEHAR promuove una Master class online con ospiti d’eccellenza e partecipanti selezionati dalle più influenti testate giornalistiche al mondo.

Sia la salute pubblica che il giornalismo sono beni pubblici. Devono essere verificati pubblicamente e accettati. L’unico modo per contrastare la disinformazione è iniettare la responsabilità nelle informazioni raccolte e diffuse ad ogni livello: dalla ricerca di giornalisti alle redazioni, agli editori e infine ai lettori e ai consumatori di notizie.

Clicca qui per entrare a far parte della community!

Giovanni Li Volti presenta il CoEHAR alla Scuola Superiore di Catania

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Giovanni Li Volti

All’interno di “pillole di ricerca” aula virtuale dell’Università degli Studi di Catania, Giovedì 28 maggio 2020 ore 18:00, il prof. Giovanni Li Volti, direttore del CoEHAR e delegato del Rettore all’ambito bio-medico della ricerca, presenterà il CoEHAR agli studenti della Scuola Superiore di Catania.

Il Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo, lavora insieme ad un team di scienziati provenienti da tutto il mondo per studiare gli effetti e i danni da malattie fumo correlate e in particolare per identificare le strategie più efficaci e più innovative per combattere il fumo con la scienza.

L’innovazione scientifica e tecnologica aiuta a valutare e promuovere soluzioni efficaci e meno dannose dovute ai danni di sigaretta.

Ma è soprattutto nell’internazionalizzazione che il CoEHAR trova le basi per lo sviluppo delle sue ricerche, la possibilità di condividere la conoscenza e le progressioni scientifiche con più di 40 Paesi del mondo, consente al team di ricerca del CoEHAR di creare opportunità concrete per il futuro delle eccellenze siciliane.

Per seguire la presentazione del prof. Giovanni Li Volti è necessario collegarsi alla piattaforma di Microsoft Teams – codice: lwsguim

Scuola Superiore di Catania: http://www.scuolasuperiorecatania.it/

Immunità di Gregge: non facile da raggiungere per uno studio francese

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immunità di gregge

Una nuova ricerca condotta su allievi, insegnanti e staff di una scuola superiore in Francia ha preso in esame i casi di infezione da coronavirus e conseguente quadro clinico da COVID-19, per chiarire le tempistiche necessarie per poter parlare di immunità di gregge.

Il dilagare della diffusione del coronavirus ha reso necessarie rigide misure di contenimento in molti stati europei: capire le modalità e i tassi di trasmissione del coronavirus si è rivelato essere determinante per coadiuvare gli sforzi di tali misure, per meglio indirizzare gli sforzi degli organi di salute pubblica.

Lo studio in oggetto, condotto su un campione di allievi, inseganti, staff e familiari dei ragazzi di una scuola superiore a Oise (Francia), una delle aree maggiormente colpite a nord di Parigi, ha rilevato che dei 661 partecipanti, solo il 26% (172 casi) è risultato positivo per anticorpi anti SARS-CoV-2.

A tutti i partecipanti è stato chiesto di completare un questionario che indagava le condizioni mediche preesistenti, lo stato di salute generale, nonché le informazioni sociodemografiche più rilevanti a partire dal 13 gennaio 2020, includendo eventuali diagnosi per COVID-19.

In totale, 452 partecipanti hanno riportato sintomatologia da COVID-19 tra il 13 gennaio fino a una settimana prima dell’indagine, condotta tra il 30 Marzo e il 4 Aprile 2020. I sintomi più comuni sono stati riniti (38.3%), seguite da tosse (35.4%), mal di testa (30.9%), mal di gola, febbre, astenia e mialgia.

Tra i 172 partecipanti risultati positivi al test sierologico, il tasso di ospedalizzazione è stato del 5.3% (9 casi).

Curiosità: i fumatori hanno presentato un tasso di infezione quasi 4 volte inferiore rispetto ai soggetti non fumatori (7.2% contro il 28%). 

L’analisi di tale studio, il primo a studiare il tasso di infezione da coronavirus rilevando la presenza di anticorpi nel sangue, è fondamentale per meglio valutare la cosiddetta immunità di gregge.

