Per informazioni o accrediti: Ufficio Stampa LIAF
Valeria Nicolosi – tel. 095/3781581 oppure email: [email protected]
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Presentato a Praga lo studio dell’Università degli Studi di Catania sugli effetti positivi della sigaretta elettronica per contrastare la voglia forte ed irrefrenabile di fumare la sigaretta convenzionale (il meglio noto effetto “craving”).
Si è tenuto, infatti, la scorsa settimana, dall’8 al 10 Settembre, a Praga il Congresso annuale della SRNT Society for Research on Nicotine and Tobacco Europe Chapter che riunisce esperti di tutto il mondo per conoscere ed implementare la ricerca e le politiche di controllo sul tabacco.
Tema centrale per l’edizione del 2016 del Congresso europeo sono state appunto “le evidenze scientifiche di qualità” e la ricerca del modo migliore per rendere “pratiche” e “applicate”.
A rappresentare l’ateneo catanese c’è stato uno dei ricercatori più noti della Lega Italiana Anti Fumo, il prof. Pasquale Caponnetto, che ha illustrato alla platea di scienziati provenienti da tutto il mondo i risultati di uno degli ultimi studi condotti all’interno del Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, da lui stesso coordinato.
“Il desiderio è un elemento centrale della dipendenza da tabacco – ha spiegato Caponnetto – e i sintomi di astinenza da nicotina sono noti per essere uno dei motivi più importanti che portano il fumatore a tornare alla bionda. Combattere questi sintomi è uno dei passi più significati da compiere per la ricerca di cure alternative ed efficaci al tabagismo”.
Nello studio condotto dai ricercatori catanesi, sono stati reclutati circa 300 pazienti fumatori che hanno iniziato a smettere di fumare grazie all’utilizzo di sigaretta elettronica.
Nell’arco di 12 settimane, questo il tempo di valutazione del campione, l’uso dell’elettronica contenente nicotina ha ridotto significativamente l’intensità del desiderio di fumare, alleviando i sintomi da craving tipici dei pazienti che stanno cercando di smettere.
E’ stata discussa ieri nell’Università degli Studi di Catania la prima tesi di laurea italiana sulla realtà virtuale al servizio della salute e sulle le nuove strategie motivazionali nel trattamento della tobacco addiction.
Nei giorni in cui dilaga la mania del gioco virtuale che ti consente di trovare i “pokemon” in giro per il mondo, la ricerca scientifica dimostra che la realtà virtuale può consentire a migliaia di persone di trovare un percorso semplice e probabilmente efficace per la cura di diverse patologie, e nello specifico anche per il trattamento del tabagismo.
Portando avanti il progetto sulla realtà virtuale utilizzata per far smettere di fumare (convegno annuale di LIAF 2015 insieme ai coordinatori della start-up catanese Behaviour Labs), il neo dottore in scienze riabilitative delle professioni sanitarie Giovanni Ferraro ha concluso uno studio pilota dimostrando che: “la realtà virtuale rappresenterà, per chi ha bisogno di cure medico-sanitarie, il completamento naturale e necessario dell’iter terapeutico per il raggiungimento della guarigione”.
Sottoponendo un campione di fumatori alla visione di 3 stimoli ovvero un nuovo pachetto di sigarette con immagine shock, un video antifumo e la realtà virtuale con immersione nei danni potenzialmente provocati dal fumo, il gruppo di lavoro ha riscontrato un aumento significativo della motivazione a smettere di fumare su tutti i soggetti sottoposti alle prove ma in particolare quando veniva utilizzato lo stimolo virtuale si è osservato il massimo livello motivazionale a smettere di fumare.
“Sappiamo che la determinazion e l’elemento motivazionale sono i primi ed i più importanti passi da compiere per combattere il tabagismo. Lavorare sulla motivazione dei soggetti non motivati, come i giovani tipicamente non interessati a smettere ma interessati alle nuove tecnologie come la realtà virtuale, potrebbe essere un nuovo punto di partenza per la svolta decisiva nella battaglia contro il fumo” – ha dichiarato il Prof. Pasquale Caponnetto, docente di psicologia clinica e generale e relatore della tesi, che nel concludere ha espresso il proprio ringraziamento alla Dr.ssa Marilena Maglia, del Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’AOU “Policlinico Vittorio Emanuele e ricercatore LIAF, al Dr Daniele Lombardo CEO di Behaviours Labs ed al Prof Riccardo Polosa, Direttore del Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo e Direttore Scientico LIAF per aver supportato questo stimolante lavoro di ricerca.
