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Kyriakides: prove deboli sulle ecig. Polosa e Canino: la scienza dice altro

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L’intervento del Commissario alla salute Stella Kyriakides in merito alle sigarette elettroniche, sulle quali “esistono prove deboli a sostegno dell’efficacia delle stesse nell’aiutare i fumatori a smettere”, ha suscitato scalpore: in una lettera indirizzata alla Kyriakides, il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, e il presidente dell’associazione ANPVU, Carmine Canino, rispondono punto per punto alle assurde dichiarazioni pubblicate.

Non c’è un attimo di tregua sul fronte europeo del vaping: ultima in ordine cronologico, la replica del Commissario alla salute Stella Kyriakides in merito all’interrogazione della parlamentare del Partito Popolare Europeo, Sara Skyttedal, in data 16 marzo 2022, in cui si chiedeva se le posizioni espresse dalla Commissione speciale dell’Europarlamento sulla lotta contro il cancro in merito al ruolo positivo della sostituzione delle sigarette con prodotti alternativi a base di nicotina trovassero il consenso della Commissione Europea per la salute. 

Secondo il report della Commissione speciale dell’Europarlamento sulla lotta contro il cancro, nota con il nome di BECA, le sigarette elettroniche possono essere un valido aiuto per tutti coloro che vogliono smettere di fumare, riducendo il rischio di patologie correlate.

Nella risposta all’interrogazione della parlamentare, il Commissario Kyriakides sottolinea invece che esistono “da un lato, prove a sostegno delle conseguenze dannose del consumo di sigarette elettroniche e, dall’altro, prove deboli a sostegno dell’efficacia delle sigarette elettroniche nell’aiutare i fumatori a smettere”.

Una risposta sicuramente influenzata dal rapporto del Comitato Scientifico su Salute, Ambiente e Rischi Emergenti della Commissione Europea, lo SCHEER, che da una parte sostiene che le prove a favore dell’utilizzo delle sigarette elettroniche come strumenti di cessazione non sarebbero sufficienti, mentre dall’altra afferma che le prove sono sufficienti quando si analizzano i rischi potenziali connessi al loro uso.

Lo stupore deriva dal fatto che la sua risposta, ribadendo, come si legge nella lettera firmata da Riccardo Polosa e Carmine Canino “l’oramai consumato approccio del principio di precauzione nei confronti dei prodotti da svapo, non tiene in considerazione che persino le autorità sanitarie statunitensi (i.e. Food & Drug Administration – FDA) hanno cominciato a certificarli quali utili strumenti per la lotta contro il tabagismo”.

Il parere dello SCHEER è palesemente fuorviante” continuano gli esperti “come comprovato in un documento recentemente pubblicato sulla rivista scientifica di settore, Harm Reduction Journal, che sottolinea come le conclusioni avanzate dallo SCHEER siano condizionate dalla omissione relativa ai benefici per la salute individuale e a livello di popolazione derivanti dalla sostituzione del fumo con le sigarette elettroniche“. 

Nonostante la mole delle evidenze scientifiche, purtroppo il settore del vaping rimane ancora in ostaggio di teorie ormai ampiamente confutate e che spostano l’attenzione dal vero focus della ricerca: i fumatori che desiderano smettere rimangono frastornati dai pareri contrastanti delle autorità di salute pubblica e, in molti casi, non approcciano gli strumenti a rischio ridotto, di cui si riconosce ormai l’efficacia nei percorsi di cessazione.

La missiva di Polosa e Canino si conclude auspicando “una sua più aperta e serena valutazione delle opportunità offerte dalla riduzione del danno per una salute migliore di tutti i cittadini europei”.

Leggi qui il testo integrale della lettera

No Tobacco Day 2022: a Catania due eventi che segnano la storia dell’Harm Reduction (27 e 31 Maggio)

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Inizia la settimana più movimentata dell’anno per la Lega Italiana Anti Fumo. Eventi, ospiti importanti, novità e tante news per il No Tobacco Day 2022 che si appresta a scrivere una pagina importante per la storia della ricerca sulla riduzione del danno.