L’immunità di gregge è una forma di protezione indiretta al contagio che si verifica quando una certa percentuale della popolazione (stimata nell’ordine del 60% per il SARS-CoV-2) ha prodotto anticorpi specifici contro il virus rendendola immune da quella infezione e interrompendo la catena di trasmissione del contagio. Così la restante porzione della popolazione che ancora non è venuta a contatto con il virus viene di fatto dotata una misura di protezione dal contagio.

Un tasso di pregressa infezione pari al 26% e in una zona dove il virus è circolato liberamente per settimane prima del lockdown francese, indica che il raggiungimento del 60% (indicativo per il raggiungimento della immunità di gregge) richiederà più tempo del previsto.

Chiamato a esprimere un breve commento il Prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da fumo dell’Università di Catania, ha così commentato: “Le osservazioni dello studio francese sono fondamentali per guidare correttamente le prossime mosse dei decisori politici e avviare strategie di uscita più o meno rapide dai lockdown”.

La conseguenza del lockdown in Francia? Più sigarette per i fumatori

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Francia lockdown

Secondo uno studio pubblicato dalla Sanità pubblica francese (Santé publique France), i cittadini francesi hanno fumato di più durante il lockdown.

Per scoprirlo, lo studio in oggetto, avviato già nelle prime fasi del lockdown, ha seguito la popolazione francese per monitorarne i comportamenti.

L’aumento medio del numero di sigarette fumate dai fumatori quotidianamente (94% dei fumatori intervistati) è di 5 sigarette al giorno, l’aumento del consumo di tabacco è più frequente nei fumatori tra i 25 e i 34 anni (41%), e infine i lavoratori che lavorano a casa e che hanno subito lo stress da lockdown (37%).

In compenso, un quarto dei cittadini in Francia ha diminuito il consumo di alcol.

L’aumento del consumo di alcol è menzionato da persone di età inferiore ai 50 anni (tra il 14% e il 17% a seconda della fascia di età), individui che vivono in una città di oltre 100.000 abitanti (13% contro 9% degli abitanti di agglomerati con meno di 100.000 abitanti) e genitori di bambini di età inferiore ai 16 anni (18% rispetto all’8% degli intervistati senza bambini di età inferiore ai 16 anni).

Note Viêt Nguyen Thanh, coordinatore dell’unità dipendenze nel dipartimento di prevenzione e promozione della salute di Public Health France, ha dichiarato:

La noia, la mancanza di attività, lo stress e il piacere sono i motivi principali citati dai fumatori o dai consumatori di alcolici che ne hanno aumentato il consumo. Si noti inoltre che l’aumento sia del tabacco che dell’alcool è correlato al rischio di ansia e depressione.

Sin dall’inizio del lockdown, la Sanità pubblica della Francia ha messo a disposizione diversi sistemi di assistenza sanitaria per fornire informazioni e supporto legati al tabagismo e all’alcolismo per tutti coloro che ne avesse bisogno, ma lo stress generato dalla situazione ha fatto sì che la necessità di ricorrere a tali servizi si avvertisse meno.

Tra le conseguenze delle misure restrittive di contenimento del virus, i cittadini francesi si sono diretti verso Perthus, città francese sul confine con la Spagna, per acquistare prodotti a base di tabacco presso i rivenditori spagnoli, che vendono a un prezzo inferiore rispetto le tabaccherie francesi.

Quello che sappiamo è che purtroppo il lockdown da Covid-19 ha portato molti fumatori ad aumentare il consumo quotidiano di tabacco. Il fine dei tanti sondaggi svolti in questo periodo è quello di carpire più dati possibili per valutare il comportamento dei tab agisti e impostare programmi di smoking cessation validi anche in situazioni critiche.

Liberati dal fumo. Seminario di promozione per la salute

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ISCRIVITI AL WEBINAR DI LIAF

Nonostante il Covid-19, attraverso un webinar online, parte il progetto “Liberati dal Fumo. Seminario di promozione per la salute”, organizzato da Liaf Lega Italiana Anti Fumo in collaborazione con il CoEHAR Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo dell’Università degli Studi di Catania, rivolgendosi a un pubblico di fumatori e non, per promuovere la cultura anti fumo e le numerose alternative per la riduzione del danno da tabacco.

L’appuntamento è previsto per martedì 26 maggio, dalle 10:00 alle 12:00, comodamente da casa con un panel scientifico di esperti LIAF e CoEHAR (medici, scienziati, psicologi, giornalisti ed esperti di promozione sociale).

