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UK: Oltre il 50% degli svapatori ha messo da parte la sigaretta

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E’ ufficiale: nel Regno Unito, 1.5 milioni di utilizzatori di e-cig hanno smesso definitivamente di fumare.

E’ questo il risultato che emerge da un recente sondaggio che è stato diffuso in questi giorni dal noto quotidiano londinese “The Guardian“. Si tratta di una ricerca online condotta da YouGov su un campione rappresentativo di 12.969 adulti.

Il numero di utilizzatori di sigaretta elettronica si è quadruplicato negli ultimi cinque anni – dice il sondaggio voluto da Action on Smoking and Health (ASH) – e tutti i fumatori che hanno intrapreso questo nuovo percorso lo hanno fatto per diminuire o smettere definitivamente di fumare”.

Proprio in Inghilterra, peraltro, nel 2015 un importante documento del Ministero della Salute ha stimato che lo svapo è per il 95% meno dannoso rispetto al fumo di sigaretta convenzionale.

Oggi in Inghilterra sono 2,9 milioni gli svapatori. Un numero decisamente in aumento ed anche entusiasmante, frutto di azioni politiche volte al raggiungimento degli obiettivi di sanità pubblica ma basato anche sulle numerose evidenze scientifiche che oggi popolano l’intero panorama della ricerca internazionale.

Di questi quasi 1.5 milioni di svapatori – dichiara ASH – almeno la metà ha smesso definitivamente di fumare, mentre la rimanente metà ha ridotto drasticamente il numero di sigarette fumate”. 

Il risultato del sondaggio – ha commentato il prof. Riccardo Polosa – è straordinario per le ricadute di salute pubblica. Purtroppo, molti, troppi fumatori pronti a passare allo svapo in Inghilterra non hanno intrapreso ancora questa strada perché non bene informati sul reale rapporto rischio/beneficio di questi prodotti. Il sondaggio infatti – spiega Polosa – racconta anche di una fetta importante di popolazione di fumatori che crede che la sigaretta elettronica sia tanto dannosa quanto quella convenzionale. Questo, purtroppo, oltre ad essere dovuto ad aspetti psicologici/motivazionali ben noti (in molti infatti si aggrappano a queste false motivazioni perché non abbastanza motivati a smettere) è anche dovuto al fatto che i media anglosassoni hanno dato ampio spazio a bufale diffuse ad arte su fantomatici rischi delle e-cig, senza mai approfondire i risultati positivi raggiunti nel campo della ricerca applicata allo svapo. Se riuscissimo ad ottenere una giusta e corretta comunicazione anche da parte di tutti i media, potremmo riuscire a modificare l’abitudine di migliaia di tabagisti e salvare altrettante vite umane

Caponnetto a New York per parlare di fumo e psicopatologia

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L’attività del Centro Antifumo del A.O. “Policlinico – Vittorio Emanuele” di Catania atterra negli Stati Uniti.

Il prof. Pasquale Caponnetto, infatti, è stato ospite della City University e della Cornell University di New York per parlare di smoking cessation e per presentare le novità raggiunte in questo campo grazie alle ricerche condotti nei laboratori dell’Università degli Studi di Catania.

Durante la sua trasferta americana, Caponnetto ha presentato agli studenti delle due prestigiose università della City una importante ricerca sulle relazioni che intercorrono tra fumo e psicopatologia e ha spiegato loro quali sono le opportunità date dall’utilizzo della sigaretta elettronica sopratutto nei soggetti affetti da schizofrenia.

E-cig, a Manchester una conferenza dell’industria indipendente

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Come stabilito dalla Direttiva Europea sui Prodotti del Tabacco (n.d.r. TPD), il 20 Maggio 2017 è l’ultima data utile per mettere a regime i prodotti da svapo già in commercio. E’ un passaggio fondamentale che segnerà un profondo cambiamento del settore nel Regno Unito come in tutto il resto della Comunità Europea. Se si vuole rimanere legalmente in questo business bisognerà conformarsi a tutta una serie di norme e divieti.