Questi gli appuntamenti in calendario:

VENERDI’ 27 MAGGIO ore 10 INAUGURAZIONE “COEHAR MURALES”

viale A. Doria (circonvallazione di Catania – altezza accesso via S. Sofia)

Il “COEHAR MURALES” è stato realizzato dal collettivo artistico MaleTinte con il patrocinio del Comune di Catania, della BCC Roma – Banca di Credito Cooperativo di Regalbuto e della Liaf Lega Italiana Antifumo. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività previste dal progetto “Catania: capitale mondiale della ricerca contro il fumo

MARTEDI’ 31 MAGGIO 2022 ore 9 CONFERENZA NAZIONALE COEHAR

Palazzo Centrale dell’Università di Catania – Piazza Università

Convegno nazionale sulla ricerca per la riduzione del danno promosso dall’ateneo di Catania in collaborazione con LIAF.

Programma disponibile qui.

Interverranno gli esponenti più illustri del panorama scientifico italiano.

Moderano: Irma D’Aria e Stefano Caliciuri.

Ospite internazionale: Hiroya Kumamaru, vice direttore di AOI International Hospital in Kawasaki che discuterà dell’incredibile diminuzione del numero dei fumatori in Giappone dopo l’ingresso nel Paese dei prodotti senza combustione.

Durante il convegno si terrà un talk dedicato alle associazioni italiane a tutela del settore dell’Harm Reduction. Saranno, inoltre, premiati gli studenti che hanno realizzato i progetti creativi nell’ambito dell’iniziativa “Catania capitale della ricerca antifumo”.

Conduce i lavori del convegno: il fondatore del CoEHAR, prof. Riccardo Polosa.

Catania capitale mondiale della ricerca antifumo: un murales contro il fumo

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Secondo un recente articolo pubblicato su BMC Public Health, l’Università degli Studi di Catania è considerata l’ateneo più produttivo al mondo nel campo della ricerca applicata agli strumenti utili per ridurre i danni da fumo. 

Un riconoscimento ottenuto grazie ai ricercatori dell’Università di Catania e del CoEHAR, il Centro di Eccellenza internazionale per la Riduzione dei danni da fumo fondato dal prof. Riccardo Polosa nel 2018, la cui attività ha attirato a Catania centinaia di ricercatori da tutto il mondo, avviando numerosi progetti di ricerca che hanno reso il centro catanese un punto di riferimento internazionale.

Per questi motivi, Catania, una delle città più belle in Italia, nata sul mare all’ombra dell’Etna, può essere definita a pieno titolo la “capitale mondiale della ricerca antifumo”.

Come sappiamo, però, nonostante esistano linee guide che aiutano i fumatori a intraprendere un percorso di abbandono del fumo, dire addio alla sigaretta non è facile e, molto spesso, gli sforzi non portano a risultati tangibili. È necessario che, accanto all’attività di centri come il CoEHAR dove vengono studiati strumenti alternativi che riducono il danno da fumo e, allo stesso tempo, rappresentano un metodo alternativo per smettere, si diffonda una sana cultura antifumo a livello sociale, che prevenga, soprattutto tra i più giovani, il desiderio di iniziare a fumare.

Il CoEHAR, in collaborazione con la Città Metropolitana di Catania e LIAF Lega Italiana Anti Fumo, ha deciso dunque di lanciare un contest tra gli studenti delle scuole di Catania per realizzare una sorta di manifesto visivo al fine di tradurre in linguaggio creativo una sana cultura antifumo, da condividere a scuola o in qualsiasi altro contesto sociale.

I ragazzi delle classi coinvolte hanno realizzato un bozza grafica del progetto seguendo le indicazioni richieste dal centro di ricerca, ma non hanno avuto limiti alle idee da presentare.

I progetti pervenuti sono tutti disponibili qui.

