venerdì, Maggio 3, 2024
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Lancet: la riduzione del danno è la strategia giusta

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Proprio mentre a Panama si da avvio ai lavori della COP10, la Framework Convention on Tobacco Control, la Convenzione quadro sul controllo del tabacco dell’Oms, Lancet pubblica un commento di due esperti neozelandesi dell’Università di Auckland che conferma l’efficacia della riduzione del danno come strategia pubblica per ridurre le morti per patologie fumo correlate.

Secondo Robert Beaglehole e Ruth Bonita l’approccio che emerge dai documenti preparatori della COP10, che punta a mettere sullo stesso piano tutti i prodotti con nicotina, è ‘retrogrado’ e di fatto favorisce il mercato delle sigarette ai danni dei prodotti alternativi. Gli autori dell’articolo invitano a mantenere alta l’attenzione sugli effetti dannosi del fumo sulla salute, impiegando la riduzione del danno da fumo per ridurre la prevalenza dei fumatori, nell’interesse degli 1,3 miliardi di persone che continuano a fumare nel mondo.

Proprio in queste ore, peraltro, a Panama è arrivato anche il prof. Riccardo Polosa per partecipare ai lavori dell’evento “Good COP/Bad COP” promosso dalla Taxpayers Protection Alliance, un evento pubblico letteralmente parallelo alla COP10 a cui stanno partecipando centinaia di esperti e scienziati provenienti da ogni parte del globo per commentare scelte e posizionamenti di strategia pubblica non in linea con le evidenze scientifiche sull’efficacia della riduzione del danno per ridurre il numero di morti da fumo nel mondo.

Denti più bianchi tra gli ex fumatori che passano alle ecig

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denti smile study

Un nuovo studio targato CoEHAR, primo del suo genere, ha valutato le differenze di colore e di aspetto nei denti degli ex fumatori che utilizzano ecig o prodotti a tabacco riscaldato: “Un trattamento orale incentrato sul raggiungimento di un sorriso più sano e luminoso potrebbe rivelarsi un incentivo convincente a smettere di fumare”.

Uno dei principali biglietti da visita estetici che abbiamo è il sorriso: negli ultimi anni, sempre più attenzione è stata posta sul mantenimento di uno stato estetico dei denti soddisfacente.  

Il fumo è uno dei fattori che non solo peggiora la salute complessiva del cavo orale, alla base anche di patologie quali le paradontiti, ma compromette anche l’aspetto dei denti, portando a un ingiallimento precoce e una scarsa igiene complessiva.

Considerando il potenziale di riduzione del danno dei dispositivi elettronici a rilascio di nicotina, i ricercatori del CoEHAR hanno voluto indagarne gli effetti anche sull’aspetto dei denti.

In uno studio pionieristico, il team di ricerca ha esplorato la colorazione dentale tra gli ex fumatori che utilizzavano sigarette elettroniche (ecigs) e prodotti a base di tabacco riscaldato (HTP), rivelando una scoperta notevole: coloro che utilizzano prodotti a base di nicotina senza combustione mostrano denti significativamente più bianchi rispetto ai fumatori di sigaretta convenzionale.

Il netto miglioramento del colore dei denti osservato tra coloro che hanno utilizzato prodotti privi di combustione ha importanti implicazioni per i fumatori, soprattutto per i giovani fumatori che attribuiscono grande importanza all’aspetto dei propri denti e del proprio sorriso. Infatti per queste persone, una narrazione centrata sulla salute orale e sull’obiettivo di ottenere un sorriso più sano e radioso e’ sicuramente più persuasiva per smettere di fumare rispetto alle preoccupazioni legate alla possibilità di contrarre malattie cardio polmonari o cancro ai polmoni in un lontano futuro – ha spiegato il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR .

Le tecnologie di somministrazione di nicotina, che non richiedono combustione per funzionare, evitano la produzione di pigmenti del fumo associati al catrame, responsabili dello scolorimento e delle macchie dentali: “La chiara disparità nel colore dei denti tra chi utilizza sigarette elettroniche e prodotti a base di tabacco riscaldato rispetto ai fumatori è attribuibile alla modalità di funzionamento di questi dispositivi. ecigs e HTPs, a differenza delle sigarette convenzionali, operano senza combustione, evitando così la generazione di pigmenti tossici associati al fumo. Questa caratteristica non solo comporta benefici per la salute, ma rivela anche un impatto positivo sull’estetica dentale” – ha spiegato la prof.ssa Shipra Gupta, dell’Oral Health Sciences Centre, Institute of Medical Education and Research (PGIMER) in India.

