giovedì, Giugno 19, 2025
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AIOM, fumo-tumori: 40% di casi evitabili agendo sui fattori di rischio

Cinieri, Presidente AIOM: "In particolare il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio associato all’insorgenza di circa un tumore su tre e a ben 17 tipi di neoplasia, oltre a quella del polmone. Le differenze sociali nel fumo, che vedono più esposte le persone con minori risorse economiche o a basso livello di istruzione, nel nostro pese si mantengono nel tempo ampie e significative, a fronte di una riduzione che coinvolge di più gli individui meno svantaggiati”.

Fumo: differenza sostanziale tra fumo e vaping e centinaia di studi scientifici confermano la riduzione del danno come approccio efficace per i Governi  

Polosa su dichiarazioni Schillaci: "Venti anni fa gli strumenti di riduzione del danno non esistevano nemmeno. E oggi si insiste con una legge desueta che non è contestuale alla realtà, applicandola male peraltro. Se si guardasse di più alla scienza, il Ministero avrebbe una nuova occasione di riscrivere una legge e un nuovo percorso di lotta al tabagismo".

BPCO – una review del CoEHAR fornisce il consiglio meno dannoso per i fumatori che non riescono a smettere

La cessazione del fumo è l'unico metodo provato utile a migliorare le condizioni della malattia ma è scoraggiante che la maggior parte dei programmi per smettere di fumare non sembrino funzionare per la stragrande maggioranza dei fumatori con BPCO e che, addirittura, molti pazienti continuino a fumare nonostante i loro sintomi.

Sistema cardiovascolare: ecig non comporta alcun rischio aggiunto

Il team guidato dall’esperta di riduzione del danno e revisioni sistematiche dott.ssa Renée O’Leary ha analizzato 25 studi  per un totale di 1,810 fumatori: ricerche scelte e selezionate nei diversi database internazionali e che dovevano necessariamente riportare test cardiovascolari e analisi condotte su soggetti che avevano sostituito il fumo combusto con quello elettronico e che garantivano una comparazione con le normali sigarette.

2023? Vi spieghiamo perché è l’anno giusto per smettere

Ma perché il 2023 dovrebbe essere un anno differente dagli altri anni?Sappiamo infatti, secondo un dato statistico inglese di qualche anno fa, che chi smette a gennaio ha molte più probabilità di dire addio al fumo per sempre.

Polosa apre il 2023 con un altro primato

Il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, anche per l'anno appena trascorso è stato indicato come uno degli scienziati più produttivi al mondo nel campo della ricerca applicata agli strumenti antifumo. Il prof. Polosa è, peraltro, il più produttivo dell'ateneo di Catania e risulta nella top ten di tutti gli atenei del Sud Italia come autorità più produttiva in ogni ambito della ricerca scientifica. A ribadirlo, anche nel 2022, la classifica ufficiale di Plos Biology.

Tumori in aumento, 44 mila quelli al polmone

“Non ci illudiamo - spiega il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR - il peso delle morti per cancro e segnatamente per tumori fumo correlati come quelli del polmone e della vescica non si ridurrà negli anni a venire se non si metteranno in campo strategie di politica sanitaria innovative".

Global State of THR: ecig una rivoluzione senza precedenti 

Dati alla mano, la terza edizione del report Global State of Tobacco Harm reduction traccia un quadro chiaro sui prodotti alternativi a rilascio di nicotina: nonostante più di 100 milioni di persone siano ormai consumatori abituali, le morti tabacco correlate superano ancora gli 8 milioni l’anno e la strenua opposizione dei governi e di alcune agenzie di salute pubblica sembrano tracciare un percorso in salita per i fumatori che non riescono a smettere 

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