Le scuole che hanno partecipato al contest sono: il liceo artistico Emilio Greco di Catania e il liceo F. De Sanctis di Paternò. Gli studenti presenteranno e racconteranno l’elaborazione delle loro idee durante il convegno annuale dedicato al No Tobacco Day 2022 che si terrà presso Palazzo dell’Università martedì 31 Maggio 2022 alla presenza di scienziati, medici e giornalisti di tutta Italia.

Nel frattempo, lungo il viale A. Doria, l’arteria di collegamento principale della provincia etnea, è appena stato allestito il ponteggio nell’area in cui da domani inizieranno i lavori per la realizzazione del murales della cultura antifumo. Si tratta di un nuovo manifesto del cambiamento internazionale che prenderà vita grazie al genio e alla collaborazione artistica del collettivo siciliano delle “Maletinte“, un gruppo di 13 donne impegnate da anni nell’arte e nella cultura ed unite dalla comune passione per il colore.

Maletinte: “Aria rovente, il mare, le pietre e il fuoco. Tinteggi acrobatici di donne sognatrici e volitive. Contaminazioni fluttuanti di stili e percorsi diversi; un unico comune obiettivo: colorare il mondo.

Smettere di fumare in gravidanza: anche le ecig aiutano

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Durante la gravidanza, le donne che fumano non sempre riescono nell’ardua impresa di smettere del tutto. Solitamente, alcune riescono a dire addio al fumo durante la fase dell’allattamento, ma sarebbe più indicato smettere molto prima. Il fumo, nemico per eccellenza della salute di tutti, lo è anche per il feto e per la fertilità.

Sono diverse le ragioni per cui si dovrebbe evitare questa cattiva abitudine, ma quando si tratta di una vita che sta venire la mondo, smettere di fumare è un obbligo. Quando davvero non si riesce a smettere, passare a soluzioni meno dannose come i cosiddetti prodotti a rischio ridotto, risulta essere una valida alternativa.

Tra le alternative a disposizione per quelle donne che durante la gestazione fumano gli esperti hanno preso in considerazione l’utilizzo dei cerotti alla nicotina, anche se in maniera notevolmente ridotta.

Questo perché in passato è emerso, da diversi studi, che i cerotti alla nicotina potevano aiutare le donne a ridurre il fumo durante la gravidanza senza danneggiare lo sviluppo del bambino.

Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Queen Mary University di Londra, le donne che hanno scelto come alternativa le sigarette elettroniche, hanno mostrato tassi di abbandono migliori alla fine della gravidanza rispetto al gruppo delle donne che hanno scelto i cerotti alla nicotina (6,8% contro 4,4%).

Lo studio consisteva nel dividere casualmente 1.140 fumatrici in gravidanza in due gruppi, al primo sono state somministrate sigarette elettroniche, mentre al secondo sono stati somministrati cerotti alla nicotina. Alcune delle donne partecipanti al gruppo dei cerotti alla nicotina hanno utilizzato anche le sigarette elettroniche.

Ma perché non bisogna fumare durante la gravidanza? Quali sono i rischi che si corrono? Tra i rischi più comuni c’è quello dell’aborto, della gravidanza extrauterina e la morte prematura, ma anche una lenta e scorretta crescita del feto. Il fumo in gravidanza è alla base di problematiche molto serie.

Intraprendere un percorso di smoking cessation può essere molto lungo e difficile, ma dal momento che i rischi sono diversi e molto gravi, è il primo passo da compiere per affrontare serenamente la gravidanza anche quando non è ancora arrivata.

Il nuovo studio ha dimostrato che, come per le fumatrici non incinte, le sigarette elettroniche possono essere più efficaci dei cerotti alla nicotina e non rappresentano rischi maggiori per le madri o i bambini durante la gravidanza.

Leggi anche: Non ci sono più dubbi: le sigarette elettroniche sono meno tossiche delle convenzionali

Un liquido nobile che sostiene la ricerca contro il fumo

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“Il nuovo liquido dell’azienda Tstar, denominato Nobile, nasce con l’obiettivo di sostenere concretamente la ricerca contro il fumo in Italia” – così Ivan Cernetti, responsabile dell’azienda, ha presentato questa mattina a Vapitaly 2022 il nuovo progetto frutto della collaborazione tra l’azienda di liquidi italiani e LIAF – Lega Italiana Anti Fumo.

