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Giornata mondiale dell’asma 2016 – Priorità alla lotta al tabagismo

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In occasione della Giornata Mondiale dell’Asma indetta per oggi, martedì 3 maggio 2016, dall’Organizzazione Internazionale GINA (Global Iniziative for Asthma), anche quest’anno i medici del Reparto di Medicina Interna e D’Urgenza del Policlinico di Catania con il sostegno dei ricercatori della Lega Italiana Anti Fumo hanno collaborato alla promozioWAD-2016-Logo-01-1ne delle attività di sensibilizzazione sul tema della prevenzione e cura dell’asma in ambito internazionale.
Ricordiamo, infatti, che proprio l’Università degli Studi di Catania e LIAF sono tra i partner più importanti del progetto di ricerca europeo U-BIOPRED dedicato alla scoperta di nuovi farmaci per la gestione dell’asma grave.
“I successi per la giornata mondiale dedicata all’asma certificano l’importanza di questo appuntamento che ogni anno vede impegnati centinaia di ricercatori in tutto il mondo che si battono per trovare cure adeguate e sufficienti per i pazienti affetti da asma grave. Per prevenire e combattere l’asma però la lotta al tabagismo deve assumere priorità internazionale” – ha ricordato il prof. Riccardo Polosa, responsabile scientifico della LIAF.
Grazie ad uno studio pubblicato di recente sulla prestigiosa rivista scientifica Discovery Medicine, peraltro, sono stati proprio i ricercatori del gruppo di ricerca catanese guidato da Polosa a dimostrare per la prima volta che nei fumatori asmatici che passano alla sigaretta elettronica si riscontrano importanti benefici a lungo termine. “Con l’ultimo studio che abbiamo pubblicato sulla ricerca dedicata alla prevenzione e cura dell’asma grave, abbiamo confermato – ha concluso lo scienziato catanese – che l’uso della sigarette elettronica (invece di quella convenzionale) in alcuni pazienti migliora i risultati terapeutici”.

Royal College of Physicians: l’Ordine dei Medici inglesi incoraggia l’uso delle e-cig per ridurre i danni causati dal fumo

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Dopo l’agenzia di salute pubblica britannica (PHE), ora anche l’Ordine dei Medici del Regno Unito dice sì alla sigaretta elettronica, promuovendola come sostituto della sigaretta di tabacco. Proprio stamattina, il Royal College of Physicians (RCP) con sede a Londra ha infatti pubblicato un nuovo rapporto, intitolato “Nicotina senza fumo: riduzione dei danni del tabacco“, che conclude affermando il risvolto positivo per la salute pubblica inglese che deriverebbe dall’utilizzo massivo delle e-cig da parte dei fumatori. Non solo dunque l’RCP riconosce l’utilizzo di tali dispositivi come mezzo per cessare o ridurre il consumo di tabacco, ma incoraggia e rassicura i fumatori e i loro medici a usarli, poiché “molto più sicure del fumo”.

Fin dal 2007, anno di introduzione delle e-cig nel mercato inglese, il loro uso è stato circondato da polemiche da parte della comunità scientifica e dell’opinione pubblica. Nonostante da allora la prevalenza di fumatori si sia ridotta al 18%, 8,7 milioni di britannici ancora fumano. La riduzione del danno fornisce una strategia aggiuntiva per proteggere questo gruppo di fumatori da disabilità e morte prematura. Questo nuovo rapporto di 200 pagine esamina la scienza, le politiche pubbliche, la regolamentazione e l’etica circostanti il dibattito su e-cig e altri prodotti contenenti nicotina senza tabacco, e affronta dubbi e controversie con conclusioni basate sui più recenti dati disponibili, per affermare in 4 punti fondamentali che:

