mercoledì, Novembre 5, 2025
Home Blog Pagina 78

Giornata della salute della donna: i danni del fumo

0

Domani sarà celebrata in tutta Italia la Giornata Nazionale della Salute della Donna. Uno dei temi al centro dell’attenzione del Ministero è la prevenzione e gli stili di vita sani. Fumare è uno dei peggiori stili di vita che una donna possa assumere.

La ricerca Doxa presentata dall’OSSFAD del Centro Nazionale Dipendenza e Doping dell’ISS nel 2017 mostra che le donne fumano più dei maschi, soprattutto nel Nord del Paese, nella fascia d’età in cui si accende la prima sigaretta (15-24 anni) e nella fascia in cui si smette (45-64 anni). Sono 11,7 milioni i fumatori in Italia e rappresentano il 22,3% della popolazione (22,0% nel 2016). Diminuiscono gli uomini tabagisti: 6 milioni rispetto ai 6,9 milioni del 2016 ma aumentano le donne che da 4,6 milioni del 2016 salgono a 5,7 milioni.

Il fumo fa male a uomini e donne, ma le donne che fumano hanno diversi motivi per fare particolare attenzione, anche in considerazione del loro ruolo familiare e sociale quali promotrici e custodi della salute”.

Il fumo nella donna può provocare tra le altre malattie anche ictus, malattie cardiache, carcinoma polmonare, asma, infezioni alle vie respiratorie, tumore della cervice uterina, osteoporosi, disturbi del ciclo mestruale, infertilità e problemi per l’allattamento. E dal lato estetico i problemi non sono da meno: malattie della pelle, denti gialli e malati, invecchiamento precoce e altro ancora.

La gravidanza è considerata un momento particolarmente favorevole per le donne per smettere di fumare. In Italia circa il 70% delle donne cessa di fumare durante la gravidanza, ma di queste oltre il 70% riprende dopo il parto.

Le motivazioni per smettere di fumare sono davvero tante ma spesso non bastano a convincere le donne ad abbandonare il tabagismo.

La scelta di utilizzare strumenti alternativi e meno dannosi, un percorso di smoking cessation e soprattutto il supporto di consulenti esperti dei Centri Antifumo sono la soluzione più opportuna per combattere quella che viene comunemente ed erroneamente considerata una cattiva abitudine.

In realtà, il tabagismo è una malattia e come più volte abbiamo detto va combattuta con forza e curata.

Giovani e svapo: i risultati di un nuovo studio di Farsalinos, Polosa e Tomaselli

0

La crescente popolarità delle sigarette elettroniche tra i giovani statunitensi ha provocato parecchio clamore e forse anche qualche evitabile timore di troppo in questi ultimi mesi. La curiosità su un prodotto di grande appeal, facilmente accessibile e con una ampia possibilità di variazioni, oltre che la consapevolezza del danno ridotto rispetto al fumo, ha portato molti giovani a sperimentare l’uso di e-cig.

Oggi, nonostante l’allarme lanciato da alcune organizzazioni internazionali, un nuovo studio – firmato da Konstantinos Farsalinos dell’Università di Patras, Venera Tomaselli e Riccardo Polosa dell’Università di Catania e pubblicato tra le pagine dell’American Journal of Preventive Medicine – ha dimostrato che l’uso di sigarette elettroniche è molto più diffuso tra gli adolescenti già fumatori rispetto a quelli che non hanno mai fumato.

Lo svapo tra gli adolescenti che non hanno mai fumato è davvero raro – ha detto Polosa – sebbene ci sia una ragionevole preoccupazione, i nostri dati mostrano che la maggioranza di questi giovani inizia a svapare solo per sperimentare l’utilizzo di un nuovo prodotto e, se continuano, lo fanno con scarsissima frequenza. L’uso regolare è minimo”.

