lunedì, Giugno 9, 2025
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Polosa sulla nuova proposta Lorenzin: “I fumatori sono soggetti da assistere e non da nascondere”

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“Accogliamo con piacere le buone intenzioni della nuova proposta di legge del Ministro Lorenzin, tuttavia ritengo che per ridurre i tassi del livello di tabagismo in Italia non basti limitare la libertà altrui ma attivare azioni di comunicazione e sensibilizzazione che possano rendere i cittadini consapevoli delle gravissime conseguenze alle quali il fumo può portare, dalle malattie alla morte”. Sono le parole del prof. Riccardo Polosa, direttore scientifico di LIAF – Lega Italiana Anti Fumo a commento della proposta di limitare il fumo nei parchi, in auto, alla presenza di minori o ancora di aumentare la diffusione di immagini dissuasive nei pacchetti di sigarette.
“Portare avanti la lotta al fumo in Italia è sacrosanto. Proseguire verso le linee indicate dalla direttiva europea sul tabacco è nostro dovere e la proposta del Ministro va verso questa direzione“. Nonostante ciò, riferendosi alla lettera firmata dai più importanti registi italiani che chiedono una maggiore libertà di espressione per i loro film, Polosa spiega: “Non credo che dettare limiti o regole per l’espressione culturale italiana possa davvero ridurre il numero di fumatori in Italia – ha aggiunto il professore -. Il fumo è una dipendenza fisica e psicologica che può portare alla morte e i fumatori sono soggetti che vanno assistiti e accompagnati in un percorso mirato di cessazione, non da nascondere agli occhi di tutti ma da aiutare. Campagne di sensibilizzazione antifumo sarebbero la soluzione più importante, e sono state proprio queste ad essere mancate in questi anni”.

Un anno con LIAF. Solo nel 2014 l’85% dei pazienti ha smesso di fumare

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Nel 2014, l’85% dei pazienti assistiti presso il Centro Antifumo del Policlinico di Catania ha smesso definitivamente di fumare o ridotto di almeno la metà il numero di sigarette fumate al giorno. Grazie ad un approccio integrato, caratterizzato da colloqui motivazionali, terapie farmacologiche di supporto e sigarette elettroniche, i ricercatori LIAF hanno aiutato centinaia di fumatori. Il 2014 è stato anche l’anno della battaglia a cuore aperto per proporre una regolamentazione delle sigarette elettroniche equilibrata ed efficace in tutti gli Stati del mondo. Tanti progetti in arrivo nel 2015.
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Anche quest’anno la battaglia contro il fumo ha raggiunto risultati importanti e LIAF, in collaborazione con il Centro Antifumo del “Policlinico – Vittorio Emanuele” e l’Università degli Studi di Catania è riuscita ancora una volta a diffondere e promuovere la cultura del non fumo aiutando centinaia di persone a smettere di fumare.
Più della metà dei pazienti assistiti nei laboratori catanesi della Lega Italiana Anti Fumo ha smesso definitivamente. Un’alta percentuale di fumatori è passata dal tabagismo al vapagismo (termine coniato dai ricercatori LIAF per descrivere il comportamento dei fumatori di sigarette convenzionali che decidono di passare alla sigaretta elettronica); l’esperienza ed i risultati scientifici degli studi condotti nei laboratori siciliani hanno fatto il giro del mondo e sono stati oggetto di decine di pubblicazioni scientifiche nelle più blasonate riviste mediche internazionali. Il prof. Riccardo Polosa – responsabile scientifico LIAF e Direttore del reparto di Medicina Interna e d’Urgenza del Policlinico Universitario di Catania – è stato definito l’autore più importante al mondo nel campo della ricerca applicata sulle e-cig. Questo è molto altro è accaduto nel 2014, iniziative importanti e risultati di successo che lasciano sperare in un 2015 pieno di novità.
Il 2014 è stato l’anno della battaglia a cuore aperto. Si ricorda la lettera inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per sensibilizzare l’attività del Parlamento italiano, che ha suscitato l’interesse dei vertici dello Stato, o quella indirizzata ai membri del Parlamento Europeo e sottoscritta da più di 53 esperti di tutto il mondo, che ha raggiunto quasi un milione di lettori. O ancora quella inviata al Ministro della Salute canadese ed, infine, quella inoltrata al mediatore europeo.
Il dibattito acceso, ed ancora oggi infuocato, sulla regolamentazione e la commercializzazione della sigaretta elettronica ha dominato la scena pubblica, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo. La proposta di una legislazione equilibrata ed efficace ha portato il prof. Polosa sul palco istituzionale di centinaia di congressi, non per ultimo il suo importante intervento all’FDA statunitense. Washington, New York, Varsavia, Roma, Londra, Milano, Monaco, Barcellona, Madrid sono solo alcune delle città che hanno visto Polosa intervenire come esponente illustre ed esperto internazionale di patologie fumo correlate: “Abbiamo combattuto duramente e lo stiamo ancora facendo perché per noi la sigaretta elettronica non solo può riuscire a far smettere di fumare milioni di persone, ma può salvare centinaia di vite e consentire ai singoli Stati di ridurre notevolmente la spesa pubblica per la programmazione delle Politiche sanitarie” – ha spiegato.
La presenza sul territorio, le iniziative volte a coinvolgere direttamente i fumatori in un percorso per uscire dalla porta del fumo sono state le attività più importanti che hanno consentito ai ricercatori di sostenere ed assistere concretamente i fumatori. I meeting, i convegni (come il No Tobacco Day), le conferenze, i progetti integrati per assistere gratuitamente i pazienti nel difficile percorso per dire STOP alle sigarette, i congressi ed il dibattito dentro e fuori dalla rete virtuale sono solo alcune delle azioni di questo 2014 che ci lasciamo alle spalle. Un anno che si è concluso con la presentazione del Vape Shop Study, il primo studio al mondo che coinvolgerà direttamente i negozianti di sigarette elettroniche e che sarà punto di partenza per una piattaforma scientifica internazionale.
Nell’ambito di un incontro tenutosi nei locali del Centro antifumo etneo, in occasione della presentazione dei risultati del 2014, Polosa ha ricordato: “Poter divulgare le nostre scoperte ci rende orgogliosi di quello che facciamo, ma soprattutto ci dà la forza di andare avanti, di continuare a combattere per tutelare e difendere la salute dei nostri pazienti”.
Per il presidente LIAF, prof.ssa Lidia Proietti, il 2014 è stato il primo anno alla guida del team della Lega Italiana Anti Fumo: “Un periodo intenso, pieno di soddisfazioni e di nuove avventure. Nonostante le difficoltà, i nostri ricercatori – ha aggiunto – hanno continuato a lavorare ogni giorno per sostenere ed aiutare tutti i fumatori”.
“Nel 2014, l’85% dei nostri pazienti ha smesso definitivamente di fumare o ridotto di almeno la metà il numero di sigarette fumate al giorno. Grazie ad un approccio integrato, caratterizzato da interviste motivazionali, terapie farmacologiche di supporto e sigarette elettroniche siamo riusciti a salvare centinaia di fumatori” – ha detto il prof. Pasquale Caponnetto, docente di psicologia clinica e responsabile del Centro Antifumo etneo. Inizia adesso un nuovo anno, tanti progetti in programma ma tutti con un solo titolo: LIBERI DAL FUMO!