  1. Le e-cig non costituiscono una porta d’accesso al fumo per i non fumatori – il tanto temuto effetto gateway è stato screditato nel rapporto RCP. Nel Regno Unito, infatti, l’uso della sigaretta elettronica è limitato quasi esclusivamente a coloro che utilizzano, o hanno utilizzato, tabacco.
  2. Le e-cig non rinormalizzano il fumo – non vi è alcuna prova che la terapia sostitutiva della nicotina (NRT) o l’uso della e-cig abbia portato a una rinormalizzazione dell’idea del fumo. Nessuno di questi prodotti ha finora attirato un uso significativo tra adulti che non hanno mai fumato, o dimostrato evidenza di passaggio da e-cig a fumo tra i giovani.
  3. Le e-cig agiscono da porta d’uscita dal fumo –  l’uso dell’e-cig spinge molti fumatori a compiere tentativi di cessazione che non ci sarebbero mai stati probabilmente, e in una buona parte questi tentativi hanno successo.
  4. Le e-cig sono molto più sicure delle sigarette di tabacco  – la possibilità di un qualche danno causato dal consumo di e-cig a lungo termine non può essere esclusa del tutto, per via dell’inalazione di altri ingredienti diversi dalla nicotina, ma è di sicuro un rischio sostanzialmente inferiore a quello derivante dal fumo di tabacco. Con appropriate norme che regolino il prodotto per ridurre al minimo l’esposizione a questi altri ingredienti, sarà possibile ridurre ulteriormente i rischi per la salute. Anche se non è possibile stimarli, i dati disponibili suggeriscono comunque che è improbabile che tali rischi possano superare il 5% di quelli associati ai prodotti del tabacco, e potrebbero addirittura essere sostanzialmente inferiori a questa cifra.

Il rapporto riconosce inoltre la necessità di una regolamentazione proporzionata per le sigarette elettroniche, e suggerisce che essa non deve inibire lo sviluppo e l’uso di tali prodotti per la riduzione del danno fumo-correlato. Una buona strategia di regolamentazione dovrebbe adottare un approccio equilibrato al fine di garantire la sicurezza dei prodotti, di consentire e incoraggiare i fumatori a utilizzare la e-cig invece del tabacco, e di individuare e prevenire gli effetti che potrebbero contrastare gli obiettivi generali della politica di controllo del tabacco.

“Posta una altra pietra miliare nella storia del vapagismo. Il documento anglosassone ci cita ripetutamente sottolineando il ruolo primario di LIAF nella ricerca scientifica del settore – commenta a margine il prof. Riccardo Polosa, che più volte è stato convocato dalle massime autorità britanniche in tema di salute pubblica, per le sue competenze nel campo. – “Il risultato di oggi conferma che siamo stati dei precursori nel credere che il vapagismo potesse divenire la tomba del tabagismo”.

 

 

 

 

 

 

“Polifumo” il progetto LIAF per sostenere l’attività sportiva in mare

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CATANIA, 02 Maggio 2016 – In occasione della manifestazione “Telethon d’aMare. La subacquea fa squadra per Telethon” – organizzata nell’ambito dell’ormai noto evento “Navigando per Trezza” che si è concluso ieri ad Acitrezza – LIAF quest’anno ha partecipato con il nuovo progetto “Polifumo”. Un nuovo studio che ha l’obiettivo di sensibilizzare anche le associazioni di subacquei sulla prevenzione al tabagismo.

I ricercatori del Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo (CPCT) del “Policlinico Vittorio-Emanuele” dell’Università degli Studi di Catania, coordinati dal prof. Pasquale Caponnetto, hanno valutato le prestazioni dei subacquei fumatori e non fumatori nella fase di pre e post immersione in acqua. Sono state effettuate decine di misurazioni del monossido di carbonio, della dipendenza tabagica, della motivazione a smettere, del livello d’ansia e del quantitativo d’aria consumato nella post immersione. I dati raccolti e valutati dai ricercatori del CPCT verrano poi presentati nella seconda edizione della manifestazione. In occasione dell’evento, inoltre, è stato possibile richiedere informazioni e consulenza specifica sulle attività di sensibilizzazione e promozione delle politiche antifumo divulgate dal CPCT e dalla Lega Italiana Anti Fumo in tutto il mondo.

“Ricerca scientifica e attività subacquea hanno collaborato insieme con un unico obiettivo: sostenere chi ha più bisogno di noi. E ci auguriamo – ha aggiunto il responsabile scientifico di LIAF, prof. Riccardo Polosa – che il nostro meraviglioso mare possa essere il palcoscenico più bello da dove poter iniziare e vincere questa nuova regata”.

A questo link della pagina Facebook dell’evento è possibile trovare il programma completo della manifestazione TELETHON D’AMARE

Università – Al Policlinico di Catania un seminario sulla prevenzione al tabagismo

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Catania, 26/04/2016 – Attività Didattiche Elettive? All’Università degli Studi di Catania oggi è stato il giorno della prevenzione al tabagismo. Si è tenuta, infatti, nell’Aula Magna del “Policlinico Vittorio Emanuele” di Catania l’ADE rivolta agli studenti di medicina dell’ateneo dal titolo: “Tabagismo: interventi per la prevenzione a breve termine“.