E’ stato questo il tema conduttore della conferenza che ha visto protagonista dei lavori il prof. Riccardo Polosa, Presidente della Conferenza inaugurale della IBVTA (Independent British Vape Trade Association) e che ha visto la partecipazione di numerosi esponenti del Parlamento britannico, di giornalisti, regolatori, esponenti delle autorità sanitarie ed esperti di salute pubblica di livello internazionale.

Tantissime le domande sul tavolo dei relatori e altrettanto tanti i temi su cui trovare proposte e soluzioni condivise: Come adattarsi alle norme e divieti imposti dalla TPD? Cosa succederà dopo il 20 Maggio? Ci sarà rigido controllo sulla normazione dei prodotti da svapo? Quali saranno le prossime azioni delle autorità sanitarie su questo tema? Stiamo andando verso la giusta standardizzazione dei prodotti in tutta Europa? Quale sarà l’impatto della Brexit sull’industria dello svapo?

Argomenti importanti affrontati da volti noti del panorama dell’industria indipendente anglosassone e delle autorità di salute pubblica inglese. Tra loro: Fraser Copper (Presidente IBVTA), Stephen Knight (Policy Manager), Beryl Keely (Responsabile notifiche dei prodotti da svago presso la MHRA), Kate Pike (Membro del gruppo di controllo sul tabacco del Dipartimento della Salute Inglese), Rémi Parola (Coordinatore del CEN/TC 437 – Tavolo Tecnico della Commissione Europea per gli Standard di qualità e sicurezza dei prodotti da svapo) e Liam Humberstone (Direttore Tecnico, Totally Wicked).

La Commissione Europea ha preso formalmente in esame alcune proposte per formulare una tassazione ad hoc per i prodotti da vapore elettronico. Il tema della tassazione dei prodotti del vapore elettronico è molto sentito. A spiegare meglio la situazione sono intervenuti Lord Callanan (Partito Conservatore), il consigliere John Leech (Partito Liberal-Democratico), Sarah Jakes (Segretario NNA UK) e il prof. Polosa (Università di Catania).

“Una tassazione eccessiva può avere ricadute negative sia in termine di sviluppo del business che di impatto per la salute pubblica” ha chiosato Polosa a termine del convegno.

Polosa in Canada per il diritto al vaping. Perchè?

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“Il diritto al vaping come diritto alla salute” è questo il tema dell’incontro con i media che ha visto protagonista il prof. Riccardo Polosa presso l’Hotel Chateau Laurier a Ottawa, in Canada.

Con lui, Gaston Ostiguy, Pneumologo presso il McGill University Health Centre del Montreal Chest Institute, Derek From, Avvocato della Canadian Constitution Foundation, e Kostantinos Farsalinos, cardiologo, dell’Onassis Cardiac Surgery Center in Grecia, oltre a essere uno dei membri del Comitato Scientifico Internazionale per la ricerca sulla sigaretta elettronica della LIAF.

I relatori dell’incontro hanno voluto applicare un approccio multidisciplinare per meglio definire gli interventi più adatti per il controllo dell’uso di tabacco e per la prevenzione delle malattie fumo-correlate recentemente definiti in una proposta di legge sulla normazione dei prodotti da tabacco e delle sigarette elettroniche in Canada (n.d.r. cosidetta “Bill S5”).

Sebbene la proposta sia mirata a proteggere i giovani dalla dipendenza da nicotina e tabacco e legalizzi l’uso della sigaretta elettronica come alternativa meno dannosa al fumo di sigaretta convenzionale, gli emendamenti presentati contengono delle forti contraddizioni che rischiano di minare l’efficacia del provvedimento in termini di migliorata salute pubblica. 

Per questo Ostiguy, From, Farsalinos e Polosa hanno discusso dei pro e contro presenti negli emendamenti presentati alla proposta di legge con la stampa e con una delegazione di membri del parlamento canadese.

In Canada, i problemi sul tappeto riguardano in primo luogo le avvertenze per la salute dei consumatori che rischiano di essere simili a quelle per il fumo tabacco, una poco chiara definizione degli standard di qualitá e sicurezza e soprattutto la impossibilitá di comunicare al pubblico e ai fumatori i benefici derivanti dall’uso delle sigarette elettroniche.

Se la proposta dovesse passare cosí come é stata emendata, si ravvedono gli estremi per una causa per incostituzionalitá che potrebbe paralizzare la progressione del disegno di legge.

