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R. Polosa ai membri del Consiglio di Hong Kong: “Il divieto di e-cig è ingiusto”

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Il prof. Riccardo Polosa è firmatario di una lettera indirizzata ai membri del Consiglio Legislativo di Hong Kong per ridurre le misure di contrasto al tabacco che intendono vietare anche l’uso di sigarette elettroniche nei ristoranti e nei luoghi pubblici e la vendita in città di tutti i prodotti collegati.

“A mio avviso – ha scritto il responsabile scientifico di LIAF – negare l’utilizzo di strumenti alternativi all’uso di sigarette convenzionali, meno dannosi e pericolosi, è ingiusto e va contro il rispetto del sacrosanto diritto alla salute dei cittadini”.

A dare notizia della missiva in questi giorni è stata proprio la stampa cinese che ha riportato più volte il testo della lettera scritta da “uno degli scienziati più esperti al mondo su questo campo”.

Nel documento – che segue anche la lettera di altri esperti internazionali come Gerry Stimson, professore di sanità pubblica presso l’Imperial College di Londra, e Konstantinos Farsalinos, cardiologo greco dell’Università di Patras ed esperto di fumo e sigarette elettroniche –  Riccardo Polosa spiega che: “Le sigarette elettroniche sono per il 95% meno dannose rispetto alle classiche bionde”. E aggiunge: “Paesi importanti del mondo come Stati Uniti e Unione Europea hanno scelto di non vietare l’utilizzo delle elettroniche o di regolarle come farmaci ma, piuttosto, di considerarle anche a livello normativo come sostituti delle sigarette convenzionali o di altri prodotti da tabacco”.

La regolamentazione delle elettroniche rappresenta oggi il tema più importante per far smettere di fumare milioni di persone.

Le battaglie che hanno visto impegnata anche LIAF nell’ambito della regolamentazione europea dimostrano che è fondamentale, per la definizione di politiche pubbliche condivise ed efficaci, tenere sempre in considerazione i dati proveniente dai risultati dalla Scienza.

A tal proposito, nella missiva, Riccardo Polosa conclude che: “Se i cittadini vengono indotti in errore circa i rischi delle elettroniche e di altri prodotti che hanno il potenziale di ridurre invece i danni provocati dal fumo, milioni di fumatori saranno dissuasi dal passare ad alternative certamente meno pericolose come appunto le sigarette elettroniche”. 

IL VIDEO – “U-BIOPRED è un sogno realizzato che mira a combattere l’asma grave”

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U-BIOPRED è un sogno realizzato, è un progetto che mira ad una dettagliata caratterizzazione dei soggetti affetti da asma bronchiale grave e refrattaria con lo scopo di identificatore degli importanti marcatori che possono diventare iter terapeutici per il prossimo futuro”. Sono le parole del prof. Riccardo Polosa, Ordinario di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Catania, che in un video realizzato dalla nostra redazione nell’ambito del VI Convegno dedicato alla presentazione finale dei risultati di U-BIOPRED (Unbiased BIOmarkers in PREDiction of respiratory disease outcomes) ha spiegato l’importanza del progetto ed il ruolo scientificamente rilevante che l’ateneo catanese ha avuto tra i diversi partner: “Essere all’interno di una costellazione di consorzi e strutture di ricerca che collaborano tra di loro è stato molto importante – ha aggiunto – non solo per chi ha partecipato attivamente ma anche per i nostri ricercatori catanesi che hanno avuto la grande opportunità di confrontarsi professionalmente e personalmente con colleghi provenienti da tutto il mondo, attingendo sinergicamente alle stesse fonti di dati”.

I dati sulla diffusione dell’asma grave anche in Italia sono drammaticamente in aumento e tra i pazienti più a rischio ci sono spesso i bambini. L’inizio dell’asma è, infatti, molte volte legato al proliferarsi di comuni allergie, tipiche di chi vive nei Paesi Industrializzati ma la diagnosi diventa più grave quando l’allergia si trasforma in asma non controllabile.