L’intervento del prof. Riccardo Polosa all’FDA statunitense per una migliore regolamentazione delle e-cig

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“Sono prima di tutto un medico che ogni giorno visita pazienti affetti da patologie fumo correlate. Il mio gruppo di lavoro si occupa da anni della ricerca clinica e comportamentale applicata alla lotta al fumo e ha già pubblicato oltre 20 studi sul tema del vapagismo in prestigiose riviste internazionali”.
E’ con queste parole che il prof. Riccardo Polosa (nella foto), direttore scientifico di LIAF e ordinario di Medicina Interna presso l’Università degli Studi di Catania, ha aperto ieri il suo intervento all’incontro organizzato dall’FDA statunitense a Washington DC (USA).
L’intervento ha spaziato da temi epidemiologici a studi clinici, dalle analisi tossicologiche al ruolo degli standard di qualita’ e sicurezza.
“Nel Regno Unito (ma anche in Francia e negli Stati Uniti), dove le sigarette elettroniche vengono commercializzate senza restrizioni come prodotti di libero consumo, vengono regolarmente documentati benefici sostanziali in termini di salute pubblica: il primo e più importante è quello della costante riduzione del dato di prevalenza tabagica nella popolazione ” – ha spiegato.
Diversi studi clinici e di popolazione concordano sul potenziale delle ecig come strumento per la riduzione del consumo di sigarette convenzionali. Le meta-analisi di questi studi dimostrano che l’utilizzo della ecig aiuta molti fumatori a ridurre o a smettere completamente. Il completo sdoganamento da bionda a elettronica sembra realizzarsi in modo naturale e spontaneo e va interpretato come “beneficio collaterale”.
“Inoltre va ricordato – continua Polosa – come molti utilizzatori che col tempo smettono di fumare abbandonano anche la sigaretta elettronica. Questo aspetto e’ meritevole di valutazioni approfondite soprattutto nei sondaggi di popolazione”
Questo importante aspetto era stato evidenziato nel corso di una intervista LIAF relativa ad unapprofondimento sui risultati dello studio ECLAT.
Gran parte della comunita’ scientifica, i media e gli enti regolatori sembrano particolarmente concentrati sui potenziali danni che possono derivare dall’utilizzo di sigarette elettroniche, ignorando che questi prodotti possono esercitare tutta una serie di effetti positivi.
“Ad esempio nei pazienti fumatori asmatici – ha spiegato Polosa – l’uso regolare di e-cig può migliorare non solo la fisiologia respiratoria ma consente anche effetti positiva di migliorata condizione dell’asma”.
Fatte queste premesse, il Prof. Polosa ha elencato le sue proposte per una regolamentazione più equilibrata delle ecig in America e nel mondo.
“Bisogna evitare il ricorso a un uso indiscriminato del principio di precauzione e bisogna stare attenti alla eccessiva proliferazione di studi scientifici inutili che di fatto rischiano di minare la nostra comprensione dell’universo sigaretta elettronica. Considerando che l’obiettivo finale è quello di tutelare la salute delle persone, bisogna concentrare gli sforzi, sia in America che in tutto il resto del mondo, sugli standard di qualità e sicurezza dei prodotti e sul monitoraggio continuo del dato combinato vapagismo-tabagismo” – ha concluso Polosa.

