mercoledì, Giugno 11, 2025
Home Blog Pagina 122

Campagna Antifumo “Spegnimi”

0
La LIAF (Lega Italiana Anti Fumo) in collaborazione con l’amministrazione Scapagnini (in particolare con l’Assessorato all’Ambiente) ed il  Centro Antifumo Universitario sta per lanciare a Catania la seconda campagna antifumo “Spegnimi”. Centinaia di manifesti colorati con scritte sugli effetti che il fumo provoca nei fumatori, realizzati dalla pittrice Maluchi Vivar (Guayaquil, Ecuador) in collaborazione con il creativo Erik Grunberg (Miami, USA), saranno esposti sui cartelloni pubblicitari del Comune a partire dal mese di dicembre e per i prossimi 10 mesi. L’amministrazione ed il presidente LIAF sottolineano come questa campagna si proponga come la più impegnativa e capillare campagna antifumo che sia mai stata avviata in Italia a livello comunale.

A illustrare e a sostenere questa importante iniziativa, saranno presenti alla conferenza stampa di Palazzo degli Elefanti il sindaco Scapagnini, l’assessore all’ambiente D’Antoni, il presidente della LIAF Prof. Riccardo Polosa e numerosi altri rappresentanti del mondo della medicina e della cultura.

La finalità di questa campagna è quella di evidenziare al meglio che il fumo crea disagi sgradevoli per il fumatore e anche per chi gli sta vicino.

Conferenza al Kiwanis

0
“Buone notizie per la ricerca scientifica” recitano i quotidiani con riferimento alla maratona televisiva di Telethon per la raccolta di fondi per la ricerca biomedica conclusasi di recente. Si parla di terapia genica, di cellule staminali, di tumori è così via.  Invece, nel giorno di venerdì 17 dicembre 2004, nella sala pinacoteca del Museo Diocesano di Catania, alle soglie della entrata in vigore della legge antifumo, il Club Kiwanis Catania Est invita il Prof. Riccardo Polosa, Presidente della Lega Italiana Anti Fumo (LIAF), a esporre sui rischi per la salute legati al fumo di sigaretta per mezzo di una conferenza dal titolo accattivante: “La Crociata Antifumo a Catania: Gioie e Dolori”.

Nella splendida cornice della sala pinacoteca costellata di pregiati dipinti, quasi a contrasto si fronteggiano l’arte sacra e le immagini delle malattie, talora mortali, imputate al fumo di sigaretta. Il bello del dipinto contrasta con l’orrore di immagini che ritraggono persone ospedalizzate per via di un vizio che talora impone un dazio troppo salato; la vita stessa.

Tra percentuali che segnalano il preoccupante incremento della diffusione del fumo tra le donne, la drammatica evidenza che gli adolescenti usano sempre più di frequente il tabacco quale strumento di aggregazione sociale tra i pari grado (viene sottolineato in particolare il rischio registrato nella fascia di età tra i 10 e i 15 anni), ed i tristemente noti danni derivati da nicotina e derivati, si illustrano le iniziative della LIAF che già da diversi anni lotta per una società migliore liberata dal fumo di sigaretta.

Il pubblico in sala ha colto al volo il chiaro messaggio lanciato dal Prof. Polosa: quello che serve in una società soggiogata dalle apparenze è un modello. Purtroppo, chiarisce il Presidente LIAF, è penoso constatare che questi modelli comportamentali ideali risultano latitanti. Perché un fumatore dovrebbe accettare il consiglio di smettere da un medico a sua volta fumatore? Le cifre denunciano che in Italia la percentuale di medici che fuma risulta pari al 40%, percentuale che risulta di molto più elevata se confrontata con la percentuale di fumatori nel loro complesso.