I vantaggi e le opportunità delle nuove tecnologie possono garantire sviluppi prima impensabili nel trattamento di alcune patologie. La realtà virtuale può essere usata nel trattamento dell?autismo, nella gestione del dolore, nella terapia d?esposizione e si spera in molte altre patologie ancora in osservazione ma intanto il lavoro di LIAF, Behaviour Labs e Centro Antifumo del Policlinico di Catania continua con l?obiettivo di rendere il nuovo software che motiva realisticamente i fumatori non motivati a smettere di fumare.
La tesi di laurea sulla realtà virtuale per smettere di fumare
Secondo uno studio pubblicato sulla nota rivista scientifica Nicotine & Tobacco Research le elettroniche potrebbero portare ad un calo del 21% delle morti per malattie fumo correlate in tutti i giovani che sono nati dopo il 1997.
“Si tratta della previsione, del tutto realistica e fondata su modelli matematici, della svolta epocale alla quale stiamo andando incontro – ha detto il responsabile scientifico di LIAF, Riccardo Polosa – perché passare al vapagismo per abbandonare il tabagismo può salvare milioni di vite da tutte le malattie alle quali il fumo può portare”.
La ricerca, finanziata dal National Institute on Drug Abuse, dal National Cancer Institute e dal Cancer Intervention and Surveillance Modeling Network degli USA, ha dimostrato ancora una volta che la diffusione delle sigarette elettroniche può avere risvolti positivi e può rappresentare una svolta rivoluzionaria per la salute pubblica mondiale.
A differenza degli altri studi condotti in questo ultimo anno sul rischio che i giovani possano utilizzare le e-cig come porta d’ingresso al fumo, gli scienziati americani – tra cui anche il noto David Abrams, co-autore dello studio e Amministratore Delegato del Schroeder Institute of Tobacco Research and Policy Studies al Truth Initiative – hanno messo insieme modelli di consumo differenti provenienti da dati nazionali, dunque molto più rappresentativi proprio per la grandezza e la eterogeneità del campione utilizzato.
“Mentre i dati non sono ancora chiari come vorremmo, il fatto di presentare il quadro a livello nazionale è un buon inizio” – ha detto Abrams.
La ricerca inoltre distingue tra svapatori che non hanno mai fumato e svapatori che invece lo hanno fatto. E valutando i dati provenienti da tutte e due le categorie è facile intuire come “i benefici abbiano superato i danni”.
Uniti nel sostenere la diffusione delle sigarette elettroniche come prodotto meno nocivo per la salute pubblica, i più autorevoli scienziati italiani e internazionali, coordinati dal Prof Riccardo Polosa, si impegnano per la ricerca e per una corretta informazione basata sulle evidenze scientifiche.
Promosso dalla Lega Italiana Anti Fumo (LIAF) e dal Professor Riccardo Polosa dell’Università degli Studi di Catania, viene ufficializzato oggi il gruppo di illustri scienziati che hanno aderito a questa iniziativa per contribuire ulteriormente nella lotta al tabagismo. Un progetto che nasce per rafforzare un impegno ormai diffuso, a livello nazionale e internazionale, di singoli scienziati, atenei, centri di ricerca, ma anche di enti e istituzioni governative, come sta avvenendo in Gran Bretagna, dove il Public Health England ha ormai più volte ribadito il proprio appoggio alla diffusione della sigaretta elettronica nella lotta al fumo.
Al neonato Comitato Scientifico, voluto fortemente dal compianto e amatissimo prof. Umberto Veronesi, in sostegno della sigaretta elettronica hanno già aderito 12 autorevoli medici e scienziati, alcuni dei quali già firmatari nel 2014 della lettera rivolta all’OMS affinché riconsiderasse la propria posizione sulle sigarette elettroniche: Umberto Tirelli dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano, Fabio Beatrice della Società Italiana di Tabaccologia, Carlo Cipolla dello IEO (Istituto Europeo di Oncologia di Milano), David Nutt dell’Imperial College di Londra, Mike Siegel della Boston University School of Public Health, Sally Satel dell’American Enterprise Institute, Kostantinos Farsalinos dell’Università di Patras, Jacques Le Houezec Consulente di Sanità Pubblica a Rennes, Marcus Munafo dell’Università di Bristol e Pasquale Caponnetto della Lega Italiana Anti Fumo.