Realizzato in collaborazione con il Centro per la prevenzione e cura al tabagismo del Policlinico, il seminario ha visto la partecipazione di circa duecento studenti che hanno seguito gli interventi tenuti dal prof. Pasquale Caponnetto, responsabile del Centro, e dalla prof.ssa Maria Fiore, ricercatrice di Igiene Generale ed Applicata.

“Con questo seminario – hanno affermato i promotori – abbiamo cercato di fornire agli studenti strumenti utili per l’approfondimento di temi per la prevenzione a breve termine del tabagismo oltrechè all’apprendimento degli elementi essenziali sulla comunicazione, sull’intervento breve e sul supporto motivazionale al paziente”.

Acitrezza (CT) – Dal 29 Aprile al 1 Maggio LIAF partecipa a Telethon D’Amare

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locandina telethonDal 29 Aprile all’1 Maggio anche la Lega Italiana Anti Fumo partecipa all’iniziativa “Telethon d’aMare” che si terrà nello splendido scenario di Acitrezza nell’ambito della manifestazione ‘Navigando per Trezza’ ”. Attività subacquea e ricerca scientifica   collaboreranno insieme per la riuscita di uno degli eventi più attesi dell’anno.

Grazie alla collaborazione del prof. Pasquale Caponnetto che coordinerà un gruppo di ricercatori del Centro per la Cura e Prevenzione al Tabagismo del Policlinico Universitario catanese, LIAF metterà in scena il progetto “Polifumo“, un momento dedicato alla ricerca sull’impatto del fumo nei subacquei.

“Valuteremo i dati di un gruppo di subaquei fumatori prima e dopo l’immersione così da valutare i possibili danni del tabagismo in questi soggetti. Inoltre – ha spiegato Caponnetto – approfitteremo del momento per sensibilizzare i partecipanti alla manifestazione sulle nostre politiche antifumo e sugli interventi noti per smettere di fumare”.

E proprio su questo, anche il responsabile scientifico Riccardo Polosa, che parteciperà alla manifestazione, coglie occasione per ringraziare gli organizzatori di Telethon D’Amare ed in particolare uno dei promotori dell’iniziativa, Antonio Galati.
L’attività di LIAF a Telethon D’Amare 

  • Venerdì 29 Aprile – ore 16.00-17.00 Progetto Polifumo prima e dopo le immersioni ore 15.30-17.30
  • Sabato 30 Aprile – ore 11.30-12.30 Progetto Polifumo prima e dopo le immersioni ore 10.30-12.30
  • Domenica 1 Maggio – ore 9.30-10.15, Workshop su benessere psicofisico e smoking cessation ed esposizione del progetto Polifumo – ore 11.30-12.30 Progetto Polifumo prima e dopo le immersioni ore 10.30-12.30

Di seguito il programma completo della Manifestazione

VENERDI’ 29 APRILE  
ore 09:00 – area espositiva nel Porto: cerimonia inaugurale alla presenza delle istituzioni, dei partner dell’evento e degli espositori

ore 09:20 – villa Fortuna: inaugurazione mostra fotografica sul tema “Il Mare dei Ciclopi”; ore 09:35 – villa Fortuna: Intervento a cura del TV (CP) SUB Giuseppe Simeone (Capo del 3° Nucleo Operatori Subacquei del Reparto Supporto Navale di Messina della Guardia Costiera) dal titolo “I reparti subacquei della Guardia Costiera: 20 anni di attività a tutela della vita umana in mare e dell’ambiente marino, tradizioni e proiezione futura della subacquea profes- sionale”

ore 10:20 – villa Fortuna: Intervento a cura della Professoressa V. Cardile (Docente del Corso di laurea in Scienze Ambientali e Naturali e Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania) dal titolo “Fisiologia dell’uomo in immersione e in ambiente iperbarico”

ore 11:05 – villa Fortuna: Intervento a cura della Professoressa V. Ferrito (Docente del Corso di laurea in Scienze Ambientali e Naturali dell’Università di Catania) dal titolo “Le Specie ittiche aliene nel Mediterraneo”

ore 11:50 – mare: Esercitazione di recupero in mare, condotta dal Nucleo Sommozzatori dei VV.F e dal Nucleo OPSA della C.R.I. con il supporto del 3° Nucleo Operatori Subacquei del Reparto Supporto Navale di Messina della Guardia Costiera

ore 14:15 – villa Fortuna: Intervento a cura del Dottor Mirco Fava (Università La Sapienza e Presidente dell’Associazione Idroterapisti Italiana) trattante la riabilitazione motoria e la subacquea

ore 15:30 – area attrezzata subacquea: inizio attività diving

ore 16:30 – mare: Esercitazione di recupero in mare, dal Nucleo OPSA della C.R.I. con il sup- porto del 3° Nucleo Operatori Subacquei del Reparto Supporto Navale di Messina della Guardia Costiera

ore 18:30 – area attrezzata subacquea: termine attività diving

ore 20:30 – area espositiva nel Porto: concerto musicale a cura di “Amici di Acitrezza”