Polosa invitato all’FDA per parlare di sigarette elettroniche nel mondo

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Il prof. Riccardo Polosa, docente dell’Università degli studi di Catania, è l’unico ricercatore europeo ad essere stato invitato a un incontro promosso dall’FDA – U.S. Food and Drug Administration, l’organizzazione governativa americana che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.

Si terrà nei giorni 10 e 11 Dicembre al White Oak Conference Centre di Silver Spring (nei pressi di Washington DC, USA), il workshop dedicato alle politiche di salute pubblica riguardanti il tabagismo ed il vapagismo. Un appuntamento di respiro internazionale al quale parteciperanno scienziati, specialisti, esperti di salute pubblica e di politiche sanitarie da tutto il mondo. Questa delegazione internazionale dovrà assistere i rappresentanti istituzionali e i soggetti interessati ad inquadrare correttamente il fenomeno delle sigarette elettroniche indicando gli standard di qualità e sicurezza più appropriati per questa tipologia di prodotti e le strategie più corrette per monitorare i loro effetti sulla salute del singolo e delle popolazioni. Le decisioni dell’FDA per la futura regolamentazione delle sigarette elettroniche all’interno di una politica di riduzione del danno fumo correlato saranno basate sulle informazioni che verranno scambiate nei giorni 10 e 11 Dicembre al White Oak Conference Centre.

Il focus della prima giornata di lavori sarà la sicurezza legata alle caratteristiche delle e-cig (in particolare ai materiali e al design dei dispositivi, ai solventi e agli ingredienti utilizzati per i liquidi, e alle valutazioni in ambito tossicologico per gli aerosol), la valutazione del rischio legato al packaging, e l’impatto ambientale derivante dall’uso e scarto di e-cig e liquidi. La seconda giornata di lavori affronterà il tema degli effetti dell’e-cig sulla salute del singolo e della collettività.

Ogni anno nel mondo milioni di persone muoiono a causa del fumo. Da anni la ricerca si batte per sconfiggere questo flagello e l’Università degli studi di Catania si è distinta per le scoperte e gli studi effettuati sul campo. Ricordiamo che proprio di recente lo stesso prof. Riccardo Polosa è stato ribattezzato da un noto studio americano come “l’autore più produttivo al mondo nel campo della ricerca applicata sulla sigaretta elettronica”.

La squadra dei ricercatori dell’Ateneo capitanata dallo stesso docente ha raggiunto, infatti, risultati eccellenti che sono stati oggetto di pubblicazioni scientifiche diffuse in tutto il mondo. Il primo studio del gruppo di ricerca catanese pubblicato nell’Ottobre del 2011 è stato visionato da quasi 100.000 lettori.

“Sono onorato di rappresentare l’Europa ad un appuntamento così importante – ha dichiarato Polosa – Sarà di certo occasione per presentare i risultati dell’attività svolta nel nostro Ateneo e per raccontare le esperienze positive dei pazienti del nostro Centro Antifumo. Lavoriamo da anni in questo campo ed i nostri risultati dimostrano scientificamente che la sigaretta elettronica ha un potenziale enorme in termini di salute pubblica” – ha aggiunto.

“La chiamata alle armi dell’FDA fa ben sperare – ha commentato Lidia Proietti, già docente dell’Ateneo e Presidente della Lega Italiana AntiFumo – Ci auguriamo che la loro condotta possa essere da esempio per una programmazione partecipata della regolamentazione sui prodotti da tabacco anche qui, dall’altra parte dell’Oceano.”

Come affermano dal’FDA : “L’organizzazione è a conoscenza del recente aumento significativo dell’uso di sigarette elettroniche nel mondo” ed è per questo che diventa importante capire e ricevere informazioni utili a garantire una regolamentazione equilibrata ed efficace: “C’è molto da imparare su questi prodotti relativamente nuovi” – scrivono.

Lo scopo dell’incontro, che è solo il primo di una serie di seminari già pianificati, è quello di raccogliere informazioni scientifiche e stimolare la discussione tra gli operatori del settore, cosi da poter fotografare in maniera chiara ed efficace l’attuale diffusione delle sigarette elettroniche nel mondo ed i possibili risvolti per la salute pubblica mondiale.

Sigarette elettroniche: impatto rassicurante per la salute pubblica nel Regno Unito