Nel 4,6% dei casi riscontrati, come ha spiegato la prof.ssa Tomaselli: “E’ possibile affermare che siano stati altri fattori confondenti (come l’impulsività, la ricerca di sensazioni e la tendenza ad un comportamento rischioso) ad indicare la propensione di alcuni adolescenti ad avvicinarsi allo svapo”.

L’analisi dettagliata della frequenza dell’uso di sigarette elettroniche identifica la definizione di “uso corrente” come uso negli ultimi 30 giorni, includendo dunque anche molti fumatori o non fumatori che hanno sperimentato per una sola volta.

A tal proposito, conferma Farsalinos: “Per poter rilevare l’effetto dell’e-cig sulla salute di un giovane è importante determinare la proporzione dello svapo utilizzato come sperimentazione e di quello invece prolungato e regolare nel tempo”.

Sebbene sia di fondamentale importanza valutare se le elettroniche fungono da gateway (porta d’ingresso) al fumo per la popolazione giovanile, questi dati dimostrano chiaramente che i giovani che svapano sono per la maggior parte quelli che hanno già fumato in precedenza e che accedono allo svapo per due motivazioni: per smettere o per sperimentare occasionalmente.

E’ importante – ha concluso Polosa – che i timori riguardo al gateway non distraggano dal contributo che le elettroniche possono dare nell’aiutare gli attuali fumatori a smettere“. 

Associazioni al Ministero della Salute: “Il prossimo governo dovrà trovare un percorso già tracciato”

0

Valuteremo il report con le ultime evidenze scientifiche internazionali presentato dalla Lega Italiana Anti Fumo e già nelle prossime settimane ci impegneremo a condividere insieme a voi un nuovo percorso per una giusta regolamentazione delle sigarette elettroniche” – questo quanto affermato dai tecnici del Ministero della Salute nell’ambito dell’incontro che si è tenuto Martedì 10 Aprile nella sede romana di via Lungotevere alla presenza del Sottosegretario alla Salute,  On. Davide Faraone e del Dr. Ruggero Avellone.

Tossicologi a Bologna: “Per chi non riesce a smettere di fumare, le elettroniche sono necessarie”

0

Se non è possibile per tutti smettere di fumare, presentare alternative meno tossiche come sigarette elettroniche e Sistemi di riscaldamento del tabacco diventa a questo punto utile e necessario” – è stato questo uno degli argomenti centrali del 18° Congresso Nazionale “Innovazione, sicurezza e sostenibilità nell’era 4.0” promosso dalla SITOX, Società Italiana di Tossicologia ed in corso in questi giorni a Bologna.

Chi svapa mette su solo 1/3 del peso di chi smette senza e-cig

0

Chi smette di fumare svapando aumenta di peso molto meno rispetto a chi smette di fumare senza nessun ausilio.

Un nuovo studio firmato dalla squadra di ricerca dell’Università degli Studi di Catania guidata dal prof. Riccardo Polosa (e formata da Massimo Caruso, Cristina Russo, Enrico Mondati, Pasquale Caponnetto, Fabio Cibella, Evelise Frazzetto e Grazia Caci) dimostra una riduzione dell’accumulo di peso in pazienti che smettono di fumare utilizzando la sigaretta elettronica.

E’ noto che uno dei più grossi ostacoli legati allo smettere di fumare è quello dell’incremento del peso. La ricerca – pubblicata sulla rivista scientifica International Journal of Environmental Research and Public Health– spiega che il fumatore che smette svapando non ingrassa tanto quanto ci si aspetterebbe.

In sintesi, è emerso che coloro che smettevano di fumare senza l’ausilio di nessuno strumento aumentavano di peso del 4,8% mentre in coloro che iniziavano a svapare per ridurre o smettere, l’incremento di peso era pari all’ 1,5%.