SABATO 30 APRILE

ore 09:00 – area espositiva nel Porto: apertura al pubblico degli stands, della mostra fotografica, visita nei pontili e prova delle imbarcazioni

ore 09:15 – villa Fortuna: Intervento a cura del Professore V. Perciavalle (Presidente del Corso di Laurea in Scienze motorie) dal titolo: “La subacquea come prospettiva di lavoro”

ore 09:30 – area attrezzata subacquea: inizio attività diving

ore 10:20 – villa Fortuna: Presentazione del progetto “Isole Ciclopi on-line”, realizzato dagli studenti della classe III G (indirizzo ordinario) del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Catania, coordinato dalla Professoressa Adele Colombo

ore 10:45 – villa Fortuna: Intervento delle Professoresse D. Serio, R. Sanfilippo e del Professore O. Lisi (Docenti del Corso di laurea in Scienze Ambientali e Naturali dell’Università di Catania) dal titolo “Gli invertebrati marini; le fitocenesi e le zoocenosi”

ore 11:30 – mare: Esercitazione di recupero in mare, condotta dal Nucleo Sommozzatori dei VV.F e dal Nucleo OPSA della C.R.I. con il supporto del 3° Nucleo Operatori Subacquei del Reparto Supporto Navale di Messina della Guardia Costiera

ore 16:00 – villa Fortuna: Intervento a cura del Dottor Cialoni (DAN Research) dal titolo “I progetti speciali di DAN Europe”

ore 17:00 – villa Fortuna: Intervento a cura del Dottore Fabio Scuderi trattante gli aspetti odontoiatrici legati alla subacquea;

ore 18:30 – area attrezzata subacquea: termine attività diving

ore 19:00 – area espositiva nel Porto: sfilata di moda a cura di Lella Pisano;

ore 20:30 – area espositiva nel Porto: concerto di Carmelo Panebianco

DOMENICA 1 MAGGIO

ore 09:00 – area espositiva nel Porto: apertura al pubblico degli stands, della mostra fotografi- ca, visita nei pontili e prova delle imbarcazioni;

ore 09:15 – villa Fortuna: Intervento a cura del Prof. P. Caponnetto (Docente di Psicologia Clinica e Generale – Università degli Studi di Catania; Ricercatore LIAF) su benessere psico- fisico e smoking cessation ed esposizione del progetto Polifumo

• ore 19:00 – area espositiva nel Porto: concerto Tablarmonica Ensamble

ore 09:30 – area attrezzata subacquea: inizio attività diving

ore 10:15 – villa Fortuna: Intervento a cura del STV Marco PRESTI (Capo Nucleo Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi della Marina Militare Italiana di Augusta) dal titolo: “Palombari della Marina Militare, il Nucleo S.D.A.I ed i suoi servizi a favore della comunità”

ore 12:00 – mare: “Svelando Trezza” regata velica a cura della Lega Navale Italiana

ore 17:30 – area attrezzata subacquea: termine attività diving

ore 18:00 – area espositiva nel Porto: premiazione contest fotografico e consegna assegno al Coordinatore Provinciale di Telethon Catania

Polosa: “Nuovi accordi con l’Università di New York per la ricerca sui fumatori schizofrenici”

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Nella foto: Shadi Chamany; Christopher Russell; Helen Redmond; Riccardo Polosa, Julie Woessne;

New York 21 Aprile 2016 – E’ iniziato ieri, presso il City University of New York, il primo importante convegno scientifico statunitense sulla riduzione del danno da fumo di tabacco “tobacco harm reduction”. Ospite d’onore dell’ incontro è stato il Prof. Riccardo Polosa che ha affrontato la delicata tematica del potenziale della sigaretta elettronica nella riduzione del danno da fumo di tabacco (harm reduction) nei soggetti affetti da gravi disturbi psichici.

E’ noto che l’uso di tabacco nei pazienti affetti da schizofrenia è davvero molto diffuso. Se si pensa che un terzo di tutte le sigarette prodotte nel mondo vengono fumate da persone con gravi patologie mentali è facile intuire perché chi si occupa di tabagismo e di riduzione del rischio sia tanto interessata a questo argomento.  Perché le persone affette da schizofrenia non possono rinunciare all’abitudine di fumare? Quale potrebbe essere la migliore strategia di intervento? Quale miglioramento si otterrebbe per questi pazienti se gli stessi adottassero prodotti deputati all’harm reduction come la sigaretta elettronica? Su questo si sono interrogati i numerosi esperti di tabagismo intervenuti al convegno newyorkese.