I ricercatori del CoEHAR hanno misurato il bianco dei denti in 18 fumatori, 18 ex fumatori, 20 non fumatori, 15 utilizzatori di tabacco riscaldato e 18 utilizzatori di sigarette elettroniche. Ai partecipanti è stato misurato il grado di scolorimento dei denti attraverso una tecnologia digitale all’avanguardia chiamata spettrofotometria digitale. I ricercatori hanno confermato che i fumatori di sigarette presentavano uno scolorimento dentale peggiore di circa il 35% rispetto ai non fumatori e agli ex fumatori. Ciò che distingue questo studio è la notevole osservazione che gli utilizzatori esclusivi di EC e HTP avevano anche denti molto più bianchi rispetto ai fumatori di tabacco.  

Il volto è il distretto corporeo più rappresentativo della persona e condiziona i rapporti sociali. Coniugare salute e bellezza è la grande sfida dei professionisti – spiega la prof.ssa Gianna Maria Nardi, professore Associato Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciali – Le tecnologie che permettono di contenere il grande disagio delle discromie acquisite create dal fumo di sigaretta convenzionale devono essere considerate quale valido aiuto per rispondere al problema e migliorare la qualità di vita”. 

Gigi Riva: l’addio a un campione con la sigaretta in mano

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Gigi Riva

Un grande campione, Gigi Riva, la cui morte ha sconvolto il mondo dello sport. Ma anche un uomo, un fumatore che poteva smettere molto prima

Gigi Riva è stato uno dei più grandi calciatori italiani: nato a Leggiuno il 7 novembre 1944, è riuscito a portare il Cagliari, squadra a cui è rimasto legato fino alla dipartita, a vincere il suo primo ed unico scudetto nel 1970.

Uomo della nazionale, uno dei migliori marcatori di sempre dell’Italia, veniva chiamato Rombo di Tuono, per la forza e la potenza che metteva nei suoi tiri. Presidente onorario del Cagliari, è venuto mancare pochi giorni fa a causa di una crisi cardiaca che non gli ha lasciato scampo. 

Uno stato di salute deteriorato a cui sicuramente non ha giovato uno dei vizi del grande campione italiano: Gigi Riva era un accanito fumatore, come ricorda Boninsegna a Telenord (“quando mi misero dormire con lui ho imparato subito i suoi difetti:{…} lui fumava e io non fumavo. Gli dissi di rallentare e lui mi disse “no impara tu”).

𝐿𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑚𝑖 𝑓𝑢𝑚𝑎𝑟𝑒, 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑡𝑒𝑠𝑜… ℎ𝑜 𝑖𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 𝑎 𝑚𝑖𝑙𝑙𝑒”, con queste parole spesso #GigiRiva si ritirava nello spogliatoio per fumarsi una sigaretta. Se avesse evitato migliaia di questi momenti, forse oggi sarebbe ancora con noi. 𝐔𝐧 𝐢𝐧𝐟𝐚𝐫𝐭𝐨 𝐡𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐯𝐢𝐚 𝐮𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐢𝐨𝐧𝐞. La sua scomparsa ci impone di ricordare che 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐟𝐮𝐦𝐨 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐜𝐮𝐫𝐚𝐭𝐨. Molti calciatori e protagonisti del mondo dello sport sono ancora oggi dei forti fumatori. Bisogna incidere fortemente sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione antifumo anche tra gli sportivi. Dobbiamo far si che i nostri campioni siano promotori di stili di vita salutari. 𝐒𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐟𝐮𝐦𝐚𝐫𝐞, 𝐨 𝐫𝐢𝐝𝐮𝐫𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐧𝐳𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐥𝐚𝐭𝐞 𝐚𝐥 𝐟𝐮𝐦𝐨, 𝐞̀ 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞. 𝐒𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐠𝐨𝐚𝐥 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚.

Ciao GigiRiccardo Polosa, fondatore del COEHAR.