Nello specifico, chi ha smesso di fumare ha preso 2,3 kg a sei mesi e 3.4 kg a 12 mesi, mentre chi ha smesso svapando ha preso 1.6 kg a sei mesi e 1.1 kg a 12 mesi. A fine studio, chi svapa mette su solo 1/3 del peso di chi smette senza e-cig.

Peraltro, riducendo contemporaneamente l’aumento del peso e del consumo di tabacco, gli interventi basati sulla sigaretta elettronica possono promuovere un miglioramento generale della qualità di vita.  

Tenendo in considerazione che spesso i fumatori sono anche pazienti affetti da patologie quali malattie cardiovascolari, metaboliche e cancro, un minor aumento del peso in fumatori che hanno la necessità di smettere quanto prima è davvero significativa e di grande rilevanza.

Inoltre, la mancanza di aumento di peso può essere un importante incentivo a smettere per quei fumatori preoccupati rispetto al guadagno di peso, come ad esempio le donne.

<<Il potenziale ruolo del vapagismo nel contrastare sia il tabagismo che il sempre più pressante problema del sovrappeso e dell’obesità è un’opportunità straordinaria per il miglioramento della salute pubblica in Italia e nel mondo>> ha commentato il Prof. Polosa <<Ovviamente, una più precisa quantificazione dell’impatto che queste nuove tecnologie possono avere sulla riduzione del danno da consumo di sigarette e/o da abuso alimentare richiederà conferme da studi prospettici più ampi>>.

 

 

La possibilità che lo svapo provochi danni al DNA è nulla. Su PNAS la lettera di Polosa, Li Volti e Caruso

0

Danni al DNA per chi utilizza la sigaretta elettronica? La rivista scientifica PNAS pubblica la lettera firmata da Polosa, Li Volti e Caruso che dimostra come i risultati dello studio siano pressoché nulli nell’applicazione reale.

Oggetto di diversi articoli internazionali, lo studio effettuato sui topi dimostrava che l’utilizzo della sigaretta elettronica nel lungo periodo potrebbe apportare danni al DNA umano. In realtà, la stessa rivista in questi giorni ha diffuso la lettera firmata dal Prof. Riccardo Polosa, assieme ai suoi colleghi Giovanni Li Volti e Massimo Caruso, che evidenzia le criticità del lavoro, esternando forti dubbi sulle conclusioni.

Polosa e colleghi hanno evidenziato che la possibilità di tradurre questi risultati nella realtà dell’utilizzo quotidiano della sigaretta elettronica è pressoché nulla, poiché lo studio non replica affatto le normali condizioni d’uso ed i ricercatori non hanno utilizzato protocolli standardizzati per l’esposizione e la dosimetria dell’aerosol di sigarette elettroniche (che, fra l’altro, chiamano erroneamente “fumo” di sigaretta elettronica).

A questo proposito, lo studio di Lee e colleghi prevede esposizioni a dosi altissime di aerosol che nemmeno si avvicinano al tipo di esposizione che si ottiene nello “svapo” umano, determinando così una incredibile sovrastima degli effetti tossicologici.

Infatti, se consideriamo che il peso corporeo complessivo dei topi è di circa 25 g, la dose giornaliera di esposizione agli aerosol nello studio sarebbe almeno 3000 volte quella di un vaper medio di 75 kg (cioè 75.000 g). Ciò non implicherebbe nient’altro che intossicazione dalla massa di aerosol e dal suo contenuto.

A questo proposito, gli autori mostrano che non c’era traccia di tumori al polmone e nessun aumento delle cellule neuroendocrine polmonari dopo inalazione a lungo termine di nicotina.

Lee H. e colleghi, invece, usano una dose di nicotina estremamente elevata, spingendosi ben oltre le normali condizioni di utilizzo delle sigarette elettroniche. Questo è un problema molto importante quando si utilizza un modello animale nel tentativo di riproporre le condizioni di vita reale dell’uomo.

