lunedì, Giugno 16, 2025
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ECIG: l’FDA si dichiara aperta al dialogo

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Mitch Zeller, (Nella Foto) nuovo direttore dell’FDA Center for Tobacco Products presente al Convegno Annuale sul Tobacco (TMA) tenutosi a Williamsburg (Virginia, USA), ha riassunto la posizione ufficiale della FDA relativamente a prodotti derivati dal tabacco e a prodotti di nuova generazione a basso rischio espositivo, incluse le sigarette

elettroniche e il tabacco masticabile.
In particolare ha posto l’accento sulla necessità di definire e condividere una chiara regolamentazione riguardante prodotti alternativi come ad esempio le sigarette elettroniche, anche se non è stato reso
noto quando questo accadrà con precisione.
Sebbene finalmente ne venga riconosciuta la scarsa pericolosità a livello individuale, sembra certo che l’FDA ne intenda comunque verificare gli effetti sulla popolazione, in particolare se questi prodotti rappresentano una forma di iniziazione al fumo di sigaretta o se possano in qualche modo interferire con gli attuali tassi di dissasuefazione.
Il Prof. Riccardo Polosa, ordinario di Medicina Interna presso l’Università di Catania e responsabile scientifico LIAF ha commentato che, seppur sia positiva la maggiore apertura della FDA ai suggerimenti che verranno dagli esperti e dai produttori di prodotti a basso rischio espositivo, rimane preoccupante l’insistenza della agenzia a voler veder prodotte evidenze scientifiche che sono già disponibili in letteratura.
ENGLISH VERSION
At the recent Annual Conference of “Tobacco Merchants Association” (TMA), held in Williamsburg (Virginia, USA), the new Director of the Center for Tobacco Products of the US Federal Drug Administration (FDA), Mitch Zeller (in the photo), summed up the official position of the agency regarding tobacco products and new generation products at low risk of exposure, including electronic cigarettes and chewable tobacco.

Zeller did emphasized the need to define and share a clear regulation about alternative products such as electronic cigarettes, but he failed to clarify if this regulation will be released soon.
Although the electronic cigarettes low risk profile is now being recognized at individual level, FDA still intends to test their effects at population level with the goal of learning if these products may in turn lead to traditional cigarette smoke initiation, or if they may deflate current rates of smoking cessation.
Riccardo Polosa, Professor of Internal Medicine at the University of Catania and LIAF (Lega Italiana AntiFumo) Chief Scientific Advisor, commented: <<although the FDA greater openness to suggestions facilitated by low risk exposure products’ experts and manufacturers is a positive signal, the Agency insistence in wanting to ask for
scientific evidences that are already published in the literature is quite worrying.>>

E-cigs: Il parlamento europeo propone di regolamentarle come prodotti farmaceutici