“Si tratta, purtroppo, di un problema che sta acquisendo dimensioni sempre più importanti che andrebbero monitorate e controllate – ci racconta il dott. Massimo Caruso, Biologo e ricercatore dell’Ateneo catanese -. E’ proprio per questo che per i nostri pazienti U-BIOPRED rappresenta una speranza in più verso una terapia più efficace ed una prevenzione più veloce”.

“Il maggior beneficio che scaturirà da questo progetto – ha spiegato Julie Corfield, a capo di uno dei gruppi di lavoro dedicato alle analisi di laboratorio – sarà la potenzialità di avere nuovi trattamenti  grazie alla creazione di vere e proprie impronte digitali del paziente asmatico che permetteranno di dire in anticipo se un tipo di farmaco funzionerà per quel tipo specifico di paziente asmatico”.

Come racconta nelle sua grafica il logo ufficiale del progetto U-BIOPRED (la mano bianca sullo sfondo blu) è come se i ricercatori avessero applicato a ciascun dito una particolare caratteristica dei pazienti asmatici e capire che tipo di farmaco poter utilizzare nei singoli e specifici casi è l’obiettivo più importante. Per questo la collaborazione internazionale tra molti atenei è servita a tradurre dati scientifici provenienti da tantissimi e diversi pazienti.

Il prof. Paolo Montuschi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico A. Gemelli ci ha infatti raccontato che: “La racconta di dati si è basata sulla metafora dell’impronta digitale, con la quale ciascun dito identificherebbe una tipologia di dati: clinici, funzionali, di struttura, cellulari e molecolari. L’integrazione di questi cinque elementi porta all’identificazione di gruppi di pazienti per i quali sarà possibile definire le specifiche terapie farmacologica o trattamenti di diversi tipo”.

 

Questa era l’idea di U-BIOPRED e le nuove terapie per la cura dell’asma grave saranno la realizzazione del sogno. 

 

 

 

 

A Parigi il primo incontro con il gruppo di lavoro per la regolamentazione delle e-cig

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Si è tenuto lunedì 22 Giugno a Parigi – presso La Plaine Saint Denis – il primo meeting del tavolo tecnico TC 437 “Electronic cigarettes and e-liquids” della European Committee for Standardization (CEN – Comitato Europeo di Normazione) che ha il compito di stabilire e armonizzare la regolamentazione per la produzione e la vendita di sigarette elettroniche in Europa. 

Tra i partecipanti, i rappresentanti di diversi stati membri quali: Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Svizzera, Romania, Turchia,  Inghilterra, Norvegia e Svezia.

Presente una gremita assemblea che già al primo appuntamento ha nominato come presidente di CEN/TC 437, Rémi Parola, della Fédération Interprofessionnelle de la Vape (Fivape), e che ha già concordato quali saranno i punti più importanti sui quali i diversi gruppi di lavoro dovranno confrontarsi nei prossimi mesi. Tra questi il dibattito sui requisiti essenziali dei dispositivi per la garanzia di qualità e sicurezza delle elettroniche, le informazioni necessarie da fornire agli utenti, i requisiti di produzione, quelli per l’emissione di sostanze particolari e per il rispetto dell’ambiente e non in ultimo per il controllo della nicotina contenuta nelle e-cig.

Un incontro importante che ha visto anche la partecipazione del gruppo di lavoro italiano dell’UNI, coordinato dal prof. Riccardo Polosa, direttore scientifico LIAF: “Abbiamo stabilito un fitto programma di lavoro che dovrà essere condotto nei prossimi mesi dai diversi gruppi europei al fine di produrre degli standard di qualità e sicurezza sulle sigarette elettroniche che potranno essere condivise da tutti i partecipanti al tavolo tecnico – e ha aggiunto – sono convinto che la delegazione italiana abbia dato un forte contributo alla determinazione di questi obiettivi”.

