Anche il Parlamento australiano risponde alla richiesta degli scienziati di garantire una maggior tutela per i fumatori che vogliono smettere di fumare utilizzando la sigaretta elettronica. E' stata istituita a Sydney una commissione scientifica che interverrà in Senato per proporre l'adozione di politiche antifumo più attente alle esigenze ed alle scelte dei singoli ed al loro impatto sulla comunità.
I recenti dati sul fumo diffusi in Inghilterra hanno dimostrato un aumento esponenziale della percentuale del numero di fumatori che sono riusciti a smettere di fumare. Dal 14% del 2011 si è infatti passati al 23% nel 2016. Un importante incremento del tasso di successo per i fumatori che hanno cercato di abbandonare le sigarette convenzionali che coinciderebbe con l'aumento del numero di svapatori inglesi.
Grazie alla battaglia condotta dall'on. Arianna Spessotto (M5s), che anche noi abbiamo sostenuto e condiviso, da oggi il divieto di fumo è finalmente di nuovo applicato (in parte) anche a Montecitorio. E' stata disattivata, infatti, l’area per fumatori localizzata nel corridoio semicircolare retrostante l’Aula di Montecitorio dove per anni i deputati hanno continuato a fumare nonostante le regole imposte dalla Legge Sirchia.
“L’intenzione è buona ma qualche riflessione va fatta. Tutti questi provvedimenti lasciano intravedere un ritrovato e particolare interesse per le politiche antifumo ma se è vero che contribuiscono ad attaccare il ruolo sociale del fumo, è indispensabile istituire commissioni di vigilanza e verificare immediatamente la validità dei controlli per capire anche chi saranno i nuovi vigili antifumo e come opereranno?” - ha detto così la prof.ssa Lidia Proietti, presidente della Lega Italiana Anti Fumo, commentando le novità introdotte.
“Smettere o ridurre il consumo di sigarette di tabacco con l'uso di sigarette elettroniche ha effetti benefici sul sistema cardiovascolare, in particolare riducendo la...
Catania, 17 Dicembre 2015 - “Semplicistico e fuorviante paragonare i dati comportamentali ottenuti da topi di laboratorio con quelli estremamente piú complessi degli esseri umani” - a dirlo è il prof. Riccardo Polosa, docente di Medicina Interna all’Università di Catania e responsabile scientifico della Lega Italiana Anti Fumo, che ha così commentato i risultati dello studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani guidato dall'In-Cnr e dell'Università Statale di Milano secondo il quale il vapore creerebbe una forte dipendenza e un aumento dell'effetto ansiogeno.
Smettere di fumare può essere difficile, tuttavia milioni di persone ci sono riuscite. Spesso occorrono più tentativi prima di riuscirvi definitivamente, ma molti fumatori riescono al primo, se sono molto motivati. I lavori specifici di apprendimento e auto-conoscenza permettono di dotare il fumatore di strumenti “interni” per far fronte alle situazioni difficili che si presentano quando decidiamo di diventare ex-fumatori, apprendendo così in modo esperienziale quali sono le nostre risorse come persona, di cosa abbiamo bisogno per agirle, cosa ci può essere d'aiuto e cosa siamo disposti a fare per raggiungere l'obiettivo.