Durante l’incontro online verranno esposti i rischi per la salute ai quali si può andare incontro a causa dell’abitudine al fumo di sigaretta, e saranno descritte le principali metodologie di smoking cessation e l’approccio clinico adottato nel Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Policlinico-Vittorio Emanuele” di Catania diretto dal Prof. Riccardo Polosa.

Scopo della sessione educativa e informativa, soprattutto in un periodo come questo, è quello di sensibilizzare famiglie, promotori di salute, docenti, scienziati, associazioni e professionisti del settore.

Il programma del webinar prevede i saluti iniziali del dott. Ezio Campagna (presidente LIAF), l’introduzione a cura del prof. Riccardo Polosa che illustrerà le nuove frontiere della ricerca sulla riduzione del danno da fumo insieme alla giornalista Elisa Monacorda. Seguiranno gli interventi del prof. Pasquale Caponnetto   e della dott.ssa Marilena Maglia che elencheranno i 10 metodi più efficaci per smettere di fumare. L’esperimento pratico in diretta streaming del dott. Carlo Maria Bellanca stupirà i giovani in collegamento ed, infine, le presentazioni del prof. Giovanni Li Volti , del prof. Sebastiano Battiato, del prof. Massimo Caruso e del dott. Antonio Pacino, si concentreranno sugli strumenti tecnologici per smettere di fumare, sulle nuove frontiere della ricerca di laboratorio, sulla possibilità di usare il cibo come supporto per smettere di fumare e sulle patologie dentali legate all’abitudine al fumo.

Dunque, un interessante webinar che vi consigliamo di non perdere il 26 maggio, con la possibilità di interagire con un comitato tecnico-scientifico a vostra disposizione, il tutto per non sottovalutare i rischi dalle malattie da fumo correlate, prevenzione e indicazioni per smettere di fumare, ricordandovi di aderire anche alla giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio.

L’evento “Liberati dal Fumo. Seminario di promozione per la salute” è patrocinato dalla Banca di Credito Cooperativo BBC – La Riscossa di Regalbuto.

Per maggiori informazione sull’evento, visitate il sito di Liaf Magazine

o seguite la pagina Facebook: https://www.facebook.com/liaf.legaitalianaantifumo/

Covid-19 e Regno Unito: provare a smettere di fumare per paura del virus?

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Un nuovo studio riportato dal quotidiano The Sun ha rivelato che una piccola parte dei cittadini britannici, ha abbandonato il vizio del fumo per proteggersi dal covid-19.

Questo nuovo sondaggio nasce dalla collaborazione di YouGov e Action on Smoking Healt (ASH): la preoccupazione di un possibile contagio ha fatto sì che molti cittadini inglesi smettessero di fumare e, in generale, che optassero per uno stile di vita più sano.

550.000 britannici hanno provato a smettere di fumare, 2,4 milioni hanno ridotto il numero di sigarette giornaliere, il 2% su 1.004 persone, secondo il sondaggio, ha smesso per la preoccupazione di contrarre il virus, l’8% ha dichiarato di voler smettere, il 36% ha dichiarato di aver smesso, il 27% di sentirsi, oggi, più motivato a smettere.

Considerati gli ultimi avvenimenti, sappiamo bene che di recente diversi studi (dagli Stati Uniti alla Francia) hanno rivelato la possibile correlazione tra il covid-19 e il fumo, ma allo stesso tempo non esiste una validazione scientifica che confermino ciò. Nonostante le notizie sulle probabilità di contrarre più facilmente il virus per i fumatori non siano veritiere, il numero dei tabagisti nel Regno Unito in questo preciso periodo storico è diminuito.

In una recente dichiarazione, Nick Hopkinson, presidente dell’ASH, ha spiegato come il fumo danneggia il sistema immunitario e di come quest’ultimo può indebolirsi al momento di combattere un’infezione: smettere di fumare significherebbe evitare problemi di salute come infarti e ictus, soprattutto in un momento del genere durante il quale è assolutamente consigliato stare lontani dagli ambienti ospedalieri.

