mercoledì, Dicembre 11, 2024
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Diabete negli over 60: quanto incide il fumo?

Se parliamo di salute di un fumatore, a maggior ragione se affetto da diabete e over 60, due sono gli aspetti da tenere bene in mente: il fumo è ormai riconosciuto come causa di una serie di patologie a danno del sistema cardiorespiratorio, ma la sigaretta convenzionale aumenta anche il rischio di complicazioni legate ad altre patologie.

Negli ultimi vent’anni, il numero di persone affette da diabete è quadruplicato, diventando un serio problema di salute pubblica. 

Un paziente fumatore affetto da diabete incorre in un rischio di molto maggiore di complicanze cardiovascolari. 

A questo proposito, abbiamo parlato con il Dr. Davide Campagna, Specialista di medicina Interna al Policlinico Vittorio Emanuele di Catania :

“Ci siamo occupati di fumo e diabete in due recentissime pubblicazioni per metterne in luce i rapporti. Il fumo insieme al diabete aumenta esponenzialmente il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari, quindi il diabetico (già predisposto per la patologia di base) che fuma non fa altro che moltiplicare le proprie chances di ammalarsi di infarto, ictus, malattie renali, disturbi della vista e quindi alla lunga di ridurre la propria speranza di vita. 

Abbiamo dimostrato nel nostro recente articolo come la smoking cessation riduca il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari e soprattutto ne rallenti il deterioramento se già instauratesi. Quindi il messaggio che deve passare a tuti i diabetici che fumano è smettere il prima possibile per stare meglio e vivere di più”

Accanto al fumatore attivo, non dobbiamo dimenticarci di chi per anni gli è stato accanto, sviluppando una serie di problematiche di salute connesse al cosiddetto fumo passivo.

“Negli anziani che hanno fumato per anni o che hanno, loro malgrado, subito il fumo passivo dal proprio partner (spesso vediamo nonnine affette dalle stesse patologie dei mariti senza aver mai toccato una sigaretta attivamente) il fumo di sigaretta rappresenta una di quelle abitudini che portano a riacutizzare più frequentemente la malattia di base. Il classico esempio è la BPCO, malattia tipica dei fumatori.”

Le linee guida del COEHAR parlano chiaro: indipendentemente dall’età, rivolgersi a centri antifumo per una assistenza personalizzata e la conoscenza di dispotici alternativi , come la sigaretta elettronica o i dispositivi a tabacco riscaldato, diminuisce di molto il danno causato dalla sigaretta convenzionale.

Per chi ha già tentato qualsiasi metodo possibile, molto spesso la sigaretta elettronica rappresenta l’ultima valida alternativa e non dovrebbe essere messa da parte.

“Il fumo è nocivo a tutte le età, il tempo di esposizione è quello che da una stima dei danni perpetrati” ci ricorda Il prof Campagna.

chiara nobis

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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