Da anni, LIAF si batte per sconfiggere i danni collegati all’abitudine al tabagismo. “Sappiamo – ha spiegato il presidente LIAF, Ezio Campagna – che per chi non riesce a smettere definitivamente di fumare da solo, soprattutto se affetto da particolari patologie, scegliere di passare a prodotti senza combustione consente di ridurre i danni fumo correlati. Per questo, ogni iniziativa volta a sostenere la ricerca in questo campo è per LIAF di grande importanza“.

Grazie al nuovo progetto targato “LIAF – Tstar” parte del ricavato della vendita del “nobile liquido” potrà essere devoluto direttamente a LIAF con l’obiettivo di sostenere tutte le sue attività di ricerca collegate alla promozione di stili di vita più sani.

In foto: Ivan Cernetti, Marco Cernetti, Alessandro Genovese, Francesco Butera

Vogliamo dare il nostro contributo per sostenere la promozione di questo settore come ambito di ricerca innovativa per la riduzione del danno collegato al fumo di sigaretta convenzionale – ha aggiunto Cernetti – Realizzare un prodotto ideale per POD e MTL indirizzato all’Entry Level in grado anche di soddisfare i Vapers più esperti alla ricerca di un gusto fedele e raffinato, ci è sembrata la soluzione più idonea. Il Nobile è il risultato di un’estesa ricerca, durata oltre un’anno, volta a trovare la giusta composizione in grado di equilibrare aromi e mixture di tabacchi“.

Anche LIAF partecipa a Vapitaly 2022

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Dal 14 al 16 maggio, imprenditori e rivenditori, ma anche vape lovers si ritroveranno a Verona per l’atteso appuntamento con Vapitaly 2022, la sesta edizione della fiera del vaping dedicata alle novità di mercato e agli ultimissimi trend di settore. Nel padiglione 12 di Veronafiere sono attese migliaia di persone, tra operatori ed appassionati delle e-cig e dei liquidi da svapare, in una superficie espositiva di 8.000 metri quadri.

Tra i partecipanti, come ogni anno, anche i ricercatori della LIAF – Lega Italiana Anti Fumo, con la speciale partecipazione per questa nuova edizione anche della redazione di LIAF Magazine.

Presso lo stand di LIAF sarà possibile scoprire tutte le novità nel campo della ricerca applicata agli strumenti a rischio ridotto e tutte le soluzioni utili per aiutare i fumatori a smettere definitivamente di fumare. LIAF presenterà diversi progetti che consentono ai vapers italiani di partecipare attivamente alla ricerca sulla riduzione del danno da fumo. Occasione unica per sostenere la ricerca e combattere una delle piaghe mortali più diffuse nel mondo.

Siamo davvero emozionati per questa rinnovata presenza a Vapitaly – ha detto il presidente LIAF, Ezio Campagna – ancora una volta mostreremo agli svapatori italiani che raccontare la propria storia è di fondamentale importanza per tutti i fumatori. L’esempio di chi ha cambiato vita, passando a strumenti a rischio ridotto può aiutare milioni di fumatori a smettere, soprattutto se affetti da malattie fumo correlate, a gestire meglio la propria vita e a condurre uno stile di vita più sano“.

Vapitaly, per il 2022, conferma il format delle precedenti edizioni: sabato 14 e domenica 15, l’accesso è pensato per far conoscere a vapers, imprenditori e appassionati (ingresso consentito solo ai maggiorenni) le novità proposte al mercato dalle aziende, mentre lunedì 16 la fiera è riservata agli operatori del settore. Una manifestazione, quindi, che affianca opportunità concrete di business ad eventi dedicati agli appassionati del vaping, con un’area esterna coperta, riservata al relax e al food&drink.