Ad affiancare lo scienziato catanese a Parigi c’erano anche, per questo primo incontro, Andrea Puglisi (Worldwide Product Regulatory Affair Manager di JTI) e Franco Spicciariello (che segue tutti gli aspetti istituzionali e regolamentari con Open Gate Italia per Anafe Confindustria). Ricordiamo, infatti, che la composizione del gruppo di lavoro è variegata e tiene conto di tutte le parti interessate includendo produttori di liquidi elettronici, multinazionali del tabacco, associazioni dei rivenditori, associazioni dei consumatori, associazioni dei produttori, importatori e distributori oltre alle autorità per la tutela della salute pubblica.

U-Biopred 2015: Unict presenta un nuovo studio su asma e fumo

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Al via oggi a Leuven (in Belgio) il VI ed ultimo Meeting Annuale di U-Biopred ovvero il progetto di ricerca, finanziato nel 2009 dall’Unione Europea, che ha l’obiettivo di trovare cure alternative all’asma grave e che si concluderà a ottobre di quest’anno dopo 6 lunghi anni di intensa attività.

Nel progetto sono stati impegnati centinaia di scienziati, medici, biologi, bioinformatici ed esperti di comunicazione sanitaria in uno studio sul l’asma che mira a comprendere meglio una malattia che colpisce una persona su venti nel mondo e che impedisce a migliaia di individui di condurre una vita normale.

I ricercatori hanno infatti lavorato per riuscire a fornire risposte utili a trovare cure personalizzate, soprattutto per quei pazienti che non rispondono più ai trattamenti convenzionali.

In una tre giorni di resoconti su quanto raggiunto finora, e su quanto potrà essere fatto negli anni a venire, in un clima informale e collaborativo tipico del progetto U-BIOPRED fin dai suoi esordi, i partner discuteranno a tu per tu sui risvolti diretti della scienza nella vita quotidiana dell’asmatico. In questo importante passaggio dalla teoria alla pratica, grande sostegno viene dalle associazioni che hanno tenuto i contatti con i pazienti, tra cui la Lega Italiana Antifumo e la  European Lung Foundation (Fondazione Europea per lo studio delle malattie respiratorie).

La LIAF in particolare si è occupata in questi anni di supportare il reclutamento dei pazienti asmatici italiani e di coordinare la comunicazione e la disseminazione dei risultati tra comunità scientifica, istituzioni, pubblico generale e pazienti nel panorama nazionale.

Tra i partner che si sono occupati della ricerca clinica e di laboratorio, il gruppo di ricerca clinica del Prof. Polosa dell’Università di Catania che ha contribuito a identificare differenti tipologie di pazienti asmatici, inclusi quelli con una chiara storia di tabagismo, storicamente poco studiati in questo campo della medicina respiratoria.

Proprio oggi, il palcoscenico del Faculty Club di Leuven ha ospitato il dott. Massimo Caruso, biologo ricercatore dell’Ateneo catanese, per la presentazione di un sottostudio sulle relazioni pericolose tra fumo e asma, avviato grazie ai risultati proveniente da U-BIOPRED che vuole determinare le differenze molecolari tra un asmatico fumatore e un asmatico non fumatore, cercando dei possibili target farmacologici per aiutare questa classe di pazienti.

Un ulteriore passo avanti nella Ricerca e nella collaborazione internazionale tra le diverse istituzioni universitarie coinvolte.

Un appuntamento che domani continuerà con le proposte per il futuro della ricerca in questo campo e che vedrà coinvolto parte del team LIAF, capitanato dal presidente prof.ssa Lidia Proietti.

 

Autore:

  • Daniela Saitta, Università degli Studi di Catania
  • Valeria Nicolosi, LIAF Lega Italiana Anti Fumo

 

 

 

 

 

 

Nuovo studio italiano su e-cig ne conferma sicurezza e efficacia

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Entusiasmo per LIAF dopo la notizia della pubblicazione di un ulteriore studio sull’efficacia della sigaretta elettronica come strumento alternativo per smettere di fumare.