Studi condotti dal Prof. Caponnetto e dalla Dr.ssa Maglia dell’Università degli Studi di Catania (Centro Prevenzione e Cura Tabagismo, Direttore Prof. R. Polosa) e LIAF hanno dimostrato come le sigarette elettroniche possano aiutare i pazienti con schizofrenia a smettere o ridurre  di fumare. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “International Journal of Environmental Research and Public Health” e fanno riferimento al primo studio al mondo che illustra come le sigarette elettroniche abbiano aiutato pazienti con schizofrenia a smettere completamente di fumare nel 14% dei casi e a dimezzare il numero giornaliero di sigarette nel 50% del campione. L’indagine – che ha visto coinvolti  la C.T.A. “Villa Chiara” Psichiatria Riabilitativa e Ricerca, diretta dalla Dott.ssa Roberta Auditore, ,il Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania ed il National Strategic Planning & Analysis Research Center della Mississippi State University – ha seguito nell’arco di un anno le modificazioni nelle abitudini tabagiche di un gruppo di forti  fumatori affetti da schizofrenia che hanno utilizzato sigarette elettroniche con nicotina. Questi risultati ipotizzano un ruolo per le sigarette elettroniche anche in pazienti con malattie psichiatriche.

E proprio ieri al City University of New York, Polosa ha stretto gli accordi di collaborazione scientifica che vedranno coinvolti Università di 160421-102Catania, Università di New York (USA) e Università di Stirling (UK) su un progetto comune mirato alla definizione di un innovativo protocollo di intervento su fumatori affetti da schizofrenia.

“La grave dipendenza tabagica dei pazienti affetti da schizofrenia rappresenta un handicap in più per questi pazienti morbosamente attaccati alla sigaretta. Peraltro – ha aggiunto lo scienziato catanese nel suo intervento – i dati dimostrano che il numero più alto di decessi dovuti ai danni delle malattie fumo correlate si riscontra maggiormente proprio in questo tipo di popolazione. E’ il momento di fare qualcosa di concreto. Favorire il passaggio dal tabagismo al vapagismo potrebbe consentire a pazienti con malattie psichiatriche di risolvere lo stato d’ansia e gli effetti sedativi dei psicofarmaci oltre a mantenere uno status cognitivo che non stravolga del tutto il loro percorso di cura. Per tanti anni si è pensato che far smettere di fumare questi pazienti potesse aggravare lo stato della loro malattia. La sigaretta elettronica ribalta del tutto questo dogma e consente a molti di trovare soluzioni alternative“.

Hong Kong – R. Polosa interviene contro la proposta di divieto delle e-cig

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Riccardo Polosa, Hong Kong, Aprile 2016

 

Hong Kong, 14 Aprile 2016 – La recente proposta del Governo di Hong Kong introduce un divieto assoluto per l’utilizzo delle sigarette elettroniche che potrebbe creare un danno ai 700.000 fumatori della regione che verranno privati della possibilità di utilizzare uno strumento alternativo e meno dannoso per smettere di fumare.

Per meglio comprendere la reale portata delle proprie decisioni, gli esperti di salute pubblica cinesi hanno invitato a Hong Kong il prof. Riccardo Polosa, esperto più autorevole al mondo nel campo della ricerca applicata alle e-cig. Polosa ha spiegato a una delegazione composta dai esponenti del governo e della stampa locale come invece l’e-cig rappresenti un’opportunità importante per ridurre il danno causato dal fumo di sigarette convenzionali. Le e-cig hanno aperto la porta d’uscita dal tabagismo a milioni di fumatori in tutto il mondo. Non vedo alcuna ragione per cui questo non possa essere il caso anche di Hong Kong”, ha detto Polosa in un comunicato stampa diffuso in tutto il Paese. 

Il Sottosegretario per il Dipartimento della Salute, Sophia Chan Siu-chee, il mese scorso ha detto che il governo sta valutando di vietare l’importazione, la fabbricazione, la vendita, la distribuzione e la pubblicità di sigarette elettroniche. Il Consiglio di Hong Kong su Fumo e Salute ha chiesto inoltre un divieto totale. Si tratta di una situazione davvero complicata, aggravata peraltro dalle affermazioni di Antonio Kwong Cho-Shing, presidente del consiglio anti-fumo, che ai giornalisti ha detto: “Meno dannose non significa danno zero e se le sigarette elettroniche sono dannose, dovrebbero essere vietate”. 