“Finalmente si torna alla normalità – afferma Mosè Giacomello, presidente di Vapitaly –. Dopo questi due anni a distanza, siamo pronti a ripartire, con tanti espositori italiani e molti provenienti dall’estero. Torna la più importante fiera italiana del settore e noi siamo orgogliosi di essere la manifestazione di riferimento per un comparto che si dimostra vitale e in crescita. Da Verona, siamo pronti a guardare al futuro. Questa tre giorni sarà l’occasione per fare il punto sulle novità del mercato, sugli ultimi trend così come sulle normative e gli aspetti medico-giuridici che riguardano il vaping. Un’opportunità non solo per gli operatori del settore, ma anche per vaper e appassionati”.

Le ecig sono una porta d’accesso al fumo? Errato!

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porta d'accesso fumo vaping ecig
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La teoria che le sigarette elettroniche rappresentino una sorta di “porta d’accesso” al fumo, in particolare tra gli adolescenti, è stata usata per anni come argomento principale a sfavore delle ecig, ma ricerche e studi recenti non hanno trovato prove a sostegno di questa teoria.

Anche i ricercatori del CoEHAR, il centro di ricerca catanese, combattono da tempo contro la disinformazione nel campo delle sigarette elettroniche e della riduzione del danno, mettendo in evidenza che alcuni tra gli organi di salute pubblica più importanti, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non hanno sempre recepito nel giusto modo i messaggi lanciati dagli esperti di settore.

La disinformazione che è causa delle scelte di molti organi di salute pubblica dipende in larga parte anche dagli errori metodologici che le ricerche nel campo del vaping contengono.

Molte di queste, infatti, contengono ipotesi non verificate da dati incontrovertibili oppure utilizzano campioni di studio di cui non viene analizzata la pregressa storia clinica o il precedente status di fumatori, senza avere, dunque, una visione a trecentosessanta gradi.

Di recente anche i ricercatori dell’University College di Londra hanno analizzato i dati raccolti negli ultimi dieci anni, attraverso uno studio randomizzato controllato, e hanno dichiarato che le sigarette elettroniche, soprattutto per i più giovani, non sono considerate come una porta d’ingresso al fumo.

Quello che si sono chiesti è se il passaggio allo svapo è da considerarsi come precursore di un cosiddetto “effetto gateway”. La risposta è no.

Non esiste una relazione significativa tra l’uso della sigaretta elettronica e la ripresa del fumo, il che significa che i giovani vapers non sono propensi a iniziare a fumare.

Lo studio

L’University College di Londra ha intervistato circa 300 famiglie a partire dall’anno 2006 per esaminare l’uso dei prodotti di tabacco tradizionali e delle sigarette elettroniche nelle persone di età compresa tra 16 e 24 anni in Inghilterra.

L’obiettivo della ricerca era quello di valutare i cambiamenti tra il 2007 e 2018 riguardanti lo svapo e capire i comportamenti e le abitudini dei giovani che si approcciavano a questo nuovo metodo: se avessero mai fumato tabacco o usato una sigaretta elettronica e per quanto tempo lo avessero fatto.

I risultati hanno mostrato che il 30,5% dei giovani tra i 16 e i 24 anni erano fumatori regolari, mentre solo il 2,9% erano vapers regolari.

L’autrice principale dello studio, la dott.ssa Emma Beard, del Dipartimento di Scienze Comportamentali e Salute dell’University College di Londra, ha dichiarato:

“Questi risultati suggeriscono che la cosiddetta teoria della “porta di accesso” riportata negli studi precedenti possa essere esclusa, in particolare tra i giovani dai 18 ai 24 anni”.

La convinzione che le sigarette elettroniche fossero una porta d’accesso al fumo è stata affrontata molte volte negli ultimi anni perché in molti hanno creduto che i giovani potessero diventare dipendenti dalla nicotina attraverso le sigarette elettroniche, comportando l’adozione di una cattiva abitudine, come iniziare a fumare.