I risultati, infatti – come dichiarato dal prof. Ricciardi – suggeriscono che: “La sigaretta elettronica non serve probabilmente per smettere di fumare – ha spiegato – tutt’al più può essere un’alternativa per gli ex fumatori a non tornare a fumare sigarette. Questi primi dati – continua – ci dicono che, nel campione monitorato, si è dimostrata abbastanza sicura. Tra i fumatori di sigaretta elettronica, per ora, infatti, non si sono mostrati effetti avversi di rilievo”.

“Siamo contenti – ha dichiarato la prof.ssa Lidia Proietti, presidente LIAF – di comprendere che la nostra battaglia per una maggiore qualità della ricerca scientifica venga condivisa anche da altre istituzioni sanitarie ed universitarie italiane. Come fautori dei primi studi al mondo sulla sigaretta elettronica – ha aggiunto – sapere che la ricerca di soluzione alternative per combattere il tabagismo è obiettivo ormai condiviso dalla gran parte della comunità scientifica internazionale ci inorgoglisce e ci stimola ad una sempre maggiore efficienza in questo campo”.

Per come è stato concepito questo studio osservazionale – puntualizza il prof. Riccardo Polosa, responsabile scientifico LIAF – è difficile poter affermare che la elettronica non sia efficace come strumento per smettere; infatti si sarebbe dovuto analizzare il comportamento in parallelo di un gruppo di intervento come ad esempio quello di una popolazione di fumatori che provano per la prima volta le sigarette elettroniche. Per gli stessi motivi di ordine metodologico – ha aggiunto lo scienziato – non é possibile stabilire che possano aiutare a non ricadere nel vizio del fumo dato che per dimostrarlo bisognerebbe confrontarne il comportamento con un apposito gruppo di controllo, come ad esempio quello di ex-fumatori seguiti per un certo numero di anni in parallelo con utilizzatori di sigaretta elettronica”.
 

“Di fatto – conclude Polosa – questo studio era stato originariamente concepito per stabilire l’incidenza di malattie fumo correlate e di fattori di rischio cardiovascolare nel tempo tra gli utilizzatori di sigarette elettroniche a confronto con i fumatori”.

 

Leggi anche:

Polosa coordinatore del gruppo di lavoro nazionale per gli standard di qualitá e sicurezza delle e-cig

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Ordinario di Medicina Interna, Direttore Clinica Medica Policlinico Universitario di Catania e direttore scientifico di LIAF e soprattutto tra gli autori più produttivi al mondo nel campo della ricerca applicata sulla sigaretta elettronica, il prof. Riccardo Polosa è anche il coordinatore del gruppo di lavoro nazionale per le “Sigarette elettroniche e relativi liquidi”.

Il gruppo di lavoro svolgerà attività di interfaccia con il tavolo tecnico TC 437 “Electronic cigarettes and e-liquids” della European Committee for Standardization (CEN) al fine di armonizzare a livello nazionale l’attività normativa europea. Nello specifico il gruppo di lavoro nazionale sarà chiamato a contribuire alla stesura delle attività del CEN TC 437 e a commentare e votare i testi durante le inchieste ufficiali che saranno effettuate dal CEN TC 437. La composizione del gruppo di lavoro è variegata e tiene conto di tutte le parti interessate includendo produttori di liquidi elettronici, multinazionali del tabacco, associazioni dei rivenditori, associazioni dei consumatori, associazioni dei produttori, importatori e distributori oltre alle autorità per la tutela della salute pubblica (Università di Catania e Istituto Superiore di Sanità).

Da tempo LIAF denuncia l’atteggiamento irresponsabile e non basato sulle evidenze della Commissione Europea nei confronti delle sigarette e dei liquidi elettronici.