Ma accanto a medici che sottostimano i rischi del fumo ce ne sono altri che si impegnano quotidianamente a proteggere le generazioni future. Il Prof. Polosa e la sua equipe si avvalgono di collaborazioni con enti nazionali ed internazionali per aiutare coloro che (purtroppo) la nostra società non ha ancora imparato a riconoscere come malati ed hanno approntato strategie diversificate per affrontare con successo questi problemi. Queste sono illustrate nel dettaglio nel sito ufficiale della LIAF: www.liafmagazine.it

La LIAF vuole continuare a perseguire finalità dirette alla prevenzione e alla identificazione precoce di patologie correlate al fumo di sigaretta attraverso programmi che promuovono la ricerca scientifica e l’educazione del pubblico. Ma per essere più efficaci servono leggi, accordi di cooperazione, e finanziamenti. A conclusione della sua conferenza il Presidente LIAF ha invitato i soci del Kiwanis a sottoscrivere e finanziare un progetto per premiare la miglior Tesi di Laurea sul tabagismo favorendo così la diffusione di queste tematiche all’interno delle Facoltà di Medicina delle nostre Università. Il Presidente del Club Kiwanis Catania Est, il Luogotenente Governatore del Kiwanis, e i soci tutti non solo hanno manifestato a favore di questa iniziativa con un impegno concreto di 2.000 Euro, ma hanno anche chiesto collaborazione su progetti di educazione da svolgere nelle scuole.

Il pubblico ha manifestato il suo interesse con un dibattito conclusivo che è durato a lungo e che ha sancito la promessa di una stretta e duratura collaborazione tra LIAF e Kiwanis.

Niente sesso se lui fuma

0
È una indagine abbastanza evidente, almeno per quelle poche persone che riescono a non fumare. Le donne odiano l’uomo che fuma, non sopportano la loro “puzza”, per questo se lui fuma, niente sesso! Statistiche alla mano, gestite dal mensile Itinerari e Luoghi, all’86% delle donne non piace l’uomo con la sigaretta in bocca, meno invece quelle che restano indifferenti all’odore del tabacco 24%. A quelle più mature ricorda Michey Rourke, sporco e con la sigaretta alla Gighen, le ragazzine lo vedono come un James Dean dei poveri. Ma quello che proprio non possono “sentire” è la puzza del fumo mescolata all’odore della pelle maschile (31%). Insomma non c’è proprio niente da fare, la donna che emerge da questo sondaggio non transige sulla sigaretta e non solo, è anche molto attenta ad altri piccoli particolari, cui purtroppo molti uomini trascurano.

È finita sin dall’inizio se lui indossa il tanto portato calzino bianco (28%), un po’ più tolleranti per le scarpe sporche (22%), infine le mani poco curate (20%). A proposito di quest’ultima “mancanza” da parte dell’uomo, da un sondaggio simile a questo, risulta che solo il 5% frequenta un centro estetico, per una manicure, pedicure o pulizia del viso.

A tutto questo cosa risponde la parte accusata. I fumatori reagiscono chiamando le donne cavillose e rompiscatole e che non riescono proprio a sopportare il loro atteggiamento di superiorità. In queste condizioni non possiamo permetterci di lamentarci se le donne intorno a noi scarseggiano, quindi è meglio che ci diamo da fare.

I medici fumano più dei loro pazienti

0
Recenti sondaggi indicano come, nel nostro Paese, la percentuale di medici col “vizio” sfiora il 40%; venti volte più che negli Usa, dove la percentuale si attesta intorno al 2%! Questo dato risulta essere persino superiore a quello della popolazione generale. E’ paradossale che i medici fumino più dei loro pazienti! Un rischio è rappresentato dal fatto che il fumare in pubblico da parte dei medici risulti fortemente diseducativo in quanto veicola un esempio negativo che può essere di giustificazione per i fumatori e particolarmente per gli adolescenti, notoriamente influenzati da figure di riferimento importanti come i medici e gli insegnanti, oltre ai genitori. I medici sono tra i soggetti più idonei a illustrare i pericoli del fumo e dare consigli ai propri pazienti sulla necessità di smettere per evitare danni alla salute. A tale proposito l’Ordine dei Medici di Roma ha già avviato una importante campagna educativa per convincere i suoi iscritti ad abbandonare il pacchetto, o almeno a rinunciare alle sigarette quando indossano il camice in corsia o negli ambulatori in presenza dei malati.