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E’ stato pubblicato pochi giorni fa un articolo, su una sezione della BBC dedicata alla salute, che fa ben sperare in merito al futuro delle sigarette elettroniche.
Secondo i dati ufficiali diffusi dall’ONS – Ufficio Nazionale di Statistica del Regno Unito il rischio che la sigaretta elettronica possa invogliare i vapagisti a diventare tabagisti è infondato.
I dati dell’ONS sono chiari. Dimostrano che gli utilizzatori di sigarette elettroniche sono prevalentemente fumatori o ex-fumatori che si sono convertiti a un nuovo prodotto. Solo in rari casi si documentano non fumatori che decidono di darsi all’e-cig. Le elettroniche infatti – come sostengono gli esperti – vengono preferite alle convenzionali principalmente per smettere di fumare o ridurre il consumo di tabacco, e sono viste dagli utenti come una valida alternativa alle bionde.
E non è tutto. La percentuale di fumatori nel Regno Unito è crollata dal 46% nel 1974 al 19% nel 2013 e anche se non è certo che il fenomeno e-cig abbia contribuito a favorire questo trend positivo, sicuramente non lo ha ostacolato. Sfuma così la preoccupazione che questi prodotti possano rinormalizzare il consumo di tabacco. Piuttosto ne rappresentano una porta d’uscita.
Per il prof. Kevin Fenton, noto esperto di Salute Pubblica britannico, “Una regolamentazione delle e-cig equilibrata ed efficace potrà aiutare a gestire i rischi e a massimizzare il potenziale di questi prodotti utili per smettere di fumare – e ha aggiunto – anche riducendo notevolmente le malattie fumo correlate che uccidono quasi 80 mila persone in Inghilterra ogni anno”.
Anche il dott. Penny Woods , direttore esecutivo della British Lung Foundation, si è dimostrato propositivo sull’argomento e ha affermato: “Questi dati sono rassicuranti e dovrebbero finalmente porre fine alla preoccupazione che le sigarette elettroniche spingano le persone a fumare. Tuttavia – ha continuato – il fenomeno è in evoluzione e va monitorato”.
La LIAF, che da anni si batte contro il tabagismo, più volte ha denunciato il pericolo derivante da posizioni ideologiche poco rispettose delle evidenze scientifiche o da manipolazioni dei dati della ricerca scientifica per tutelare interessi di gruppi politici e della comunità medico-scientifica:
“Certamente le politiche antifumo dell’ultimo trentennio hanno giocato un ruolo importante nel sensibilizzare le persone sui rischi altissimi derivanti dal consumo di tabacco.” – ha commentato la prof.ssa Lidia Proietti, presidente LIAF – ma il ruolo delle e-cig è positivo e bisogna pensare in termini di integrazione di questi prodotti nelle attuali politiche di controllo del tabagismo”

Polosa: “Finalmente un riconoscimento istituzionale sul potenziale delle e-cig, adesso è tempo di salvare le vite”

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“Se il 50% dei fumatori passasse a far uso di sigarette elettroniche, in Italia si potrebbero salvare 19 mila vite ogni anno e risparmiare quasi 2 miliardi di costi sanitari” – sono i dati emersi dalX Congresso della Società italiana di tabaccologia (Sitab) conclusosi da poco a Torino.
Dati attendibili e riferibili a quelli già diffusi da LIAFnegli ultimi anni di intensa attività. Globalmente 1,3 miliardi di persone fumano e l’Oms stima che nel 21° secolo vi saranno fino a un miliardo di morti premature legate al tabacco, tutte completamente prevenibili. Secondo il report 2013 dell’ISS, sono 500 mila in Italia gli utilizzatori abituali di e-cig e di questi è ragionevole stimare che circa il 10% smetta di fumare.
“E’ facile intuire che circa 50 mila persone hanno già sostituito le bionde con le e-cig facendo risparmiare 60 milioni di euro alle casse dello Stato – commenta il presidente LIAF, prof.ssa Lidia Proietti – Se provassimo ad estendere lo stesso ragionamento agli oltre 10 milioni di fumatori in Italia, potremmo affermare serenamente che circa un milione di persone potrebbe smettere di fumare, con un risparmio stimato per il SSN di oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro”.
“La sigaretta elettronica rappresenta una valida alternativa al fumo, è utile per smettere di fumare o ridurre il consumo di tabacco e la sua diffusione potrebbe far ridurre i costi del sistema sanitario italiano in maniera esponenziale. Finalmente anche l’Istituto Superiore di Sanità lo ha riconosciuto. Adesso è tempo di salvare le vite dei milioni di fumatori a cui può essere data una nuova opportunità” – è quanto afferma Riccardo Polosa, docente dell’Università degli Studi di Catania e direttore scientifico di LIAF, che commenta così i dati presentati dall’ISS al Sitab, secondo i quali un fumatore su due può abbandonare l’uso della sigaretta tradizionale con una significativa riduzione del danno respiratorio grazie a un uso guidato della sigaretta elettronica.
Considerato l’autore più produttivo al mondo nel campo della Ricerca sulla sigaretta elettronica, il prof. Polosa, insieme ai ricercatori LIAF, ha condotto diversi studi che hanno dimostrato scientificamente che la sigaretta elettronica è senza dubbio meno dannosa delle sigarette convenzionali, ed è un valido strumento per la riduzione o la cessazione del consumo di tabacco, nonché per la riduzione del danno provocato dal fumo, anche in popolazioni vulnerabili.
Svapare sembra essere la miglior soluzione ad oggi conosciuta per uscire dal tabagismo. A dirlo è stato anche uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista medico-scientifica ADDICTION – che dimostra come in assoluto le sigarette elettroniche rappresentano il metodo più efficace per smettere di fumare.