Intervistato dalla stampa cinese, Polosa ha ricordato che un recente studio internazionale del Drug Science (Comitato scientifico indipendente sulle droghe), confrontando i danni provocati dai vari prodotti contenenti nicotina, ha stimato che la sigaretta elettronica ha un indice di rischio pari a 4, dove quello delle bionde tradizionali è considerato 100. Inoltre, lo scienziato catanese ha invitato i rappresentanti del governo a visionare il rapporto condotto nel Regno Unito per conto di Public Health England (PHE), l’autorità sanitaria inglese, secondo cui le sigarette elettroniche sono per il 95% più sicure rispetto alle sigarette convenzionali e possono contribuire a salvare migliaia di vite umane. Senza dimenticare, infine, che proprio in Inghilterra i dati sulla diffusione del fumo dal 2011 al 2015 testimoniano una riduzione del numero di fumatori che ha coinciso inevitabilmente con l’aumento del numero di svapatori. Insomma, un successo, un esempio virtuoso che potrebbe ripetersi anche ad Hong Kong.

Nel corso del suo ultimo intervento, Polosa ha esortato i rappresentanti del governo a prendere decisioni basandosi sulle evidenze consigliando un attento monitoraggio del fenomeno nella regione e ad adottare standard di qualità e sicurezza per questi prodotti sulla scia di quanto già fatto in EU. “Piuttosto che introdurre un divieto basandosi su una applicazione irrazionale del principio di precauzione, – ha aggiunto Polosa – al governo di Hong Kong basterebbe documentare i trend del tabagismo nella propria regione in relazione al fenomeno delle e-cigs”.

La discussione sulla regolamentazione ed il divieto delle e-cig rimane ancora aperta in Cina ma la presenza del professore e la diffusione mediatica del suo intervento lasciano ben sperare che la lungimiranza dei rappresentanti del governo del Paese possa dare atto delle evidenze scientifiche riportate dallo scienziato della Lega Italiana Anti Fumo verso una più equa ed efficace regolamentazione che ascolti i fumatori e consenti loro di scegliere uno strumento meno dannoso per smettere.

 

 

Filippine, Manila – R. Polosa ai politici e giornalisti: “La sigaretta elettronica ha un grande potenziale”

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Filippine, Manila – 11 Aprile 2016 – LIAF è in tour per il mondo.

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Riccardo Polosa, Manila, US Asean, Aprile 2016

Il prof. Riccardo Polosa, responsabile scientifico della Lega Italiana Anti Fumo, nell’ambito di un mese ricco di incontri istituzionali programmati in più continenti, è intervenuto lunedì 11 Aprile a Manila al US-ASEAN Business Council – presso la Sala Romblon del Sofitel Hotel a Pasay City – come relatore del workshop organizzato dai membri  del Consiglio Scientifico per formare ed informare gli esperti di salute pubblica del Paese, i giornalisti e alcuni esponenti della politica sulla teoria della riduzione del danno dovuto al tabacco e sul potenziale che hanno le sigarette elettroniche nel far smettere di fumare.

Un intervento importante che rientra in un ciclo di incontri programmati in più continenti che vedranno il prof. Polosa come esponente di una delle teorie sul tabagismo più innovative di sempre. Smettere di fumare utilizzando uno strumento che consente di ridurre il danno da fumo è ormai un approccio consolidato e sono già centinaia gli interventi che il professore catanese promuove ogni anno in tutto il mondo. La sua presenza costante anche nella fase di pianificazione delle politiche pubbliche in diversi Paesi e il suo supporto scientifico nella definizione di una regolamentazione equa ed efficace per le sigarette elettroniche, che sia peraltro coerente alle evidenze scientifiche, promette un risvolto positivo che in molti ormai auspicano.

Attraverso la possibilità di condividere i risultati della ricerca del gruppo di ricerca del Prof. Polosa, speriamo di avviare una discussione produttiva su una nuova classe di prodotti già abbastanza diffusi anche nel nostro paese –hanno affermato i promotori dell’incontro – Il Consiglio di US ASEAN è del parere che si tratta di una opportunità unica e straordinaria per informare i nostri rappresentanti politici, i giornalisti e la classe medica filippina che esiste una opzione a basso rischio che potrebbe aiutare a far smettere di fumare milioni di persone nel nostro paese e a ridurre il danno alla salute causato dal fumo di sigarette convenzionali”.