Tuttavia, l’uso regolare delle sigarette elettroniche sia tra i giovani che tra i non fumatori è rimasto costantemente basso negli anni, soprattutto da quando le sigarette elettroniche sono diventate ampiamente disponibili sul mercato.

La scheda informativa annuale di Action on Smoking and Health per il 2021 ha rilevato che solo il 3,3% degli 11-17enni non fumatori ha provato una sigaretta elettronica una o due volte, e solo lo 0,3% ne usa una almeno una volta a settimana.

Hanno anche scoperto che solo il 4,9% di tutti i vapers sono non-fumatori, il che equivale ad appena lo 0,7% della popolazione del Regno Unito.

La maggior parte dei giovani che usano una sigaretta elettronica si identificano o come ex-fumatori o come utenti duali.

L’accesso dei fumatori ai prodotti a rischio ridotto è, come sappiamo, ancora ostacolato dalle false percezioni in materia di tobacco harm reduction.

Altri ritengono che le sigarette elettroniche usate dai giovani possano portare alla dipendenza da nicotina, ma non è così.

Più che pensare al vaping come porta d’ingresso al mondo del tabagismo, bisogna considerarlo come una strategia per uscirne, perché continua a fornire un’alternativa valida ed efficace ai fumatori che vogliono smettere di fumare.

FDA approva prodotti NJOY: nessuna novità per i liquidi aromatizzati

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FDA liquidi aromi

L’FDA annuncia di aver approvato la richiesta di commercializzazione dei prodotti Ace della NJOY, il terzo produttore di prodotti per il vaping in America, dopo VUSE e JUUL. La ditta americana, infatti, ha il controllo di poco più del 3% dell’intero mercato nazionale. 

Una decisione che arriva decisamente in ritardo rispetto i tempi prospettati inizialmente dalla Food and Drug Administration (FDA), che aveva pianificato di vagliare tutte le domande pervenute con tempistiche minori, valutano i singoli casi sulla base del PMTAs, ovvero un procedimento complesso di approvazione di vendita dei prodotti a base di tabacco.

La notizia positiva riguarda il fatto che la ditta NJOY sia la prima produttrice indipendente a ricevere un’autorizzazione da parte dell’FDA.

Secondo gli analisti, le decisioni dell’ente americano starebbero procedendo seguendo un criterio temporale di ricevimento delle domande, considerando che altri prodotti di aziende già approvate sono ancora sotto revisione.

A fronte di notizie incoraggianti per i vapers americani, però, rimangono ancora molte le aziende in stand by, in attesa di ricevere una conferma ufficiale da parte della autorità: se consideriamo infatti che i primi prodotti ad essere approvati risalgono ad ottobre 2021, possiamo immaginare il blocco produttivo che molte realtà commerciali hanno affrontato.

Sono molti i piccoli produttori che hanno infatti deciso di rivolgersi al tribunale in seguito al parere negativo di vendita ricevuto dell’FDA, nell’ottica di contrastare un procedimento definito “arbitrario”, inficiato anche dalle minori risorse che tali aziende possiedono per presentare tutti i file richiesti dal’FDA.

Si configura sempre più chiaramente l’intento da parte dell’autorità americana, almeno di fatto, di impedire la vendita dei liquidi aromatizzati.

Una scelta che strizza un occhio alle teorie secondo le quali gli aromi rappresenterebbero una tentazione ulteriore per i più giovani che, una volta provato svapare, aumenterebbero le proprie possibilità di iniziare a fumare le sigarette.

Sebbene non esistano prove o dati scientificamente validi a sostegno di questa teoria, gran parte dell’opinione pubblica statunitense e degli esperti ritiene che sia necessario porre un limite alla disponibilità dei prodotti aromatizzati in USA. 

Un grave danno per tutti i fumatori adulti, a cui non resta che svapare solo gli aromi tradizionali, ovvero quelli al gusto di tabacco, a volte meno piacevoli degli aromi più dolci o fruttati, che rendono l’esperienza piu piacevole. 