HEAT NO BURN: Il lancio oggi a Milano

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Si chiama iQOS il nuovo prodotto della Philip Morris International (PMI) che si lancia oggi in Italia in 430 punti vendita del milanese. Stiamo parlando del dispositivo a tabacco riscaldato (c.d. heat no burn), di cui vi avevamo riferito qualche mese fa in un nostro articolo. Heat no burn (HnB) riscalda ma non brucia e sembra assicurare una riduzione complessiva del rischio tossicologico che si pone tra il 70 e il 90%, essenzialmente in virtù della mancata combustione del tabacco.
Il dispositivo HnB (iQOS) si presenta come una penna stilografica contenente all’interno un elemento riscaldante che permette l’introduzione di una sigaretta Marlboro appositamente modificata (c.d. Marlboro HeatStick), con tabacco finemente triturato e miscelato con glicole propilenico.
La sigaretta riscaldata è simile alla sigaretta elettronica ma, a differenza di questa, utilizza una matrice solida composta da tabacco imbevuto di glicole propilenico che permette la produzione di “aerosol di tabacco”. L’e-cig utilizza, invece, una matrice liquida composta da glicerina e glicole propilenico, che produce vapore in cui è presente nicotina.
iQOS produce dunque nuvole come una bionda, ma con un’importante riduzione di molti degli elementi tossici rilasciati dalla combustione del tabacco. Tuttavia, il profilo di assorbimento della nicotina da una Marlboro HeatStick risulta sovrapponibile a quello di una Marlboro rossa convenzionale.
Dopo il lancio di iQOS in Giappone poche settimane fa, ora tocca a Milano fare da città test. Chissà come reagiranno gli italiani di fronte a una sigaretta riscaldata ad alta tecnologia che avrà lo stesso prezzo di una Marlboro classica.
“Attualmente, la Marlboro HeatSticks in Italia è soggetta alla stessa tassazione della sigaretta convenzionale – ha commentato il prof. Riccardo Polosa – Auspichiamo che in futuro la legislazione italiana preveda un diverso trattamento economico per i prodotti a rischio ridotto. Ma mentre per le e-cig le prove scientifiche a supporto della riduzione del rischio sono tante, per iQOS bisognerà prima dimostrare con ricerche indipendenti la sua eventuale appartenenza a questa categoria.”
“Qualsiasi tecnologia, strumento o azione volti alla riduzione del danno e del rischio tabagico, purchè scientificamente provato, devono essere presi in seria considerazione – ha dichiarato il presidente LIAF, prof.ssa Lidia Proietti – E’ importante però stabilire il loro esatto posizionamento all’interno di una scala del rischio”.
Il Direttore Esecutivo di PMI, Andre Calantzopoulos, ha dichiarato che la sua azienda ha speso circa 2 miliardi di dollari in un decennio per lo sviluppo di prodotti di tabacco a rischio ridotto, e ora è pronta a entrare in un mercato che ha già visto la proliferazione delle sigarette elettroniche. “L’industria del tabacco è alle prime fasi di un processo di trasformazione”, ha commentato Calantzopoulos.

Tabacco masticabile, gli esperti scrivono a FDA: “E’ più sicuro delle bionde”

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Anche il tabacco masticabile può essere una valida alternativa al fumo. A dirlo sono stati diciassette esperti di tabagismo di tutto il mondo – tra cui il nostro prof. Riccardo Polosa – che hanno firmato insieme una lettera indirizzata all’FDA per valutare i rischi legati all’uso dello SNUS, il cosiddetto tabacco masticabile prodotto e consumato principalmente nei Paesi del Nord Europa.
Secondo gli scienziati, questo prodotto non ha gli stessi rischi legati alla sigaretta convenzionale perché non esiste in esso il processo di combustione che – come sappiamo – è l’elemento più dannoso per la salute dei fumatori. Lo SNUS viene comunemente usato per essere posizionato in bocca, tra il labbro e la gengiva superiore, e per essere poi masticato o assaporato per un periodo di tempo che può variare da pochi secondi a svariati minuti.
In Svezia ed in Norvegia, dove la polvere masticabile è molto utilizzata come sostituto delle bionde, le morti per malattie fumo correlate sono diminuite e, soprattutto, molti fumatori hanno smesso di esserlo usando lo SNUS come alternativa.
Oggetto della missiva degli esperti sono state dunque una serie di osservazioni in merito all’etichettatura dei prodotti da tabacco come lo SNUS, che riporta messaggi fuorvianti che possono disincentivare i fumatori dal passare ad alternative di certo meno dannose della sigaretta convenzionale.
“L’attuale avviso generico ‘ATTENZIONE: Questo prodotto non è un’alternativa sicura al fumo’ è troppo ambiguo per essere considerato utile ad aiutare gli utenti a prendere decisioni circa l’uso del tabacco” – scrivono nella lettera gli esperti.
L’FDA dovrebbe riservare maggiore attenzione a questi prodotti e dovrebbe soprattutto informare i fumatori in maniera corretta e precisa. Per gli scienziati, tale etichettatura dovrebbe essere sostituita con un’altra frase simile a questa, ad esempio: “ATTENZIONE! Questo prodotto del tabacco non è sicuro, ma presenta rischi sostanzialmente inferiori per la salute rispetto alla sigaretta convenzionale”.
“La lotta contro il fumo è una battaglia importante che riguarda tutti – ha commentato il prof. Riccardo Polosa, tra i firmatari della lettera – In prima fila dovrebbero stare le istituzioni di tutto il mondo, pronti a condividere una regolamentazione che prenda spunto dalle evidenze scientifiche e valuti la riduzione del danno e del rischio garantita da alcune valide alternative alla sigaretta convenzionale, come lo snus e le sigarette elettroniche”.

A Londra gli esperti concordano: riduzione del rischio ed efficacia delle e-cig sono dimostrate scientificamente

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“Studi clinici sulla sigaretta elettronica dimostrano effetti positivi sul consumatore in termini di riduzione del danno e del rischio, sia in soggetti sani che in coloro che soffrono di particolari patologie come gli asmatici e gli schizofrenici” – è quanto ha dichiarato il prof. Riccardo Polosa nel suo intervento al Summit sulle sigarette elettroniche che si è tenuto giovedì 13 Novembre presso la Royal Society di Londra.