Purtroppo, nonostante il mondo dello sport sia sinonimo di salute e benessere, sono ancora moltissimi gli sportivi che fumano, cullati dall’idea che una vita attiva possa compensare un vizio come quello di accendersi una sigaretta. É necessario investire in politiche di educazione e sensibilizzazione, oltre che a campagne antifumo anche nel mondo dello sport. Smettere è possibile sempre, a qualsiasi età, e un piccolo cambiamento o una sigaretta in meno accesa oggi possono fare la differenza più avanti.

Volo: Se ti tratti da capolavoro, raggiungerai obiettivi da capolavoro

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Fabio Volo da https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Fabio_Volo,_2013_2.jpg
Fabio Volo da https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Fabio_Volo,_2013_2.jpg

In onda su Radio Deejay, Fabio Volo ha raccontato di come ha smesso di fumare grazie a un semplice mantra: “Trattare il proprio corpo come un’opera d’arte, un capolavoro”

Quando si parla di smettere di fumare, molto spesso si pone l’accento sui danni fisici che la sigaretta scatena, da quelli più visibili e percepibili, come un cattivo alito o un aspetto dei denti poco sano, fino alle conseguenze più gravi a danno dei polmoni, del sistema riproduttivo o circolatorio: concetti che servono a stimolare una risposta comportamentale nel fumatore e l’inizio di un percorso difficile, che molto spesso coinvolge farmaci o assistenza personalizzata.

Molti meno, invece, sono coloro che riescono a smettere semplicemente grazie a una grandissima forza d’animo e per effetto di una decisione improvvisa (ricordiamo però che questo metodo porta a tassi di ricaduta più alti e sono pochi quelli che davvero riescono a smettere dicendo basta). Tra questi, Fabio Volo, lo scrittore e conduttore che in onda al Volo del Mattino su Radio Deejay ha raccontato di come si sia messo d’impegno per smettere.

Ma a sorprendere della storia pubblicata non sono le modalità di cessazione, quanto il discorso motivazionale che un amico del conduttore avrebbe usato per invogliarlo a smettere e che riportiamo citandolo:

Mi ha fatto smettere Silvano Agosti (regista e sceneggiatore, ndr). Non mi ha parlato di tumori, di dita gialle, eccetera. Ma mi ha detto: ‘Scegli la tua opera d’arte preferita’. Nel mio caso, La Pietà di Michelangelo. ‘Immagina che tu la guardi e a un certo punto arriva uno con un chiodo e la graffia. Non è che la rompe, la graffia soltanto ogni tanto. Cosa penseresti di una persona del genere?’. Che è un mentecatto”, Fabio Volo.

Secondo lo scrittore, l’analogia calza a pennello perchè si tratta di accomunare al corpo umano lo status di capolavoro, un’opera d’arte complessa che il fumo danneggia inesorabilmente. Ma soprattutto danneggia il cervello, l’organo per eccellenza che guida la nostra vita e le nostre decisioni.

Fabio Volo conclude poi dicendo che la maniera in cui percepiamo e trattiamo noi stessi di riflesso influenza il rapporto e le modalità di relazione che gli altri attuano nei nostri confronti. Non solo, ma il procrastinare la decisione di smettere e l’indugiare in un’abitudine che sappiamo per certa essere deleteria in termini di salute si tradurrebbe in uno sminuirsi costante, che ci porterebbe ad accettare la nostra vita e non lottare per i nostri obiettivi, che di conseguenza faremo fatica a raggiungere.

Se ti tratti da capolavoro, arriveranno lavori da capolavoro, donne da capolavoro, uomini da capolavoro, amici da capolavoro… Io ho provato. Avevo ancora un pacchetto di Marlboro a metà, non l’ho finito. Mi sono detto: ‘Se non ora, quando?’. Da lì la mia vita ha svoltato. Dopodiché ogni tanto un graffietto lo puoi anche fare… ma non può essere che quel graffietto sia più forte di te” – Fabio Volo

La registrazione dell’intervista nel link allegato

Cochrane: ecig più efficaci per smettere di gomme e cerotti

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COCHRANE REVIEW

L’ultimo aggiornamento della famosa Cochrane review conferma che le sigarette elettroniche contenenti nicotina possono aiutare i fumatori a smettere più che le altre terapie sostitutive, come gomme e cerotti.