Da un lato la notizia di ulteriori approvazioni da parte dell’ente americano dimostra un’ulteriore apertura nei confronti del vaping e della possibilità che rappresenti un’alternativa efficace al fumo convenzionale ma dall’altro non scalfisce i timori che tali decisioni siano di fatto tronche e non permettono una piena apertura del mercato, basandosi su posizioni fuorvianti e non su una corretta informazione scientifica. Il dogma resta quello di ascoltare gli scienziati. Speriamo che possa accadere presto. In gioco la vita di milioni di fumatori” – così il prof. Riccardo Polosa, fondatore di CoEHAR commenta la notizia.

GFN 2022: a Varsavia anche il prof. Polosa

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Come ogni anno, dal 16 al 18 giugno, si terrà l’incontro annuale del Forum Globale della Nicotina (GFN). Il Summit mette insieme esperti del tabacco e del vaping per discutere della Riduzione del Danno da Tabacco, del futuro riguardante i rispettivi settori e delle sue implicazioni sulle politiche di salute pubblica. Un appuntamento annuale atteso ed importante per il settore delle politiche contro il fumo.

L’evento che si terrà presso il Marriott di Varsavia metterà insieme il successo dell’evento ibrido dello scorso 2021 e offrirà una ricca esperienza online utilizzando la nuova piattaforma GFN•TV per lo streaming di apposite sezioni. 

Il tema di quest’anno avrà come focus “Tobacco Harm Reduction – here for good”, perché ancora una volta bisogna puntare sul giusto messaggio, ovvero come attraverso prodotti a base di nicotina più sicuri, la Riduzione del Danno può accelerare la fine del fumo e dei rischi legati al tabacco. Gli esperti si ritroveranno ad esplorare ed analizzare la scienza che c’è dietro l’approccio alla Riduzione del danno, le politiche e i cambiamenti normativi necessari per massimizzare il suo potenziale e gli ostacoli alla sua attuazione in tutto il mondo. 

La Michael Russell Oration (MRO) onorerà il lavoro e la memoria del professor Michael Russell, un pioniere nello studio del comportamento dei fumatori, degli interventi clinici e delle azioni di politica pubblica, morto nel 2009.

Tra i relatori di questa edizione, come sempre una lunga lista di esperti del settore provenienti da tutto il mondo, anche il Prof. Riccardo Polosa, fondatore del Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo (CoEHAR).

Gli organizzatori del Summit offriranno l’opportunità di presentare anche quest’anno i GFN Five (brevi presentazioni multimediali della durata massima di cinque minuti come presentazioni video PowerPoint, video descrittivi che dimostrano nuove tecnologie e brevi interviste), per contribuire alla conferenza.

Lo scopo è quello di promuovere una regolamentazione efficace e proporzionata dei prodotti di nicotina più sicuri e del loro uso. Il Summit esamina, infatti, la scienza in rapido sviluppo in relazione alla Riduzione del Danno e al suo approccio, comprese le risposte politiche e normative.

I partecipanti possono registrarsi ora e iniziare a seguire tutti gli aggiornamenti sul Forum Globale della Nicotina.

Per registrarti clicca qui https://gfn.events/register-now

Studio CoEHAR su liquidi italiani: totale assenza di contaminanti da plastiche

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Catania, 21 Aprile 2022 – Il dibattito scientifico sull’efficacia e la sicurezza dei dispositivi elettronici a rilascio di nicotina ha richiesto alla comunità scientifica di produrre informazioni sempre più accurate sulla relativa sicurezza di questi mezzi. Dibattito che si è esteso non solo allo strumento e alle differenze rispetto alle normali sigarette a combustione, ma anche ai liquidi utilizzati dagli svapatori di tutto il mondo, differenti per quantità di nicotina contenute all’interno, per tipologia e per gli aromi utilizzati. 

Come sappiamo, infatti, i liquidi in commercio sono composti da glicole propilenico e glicerina vegetale, aromi e, non sempre, nicotina. Queste sostanze sono contenute e miscelate in quantità e composti diversi in base alla qualità o alla specifica commercializzazione del liquido venduto.  