Un appuntamento importante che ha visto riuniti numerosi esperti di tabagismo di tutto il mondo. Al centro del dibattito i danni causati dal fumo e le possibili alternative per cercare di combattere questa piaga. I morti per malattie fumo correlate sono – come abbiamo spesso ricordato – milioni nel mondo. Per Polosa – che è anche direttore scientifico di LIAF: “La sigaretta elettronica è una valida ed efficace alternativa per smettere di fumare definitivamente, per passare – come sostiene – dal tabagismo al vapagismo”.

Per il prof. Robert West – docente di Psicologia della Salute e direttore degli studi sul tabacco presso il Centro di Ricerca sul Cancro del Regno Unito: “Mentre aumenta nel mondo il numero di svapatori che continuano ad essere anche fumatori (che utilizzano cioè sia la sigaretta elettronica che quella convenzionale), aumenta anche il numero di fumatori che decide di passare definitivamente a quella elettronica smettendo completamente di fumare”.

West ha esposto i dati provenienti dal suo modello di studio “Smoking Toolkit Study” che si occupa di monitorare mensilmente l’uso della sigaretta elettronica in Gran Bretagna. Se da un lato i dati dimostrano una prevalenza di soggetti dual users (che svapano e fumano), dall’altro si riscontra un aumento del numero di single users che smettono di fumare definitivamente.

Da segnalare anche l’intervento di Louise Ross, responsabile dello Stop Smoking Service di Leicester, che ha condiviso la sua esperienza presso un Centro Antifumo britannico esponendo al pubblico i feedback positivi ricevuti dai fumatori ai quali veniva proposta la sigaretta elettronica come metodo per uscire dal tabagismo,

Le analisi degli scienziati sono state per la maggior parte un rafforzativo della tesi sostenuta nelprimo studio al mondo sulle sigarette elettroniche di seconda generazione, condotto proprio da LIAF e dai medici del Centro per la Cura e la Prevenzione del Tabagismo del “Policlinico – Vittorio Emanuele” di Catania. “Sei mesi di uso regolare con e-cig di seconda generazione hanno reso possibile una riduzione del consumo di tabacco di almeno la metà in un buon 30% dei partecipanti – ha spiegato Polosa durante la presentazione dello studio – passando da una media di 25 a 6 sigarette al giorno”.

 

Vape shop study: Diventa anche tu promotore di salute

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VAPE SHOP STUDY
TERZO APPUNTAMENTO
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TRE GIORNI IN STREAMING CON IL VAPE SHOP STUDY 

Giovedì 14 Gennaio dalle 14.00 alle 16.00
Giovedì 28 Gennaio dalle 14.00 alle 16.00
Giovedì 4 Febbraio dalle 14.00 alle 16.00

Il corso è accessibile ad un numero limitato di partecipanti 
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CORSO DI FORMAZIONE PER DIVENTARE PROMOTORI DI SALUTE

LIAF è lieta di annunciare che sono aperte le iscrizioni per il terzo appuntamento con il VAPE SHOP STUDY, il corso di formazione ed approfondimento per diventare Promotori di Salute, che si svolgerà (ATTENZIONE!) on-line, in diretta streaming, solo per un numero limitato di partecipanti.
Il corso è diviso in tre appuntamenti e ha la durata complessiva di 6 ore, più la fase di verifica e valutazione dei contenuti. Le date per la partecipazione sono: Giovedì 14 Gennaio dalle 14.00 alle 16.00, Giovedì 28 Gennaio dalle 14.00 alle 16.00, Giovedì 4 Febbraio dalle 14.00 alle 16.00.

Ogni anno in Europa muoiono circa 700 mila persone a causa del fumo. I ricercatori LIAF si battono da tempo per ridurre questa piaga e trovare soluzioni alternative per far smettere di fumare è la loro missione.
DA OGGI ANCHE TU PUOI CONTRIBUIRE ALLA RICERCA CONTRO IL FUMO

LIAF – Lega Italiana Anti Fumo e Università degli studi di Catania,
  
presenta il progetto
“VAPE SHOP STUDY”
Un programma di formazione e ricerca e finalizzato al miglioramento delle potenzialità e dell’efficacia delle sigarette elettroniche
Si tratta di un percorso formativo e di ricerca – promosso dai medici specialisti del Centro per la Cura e la Prevenzione del Tabagismo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Policlinico Vittorio Emanuele” di Catania e dai ricercatori LIAF Lega Italiana Anti Fumo – che coinvolge tutti gli operatori del settore delle sigarette elettroniche, in particolare i negozianti, e che si propone di formare i “Promotori di Salute” del domani, in grado di accompagnare i fumatori in un percorso di assistenza e consulenza utile per smettere definitivamente di fumare.

Il VAPE SHOP STUDY ha visto già la partecipazione di decine di Promotori di Salute nell’ambito del primo incontro di presentazione tenutosi presso l’Hotel Ibis di Milano lo scorso 10 Maggio 2015. Molti dei negozianti che hanno aderito, stanno già accompagnando i loro nuovi clienti in un percorso di uscita dal tabagismo con l’utilizzo della sigaretta elettronica come metodo alternativo per smettere di fumare. La partecipazione allo studio, infatti, consente di offrire ai propri clienti la partecipazione ad un percorso di smoking cessation, attraverso un preciso calendario di incontri personalizzati presso i negozi aderenti al programma che prevedono un monitoraggio attento e specifico dell’abitudine tabagica.