Nell’ esprimere il vivo apprezzamento per la importante iniziativa dell’Ordine dei Medici di Roma, la LIAF si augura che il buon esempio delle istituzioni sanitarie capitoline venga al più presto seguito dagli altri Ordini dei Medici di Italia.

Scadimento della salute nei giovani fumatori

0
Perfino una breve storia di tabagismo sembra nuocere alla qualità della vita. Secondo il Dr. Martinez e coll. dell’Università di San Paolo (Brasile), che hanno analizzato i dati ottenuti da 174 studenti universitari (di età inferiore a 26 anni) cui veniva chiesto di rispondere ad uno specifico questionario per la valutazione generale del loro stato di salute, coloro che fumano (n=77) sembrano palesare un peggiore livello di benessere psico-fisico rispetto ai loro pari grado che non fumano (n=97). Pertanto, sebbene nei giovani fumatori con una breve storia di tabagismo (durata media del vizio =  3,2 anni) non si riscontrino importanti patologie legate al fumo di sigaretta, risulta che questi tendono ad essere meno attivi, a palesare più spesso problemi riguardanti le relazioni sociali, e a manifestare con maggiore frequenza sintomi di depressione ed ansietà.

E’ sorprendente constatare come perfino in giovani fumatori con una breve storia di tabagismo si possano registrare variazioni importanti dello stato di salute generale e della qualità di vita. Tuttavia, non è chiaro se questo scadimento del loro stato di salute sia da imputare al fumo di sigaretta o se, viceversa, le alterate condizioni psico-fisiche siano pre-esistenti e possano essere causa del vizio del fumo. La riduzione nei punteggi ottenuti con il questionario nei fumatori potrebbe collegarsi direttamente alla consumazione delle sigarette; la combustione del tabacco produce migliaia di sostanze chimiche che, una volta assorbite attraverso i polmoni, possono scatenare nell’organismo effetti di tipo tossico, che possono dar ragione dello scadimento della condizione fisica e della maggiore frequenza di sintomi di depressione ed ansietà. D’altro canto, la presenza di un alterato profilo psicologico-comportamentale può più facilmente innescare il vizio del fumo. Ad esempio una storia clinica di depressione, la presenza di un basso livello di autostima, la predisposizione ad adottare un peggiore stile di vita, potrebbero essere i responsabili dell’inizio a fumare e delle variazioni nel punteggio ottenuto con il questionario. Infatti, è stato dimostrato negli adolescenti che l’età in cui si fuma la prima sigaretta è associata ad un livello di insoddisfazione globale della vita. Inoltre, è noto che la prevalenza del tabagismo è molto elevata nei pazienti psichiatrici e negli individui con sintomi di depressione ed ansietà.

Una migliorata conoscenza di questo circolo vizioso da una parte potrebbe suscitare una maggior attenzione da parte dei fumatori (soprattutto quelli che tendono a adottare uno stile di vita più salutare) nei confronti di programmi/tentativi di cessazione, e dall’altra potrebbe meglio identificare quelle popolazioni a rischio che sono il bersaglio preferenziale delle campagne di prevenzione antifumo.

Farmaco antifumo a costo contenuto

0
E’ noto che il bupropione cloridrato rappresenti uno dei pochi presidi farmacologici con specifica indicazione per la disassuefazione dal vizio del fumo di sigaretta e  pertanto risulta importante nel difficile percorso di divezzamento dal tabagismo. Questo presidio medico-farmacologico viene utilizzato con successo nel contesto di articolati programmi di disassuefazione dal fumo di sigaretta attuati presso Centri Antifumo in tutto il mondo.Purtroppo, in relazione all’uso del bupropione, vi sono alcuni aspetti che vanificano gli sforzi dei programmi di disassuefazione al fumo di sigaretta e che è importante sottolineare. Il costo del farmaco è decisamente elevato ed è a totale carico dell’assistito, gravando pesantemente sulla già debole capacita motivazionale del fumatore pentito (soprattutto se disoccupato) che si avvicina ad un programma di cessazione del fumo.