Leggi questi:

Da un lato, non si è riscontrato alcuno sforzo per far progredire la conoscenza delle e-cig, dall’altro la Commissione ha messo il massimo dell’impegno per cercare di sabotare il potenziale positivo delle sigarette elettroniche sulla salute pubblica. LIAF auspica che l’attività dei gruppi di lavoro dei diversi stati membri della EU si coordinino per evitare che un eccesso di attività regolatoria possa de facto portare alla estinzione della sigaretta elettronica.

“Sono lusingato del ruolo che mi è appena stato conferito dall’UNI – ha commentato Polosa – ma anche preoccupato della grande responsabilità che deriva da questa nomina prestigiosa. Credo si tratti di un momento di particolare orgoglio per l’ateneo catanese, unico in Italia ad avere un proprio rappresentante a questo importante tavolo tecnico. Mi impegnerò affinché i lavori del gruppo siano improntati a semplificare al massimo le attività di standardizzazione, mettendo sempre al primo posto il rispetto per la salute e la soddisfazione dell’utilizzatore finale”.

 

 

 

Il divieto di svapo nei luoghi pubblici e nei luoghi di lavoro

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  A cura della prof.ssa Lidia Proietti, presidente LIAF

 

Attualmente, l’uso delle sigarette elettroniche rimane vietato per legge solo all’interno dei locali chiusi, delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, così come nelle scuole di comunità di recupero, istituti di correzione minorili e centri per l’impiego e la formazione professionale.

La legge non vieta l’uso delle sigarette elettroniche in locali pubblici, ma rimane la possibilità per gli esercenti o per i gestori di sale e ristoranti, così come per le aziende, di dare indicazioni sulla possibilità o meno di “svapare” in pubblico.

L’emendamento «4.25», approvato dai deputati il 23 ottobre 2013, ha stralciato l’ultima parte del comma 10-bis dell’articolo 51 della legge Sirchia (introdotto appunto con il dl Iva-Lavoro), con la quale erano state applicate alle sigarette elettroniche le norme «in materia di tutela della salute dei non fumatori» previste per i tabacchi. Cancellando proprio quest’ultima frase di fatto viene reso possibile “svapare” mentre invece rimane il divieto per le sigarette tradizionali: uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici e bar.

La sigaretta elettronica rimane vietata nelle scuole, in virtù della norma introdotta dallo stesso decreto Istruzione. Con la conversione in legge (legge n. 128 dell’8 novembre 2013) del decreto legge n. 104 recante “Misure urgenti in materia di Istruzione, Università e Ricerca” che è stato recentemente eliminato il divieto di utilizzo delle sigarette elettroniche nei luoghi pubblici, attraverso lo stralcio di una parte del comma 10-bis dell’articolo 51 della legge 16 gennaio 2003 n. 3.  E-cig che rimane invece vietata nelle scuole.

La Commissione per gli interpelli, “in analogia all’orientamento europeo esistente – richiamato anche dal parere n. 34955/CSC6 del 26/09/2012 dell’Istituto Superiore di Sanità – ha deciso di considerare le sigarette elettroniche fuori dal campo di applicazione della direttiva 2001/37/CE in materia di tabacco – in quanto non contenenti tabacco – ritiene che, in mancanza di una specifica previsione normativa, non sia applicabile alle sigarette elettroniche il divieto di fumo previsto dall’articolo 51 della legge n. 3/2003 a tutela della salute dei non fumatori”.

L’interpello indica, infine, che “in ragione delle caratteristiche e dei componenti delle varie tipologie di cartucce in commercio”, ferma restando la possibilità per il “datore di lavoro, nell’ambito della propria organizzazione di vietare l’uso delle sigarette elettroniche in azienda”, nel caso in cui ciò non avvenga, ne potrà essere “consentito l’uso solo previa valutazione dei rischi, ai sensi delle disposizioni vigenti. La suddetta valutazione dovrà tener conto del rischio cui l’utilizzazione della sigaretta elettronica può esporre i lavoratori, in ragione delle sostanze che possono essere inalate, a seguito del processo di vaporizzazione (nicotina e sostanze associate)”.