In uno studio condotto da Waldum nel 1996 sull’esposizione di cavie alla nicotina, il ricercatore espose gli animali ad una concentrazione di nicotina di 100 ng/ml, somministrando il “doppio” della concentrazione plasmatica riscontrata nei forti fumatori (dunque già di per se elevata). Tornando al recente studio di Lee e colleghi, gli autori hanno esposto i topi ad una concentrazione di nicotina di 10 mg/ml (ossia 100.000 ng/ml, e dunque 1000 volte superiore), senza fra l’altro controllare la concentrazione plasmatica raggiunta con questa dose di nicotina negli animali.

Riguardo alle condizioni sperimentali della parte di studio condotta su cellule da Lee e colleghi, le condizioni sperimentali cui sono sottoposte le cellule arrivano anche qui a condizioni estreme di esposizione a nicotina ed a nitrosamina, da 200 a 10.000 volte più elevate rispetto alle normali condizioni sperimentali usate nei forti fumatori.

Infine, l’evidenza positiva delle indagini sulla vita reale e degli studi clinici su pazienti con patologie respiratorie a supporto dei benefici per la salute con l’uso di sigarette elettroniche è in contrasto con le preoccupazioni sollevate nei modelli animali. Ponendo una maggiore enfasi sui potenziali rischi dell’uso di sigarette elettroniche, gli autori non riconoscono che potrebbero rappresentare una grande opportunità per la salute individuale e pubblica.

Experts at the european parlament – E-cigarettes are a potential game changer for european health

0

Brussels 20 March 2018 – The panel discussion at the EU Parliament recognises the potential benefits of electronic cigarettes and for European countries to treat these products as regular consumer products to ensure equal access for all Europeans.

Following a debate in which leading scientific experts presented the state-of-the-art evidence around e-cigarettes, it became clear that public health is increasingly moving on from an approach that solely advocates ‘quit-or-die’ to a harm reduction strategy.

“I’m glad to have brought the Parliament attention to this important issue for public health. Today we have listened to the results of scientific studies and researches from a high-level expert’s roundtable, which have illustrated to us the advantages of electronic cigarettes and the potential public health benefits that these products pose when compared to the conventional cigarettes. As decision-makers, we need to take into considerations these results, confront with all the relevant actors involved in the process, and offer to these innovative products a clear regulatory environment.” – Giovanni La Via, Member of the European Parliament.

Research presented during the debate shows that e-cigarettes play a significant role in helping smokers to quit. Evidence presented also showed that there is no conclusive evidence supporting fears about the ‘gateway effect’, but that youth smoking in countries where e-cigarettes have been supported is in decline.

“There is currently no evidence that e-cigarettes are undermining efforts to reduce youth smoking in Europe. It is important that unfounded fears about ‘the gateway effect’ do not detract from the contribution that e-cigarettes can make in helping current smokers to quit. In the UK, where e-cigarette use has been particularly common, youth smoking rates continue to decline” – Professor Linda Bauld, University of Stirling.

“The EU needs to work together with the scientific community to ensure an evidence-based approach which promotes a harm reduction strategy for the good of European citizens. This is an opportunity that Europe has so far missed out on. It’s an opportunity for society to battle one of the most serious public health issues in Europe. It is encouraging to witness the growing political will to change this” – Professor Riccardo Polosa, University of Catania.

 

Esperti al Parlamento Europeo: “Serve un contesto normativo positivo” (scarica la presentazione dei relatori)

0

Brussels, 20 March 2018 – Gli esperti riunitisi questa mattina al Parlamento Europeo hanno riconosciuto i potenziali benefici delle sigarette elettroniche ed esortano i Paesi Europei a trattare questi strumenti come normali prodotti di consumo per garantire una maggiore diffusione ed un equo accesso a tutti i cittadini europei.