Vedi qui i profili di tutti i membri
“Ciascuno dei membri di questo nuovo Comitato sostiene da tempo, attraverso il proprio lavoro e la ricerca, che le sigarette elettroniche sono uno strumento da tenere in alta considerazione nella ormai ventennale lotta al fumo, nonostante sia stato spesso ostacolato dalla divulgazione di notizie, a volte anche poco realistiche, su presunti svantaggi per la salute pubblica”. Queste le parole del coordinatore, il Professor Polosa, nel presentare l’iniziativa.
“Oggi le professionalità, l’esperienza e le specializzazioni di ciascuno di noi si uniscono, con l’obiettivo di diffondere e commentare le più recenti evidenze scientifiche sulla ricerca applicata alla sigaretta elettronica e ponendosi come riferimento autorevole e critico nel contesto mediatico e scientifico italiano” spiega Polosa. “Ci impegneremo dunque nel promuovere incontri di informazione scientifica, iniziative e, soprattutto, a soddisfare la forte richiesta, che giunge da più parti, di proseguire nella ricerca, necessaria anche alle istituzioni per impostare una regolamentazione di questi prodotti basata esclusivamente sulle evidenze scientifiche”.
“I benefici offerti dalle sigarette elettroniche nella lotta al tabagismo negli ultimi cinque anni – conclude Polosa – lasciano ben sperare che la loro diffusione possa ridurre la principale causa di morte nel mondo. Ne siamo convinti e crediamo sia giusto e responsabile che la scienza si metta al servizio della collettività con iniziative come questa”.
“Passare alla sigaretta elettronica è sicuramente il modo migliore per ridurre il danno legato alle malattie fumo correlate. Anche se ci vorrà ancora qualche anno per avere risultati precisi in termini di minori malattie i risultati ci sono già. Guardiamo la Svezia ad esempio, li da 50 anni si mastica lo snus (il tabacco masticabile) e la prevalenza di malattie cardiovascolari è tra le più basse d’Europa”. Sono le parole del prof. Riccardo Polosa che il 17 e 18 Giugno è intervenuto a Varsavia come uno dei relatori più importanti del Forum Globale sulla Nicotina.
Come ogni anno, ormai, numerosi esponenti del panorama scientifico ed anche politico internazionale si riuniscono in questa occasione per parlare di lotta al fumo e dei possibili risvolti per il futuro della nicotina a livello mondiale. 350 i partecipanti per l’edizione 2016. Nuova Zelanda, Australia, Canada, Stati Uniti, Russia, Kazakhstan, Tunisia, Libano, India e Corea Sud sono solo alcuni dei 55 Paesi coinvolti. È evidente che le posizioni sono ancora diverse e centralizzate sugli effetti negativi ma il tentativo riuscito del GFN 2016 è stato proprio quello di presentare ed affrontare, con un approccio trasparente e diretto, tutte le prove scientifiche a sostegno delle diverse tesi.
L’importante risultato raggiunto è stato far incontrare tutte le parti interessate nell’ambito di dibattiti aperti e onesti su una vasta gamma di argomenti. Politica, scienza e cultura si sono uniti insieme per affrontare una delle piaghe del secolo.
Tra i relatori, anche il prof. Kostantinos Farsalinos, dell’Onassis Cardiology Center di Atene, che ha presentato i risultati di uno degli ultimi studi condotti insieme ai ricercatori della Lega Italiana Antifumo: “Abbiamo dimostrato che negli svapatori la pressione arteriosa si abbassa e l’effetto dura per un anno” – ha detto. Pubblicato nella rivista medico-scientifica “Internal and Emergency Medicine”, infatti, lo studio ha provato che smettere o ridurre il consumo di sigarette di tabacco con l’uso di sigarette elettroniche ha effetti benefici sul sistema cardiovascolare, in particolare riducendo la pressione arteriosa nei soggetti con pressione elevata.