Diversi studi hanno testimoniato l’efficacia della consulenza specializzata per smettere di fumare.
Abbandonare la bionda, con l’aiuto dei “promotori di salute”, è più facile.
Il progetto “VAPE SHOP STUDYè rivolto a tutti coloro, soprattutto negozianti,
che presenteranno richiesta di adesione.
ATTENZIONE!
LE ISCRIZIONI CONTINUANO FINO AD ESAURIMENTO DEL NUMERO DI POSTI DISPONIBILI !
SCOPRI I VANTAGGI DI VAPE SHOP STUDY
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MAGGIORI DETTAGLI SUL VAPE SHOP STUDY
1. Come diventare promotori di salute
1.1. La Formazione professionale
Il progetto VAPE SHOP STUDY prevede una serie di giornate formative che si svolgeranno in tutta Italia (secondo un calendario di incontri che sarà pubblicato sul sito internet www.liafmagazine.it) e che saranno dedicati alla formazione sul campo dei soggetti iscritti.
Oltre alla formazione standard utile a diventare promotore di salute, il corso è obbligatorio per:
  • comprendere bene le modalità e le finalità dello studio,
  • imparare ad utilizzare il monitor eCo e tutti gli altri strumenti in dotazione,
  • comprendere meglio come compilare correttamente i questionari per il monitoraggio dell’abitudine tabagica dei fumatori reclutati.
1.2 Argomenti del corso e durata degli incontri formativi
I corsi formativi dedicati alla professionalizzazione dei negozianti di sigarette elettroniche e degli operatori del settore, iscritti al progetto VAPE SHOP STUDY, saranno condotti dal prof. Pasquale Caponnetto, responsabile del Centro Antifumo del Policlinico di Catania e docente di psicologia clinica dell’Università degli Studi di Catania, con l’illustre collaborazione del noto direttore scientifico di LIAF, il prof. Riccardo Polosa, primario di Medicina Interna del Policlinico Universitario di Catania e più importante autore al mondo nella campo della ricerca applicata sulla sigaretta elettronica. Gli incontri si svolgeranno nell’ambito di una giornata formativa della durata di 6/8 ore complessive, che si ripeterà più volte, nel rispetto delle richieste e delle esigenze di tutti i partecipanti in più località della penisola.
1.3 Programma
Gli argomenti del corso saranno divisi in tre moduli per consentire ai partecipanti di ottenere la giusta formazione:
Modulo A) Presentazione, spiegazione del progetto VAPE SHOP STUDY e modalità di raccolta dati
Modulo B) Utilizzo ed efficienza del Misuratore eCO
Modulo C) Come diventare “Promotori di salute”
1.4 Attività di supporto
Il materiale didattico e quello necessario per il monitoraggio e la racconta dati dell’abitudine tabagica dei fumatori, comprese le slide ed i testi, sarà forniti direttamente dai docenti. Il corso prevede una serie di simulazioni in aula che saranno oggetto di valutazione da parte del comitato direttivo LIAF.
1.5 Feedback e supporto diretto dei docenti
Viste le finalità del corso e gli obiettivi da perseguire, i partecipanti al progetto saranno divisi in gruppi di studio. Ogni gruppo avrà un proprio referente LIAF a cui poter rivolgersi in ogni momento per assistenza, consulenza specifica e supporto diretto. Il consulente LIAF sarà a totale disposizione del negoziante in tutte le fasi del progetto VAPE SHOP STUDY, dalla formazione iniziale, alla raccolta dei dati financo al monitoraggio dell’abitudine dei fumatori.
1.6 Il ruolo del negoziante e gli obiettivi formativi
Il percorso formativo, che è alla base del programma, consentirà ai negozianti di cambiare totalmente le modalità di approccio e consulenza con i propri clienti. Il negoziante potrà finalmente acquisire le competenze necessarie e riconosciute per assistere i fumatori in un percorso utile a smettere di fumare, specifico e personalizzato. A lui saranno richieste una serie di competenze pregresse, indispensabili per la partecipazione al programma e per le quali è prevista una valutazione in sede formativa, tra queste: professionalità, serietà, competenza sul campo, conoscenza approfondita degli strumenti alternativi per smettere di fumare, tra queste appunto le sigarette elettroniche, conoscenze informatiche di base, ottima capacità di relazione ed interazione comunicativa e personale.
Con il superamento della fase formativa e la consegna dell’attestato di partecipazione al corso, il negoziante potrà iniziare ad accompagnare i propri clienti fumatori in un percorso di assistenza e comunicazione utile ad aprire la “porta di uscita dal fumo”.
In seguito, lo stesso diventerà parte integrante della fase di monitoraggio prevista dal VAPE SHOP STUDY e volta a valutare in maniera attenta e precisa i cambiamenti dell’abitudine tabagica di coloro che utilizzano le e-cig. I dati raccolti (secondo le modalità indicate in fase di formazione) saranno necessari alla pubblicazione ed alla presentazione del primo studio scientifico al mondo effettuato secondo questi criteri.
2. Perché partecipare al Vape Shop Study?
2.1 I vantaggi del progetto
Il programma prevede una serie di azioni di grande importanza formativa e professionale e di rilevanza internazionale:
FORMAZIONE PROFESSIONALE SUL CAMPO: Il progetto inizia con una giornata intensiva di formazione sul counselling antifumo, sull’uso di questionari ed attrezzature necessarie per lo svolgimento dello studio. Si prevede la creazione di una cartella informatizzata per la raccolta dati e la generazione di un database utile per l’analisi dei dati.
ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE: L’adesione al programma consente il rilascio di un attestato finale di partecipazione, la pubblicazione di un articolo scientifico unitario e la promozione e diffusione dei dati in tutti i canali di comunicazione integrata. L’attestato consente al negozio di diventare socio e negozio autorizzato LIAF – Lega Italiana Anti Fumo.
RILEVANZA SCIENTIFICA INTERNAZIONALE: VAPE SHOP STUDY è il primo studio al mondo che coinvolgerà i rappresentanti del settore secondo queste modalità. Un esempio virtuoso che sarà base di partenza per importanti progetti scientifici internazionali. Per questo motivo lo studio sarà oggetto di una press release nazionale ed internazionale, che sarà lanciata sia nella fase finale dello studio.
2.2 Lo studio ed il monitoraggio
Ciascun negoziante, al termine del corso di formazione, diventerà attivamente parte integrante del VAPE SHOP STUDY e come tale dovrà partecipare alla fase di monitoraggio e raccolta dati dell’abitudine tabagica dei fumatori che passano alla sigaretta elettronica o che scelgono di smettere di fumare con altri strumenti.
Per un più efficace raggiungimento degli obiettivi, ogni negozio dovrà reclutare gratuitamente un certo numero di fumatori che vogliono smettere (il numero sarà indicato in fase di formazione) e proporre loro un ventaglio di scelte possibili. La risposta data dal fumatore sarà l’inizio dello studio e del monitoraggio. Maggiori informazioni sulla raccolta dati saranno fornite prima in aula ed in seguito durante la fase di monitoraggio degli incontri con i fumatori.
3. L’impatto comunicativo del VAPE SHOP STUDY e i vantaggi del progetto
3.1 Il kit di comunicazione personalizzato
La partecipazione al progetto ed il superamento della fase iniziale del corso di formazione prevede anche il rilascio di un Kit di comunicazione dedicato al progetto che consente a ciascun esercizio commerciale o rivenditore autorizzato di promuovere la propria immagine come aderente al VAPE SHOP STUDY e soggetto autorizzato da LIAF – Lega Italiana Anti Fumo.
Lo staff LIAF rilascerà ad ogni negozio:
n. 1 Manifesto
n. 3 Locandine
Materiale didattico/scientifico dedicato alla raccolta dati
3.2 La mappa dei VAPE SHOP LIAF
La partecipazione al progetto prevede l’identificazione e la promozione del proprio negozio come centro di promozione di salute, aderente alla Lega Italiana Anti Fumo.
Sul sito LIAF è disponibile la mappa italiana dei negozi che aderiscono al programma di monitoraggio e consulenza specifica per smettere di fumare, VAPE SHOP STUDY, così da consentire ai soggetti interessati e a tutti i nostri utenti di scegliere, secondo le esigenze e le richieste di ognuno, il centro più vicino al proprio indirizzo.
3.3 Articolo scientifico e presentazione accademica dello studio
I risultati del VAPE SHOP STUDY verranno presentati nell’ambito di una presentazione internazionale alla quale potranno partecipare tutti gli iscritti al progetto. Il progetto LIAF è il primo studio al mondo effettuato seguendo criteri statistici e scientifici di questo tipo. Sarà il punto di partenza, l’esempio per molti altri Paesi del mondo.
4. Come partecipare al programma
Per partecipare è necessario compilare il modulo di iscrizione al progetto ed inviarlo via email a: [email protected], allegando copia della ricevuta di versamento della quota di partecipazione pari a euro 500,00 e copia di un documento di riconoscimento.
4.1 La quota di partecipazione
La quota di partecipazione è pari a euro 500,00 per ogni negozio partecipante e ha anche l’obiettivo di istituire presso l’Università degli Studi di Catania un comitato scientifico dedicato al progetto.
La quota comprende:
1- Iscrizione e partecipazione al corso di formazione condotto dai ricercatori di sigarette elettroniche più esperti al mondo (R. Polosa, P. Caponnetto, L. Proietti, D. Saitta)
2- Attestato di partecipazione
3- Materiale didattico e di supporto
3- Kit di comunicazione personalizzato
4- Consulenze ed assistenza continua in tutte le fasi del progetto
5- Iscrizione nella Mappa del VAPE SHOP LIAF
6- Partecipazione attiva alla promozione e diffusione dei risultati del progetto
7- Sostegno alla Ricerca finalizzata per combattere il fumo di sigarette convenzionali
4.2 Il misuratore eCO – caratteristiche tecniche
Dopo aver concluso e superato il corso di formazione, il negoziante dovrà utilizzare il misuratore eCO (misuratore del monossido di carbonio esalato) per effettuare la misurazione ed il monitoraggio dell’abitudine tabagica dei fumatori reclutati durante gli appuntamenti in programma.
Il costo di questo prodotto non è compreso nella quota di partecipazione. Il misuratore rimarrà a disposizione ed a vantaggio del negozio anche a conclusione del programma di studio.
Per informazioni sul VAPE SHOP STUDY basta inviare email a [email protected]
o contattare il cell. 349/1843563


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