In questa ottica, la Lega Italiana AntiFumo (LIAF-Onlus) si è fatta promotrice a Catania di un programma di produzione e distribuzione di preparazioni galeniche a base di bupropione cloridrato a costo 5 volte inferiore rispetto al corrispettivo commerciale attraverso un numero selezionato di farmacie distribuite sul territorio di Catania. Le preparazioni galeniche a base di bupropione vengono erogate dalle farmacie che aderiscono alla iniziativa a fronte di presentazione di ricetta medica rilasciata dal Centro Antifumo Universitario di Catania.
Per maggiori informazioni rivolgersi allo 095 7594506

Novità… il vaccino antifumo

0

E’ di questi ultimi giorni la notizia di un “prodigioso” vaccino antifumo in grado di neutralizzare l’azione della nicotina che sembra poter alimentare le speranze del popolo degli aspiranti ex-fumatori, spesso bloccati nelle loro intenzioni dal classico “vorrei ma non posso!”. La fase di sperimentazione appena terminata sembra aver ottenuto risultati incoraggianti. Pare infatti che il vaccino sia di norma ben tollerato e che sia in grado di agevolare la produzione di anticorpi contro la nicotina, bloccando sia la dipendenza che l’induzione al fumo. Secondo i risultati di questa sperimentazione della compagnia biofarmaceutica statunitense NABI, il vaccino è in grado di indurre una buona risposta anticorporale che dura circa 60 giorni. Tuttavia la comunità scientifica ha manifestato delle perplessità e il dibattito sulla validità del vaccino è ancora aperto.

Fumo e radioattvità

0
Oltre ai veleni chimici dalla sigaretta si sprigiona radioattività e chi fuma in media 30 sigarette al giorno, a seconda della provenienza delle sigarette, immette ogni anno nei polmoni una dose di radiazioni pari a circa 300 schermografie. Le sigarette sono radioattive in quanto in certe zone le piantagioni vengono fertilizzate con fosfati contenenti uranio, che si disintegra producendo polonio 210 radioattivo. La pianta assorbe i fosfati dal terreno e quando il tabacco brucia, attraverso il fumo aspirato, gli isotopi radioattivi entrano nei polmoni e qui possono restare da 3 a 6 mesi e a volte anche anni, continuando ad emettere radiazioni. Possono però penetrare anche nel sangue e raggiungere altri organi: fegato, pancreas, reni, tiroide, midollo osseo, dove si possono accumulare.

Il polonio 210 emette radiazioni alfa, identiche a quelle prodotte dal plutonio delle bombe atomiche, le quali colpiscono gli atomi trasformandoli in ioni che danneggiano il materiale ereditario delle cellule, uccidendole o trasformandole in cellule cancerose.

Recenti scoperte hanno messo in evidenza che le nostre case sono inquinate anche da un gas radioattivo invisibile e inodore, il radon. Se l’aria in casa è pulita, il radon tende ad attaccarsi alle pareti, alle tende , ecc. Ma in presenza di fumo il gas condensa attorno alle particelle di fumo e viene respirato sia dai fumatori, sia dai non fumatori. Questa combinazione, fumo e radon, può creare un’azione sinergica micidiale.

Studi condotti in America attribuiscono almeno la metà dei casi di tumori ai polmoni al danno radioattivo.Nonostante tutto ciò la gente continua a fumare, mentre esige che si rinunci alla costruzione di centrali nucleari, che rappresentano sì un danno potenziale, ma non certo come il fumo, e che almeno in cambio possono dare alcuni vantaggi per l’economia.