Il video dell’intervento del prof. Riccardo Polosa
Di seguito anche l’intervista ad uno dei nostri ricercatori: il dr. Christopher Russell
Si è tenuto a Varsavia, la scorsa settimana, il terzo meeting del tavolo tecnico CEN/TC 437 “Electronic cigarettes and e-liquids” istituito nell’ambito del Comitato Europeo di Normazione che ha il compito di sviluppare standard tecnici di qualità e sicurezza per la commercializzazione di prodotti da svapo in Europa in accordo con la Direttiva 2014/40/EU.
Come riferito dal prof. Riccardo Polosa, Presidente del gruppo di lavoro cui fanno parte oltre cinquanta esperti europei e Capo della delegazione Italiana, nell’ambito della terza riunione plenaria del CN/TC 437 a Varsavia sono stati approvati i workplan dei quattro gruppi di lavoro e stabilite le scadenze per i prossimi obiettivi da raggiungere.
“Percepisco una grande voglia da parte dei partecipanti di accelerare sulla definizione degli standard nonostante la complessità del lavoro che ci aspetta, il WG1 (che è il gruppo di lavoro che si occupa di approvare termini e definizioni utili per la standardizzazione del prodotto) dovrebbe portare a compimento il suo progetto entro i primi mesi del 2017” – ha aggiunto Polosa.
Il prossimo appuntamento del WG4, il gruppo di lavoro dedicato allo sviluppo di requisiti e test per le emissioni provenienti dalle sigarette elettroniche guidato dallo scienziato catanese, si terrà ad Ottobre proprio a Catania, la sede istituzionale della Lega Italiana Anti Fumo. Ed in attesa di questo incontro, i partecipanti dovranno impegnarsi a presentare le proprie proposte ed i suggerimenti sulla base delle priorità indicate a Varsavia, ovvero quelle di stabilire le condizioni e i parametri degli strumenti necessari per generare le emissioni e le modalità per misurare la quantità e la qualità delle emissioni.
Infine, proprio su proposta di Polosa, a Marzo 2017 l’Italia ospiterà il prossimo ed importante incontro in plenaria del CEN/TC 437. La sede indicata sarà la splendida Firenze.
Il 31 Maggio 2016, come ogni anno, in tutto il mondo si è celebrata la Giornata mondiale contro il fumo promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In Italia, il Ministero della Salute ha di recente approvato una normativa contro il fumo che cambierà probabilmente per sempre le abitudini dei fumatori italiani e che consentirà a tantissimi bambini di ottenere l’applicabilità del diritto (non scritto) di non respirare fumo passivo.
Come ogni anno, anche per il 2016, la LIAF -Lega Italiana Anti Fumo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania e il Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, ha organizzato il convegno regionale contro il tabagismo che si è tenuto nell’Aula Magna del Policlinico di Catani Mercoledì 1 Giugno 2016.
Attenzione speciale per questa edizione è stata rivolta al Decreto Lgs. n. 6 del 12 gennaio 2016, voluto dal Ministro Beatrice Lorenzin, che introduce particolari divieti per combattere il fumo anche nelle struttura ospedaliere.
A tal proposito, i promotori del convegno hanno presentato il progetto formativo “Policlinico Smoke free” inserito tra le attività dell’U.O Promozione ed Educazione alla Salute del Policlinico di Catania, già approvato dagli uffici dell’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia.
In occasione del convegno, sono stati inoltre presentati i risultati di una ricerca svolta da LIAF e Skyscanner.it, noto motore di ricerca viaggi, per mostrare come la rinuncia alle sigarette possa trasformarsi, mese dopo mese, nell’equivalente di un biglietto aereo per le destinazioni più ricercate per l’estate dai viaggiatori italiani.