Per il prof. Polosa si tratta del secondo incontro con gli esponenti politici del Paese, già una volta infatti il prof. catanese è stato protagonista delle vicende riguardanti la regolamentazione delle e-cig nella Repubblica delle Filippine.

Madrid – Le sigarette elettroniche per far smettere di fumare i pazienti affetti da patologie psicologiche

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Madrid, 15 Aprile 2016 – Alla XVIII Giornata Nazionale della Doppia Diagnosi, l’intervento del prof. Pasquale Caponnetto, ricercatore dell’Università degli Studi di Catania, per parlare dell’utilizzo della sigaretta elettronica come alternativa meno dann
osa delle sigarette convenzionali nei pazienti affetti da patologie schizofreniche.

Autore del primo studio al mondo su sigaretta elettronica in pazienti affetti da Schizofrenia e Principal Investigater dello studio Scaris che partita’ entro il 2016 presso il Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’ Universita’ di Catania, il prof. Caponnetto ha illustrato ai medici spagnoli presenti alla tre giorni di convegni sulle malattie psicologiche i risultati di diversi studi condotti al Centro Antifumo del Policlinico universitario catanese che hanno dimostrato come l’utilizzo della sigaretta elettronica nel trattamento per far smettere di fumare i pazienti affetti da particolari patologie psicologiche ha avuto effetti benefici nella cura della patologia e nella fase di uscita dal tabagismo.

Un risultato che già più volte i ricercatori LIAF hanno confermato e che oggi risuona negli ambienti scientifici internazionali attestando ancora di più l’importanza della ricerca italiana in Europa.

 

 

 

“La verità sulla sigaretta elettronica”. Ai microfoni di LIAF parla l’autore, Fabio Beatrice

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Ancora una puntata della nostra rubrica “Stare bene senza fumo“. Oggi, al microfono degli esperti della Lega Italiana Anti Fumo abbiamo invitato il dott. Fabio Beatrice, autore dell’ultimo libro dal titolo “La verità sulla sigaretta elettronica” che, proprio per i temi affrontati e le argomentazioni date, ha riscosso un particolare successo mediatico nelle ultime settimane. Come hanno scritto i giornalisti, si tratterebbe: “del libro che svela davvero come dire addio alle convenzionali bionde”.

  • Dottore, Lei ha spesso dichiarato che l’utilizzo della sigaretta elettronica potrebbe migliorare la situazione salvando la vita a milioni di persone. A tal proposito, come vede la proposta inglese di far prescrivere le e-cig anche dai medici di base?

“Il Ministero della Salute della Gran Bretagna già nel luglio 2015 ha espresso un parere molto chiaro in tema di sigaretta elettronica. In sintesi ha detto che la e-cig dovrebbe essere proposta a tutti coloro che non vogliono smettere di fumare ed anche a coloro che non sono riusciti a smettere di fumare e definisce la tossicità della sigaretta elettronica del 95% inferiore a quella della sigaretta normale. Stigmatizza anche il fatto che questo dato contraddice l’opinione diffusa tra il pubblico relativamente alla pericolosità del fumo elettronico. La proposta di farla prescrivere dai medici passa attraverso il riconoscimento di un medical device ma la questione è che al fumatore non piace avere la percezione di essere malato e quindi anche solo una semplice proposta di uso medicale potrebbe esser ancora più efficace perché ancor più facilmente ricevibile. La questione di una proposta di salute è sempre legata proprio alla sua ricevibilità e questo è un punto sul quale non sempre vi è sensibilità. Vorrei anche dire che l’uso della sigaretta elettronica appartiene all’ambito della riduzione del rischio e non della cessazione ed anche su questo punto occorre che le proposte siano effettuate con chiarezza per non ingenerare dubbi o peggio sospetti. Infine non è più accettabile parlare di sigaretta elettronica in generale. La produzione è caratterizzata da una tale quantità di offerta e differenze anche strutturali che metter tutti prodotti assieme per un qualsiasi ragionamento speculativo o di uso medicale non appare più accettabile per mancanza del requisito di omogeneità”.

  • E’ ormai noto che in Italia i fondi destinati alla ricerca per il trattamento della dipendenza tabagica sono quasi inesistenti se non del tutto. Ciononostante, i fondi per le campagne di sensibilizzazione (che peraltro risultano essere anche poco efficaci) pare non manchino mai. Lei cosa ne pensa? Perché secondo lei questa mancanza di attenzione nei confronti del tabagismo?