A seguito di un dibattito in cui i maggiori scienziati al mondo hanno presentato le più recenti evidenze scientifiche sulle sigarette elettroniche, è diventato ormai chiaro che la salute pubblica sta cambiando rotta spostandosi da un approccio che si limitava ad una politica di mero controllo del tabacco ad una basata sulla strategia della riduzione del danno fumo correlato.

Sono lieto di aver portato l’attenzione del Parlamento su questa importante questione per la salute pubblica. Oggi abbiamo ascoltato i risultati di studi e ricerche dalla voce di relatori di altissimo livello che ci hanno illustrato i vantaggi delle sigarette elettroniche e i potenziali benefici per la salute pubblica che questi strumenti assicurano rispetto alle sigarette convenzionali. Come decision-maker è necessario per noi tenere in considerazione questi risultati, confrontarci con tutti gli attori coinvolti nel processo e dare a questi prodotti innovativi un chiaro contesto normativo”- Giovanni La Via, membro del Parlamento europeo, ex presidente della commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare.

“Attualmente non ci sono studi che dimostrano che le sigarette elettroniche minacciano gli sforzi ottenuti per ridurre il fumo giovanile in Europa. È importante che i timori sul cosiddetto “effetto gateway” non sminuiscano il contributo che le elettroniche possono dare nell’aiutare i fumatori a smettere. Nel Regno Unito, ad esempio, dove l’uso di elettroniche è stato più diffuso, i tassi di fumo tra i giovani continuano a diminuire” – prof.ssa Linda Bauld, Università di Sterling.

“L’Unione Europea deve collaborare con la comunità scientifica per assicurare un approccio basato sulle evidenze scientifiche che promuova una strategia di riduzione del danno utile a raggiungere il bene dei cittadini europei. Si tratta di un’opportunità che l’Europa finora ha mancato e che è importante per combattere uno dei più seri problemi di salute pubblica. Sono contento, a tal proposito, che l’evento di oggi abbia dimostrato che esiste un desiderio politico di cambiare questo percorso” – Professor Riccardo Polosa, Università di Catania.

LEGGI IL COMUNICATO IN INGLESE


DOWNLOAD PRESENTATIONS

  • Riccardo Polosa, docente di Medicina Interna nell’Università degli Studi di Catania e tra i più produttivi scienziati al mondo nel campo della ricerca applicata alle sigarette elettroniche.

Profilo scientifico del prof. Polosa  

 

Download presentation: “Gli effetti dello svapo sulla salute”

 

 

 

 

  • Karl Fagerström è il primo scienziato ad essersi occupato di smoking cessation e autore dello omonimo test utilizzato in tutto il mondo per valutare la dipendenza fisica dalla nicotina.

Profilo scientifico del prof. Fagerstrom

Download presentation: “Il valore della riduzione del danno per distruggere l’epidemia del fumo

 

 

 

 

 

  • Linda Bauld, nuovo membro del Comitato Scientifico della Lega Italiana Anti Fumo e tra gli autori dell’ultimo report sulle sigarette elettroniche del Public Health England.

Profilo scientifico della prof.ssa Bauld 

 

 

Download presentation: “Giovani e vaping. Entrata o uscita dal fumo?

 

 

 

  • Bernd Mayer, professore del Dipartimento di Farmacologia e Tossicologia all’Università di Graz, in Austria.

Profilo scientifico del prof. Mayer 

 

 

Download presentation: “Tutto ciò che non sai e che dovresti sapere sulla nicotina”.

 

 

 

 

  • Frank Baeyens, professore all’Università di Leuven (Belgium) e autore di numerosi studi sulla dipendenza da nicotina.

Profilo scientifico del prof. Baeyens 

 

 

Download presentation: “Gli effetti della sigaretta elettronica come alternativa al fumo

 

 

E-cig: un forte passo avanti per la salute pubblica europea

0

Brussels, 19 Marzo 2018L’uso di sigarette elettroniche nel mondo è in continua crescita ma in Europa, invece, siamo ancora in netto ritardo. E’ essenziale che le istituzioni europee esplorino il potenziale di questi strumenti per ridurre l’impatto del fumo di sigarette convenzionale nel sistema di salute pubblico europeo.