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Programma scientifico del Convegno
Saluti del Direttore Generale del Policlinico di Catania, dott. Salvatore Cantaro
Saluti dell’Assessore alla Salute della Regione Sicilia, on. Baldassare Gucciardi
Dott. Maurilio Danzì – Il team di lavoro del progetto “Policlinico Smoke Free”
Prof. Riccardo Polosa, coordinatore del progetto – Il piano di monitoraggio e le consulenze scientifiche per far smettere di fumare
Prof. Pasquale Caponnetto – Le tecniche di smoking cessation e il punto di vista dello psicologo
Prof.ssa Margherita Ferrante – L’inquinamento ambientale da fumo negli ambienti ospedalieri
Dott.ssa Marilena Maglia – L’attività del Centro per la Cura e Prevenzione al Tabagismo del Policlinico di Catania
Dott. Davide Campagna – Le tecniche di smoking cessation e le soluzione per la medicina interna
Dott.ssa Lia Emma – Fumo e asma. Quali soluzioni alternative dalla scienza?
Prof. Enrico Mondati – Fumo e diabete, un connubio malsano. Come combatterlo?
Dott. Domenico Sambataro – Fumo e malattie reumatiche.
Dott. Massimo Caruso – Fumo e alimentazione
Dott.ssa Valeria Nicolosi – Comunicazione “no smoking”. La collaborazione con “SkyScanner”
Prof.ssa Lidia Proietti, presidente LIAF – La tutela dei dipendenti pubblici dal fumo
Conclude: Prof. Riccardo Polosa, responsabile scientifico LIAF
La leva motivazionale è la chiave per riuscire a smettere di fumare. Per questo il motore di ricerca viaggi globale Skyscanner.it e la Lega italiana Anti Fumo – LIAF, in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco, hanno realizzato una ricerca per mostrare come la rinuncia alle sigarette possa trasformarsi, mese dopo mese, nell’equivalente di un biglietto aereo per le destinazioni più ricercate per l’estate dai viaggiatori italiani.
Milano, 26 maggio 2016 – Il 31 maggio si celebra la Giornata Mondiale Senza Tabacco, e per l’occasione, il motore di ricerca voli, hotel e autonoleggio Skyscanner.it e la Lega italiana Anti Fumo – LIAF hanno realizzato una ricerca che vuole dare a quanti vogliono smettere di fumare uno stimolo e una motivazione in più per perseverare nel proprio intento.
Dopo solo un mese senza fumare si risparmierebbe già l’equivalente di un volo in Ungheria o a Malta, e con due mesi ci si potrebbe regalare un viaggio in Grecia, Spagna, Regno Unito e moltissime altre destinazioni europee. E se il sogno nel cassetto è una vacanza nel mare dei Caraibi, o volare in Australia, bisognerebbe stare alla larga dalle sigarette per almeno 9 e 13 mesi rispettivamente.
Come spiega il prof. Riccardo Polosa, responsabile scientifico della Lega Italiana Anti Fumo – LIAF: “la spinta o leva motivazionale è la conditio sine qua non per il processo di cambiamento necessario per abbandonare il fumo. La decisione di smettere determina l’essere nella fase di determinazione del cambiamento ed incide al 50%, il resto dipende dalle risorse a favore della salute che sono a disposizione del fumatore negli ambienti che frequenta, gli stimoli positivi che ne rafforzino la decisione di astenersi dal fumo”.
“Insieme alla LIAF abbiamo voluto trovare un modo per ispirare un piacevole obiettivo che abbia un risvolto concreto, e che soprattutto aiuti a distrarre dallo sforzo della rinuncia al fumo – commenta Filippo De Matteis, Marketing Manager per l’Italia di Skyscanner. Considerato che viaggiare rimane in testa alla classifica dei desideri degli italiani, con le vacanze estive ormai alle porte ci siamo voluti focalizzare su uno dei tanti possibili aspetti positivi dello smettere di fumare, mostrando provocatoriamente quanto questa scelta possa portare lontano e utilizzando come riferimento l’equiparazione del risparmio medio mensile al costo medio di un volo dall’Italia verso differenti destinazioni nel mondo”.
La ricerca, che comprende anche una panoramica delle principali normative e curiosità in materia di fumo dei principali Paesi, oltre alle limitazioni che i fumatori devono tener presenti quando si preparano a viaggiare in aereo, è disponibile a questo link.
L’iniziativa della LIAF e Skyscanner sarà presentata al convegno organizzato dalla LIAF presso l’Università degli Studi di Catania, in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco, in programma mercoledì 1 giugno 2016.
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La mappa dinamica, che è possibile embeddare, è disponibile a questo link