La revisione Cochrane rappresenta un punto di riferimento per quanto riguarda la ricerca applicata al fumo elettronico e all’uso dei dispositivi di nuova generazione contenenti nicotina. Lo scopo della review è quello di analizzare i dati disposizione sull’efficacia, e la relativa sicurezza, dell’uso delle sigarette elettroniche con nicotina per raggiungere una cessazione nel lungo periodo, rispetto alle terapie tradizionali sostitutive o rispetto le sigarette elettroniche prive di nicotina.

Nell’ultimo aggiornamento della revisione, rilasciato ad inizio del 2024, sono stati inseriti 10 nuovi studi, per un totale di 88 analizzati: i partecipanti complessivi salgono a 27.235 e gli studi randomizzati controllati diventano 47. 

Aumentare il numero di studi inclusi non significa semplicemente confermare le stesse evidenze rilasciate a novembre, ma anche aumentare il grado di certezza delle stesse: le prove confermano che i tassi di cessazione derivanti dall’uso delle sigarette elettroniche con nicotina sono più alti rispetto all’uso di gomme o cerotti o agli stessi dispositivi privi di nicotina.

Degli studi inclusi, i ricercatori hanno valutato 10 a basso rischio di bias in generale, 58 ad alto rischio in generale (compresi tutti gli studi non randomizzati) e il resto a rischio non chiaro.

Inoltre, non viene rilevato alcun effetto collaterale serio derivante dall’uso delle sigarette elettroniche. I ricercatori concludono però che, considerando che il follow-up più lungo ha avuto durata di due anni, sono necessari ulteriori studi che permettano di confermare con certezza le prove pubblicate.

Per ulteriori informazioni, è possibile leggere l’ultima versione della revisione a questo link.

10 buoni propositi per dire addio al fumo nel 2024

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fumo buoni propositi

Il rientro dalle festività natalizie porta solitamente una ventata di energia che predispone al cambiamento e alla realizzazione nei nostri propositi: perchè quindi non impiegarle per dire addio al fumo?

Non è più una curiosità che il termine Gennaio debba il proprio nome alla divinità IANUS, dal termine latino IANUS, il dio romano Giano, un essere bifronte preposto alle porte e ai ponti.

La doppia faccia del dio indica la possibilità sia di salutare l’anno che passa sia di predisporsi al futuro e ai cambiamenti che decidiamo di attuare.

La consapevolezza di dover cominciare un nuovo ciclo spesso viene associata alla necessità di apportare una svolta concreta nelle nostre abitudini e nella nostra quotidianità, in primis per ciò che riguarda una delle grandi minacce alla nostra salute, il fumo.

La sigaretta rappresenta un nemico per oltre un miliardo di persone nel mondo ed è in cima alla lista delle cause prevedibili di morte in tutto il mondo. Ma perché smettere è così difficile?

Intaccare la ritualità dei propri gesti è un percorso tortuoso, fatto di tanti passi falsi: ecco perché, molto spesso, iniziare a gennaio un percorso di cambiamento può aumentare le chance di riuscita.

Ma quali sono i buoni propositi da mantenere per riuscire ad uscire efficacemente dal fumo?

1) Fissare degli obiettivi realistici

Costruire un percorso giornaliero, piuttosto che avere in mente un unico grande obiettivo finale, può significare fare la differenza tra riuscita e fallimento. “Smettere di fumare” indica un traguardo irrealistico nel breve periodo: perché non fissare una data entro il quale diminuire gradualmente o intraprendere un percorso con un professionista?

2) Dedicati del tempo

La motivazione e la riuscita di un piano sono una diretta conseguenza della salute mentale e del benessere psicofisico. Concentrarsi su quello che ci fa stare bene significa trovare le energie e le forze per intaccare le cattivi abitudini.

3) Fai sport o dedicati alle tue passioni

La ritualità e l’abitudine sono principali nemici del cambiamento. Usiamo il nostro tempo libero per distrarci e ricaricarci attraverso attività alternative.