A dispetto dei pochi soldi che lo stato italiano investe in ricerca, proprio gli scienziati  italiani pubblicano lavori di grande impatto internazionale e questo avviene in una certa misura anche per il settore del tabagismo. Investire in campagne di sensibilizzazione produce visibilità per chi lo fa e questa visibilità, se gestita istituzionalmente, può essere sfruttata anche in maniera positiva per erogare azioni di servizio o di coordinamento. Nel settore del tabagismo è stato fatto molto a tutela dei non fumatori seppure con evidenti lacune. Penso ad esempio che in un ospedale e, più in generale in un ambiente sanitario, non si dovrebbe fumare da nessuna parte e non solo nelle aree di interesse pediatrico. I pericoli del fumo di tabacco sono talmente grandi ed evidenti a tutti che queste ambiguità non appaiono comprensibili. Nulla invece è stato fatto per la parte debole, cioè per chi fuma e questo è incomprensibile per chi come medico è naturalmente predisposto ad una azione di aiuto. I fumatori appaiono messi all’angolo, costretti tra leggi e divieti senza che ad essi venga offerta una possibilità di aiuto ricevibile. La non rimborsabilità dei farmaci antifumo, la totale mancanza di sostegno agli stessi centri antifumo che pure sono presenti e diffusi sul territorio nazionale appaiono lacune da colmare,  magari reinvestendo almeno una parte dei soldi delle accise in azioni mirate a sostegno dei fumatori che desiderano smettere. Ricordo che almeno il 65% dei fumatori prova a smettere in solitudine e fallisce: perché non aiutare questa gente che produce 80 mila morti all’anno secondo le stime ufficialmente riportate?.

  • Che ruolo hanno avuto nella battaglia contro le bionde i Centri Antifumo italiani? E quale sarà il possibile risvolto per il futuro?

“I centri antifumo italiani attualmente hanno il sostegno dell’Istituto Superore di Sanità che sta svolgendo da anni un forte e prezioso ruolo di coordinamento e di stimolo ma questo non basta ancora: meno di 18 mila fumatori pervengono attualmente nei centri antifumo italiani su un totale di circa 11 milioni di persone che fumano. Sono percentuali risibili che non potranno mai incidere significativamente sui numeri della mortalità da tabagismo. Bisogna proprio disegnare una politica di aiuto ai fumatori e la sigaretta elettronica in alcune sue formulazioni potrebbe anche diventare un’ arma estremamente potente per l’aggancio di chi è in difficoltà a smettere. Purtroppo anche la classe medica dovrebbe passare ad una azione maggiormente propositiva. Penso che sia stato un errore mettersi di principio “contro” senza prima aver cercato di capire. Attualmente il vento è cambiato e vedo che tra i medici c’è interesse seppure con la dovuta prudenza”.

  • Per concludere, da qui a 10 anni secondo lei quali saranno i possibili risvolti nel mondo delle e-cig? Ci sarà di nuovo un boom delle elettroniche o no?

Quello che sta avvenendo in Gran Bretagna è sintomatico, di recente è comparsa la notizia che il fatturato della e-cig in quel paese ha superato quello di tutti i farmaci antifumo. Indubbiamente il fumatore dovendo scegliere tra pastiglie, cerotti ed un modo diverso di fumare sceglie quest’ultimo. Con l’elettronica l’automedicazione è possibile, semplice e soprattutto è lo stesso fumatore che decide le situazioni in cui “gli serve” fumare elettronico per compensare. Un nuovo boom potrebbe verificarsi ma va chiarito che “traslare” o “switchare” ad elettronica vuol dire comunque effettuare un cambiamento  dietro al quale c’è una dipendenza. Bisogna fare in modo che il fumatore accetti il cambiamento e sia supportato su questo aspetto. Non basta il semplice seppur approfondito sostegno tecnico legato all’uso ed all’efficienza del device. Se la sigaretta elettronica è sicura e semplice da usare si facilita la curva di apprendimento all’uso ma non necessariamente si stabilizza l’uso nel tempo. Su questo aspetto a Torino abbiamo messo a punto una metodologia molto precisa e ripetibile protetta da un marchio europeo MB e questa si è rivelata decisiva ed efficace nel sostegno al passaggio da sigaretta a sigaretta elettronica stabilizzandone l’uso nel tempo. Se opportunamente aiutata, oltre la metà dei fumatori non interessati a smettere di fumare passa stabilmente e con soddisfazione alla sigaretta elettronica. A mio avviso ci sono le premesse per una ripartenza della sigaretta elettronica nella misura in cui verranno recuperati e realizzati fino in fondo i concetti che sono alla base dell’invenzione originale di Hon Lik, cioè di un aiuto ai fumatori in difficoltà”.