A tal proposito, LIAF (Lega Italiana Anti Fumo LIAF) – con la collaborazione dall’eurodeputato Giovanni La Via – ha organizzato per domani alle ore 12.30 (stanza 6Q1 – Rue Wiertz – Brussels) un meeting al quale parteciperanno i maggiori esperti del panorama scientifico internazionale.

Sebbene si tratti di una questione di sanità pubblica molto importante, la discussione è stata assente dall’agenda europea. Con le sigarette che uccidono più di mezzo milione di fumatori al mese a livello mondiale e quasi 6 milioni di europei che usano le elettroniche per smettere di fumare, fornire evidenze scientifiche per spostare l’attenzione da un principio politico di “solo-astinenza” ad una strategia di riduzione del danno, è vitale per ridurre le morti da fumo.

Recenti studi hanno portato le principali istituzioni sanitarie a prendere una posizione positiva rispetto allo svapo. Enti ben rispettati, come Public Health England (PHE), Cancer Research UK e Action on Smoking and Health (ASH), riconoscono il potenziale delle elettroniche nel ridurre i danni provocati dal fumo.

Il recente rapporto del PHE sulle elettroniche (febbraio 2018), peraltro, conclude che lo svapo è per il 95% più sicuro del fumo di sigaretta convenzionale. Ed inoltre, il rapporto mostra che mentre i tassi di fumo tra i giovani continuano a diminuire non vi è alcuna prova che le sigarette elettroniche siano una via d’accesso al fumo di sigaretta. La stessa ricerca ha scoperto che le elettroniche sono utilizzate quasi esclusivamente da coloro che hanno già fumato.

L’ evento di domani rappresenta una grande opportunità per deputati e scienziati che potranno così iniziare a lavorare insieme, condividere le prospettive scientifiche e stabilire strumenti utili a ridurre il fumo in Europa.

 

Leggi anche:

PRESS RELEASE 

SCIENTIST’S PROFILE  

INVITE FOR JOURNALISTS

 

Vaping – european parliament – 20 March in Brussels

0

Brussels, 19 March 2018Use of e-cigarettes in the world is growing continuously. However, Europe is falling behind. It is essential that Europe exploits the potential of this technology to reduce the impact of smoking on European Public Health. For this reason, the Italian Anti-Smoking League (Lega Italiana Anti Fumo – LIAF), hosted by MEP Giovanni La Via (former Chair of the ENVI Committee), is bringing experts and policymakers to the European Parliament to discuss the benefits of electronic cigarettes. The event takes place on 20 March 2018 at 12.30 p.m. and will allow experts to exchange views on the potential of e-cigarettes to help reshape European health.

Though this is a very important public health issue, the discussion has been absent from the European agenda. With cigarettes killing more than half a million smokers a month globally and almost 6 million Europeans now using e-cigarettes to move away from smoking, providing scientific evidence to shift the balance from an ‘abstinence-only’ agenda to a harm reduction strategy is vital in bringing down smoking deaths.

Recent reports have led key public health institutions to take a positive stance on e-cigarettes. Well-respected bodies, such as Public Health England (PHE), Cancer Research UK and Action on Smoking and Health (ASH), recognise the potential of e-cigarettes to reduce the health effects of smoking. PHE’s recent report on e-cigarettes (February 2018) concludes that vaping or using e-cigarettes are 95% safer than smoking tobacco. Moreover, the report shows that while smoking rates among young people continue to fall, there is no evidence that e-cigarettes are a gateway to smoking. The same research found that e-cigarettes are used almost exclusively by those who have already smoked.

This event will be an important opportunity for MEPs and speakers to work together, share scientific perspectives and establish tools that can successfully be exploited in the drive to reduce smoking in Europe.