“Questa proposta di legge é fatta male ed é figlia dell’ignoranza – ha dichiarato il prof. Polosa – perché, invece di sfruttare il vapagismo quale opportunitá per migliorare il profilo della salute pubblica, in Canada si rischia di peggiorarlo favorendo indirettamente lo status quo del tabagismo in quel Paese”

 

Dal 15 al 17 Giugno a Varsavia torna il GFN 2017

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Da Giovedì 15 a Sabato 17 Giugno a Varsavia torno il GFN 2017. Il Forum Globale della Nicotina infatti è ormai diventato un appuntamento annuale atteso ed importante per il settore delle politiche contro il fumo.

Le novità introdotte nell’ambito di questo evento internazionale sono tantissime e per questo centinaia di specialisti, scienziati, medici e operatori provenienti da tutto il mondo ogni anno affollano le sale della convention con interesse ed entusiasmo.

Il tema è sempre quello della nicotina e della sua minore pericolosità in ambito di salute pubblica. L’obiettivo è quello di ridurre i danni causati dalla combustione di tabacco utilizzando alternative e strumenti validi.

Anche per quest’anno al GFN di Varsavia è in programma l’intervento del prof. Riccardo Polosa.

Mario Malerba è il nuovo membro del Comitato Scientifico

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Il prof. Mario Malerba, docente di Malattie dell’Apparato Respiratorio presso l’Università del Piemonte Orientale di Novara, è il nuovo membro del Comitato Scientifico Internazionale per la ricerca sulle sigarette elettroniche.

Prof. Mario Malerba

Da anni, Malerba svolge la sua attività clinica presso la Clinica Medica Universitaria di Brescia. E’ autore di numerose pubblicazioni scientifiche e ricerche sugli aspetti biologici connessi al fumo di sigaretta con metodiche non invasive come la misurazione dell’ossido nitrico esalato delle vie aeree, la misurazione di biomarkers ossidativi ed infiammatori nell’espettorato indotto e nell’esalato condensato delle vie aeree nei soggetti fumatori asintomatici e nelle patologie ostruttive fumo correlate. Inoltre, nelle sue ricerche ha focalizzato l’attenzione sulle alterazioni precoci evidenziabili a livello respiratorio, collegate alla esposizione cronica al fumo di sigaretta.

La bionda e l’elettronica come “l’elefante e il topolino”

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“Stiamo parlando di due strumenti che possono essere paragonati uno all’elefante e l’altro al topolino. E’ inutile parlare delle percentuali di rischio irrisorie della sigaretta elettronica se di fronte abbiamo l’elefante di morte” – ha detto così pochi minuti fa il dr. Carlo Cipolla intervenuto in diretta nello studio di “Fuori Tg” di Rai 3, lo spazio di approfondimento a cura di Mariella Venditti.

Già Direttore dell’Unità di Cardiologia dello IEO di Milano e membro del Comitato Scientifico Internazionale per la ricerca sulla sigaretta elettronica, Carlo Cipolla è stato ospite della trasmissione dedicata alla sigaretta elettronica insieme a Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, e Riccardo Quintili, direttore del mensile “Il Salvagente”.

“Abbiamo dati sull’efficacia e la sicurezza delle sigarette elettroniche – ha detto Roberta Pacifici – ma non abbiamo evidenze scientifiche che dimostrano che questi strumenti possano far smettere di fumare definitivamente”.

Nel frattempo, però, ha incalzato Cipolla: “I pazienti muoiono di tumore”.

L’attesa sulla regolamentazione ed il polso stretto sulla tassazione troppo alta rispetto al rischio reale di questi strumenti demotiva molti fumatori ad intraprendere la strada dello svapo per smettere di fumare: “Non osteggiare l’evoluzione delle sigarette elettroniche potrebbe salvare tantissime vite – ha aggiunto lo scienziato dello IEO – dati scientifici ed incontrovertibili confermano che le sigarette elettroniche sono per il 95% meno dannose delle sigarette convenzionali”.