Divieto di Svapo nei luoghi pubblici e nei luoghi di lavoro

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A man poses for a picture, as he vapes at home in Ciudad Juarez, Mexico January 28, 2019. Picture taken January 28, 2019. REUTERS/Jose Luis Gonzalez - RC1253AEC970

A cura della prof.ssa Lidia Proietti, presidente LIAF

Attualmente, l’uso delle sigarette elettroniche rimane vietato per legge solo all’interno dei locali chiusi, delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, così come nelle scuole di comunità di recupero, istituti di correzione minorili e centri per l’impiego e la formazione professionale.

La legge non vieta l’uso delle sigarette elettroniche in locali pubblici, ma rimane la possibilità per gli esercenti o per i gestori di sale e ristoranti, così come per le aziende, di dare indicazioni sulla possibilità o meno di “svapare” in pubblico.

L’emendamento «4.25», approvato dai deputati il 23 ottobre 2013, ha stralciato l’ultima parte del comma 10-bis dell’articolo 51 della legge Sirchia (introdotto appunto con il dl Iva-Lavoro), con la quale erano state applicate alle sigarette elettroniche le norme «in materia di tutela della salute dei non fumatori» previste per i tabacchi. Cancellando proprio quest’ultima frase di fatto viene reso possibile “svapare” mentre invece rimane il divieto per le sigarette tradizionali: uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici e bar.

La sigaretta elettronica rimane vietata nelle scuole, in virtù della norma introdotta dallo stesso decreto Istruzione. Con la conversione in legge (legge n. 128 dell’8 novembre 2013) del decreto legge n. 104 recante “Misure urgenti in materia di Istruzione, Università e Ricerca” che è stato recentemente eliminato il divieto di utilizzo delle sigarette elettroniche nei luoghi pubblici, attraverso lo stralcio di una parte del comma 10-bis dell’articolo 51 della legge 16 gennaio 2003 n. 3.  E-cig che rimane invece vietata nelle scuole.

La Commissione per gli interpelli, “in analogia all’orientamento europeo esistente – richiamato anche dal parere n. 34955/CSC6 del 26/09/2012 dell’Istituto Superiore di Sanità – ha deciso di considerare le sigarette elettroniche fuori dal campo di applicazione della direttiva 2001/37/CE in materia di tabacco – in quanto non contenenti tabacco – ritiene che, in mancanza di una specifica previsione normativa, non sia applicabile alle sigarette elettroniche il divieto di fumo previsto dall’articolo 51 della legge n. 3/2003 a tutela della salute dei non fumatori”.

L’interpello indica, infine, che “in ragione delle caratteristiche e dei componenti delle varie tipologie di cartucce in commercio”, ferma restando la possibilità per il “datore di lavoro, nell’ambito della propria organizzazione di vietare l’uso delle sigarette elettroniche in azienda”, nel caso in cui ciò non avvenga, ne potrà essere “consentito l’uso solo previa valutazione dei rischi, ai sensi delle disposizioni vigenti. La suddetta valutazione dovrà tener conto del rischio cui l’utilizzazione della sigaretta elettronica può esporre i lavoratori, in ragione delle sostanze che possono essere inalate, a seguito del processo di vaporizzazione (nicotina e sostanze associate)”.

GFN 2015: si conclude la più importante kermesse scientifica sulla nicotina

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Si è concluso a Varsavia il secondo Forum Mondiale sulla Nicotina (Global Forum on Nicotine – GFN). Centinaia i partecipanti a quella che si è ormai confermata come la più importante manifestazione al mondo sulla nicotina. Scienziati, medici, ricercatori, esperti del settore, istituzioni e soggetti politici si sono riuniti ancora una volta nell’Hotel Marriott di Varsavia per affrontare in maniera specifica le grandi problematiche derivanti dal fumo di sigaretta convenzionale.

Anche per questa seconda edizione, LIAF – Lega Italiana Anti Fumo ha orgogliosamente patrocinato il Forum Globale sulla Nicotina essendo ancora una volta tra i partner ufficiali della kermesse scientifica.