4) Costruisci un dialogo fruttuoso con le persone che ti circondano

I cambiamenti rappresentano momenti difficili da affrontare e spesso gli ostacoli, se affrontati in solitaria, diventano montagne insormontabili. Abituiamoci al confronto, cerchiamo il sostegno degli affetti o di chi ha già approcciato un percorso simile al nostro. In questo caso, i social media o le app possono abbattere le barriere geografiche, permettendoci di trovare un appiglio all’infuori del nostro sistema.

5) Conosci il percorso

Non esiste un percorso univoco quando si decide di smettere di fumare.Sapere a cosa si va incontro significa essere preparati. La prima settimana rappresenta uno degli scogli più duri: tenete a mente che ogni giorno senza fumo consiste in miglioramento tangibile per la nostra salute. Già in poche settimane infatti vengono ripristinati olfatto e gusto, seriamente danneggiati dalla sigaretta.

6) Cercare l’aiuto di un esperto

Gli esperti della cessazione possono costruire un percorso ad hoc sulla nostra persona e sulle nostre abitudini, magari predisponendoci anche a soluzioni alternative che tengano in considerazione le strategie di riduzione del danno.

7) Staccare la mente dallo stress

Ansia e negatività sono nemici del successo di un qualsiasi percorso. Allontana le situazioni potenzialmente negative.

8) Documentati su quali sono i danni da fumo

Smettere di fumare abbassa moltissimo il rischio di cancro, di infarto e di ictus. Una mamma in gravidanza, smettendo, difende il suo bambino/a prevenendo il rischio di aborto, di nascita prematura o di sottopeso alla nascita. Chiunque assuma farmaci per svariate ragioni ha interesse a non fumare poiché le sigarette abbassano l’efficacia di azione delle medicine in maniera molto significativa: vale ad esempio per ipertesi, diabetici, iperuricemici ecc. In generale, il fumo mina la salute sia nel breve che nel lungo periodo.

9) Valutare le strategie di riduzione del danno

I dispositivi elettronici a rilascio di nicotina possono rappresentare una soluzione per i fumatori più resistenti e per tutti coloro che potrebbero non trovare un aiuto nelle terapie farmacologiche o assistenziali classiche: le ecig e i prodotti a tabacco riscaldato, infatti, lasciano invariate le ritualità connesse al fumo, ma con una drastica riduzione dell’assunzione e inalazione dei prodotti cancerogeni della combustione. È sempre bene informarsi e chiedere agli esperti quando si valutano tali soluzioni, per uscire definitivamente della dipendenza da nicotina.

10) Segui i riferimenti e gli appuntamenti più importanti della LIAF

La comunità rappresenta un vantaggio nei percorsi di cessazione. La LIAF promuove svariate attività e collaborazioni che possono fornire la conoscenza e gli strumenti adeguati per valutare un percorso di uscita dalla dipendenza da nicotina. Ricordiamo inoltre che il Telefono Verde contro il Fumo (TVF) 800-554088, numero presente sui pacchetti di sigarette, è un servizio nazionale, anonimo e gratuito, promosso dall’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD). Attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 16:00.

È importante ricordare che sempre più evidenze scientifiche confermano che una vita senza fumo è sinonimo di salute e longevità. Al CoEHAR, il centro di ricerca per la riduzione del danno da fumo dell’Università di Catania, vengono portati avanti innumerevoli progetti internazionali che indagano gli effetti della sostituzione del fumo con i dispositivi elettronici e della cessazione totale dal fumo di sigaretta.

Tra questi ricordiamo:

  • Il progetto DIASMOKE,  che ha valutato il cambiamento nei parametri del sistema cardiovascolare tra i fumatori affetti da diabete mellito di tipo 2. Un gruppo di ricerca internazionale che è recentemente intervenuto per modificare le linee guida nel trattamento dei pazienti affetti da questa patologia, rivolgendosi direttamente all’American Diabetes Asociation.
  • REPLICA, uno dei progetti di maggior successo del centro di ricerca catanese. Il team di replica rappresenta una realtà di eccellenza nel campo della ricerca applicata al danno da fumo: le più recenti evidenze di Replica, oltre ad avere settato nuovi standard metodologici, hanno dimostrato la ridotta citotossicità dell’aerosol delle sigarette elettroniche rispetto al fumo di sigaretta e di conseguenza il danno minore prodotti dai dispositivi alternativi a rilascio di nicotina.
  • IN SILICO SCIENCE, un progetto che si occupa di condurre revisioni sistematiche sugli effetti cardiovascolari, respiratori e relativi all’aumento di peso della sostituzione del fumo con i dispositivi elettronici. Seconde le ricerche, l’uso di tali strumenti non causerebbe danni ulteriori al sistema cardiovascolare o respiratorio rispetto al fumo di sigaretta 
  • SMILE STUDY, un progetto che ha valutato l’impatto sulla salute del cavo orale e l’estetica del sorriso tra i fumatori. Secondo i dati a disposizione, non solo il fumo di sigaretta rappresenterebbe un fattore di rischio elevato per l’insorgere di patologie a danno del cavo orale, ma comporterebbe problematiche estetiche di notevole impatto come un sorriso ingiallito e un alito cattivo. L’utilizzo dei prodotti elettronici migliorerebbe le situazioni negative indotte dal fumo e rappresenterebbe una spinta motivazionale ulteriore