#QuitforCOVID è la campagna nata su Twitter che ha incoraggiato a smettere di fumare, anche grazie all’aiuto del fondatore Charlie Kenward che afferma:

Smettere di fumare è la prima cosa che le persone dovrebbero fare per migliorare lo stato della propria salute e non c’è momento migliore di questo per farlo.

Il Governo inglese mira a eliminare il fumo nel Regno Unito entro il 2030 e spiega come questa sia tra le prime misure da adottare per raggiungere quel livello di salute pubblica che abbia come scopo primario il bene di tutti i cittadini.

Affinché questo accada, è molto importante sviluppare servizi di assistenza per tutti i fumatori, regolare le norme di controllo del tabacco e di tutti i prodotti per tabagisti, senza tralasciare, naturalmente, una certezza finanziaria a lungo termine.

Luciano Prandini: un manuale ironico per smettere di fumare

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La redazione di Liaf ha avuto il piacere di intervistare Luciano Prandini.

Ciò che ha destato la nostra curiosità è che Luciano oltre ad appartenere alla categoria eletta degli scrittori, appartiene anche alla categoria degli ex fumatori, motivo per cui ci è sembrato utile raccontare e condividere la sua storia.

Luciano Prandini è inoltre poeta, vignettista, disegnatore e illustratore. Scrive poesie, romanzi, racconti, filastrocche, satira e si occupa di editing in quanto presidente e direttore della casa editrice no profit ROSSOPIETRA di Castelfranco Emilia (MO).

Luciano ci racconta che ha iniziato a fumare da giovane, per imitazione, assieme agli amici di infanzia. Iniziando dai sigari fabbricati, è arrivato alle sigarette tradizionali.

Come ha fatto a smettere?

Grazie al supporto di un evento inaspettato: la tosse secca” ha risposto.

Per Luciano, ogni boccata di fumo era carta vetrata. La sua unica possibilità era fumare senza inspirare, continua. Ma per Luciano sarebbe stato come dire “masticare senza deglutire”.

Durante l’intervista, ci confida che la storia che ha raccontato a noi, è quella che da sempre racconta anche a sua moglie, attuale fumatrice, con la speranza e l’intenzione di farla smettere. Ma di questa esperienza, diventata una storia molto ironica, Luciano ci ha fatto un vero e proprio racconto.

Dagli ammonimenti che si trovano sul pacchetto di sigarette come, per esempio, “il fumo uccide”, Luciano inizia a scrivere dei post-it: “il fumo uccide, gli altri”. Dai post-it, inizia a disegnare delle vignette ironiche, fino ad arrivare al suo ultimo lavoro, un libro che si intitola “Fumus Persecutionis. Manuale di de-re-sistenza per fumatori im-peninenti”.

Il libro di Prandini, come spiega lo stesso autore, ha alla base della struttura narrativa, l’ironia. Quell’ironia che aiuta a stemperare i drammi della vita.

Luciano afferma che:

Forse il miglior modo per sopravvivere agli avvertimenti calamitosi riportati sui pacchetti di sigarette è utilizzare il metro dell’ironia, che non cancella il male ma aiuta a non affogare nella nebbia dell’assuefazione. Si sa che ogni fumatore adduce i suoi buoni motivi per perdurare nel proprio vizio, allora forse può aiutare lo sguardo disincantato di chi lo guardi da fuori, e un pochino lo irrida!

Il libro racchiude al suo interno i testi più famosi della nostra letteratura e delle canzonette più popolari, accompagnati da illustrazioni che danno un valore in più ai testi. Quei testi che tracciano la figura di un fumatore impenitente, come suggerisce lo stesso titolo, che magari avrà così modo di rivedersi o “ravvedersi”.

Ne nasce, sicuramente, un lavoro molto singolare, dai toni colti e anche un po’ pop.

Quando abbiamo chiesto a Luciano cosa volesse offrire con il suo ultimo lavoro, lui ci ha risposto così:

Volevo offrire attraverso una gentile comicità, se non miracolistiche redenzioni, almeno squarci di sereno… e di consapevolezza. Ossigeno di cui, con i tempi che corrono, abbiamo tutti un disperato bisogno.

Il libro di Luciano Prandini è stato pubblicato dalla casa editrice ROSSO PIETRA alla fine del mese di aprile.

Per maggiori informazioni sull’autore e la casa editrice:
https://www.lucianoprandiniautore.it/
https://www.rossopietra.it/