 

 

GUARDA QUI LA PUNTATA – FUORI TG DEL 27 – 03 – 2017

Riccardo Polosa a Parigi: “Più buon senso e meno arroganza negli studi sulle e-cig”

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La ricerca finalizzata alla sigaretta elettronica ha bisogno di più buon senso e meno arroganza da parte degli studiosi coinvolti. Mancanza di buon senso ed eccesso di arroganza contribuiscono alla scarsa qualità della ricerca e sono un cocktail dannoso per la salute pubblica” – è con questo intervento che il prof. Riccardo Polosa ha partecipato ieri ai lavori della giornata di dibattito che si è tenuta nell’ambito del “Sommet de la Vape” di Parigi, la seconda edizione della conferenza francese sullo svapo promossa da Jacques Le Houezec, uno degli autorevoli membri del Comitato scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica della Lega Italiana Anti Fumo, e da So Vape, l‘associazione francese che si propone di agire ed interagire per far promuovere la sigaretta elettronica come strumento per ridurre i danni causati dal fumo di sigarette convenzionali. 

“Lo svapo è una speranza ed una soluzione possibile per le politiche di salute pubblica” – ha detto Le Houezec.

Oggi circa 200 persone al giorno muoiono a causa delle malattie fumo correlate. In Europa sono 6 milioni i fumatori che hanno scelto di passare alla sigaretta elettronica per smettere di fumare e solo in Francia si contano già più di un milione di svapatori, senza contare gli altri due milioni che stanno passando dal fumo allo svapo.

Per il prof. Polosa il punto di svolta sarà la formazione di un opinione pubblica consapevole dei rischi e delle grandi opportunità che lo strumento può fornire alla tutela della salute pubblica.

Per questo ha aggiunto Polosa: “Le organizzazione sanitarie dovrebbero avere un approccio meno arrogante con la scienza e, dal canto loro, i giornalisti dovrebbero concentrarsi di più sul racconto dell’esperienza diretta di milioni di svapatori”.

Le elettroniche non modificano le capacità cognitive. E se Camilleri svapasse?

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E se Andrea Camilleri svapasse? Secondo LIAF riuscirebbe comunque a scrivere magnificamente le storie del Commissario Montalbano.

A dimostrare che la sigaretta elettronica non toglie l’attenzione e la gestualità, infatti, è ancora una volta il team di ricercatori del Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo dell’Università degli Studi di Catania coordinato dal prof. Pasquale Caponnetto.

In uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica “Frontiers in Psychology” i ricercatori hanno valutato l’impatto di 4 tipi di sigaretta elettronica comparati al fumo di sigaretta convenzionale, concentrandosi sull’impatto cognitivo, l’attenzione, l’abilità di problem solving, la gestualità ed il desiderio.

Firenze – Caponnetto: “La realtà virtuale può servire a far smettere di fumare i giovani”

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Pasquale Caponnetto

Discusso a Firenze, nell’ambito del meeting annuale della Società per la Ricerca su Nicotina e Tabacco (SRNT), il progetto di ricerca condotto dai ricercatori LIAF insieme ai tecnici di Behaviour Labs, per far smettere di fumare i fumatori di sigaretta convenzionale con l’ausilio della realtà virtuale.

La realtà virtuale ha mostrato di essere un importante stimolo motivazionale per far smettere di fumare soggetti giovani non intenzionati a farlo” – ha spiegato il prof. Pasquale Caponnetto, dell’Università degli Studi di Catania e coordinatore del Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania.

Gli scienziati hanno sottoposto in questi mesi alcuni soggetti fumatori a 3 stimoli motivazionali: un nuovo pacchetto di sigarette con immagine Shock; un video shock su effetti del fumo nei polmoni e una sessione di realtà virtuale dove si potevano provare via via gli effetti nocivi del fumo nel corso del tempo. Le risposte di ciascun soggetto sono state diverse ma, in particolare, è stato riscontrato un aumento significativo della motivazione a smettere di fumare quando veniva utilizzato lo stimolo virtuale.

Questi risultati sono importanti – ha spiegato Caponnetto – perché consentono di cominciare a ragionare su una nuova via d’uscita dal tabagismo soprattutto per alcune categorie di pazienti dove spesso agiamo con difficoltà. Oggi la realtà virtuale dimostra di essere uno stimolo particolarmente motivante soprattutto sui campioni fumatori giovani, che sono tipicamente i soggetti non interessati a smettere“.