Cosa aspetti, gennaio è il mese giusto per pensare di smettere di fumare definitivamente!

ECLAT: 100.000 visualizzazioni per lo studio che segnò il futuro della THR

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Il fumo è il principale fattore di rischio per la salute a livello mondiale. E oltre ad essere una piaga mortale è anche una piaga economica con un impatto fortissimo in termini economici. Nonostante i progressi nelle politiche di contrasto, il fumo continua a rappresentare una sfida significativa per la salute pubblica ed un tema di interesse globale. Una imponente letteratura scientifica ha ormai dimostrato tangibilmente che le sigarette elettroniche e tutti gli strumenti privi di combustione, possono ridurre il danno fumo correlato fino al 95% rispetto al fumo di sigaretta convenzionale.

Ma da dove ha avuto inizio questo filone di ricerca?

In pochi sanno che il primo e più importante studio fatto su una sigaretta elettronica è nato proprio a Catania 10 anni fa, quando nel Centro Antifumo del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania il gruppo di ricerca guidato dal prof. Riccardo Polosa dell’Università di Catania decise di valutare l’utilizzo delle sigarette elettroniche su un campione di fumatori che stavano iniziando un percorso di cessazione. Fu proprio allora che Polosa, insieme al prof. Pasquale Caponnetto, intuirono le potenzialità dello strumento e la validità dei protocolli di ricerca.

Nell’estate del 2013, dopo due anni tra arruolamenti e follow-up, vede la luce il primo studio randomizzato controllato sulla sigaretta elettronica. Lo studio ECLAT. Uno studio epocale che forniva per la prima volta l’evidenza che la sigaretta elettronica poteva aiutare a smettere di fumare, anche in coloro che non avevano nessuna voglia di smettere.

Lo studio ECLAT diventa successivamente fonte di ispirazione per ricercatori di mezzo mondo. Già allora, nonostante le limitazioni tecniche dei prodotti da svapo di quel periodo, lo studio dimostrò che alla 52a settimana, l’8,7% dei fumatori che utilizzavano la sigaretta elettronica smetteva di fumare, laddove il 10.3% riduceva il consumo di sigarette tradizionali di almeno il 50%. Inoltre, il 73,1% di chi aveva smesso, non risultava utilizzare nemmeno la sigaretta elettronica a fine studio.

Anche se questi dati oggi potrebbero apparire modesti, è un dato di fatto che lo studio ECLAT sia stato precursore di un filone di ricerca che oggi vede impegnati migliaia di ricercatori in tutto il mondo, segnando un significativo cambio di rotta nella scienza della Riduzione del Danno.

Negli anni, i prodotti senza combustione sono cambiati sia nella forma, sia nel contenuto ma l’obiettivo è rimasto lo stesso: rendere l’esperienza simile a quella del fumo ma cercando di ridurre al massimo i contenuti più dannosi, in primis gli effetti generati dalla combustione. ​Oggi la revisione della letteratura di Cochrane – che incorpora anche lo studio ECLAT – conferma quanto veniva affermato a Catania già dieci anni fa: le sigarette elettroniche sono efficaci nella lotta al fumo. 

In occasione dei 10 anni da questo primo traguardo scientifico, oggi lo studio ECLAT pubblicato su PlosOne conta più di 100.000 visualizzazioni.