L’impegno LIAF per i fumatori

0

La Lega Italiana AntiFumo (LIAF) vuole reclutare una gruppo di volontari fumatori (di almeno 8-10 sig/die) che si astengano dal fumare per almeno 4 ore.
E’ uno studio LIAF per valutare le proprietà psicometriche di alcuni questionari per valutare i sintomi da astinenza da nicotina.
Nel corso della “sperimentazione” i volontari verranno intrattenuti con la proiezioni di 2 film a loro scelta. Durante l’intervallo tra i due film verranno offerte granite e brioches.
Per maggiori informazioni rivolgersi allo 095 7593684

La Vita in Fumo

0
Quando accendete la prima sigaretta? A metà mattinata? Dopo pranzo? O appena alzati dal letto? Si tratta della domanda chiave del questionario di Fagerstrom, usato dai ricercatori per stabilire il grado di dipendenza nicotinica nei fumatori. Ovviamente, quelli che cominciano a fumare appena svegli accusano una forte dipendenza nicotinica. Chi ha sviluppato dipendenza dall’alcaloide contenuto nel tabacco sente infatti il bisogno di mantenere stabile il livello di nicotina del sangue, raggiungendo una soglia che può variare a seconda del consumo. «Dato che nel corso del riposo notturno la nicotina viene progressivamente eliminata dall’organismo, al mattino il fumatore si sveglia in uno stato di astinenza, e cerca subito le sigarette», spiega il Prof. Riccardo Polosa, responsabile del Centro Antifumo dell’Università di Catania e Presidente della Lega Italiana AntiFumo (LIAF).

Rispetto ad altre droghe, per esempio l’alcool, la nicotina ha la caratteristica di sviluppare dipendenza nella stragrande maggioranza dei consumatori, anche se in forma relativamente blanda. Ecco perché chi fuma riesce di solito a convivere, anche se con scarso entusiasmo, con i divieti. Il che non significa che possa rinunciare senza sforzo alla tentazione del tabacco. La nicotina infatti agisce a livello cerebrale innescando in diverse parti del cervello vari circuiti neuronali che portano alla liberazione di diversi neurotrasmettitori; tra questi la noradrenalina, legata ai meccanismi dell’attenzione, e la dopamina, che ha un importante ruolo fisiologico legato al soddisfacimento di appetiti fondamentali come la fame, la sete o il desiderio sessuale. Si tratta di un meccanismo che la nicotina ha in comune con altre sostanze psicoattive, e che ne spiega le attrattive. Tanto più che questa sostanza ha la capacità di stimolare una forma di adattamento neurologico — forse solo parzialmente reversibile — che potrebbe spiegare quel ”rischio ricadute” cui sono soggetti i fumatori che cercano di smettere, e che viene di solito attribuito con imprecisione a cause psicologiche.

La maggior parte dei danni imputati al fumo di sigaretta non deriva dal principio attivo, la nicotina, ma dalle altre sostanze, oltre 4000, prodotte dalla combustione del tabacco e responsabili di varie patologie tra le quali spicca, per gravità e frequenza, il tumore al polmone. La nicotina si limita a provocare gli effetti psicoattivi ricercati da chi fuma, e capaci di innescare la dipendenza e il comportamento compulsivo: «Stimola l’attenzione e la concentrazione, distende, allevia l’ansia e l’umore depresso, ha un effetto anoressizzante» precisa ancora il Prof. Polosa.

La dipendenza ha comunque una solida base fisiologica: quando la nicotina viene a mancare si manifesta uno stato di astinenza contraddistinto da tensione, irritabilità, insonnia, cefalea, astenia e vertigini. L’abitudine di cui la maggior parte dei fumatori fatica a liberarsi è però qualcosa di più complesso in quanto non è facile distinguere tra dipendenza da nicotina e dipendenza da sigaretta.