Tantissimi gli argomenti al centro del dibattito, tra questi: l’uso di sigaretta elettronica in Cina ed il controllo del tabacco; l’esperienza scandinavo con lo snus; le norme per i prodotti alla nicotina; i prodotti più sicuri per smettere di fumare; i nuovi prodotti a basso rischio e – come dal titolo dell’intervento del prof. Riccardo Polosa – la riduzione del danno del tabacco e l’inversione del rischio.

“Le e-cig non solo hanno un indice di rischio minore del 96% rispetto alle sigarette convenzionali – ha detto Polosa – ma hanno anche il grande potenziale di riuscire a ridurre il danno fumo correlato e persino di ripristinare alcune condizioni di salute a livelli normali. Una rivoluzione che bisogna tenere sempre in considerazione – ha spiegato – sopratutto quando si valutano i parametri necessari per prendere decisioni che riguardano le politiche pubbliche e di salute di tutti gli Stati del mondo”.

La questione scientifica, ricordiamo, è ancora oggi al centro di dibattito internazionale sulla regolamentazione delle sigarette elettroniche come prodotti da tabacco. Ed è proprio in questo ambito che il lavoro svolto da LIAF e dal prof. Polosa, come membro del comitato organizzatore del programma scientifico di GFN 2015, sono stati importantissimi.

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Altro momento di orgoglio per LIAF è stato quello dedicato alla premiazione del neo ricercatore LIAF, Dr. Chris Russell, del Centre for Drug Misuse Research di Glasgow premiato come miglior Giovane Ricercatore 2015 (Young Research Award).

 

“Per noi si tratta di un grande risultato – ha commentato Lidia Proietti, presidente LIAF -. Far parte attivamente della più importante comunità scientifica al mondo che indaga sulla nicotina, ricercando soluzioni alle malattie fumo-correlate, ci rende ancora una volta protagonisti della lotta al fumo e ci aiuta ancora di più a combattere questa piaga che distrugge ogni anno migliaia di vite umane”.

 

La scienza della nicotina è in rapido sviluppo, questioni regolamentari sono in cima all’agenda politica degli organi di governo ed i consumatori sono preoccupati per la disponibilità a lungo termine di questi nuovi prodotti. C’è un consenso nascente nel campo della scienza e della salute pubblica per la confermata sicurezza della nicotina e di altri prodotti non combustibili ma lo scetticismo di una parte importante della comunità scientifica internazionale continua a rendere difficile la battaglia. 

 

 

Ciò nonostante, GFN è anche occasione, ormai conclamata, per unire insieme Scienza e Politica e per presentare nuovi progetti di ricerca e diffusione di valide alternative al fumo. Proprio tra questi, il prof. Riccardo Polosa ha illustrato il nuovo programma di ricerca finalizzato al miglioramento delle potenzialità e dell’efficacia delle sigarette milano1elettroniche, ossia il VAPE SHOP STUDY promosso dai medici specialisti del Centro per la Cura e la Prevenzione del Tabagismo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Policlinico – Vittorio Emanuele” di Catania e dai ricercatori LIAF – Lega Italiana Anti Fumo e avviato per la prima volta in Italia con grande entusiasmo. Si tratta, infatti, di uno studio clinico che coinvolgerà tutti gli operatori del settore delle sigarette elettroniche, in particolare i negozianti, e che si propone formare i negozianti di e-cig introducendoli al counselling antifumo e specializzandoli, cosi da renderli in grado di accompagnare i fumatori in un percorso di assistenza e consulenza utile per smettere definitivamente di fumare.


INTERVENTO DEL PROF. RICCARDO POLOSA AL GFN 2015

No Tobacco Day 2015: “Realtà virtuale per smettere di fumare”

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“La Realtà Virtuale per smettere di fumare” – è il nuovo progetto di ricerca presentato martedì 26 maggio nell’ambito dell’incontro “Tabagismo e Vapagismo” organizzato come ogni anno dalla Lega Italiana Antifumo in occasione del No tobacco Day, che si è tenuto nell’Aula Magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Catania.