Per il prof. Polosa: “Se vogliamo cancellare definitivamente la storia del fumo dobbiamo continuare con la ricerca, incentivando l’innovazione continua e gli studi di valutazione. La riduzione del danno può e sta già salvando milioni di vite. La strada è quella giusta e va percorsa sino alla fine

Francia: piano antifumo preannuncia nuove restrizioni

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Francia antifumo

Il ministro della salute francese Aurélien Rousseau annuncia le nuove misure antifumo che entreranno in vigore da qui al 2027: no al fumo nelle spiagge, vicino alle scuole, nei parchi pubblici e nelle foreste. Previsti aumenti nel costo dei pacchetti di sigarette

Il ministro della salute Aurélien Rousseau ha deciso che, per la Francia, è giunto il momento di inasprire le norme che regolamentano il fumo su tutto il territorio.

Complice un sostanziale arresto del calo del numero di fumatori nel paese, il ministro ha deciso di estendere il divieto di fumo ad aree pubbliche come parchi, foreste, spiagge e nelle pertinenze delle scuole, sostanzialmente estendo a livello nazionale le norme che molti comuni avevano già adottato nei diversi dipartimenti.

Il divieto di fumo sarà ormai la norma“, ha dichiarato Rousseau, che ha annunciato un aumento nel costo del pacchetto di sigarette che sfiorerà i 13 euro entro il 2027.

Lo scopo è quello di creare in Francia “la prima generazione senza tabacco entro il 2032” e impedire ai giovanissimi di avere accesso al fumo. Per farlo, il ministro ha annunciato una stretta alla vendite delle sigarette elettroniche usa e getta, nonostante i dati dimostrino un sensibile calo nei tassi sul fumo in questa fascia di età particolarmente a rischio.

Plos biology premia la ricerca del CoEHAR 

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database coehar

Ogni anno, il database redatto dai ricercatori della Stanford University e condiviso su Plos Biology pubblica una lista dei ricercatori più rinomati in diversi campi della scienza. Quest’anno, sono ben 20 i membri del CoEHAR inseriti in graduatoria 

La ricerca scientifica di qualità rappresenta uno dei punti di forza del CoEHAR, il centro per la ricerca applicata al danno da fumo nato in seno all’Università di Catania. Ad oggi, il CoEHAR vanta collaborazioni sia con ricercatori affermati dell’ateneo catanese, sia con docenti afferenti ad altre università e collaboratori sparsi in diversi laboratori in tutto il mondo.

Come ogni anno, Elsevier e Plos Biology pubblicano l’aggiornamento del database October 2023 data-update for Updated science-wide author databases of standardized citation indicators” riservato ai migliori 100.000 ricercatori di tutto il mondo: gli scienziati inclusi vengono divisi in 22 campi scientifici diversi e ulteriori 176 sottocategorie.

Per stilarlo, vengono utilizzati sei diversi parametri di citazione, tra cui il numero totale delle pubblicazioni e il numero di volte in cui viene citato un articolo relativo ad uno studio scientifico in cui lo scienziato in questione risulta essere autore singolo o primo autore.

In questo aggiornamento, Plos Biology premia 20 membri del COEHAR, a testimonianza di un’attività scientifica in crescita e sinonimo di un’elevata qualità metodologica.

Il professor Riccardo Polosa, fondatore del centro e uno dei più noti esperti della ricerca nel campo dell’harm reduction, si conferma tra le eccellenze internazionali nel suo settore. A farli compagnia, altri 19 membri dell’università di Catania: Sebastiano Battiato, Antonino Belfiore, Aldo Calogero, Filippo Caraci, Rosita A. Condorelli, Filippo Drago, Margherita Ferrante, Antonio Gagliano, Fabio Galvano, Giuseppe Grasso, Antonino Gulino, Gaetano Isola, Rosalia Maria Leonardi, Sandro La Vignera, Giovanni Li Volti, Venerando Rapisarda, Martino Ruggieri.

Tra le eccellenze del CoEHAR, anche alcuni membri del Consiglio afferenti ad atenei diversi. Sono: Emmanuele Jannini dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata e Maria Luisa Brandi dell’Università degli studi di Firenze.