Il rischio correlato all’utilizzo dei liquidi è dato dalla presenza o meno di residui metallici o microplastiche che potrebbero creare effetti nocivi sulla salute e che spesso sono dovuti ad un mancato o inefficace controllo nel processo di produzione.

Mettendo alla prova alcuni liquidi commercializzati in Italia e abbastanza presenti anche nei mercati esteri, i ricercatori del CoEHAR hanno di recente analizzato i liquidi (aromatizzati con diverse varietà di tabacco) della società Dreamods

I risultati dello studio pubblicati dalla rivista scientifica “Drug Testing & Analysis” dimostrano la totale assenza di contaminanti da plastiche (micro e nano-plastiche) e un contenuto di metalli al di sotto dei livelli consentiti dall’OMS per le acque minerali. 

Gli autori dello studio ritengono che, una volta accertata la riduzione del danno dei prodotti senza combustione, il miglior modo per tutelare la salute degli svapatori sia quello di prediligere prodotti di alto profilo qualitativo. 

Durante lo studio condotto nei laboratori del CoEHAR di Catania, grazie alla collaborazione dello spin off ECLAT e all’utilizzo dei sistemi di valutazione più innovativi al mondo, i ricercatori, oltre a escludere la presenza di contaminanti derivati dai metalli e dalle micro- e nano-plastiche, hanno indagato l’effetto tossico sul metabolismo cellulare dei vapori di questi liquidi su cellule epiteliali bronchiali umane, confrontandolo con il fumo di una sigaretta convenzionale. Il sistema di esposizione al fumo di sigaretta ed al vapore di e-cig utilizzato nei laboratori catanesi consente di riprodurre l’esposizione umana delle cellule polmonari all’utilizzo quotidiano di sigaretta e sigaretta elettronica, riportando dunque risultati certi e inconfutabili. 

Per generare il fumo di sigaretta e l’aerosol delle ecig, sono state utilizzate rispettivamente una smoking machine e una vaping machine. L’esposizione delle cellule bronchiali al fumo di sigaretta ed al vapore delle e-cig è stata effettuata utilizzando una camera di esposizione biologica contenete le cellule e collegato alle macchine in modo da simulare una esposizione fisiologicamente rilevante per un fumatore o uno svapatore. 

In seguito, è stata valutata la citotossicità utilizzando due tecnologie differenti: la tecnologia Real-Time Cell-based Assay (strumento xCELLigence) e la tecnologia High Content Screening (strumento Operetta). Quest’ultima è stata utilizzata anche per la valutazione del danno mitocondriale (ricordiamo che i mitocondri sono le centrali energetiche della cellula).

In seguito, i ricercatori hanno valutato l’effetto dell’aerosol sullo stress ossidativo, misurando la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) direttamente nei vapori di e-cig prodotti dai 4 liquidi analizzati (“Dolce Bacco”, “Red Bacco”, “Deciso” e “Otello”) e da una sigaretta tradizionale. 

Il Prof. Massimo Caruso dell’Università di Catania e autore dello studio si è detto: “soddisfatto del significativamente ridotto (circa l’80% in meno) effetto citotossico dell’aerosol di tutti e quattro i liquidi rispetto al fumo di sigaretta” .

Dato confermato anche dal prof. Giovanni Li Volti, direttore del CoEHAR che ha aggiunto: “Le cellule esposte ai vapori di e-cig mantenevano anche un’ottima integrità dei mitocondri, evidenziando un effetto irrisorio, non significativo anche sul metabolismo cellulare. Inoltre, non è stata rilevata alcuna produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) e dunque di stress ossidativo nell’aerosol di sigaretta elettronica”. 

Risultati che supportano sempre di più i dati internazionali che confermano la ridotta tossicità delle sigarette elettroniche rispetto al fumo convenzionale e i benefici, in termini di salute, per quei fumatori che decidono di utilizzarle per smettere di fumare.