IMG_1321Si tratta di una nuova alternativa per smettere di fumare che sarà studiata scientificamente grazie alla collaborazione tra la LIAF, il Centro Antifumo dell’Università di Catania e la nota startup Behaviour Labs. Grazie all’accordo firmato dal presidente LIAF, Lidia Proietti, da Riccardo Polosa e dal cofondatore di Behaviour Labs, Daniele Lombardo, sarà possibile in questi mesi lavorare ad un nuovo protocollo di ricerca che ha l’obiettivo di creare un software in grado di motivare i fumatori a smettere grazie all’utilizzo di un visore elettronico attraverso il quale gli stessi fumatori potranno immergersi in una realtà in 3D capace di mostrare realisticamente i gravi danni causati dal fumo. “Un’alternativa innovativa per smettere di fumare che potrà arricchire ed implementare in maniera rivoluzionaria il mondo della tecnologia applicata al sociale – ha detto Riccardo Polosa -. Un’idea che potrebbe cambiare nel tempo l’approccio scientifico e medico alla cura e prevenzione delle malattie fumo correlate”.

Anche da parte del team Behaviour Labs – ancora alle prese con il successo internazionale del IMG_1085software per robomate di “Zeno”, ossia il robot in grado di aiutare i bambini autistici ad affrontare meglio la malattia – è stato dimostrato grande entusiamo per questa nuova collaborazione. Daniele Lombardo ha illustrato alla platea gli elementi innovativi dell’utilizzo della Realtà Virtuale che coniugherà la tecnologia in 3D all’aspetto psicologico del counselling antifumo. Ed è proprio in questo contesto, ha spiegato Pasquale Caponnetto, coordinatore del Centro Antifumo del Policlinico: “Che questo nuovo ausilio mira ad attirare la classe di fumatori tipicamente più disinteressata a smettere, tra questi molti giovani, che con un incremento motivazionale potranno essere indotti a smettere di fumare e stabilire la condizione di ex fumatori”. La giornata dei lavori del convegno, realizzata anche grazie alla collaborazione dell’associazione studentesca Archè, ha visto al tavolo dei relatori tantissimi esperti del settore: “Perchè per combattere il fumo – ha spiegato Lidia Proietti – è necessario affrontare le relative problematiche con uno sguardo multidisciplinare”.

Per questo non sono mancati gli interventi dell’Area Biomedica con la relazione del Massimo Caruso sui benefici delle e-cig e Margherita Ferrante sui danni all’ambiente provocati dal fumo delle bionde. E ancora, non è mancata un’analisi attenta e approfondita della normativa antifumo in Italia e della annosa questione relativa alla regolamentazione delle sigarette elettroniche, tema affrontato brillantemente da Giancarlo Ferro. Venera Tomaselli ha descritto con dati alla mano la diffusione del fumo in Italia e l’allarmante aumento di giovani fumatori. Un report psicologico interessante e dinamico è stato inoltre offerto da una delle ricercatrici di LIAF e del Centro Antifumo, Marilena Maglia. Daniela Saitta ha spiegato le opportunità che la Ricerca può offrire al territorio catanese. Per affrontare al meglio la questione della sensibilizzazione dei giovani a smettere di fumare o a non iniziare del tutto, di particolare interesse sono stati, ancora, gli interventi di due dei massimi esperti di comunicazione in Italia, Amanda Jane Succi e Adriana Laudani.

17655_944088892320527_1642655548541872913_nInfine, in occasione dei dieci anni di attività della Lega Italiana Antifumo, Valeria Nicolosi, responsabile comunicazione LIAF, ha presentato alla platea la nuova piattaforma LIAF che da qualche settimana è anche il primo sito internet di Ricerca Antifumo in Italia.