Giornata mondiale del diabete: prevenzione? Smettere con il fumo

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diabete

Tra i fattori di rischio più noti che influiscono sul decorso patologico del diabete troviamo il fumo di sigaretta, che, secondo gli esperti, aumenta di circa il 40% le possibilità di sviluppare la patologia rispetto a un non-fumatore 

Il diabete è una malattia che si caratterizza per un’elevato livello di glucosio del sangue, dovuto a un’alterazione nella produzione o nella funzione dell’insulina, un ormone secreto dal pancreas che ha come ruolo quello di regolare il passaggio del glucosio nel sangue e il suo accumulo come fonte energetica.

Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità, si stima che, oggi, siano più di 4 milioni gli italiani affetti da diabete, la cui forma più comune, che colpisce circa il 90% della popolazione, è quella del diabete mellito di tipo 2.

La causa di questa forma della patologia è ancora ignota, anche se è certo che il pancreas riesca a produrre insulina, che però il nostro organismo non riesce a riutilizzare. Si manifesta principalmente dopo i 40-50 anni con una prevalenza del 23%, rispetto al 5% della popolazione che lo sviluppa sotto i 50.

Diversi sono i fattori di rischio che incidono sullo sviluppo precoce e sul peggioramento del quadro clinico di chi ne è affetto, tra cui sedentarietà, alcol, scarso consumo di vegetali e frutta. Ma tra le cause principe non si può non annoverare il fumo di sigaretta.

Sempre secondo l’ISS, nel periodo preso in considerazione per l’analisi dei dati sulla popolazione diabetica, dunque tra il 2016 e il 2022, fra chi riferisce una diagnosi di diabete: il 25% dei 18-64enni e il 10% degli ultra65enni è ancora fumatore, il 31% dei 18-64enni e il 22% degli ultra65enni è obeso e il 48% dei 18-64enni e il 71% degli ultra65enni è iperteso.

La combinazione di iperglicemia e sostanze tossiche inalabili presenti nel fumo di sigaretta può accelerare la progressione delle complicanze legate alla malattia (ad esempio, malattia coronarica, ictus, malattia arteriosa periferica, retinopatia e nefropatia).

Inoltre, questi pazienti manifestano effetti comportamentali e metabolici unici che dovrebbero essere presi in considerazione quando si affronta la cessazione del fumo nel diabete di tipo 2; ad esempio, i fumatori con diabete possono sperimentare una minore motivazione a smettere a causa del rischio di aumento di peso dopo la cessazione, che terrorizza i pazienti a causa di un rialzo della glicemia parafisiologico, aumentando così il rischio di ricaduta.

Le complicanze dell’interazione tra una patologia complessa come il diabete ed il fumo di sigaretta sono da valutare con particolare attenzione” spiega il dott. Davide Campagna, ricercatore di medicina interna e dirigente medico MCAU “ed espongono a un rischio elevato i pazienti che non riescono a smettere e che continuano a farlo. La chiave per apportare un cambiamento in una popolazione così vulnerabile passa da due linee d’azione bene distinte: da una parte il binomio prevenzione-educazione alla salute, dall’altra l’integrazione di strategie alternative che possano mitigare parzialmente il danno”.

Proprio per valutare un cambiamento nell’approccio al diabetico, il CoEHAR di Catania ha riunito un gruppo di diabetologi internazionale che indirizzato una lettera all’American Diabetes Association (ADA) per apportare dei cambiamenti alle linee guida nel trattamento dei pazienti affetti da questa patologia. 

Gli esperti, infatti, promuovono pratiche basate su prove scientifiche nella cura del diabete e sottolineano l’importanza di allineare le linee guida con la ricerca scientifica attuale. Sostengono che un approccio sfumato e basato sulle evidenze è imperativo per fornire raccomandazioni accurate alle persone che gestiscono il diabete e le abitudini di fumo, anche per quanto riguarda i dispositivi a rischio modificato.

“Considerare l’approccio al paziente diabetico significa adoperare in primis un cambio di mentalità: di fronte a una paziente fumatore che non riesce o non vuole smettere di fumare, incorrendo in una degenerazione progressiva delle complicanze della malattia, è bene valutare un approccio integrato che sfrutti il principio della riduzione del danno per attenuare i sintomi negativi di una patologia cronica” conclude il prof. Riccardo Polosa, Fondatore del CoEHAR ed esperto di riduzione del danno.