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La Commissione per l’Ambiente, la Sanità Pubblica e la Sicurezza Alimentare del Parlamento Europeo (ENVI) non metterà al bando le sigarette elettroniche, ma sta accelerando il passo verso una regolamentazione sul modello farmaceutico per questi prodotti.
Questa nuova regolamentazione, discussa a Bruxelles alcuni giorni fa, darebbe alla Commissione ENVI l’autorità di esigere dai produttori/distributori di sigarette elettroniche la registrazione dei loro prodotti presso gli enti regolatori farmaceutici, l’elencazione dettagliata dei loro ingredienti, di stabilire (o continuare a mantenere) elevati standard qualitativi, e di risolvere eventuali problematiche relative all’uso improprio e fraudolento delle etichette. A seconda del livello di complessità della presente regolamentazione, si corre il rischio di mettere fuori dal mercato molte piccole-medie aziende di sigarette elettroniche.
La Commissione ENVI riconosce che questo nuovo regolamento sarebbe un passo in avanti significativo nella definizione del profilo di sicurezza di questi prodotti, ma che al tempo stesso solleva una serie di preoccupazioni poiché – a parer loro – il nuovo regolamento comunque non stabilirebbe se le sigarette elettroniche siano efficaci per smettere di fumare, o se invece le scoraggino i fumatori dai loro propositi, né chiarirebbe se nel caso dei giovani possano rappresentare prodotti “ponte” per il fumo di sigaretta tradizionale.
Jean-François Etter, professore di Salute Pubblica presso l’Università di Ginevra, e Riccardo Polosa (nella immagine, nel corso della interrogazione parlamentare a Bruxelles, professore di Medicina Interna presso l’Università di Catania e Responsabile Scientifico LIAF, noti esperti di sigaretta elettronica, hanno dichiarato che, seppur siano necessarie ulteriori ricerche, le evidenze scientifiche già disponibili in letteratura, sono state molto banalizzate dagli esperti ENVI.
Mentre si continua a parlare e discutere, la ricerca sulle sigarette elettroniche avanza. Il primo grande studio sull’efficacia e la tollerabilità di questi prodotti, condotto dal team del Prof. Polosa dell’Università di Catania, mostra risultati positivi e sarà pubblicato sulla rivista PLOS One. Nonostante questo, è ormai chiaro che questi prodotti rimarranno oggetto di controversie ancora per lungo tempo – lodati da molti e considerati con diffidenza da altri. Molti li useranno e diranno che possono aiutare le persone a smettere di fumare, mentre molti altri continueranno ad allarmare il pubblico sui possibili danni derivanti dal loro uso.
E-CIGS: THE EU PARLIAMENT IS ADVISING A PHARMACEUTICAL REGULATION
The Committee on the Environment, Public Health and Food Safety of the European Parliament (ENVI) will not ban electronic cigarettes, but is accelerating towards a pharmaceutical regulation of these products.
This newly announced regulatory approach, discussed in Brussels a few days ago, would give ENVI the authority to force e-cigarette manufacturers/distributors to register their products with the pharmaceutical regulatory bodies, list their ingredients, establish (or continue) good manufacturing practices, address impure/untested product additions and misbranding issues. Depending on the level of complexity of this regulation, there is a risk of virtually putting out of business many small-medium sized e-cigarette companies.
ENVI acknowledged that such new regulation would be a significant step forward in establishing improved safety profile and quality control of e-cigarettes, but raised a series of concerns as the new regulation would not establish whether these products are effective in helping people quit smoking, whether they discourage some smokers from quitting, and whether youth may use them as gateway products to tobacco cigarettes.
E-cigarette experts Jean-François Etter, professor of Public Health at the University of Geneva, and Riccardo Polosa (in the picture at the EU Parliament, professor of Internal Medicine at the University of Catania and scientific advisor of LIAF), stated that, although more research is needed, the available e-cigarette science has been very poorly represented by the ENVI experts. As we speak more and more e-cigarette research is being conducted. The first large controlled study about efficacy and tolerability of these products by Prof. Polosa’s team at the University of Catania shows positive findings and is being published in PLOS One. Despite this, it is now clear that these products will remain controversial – praised by many and looked at with great caution by many others. Many will use them and say they can help people quit smoking cigarettes, and many others will warn of possible harm from their use.

I medici di famiglia consigliano le sigarette elettroniche

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Sei medici di famiglia su 10 consigliano la sigaretta elettronica per smettere di fumare o ridurre il consumo di tabacco. E’ quanto emerge da una indagine condotta per l’Adnkronos Salute dalla FIMMG, la Federazione nazionale dei medici di famiglia.
Il 60% dei medici di medicina generale ha dichiarato di essere favorevole all’uso della sigaretta elettronica come strumento per ridurre la dipendenza tabagica ritenendola abbastanza utile.
Tuttavia, il 13% dei 1024 medici di base intervistati, ha dichiarato però di non conoscere le sigarette elettroniche.
In effetti, per un aggiornamento in materia, il Ministero della Salute dovrebbe fornire degli strumenti formativi ed informativi sia a medici di famiglia che farmacisti, allo scopo di aiutarli ad assistere al meglio i milioni di fumatori che stanno attualmente cercando di ridurre o smettere di fumare, attraverso l’utilizzo della famosa sigaretta elettronica. Inoltre, l’obiettivo dovrebbero essere quello di facilitare l’invio dei fumatori più resistenti presso i centri antifumo presenti in maniera capillare su tutto il territorio nazionale.
A tal fine il Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo, dell’AOU “Policlinico Vittorio Emanuele” di Catania, diretto dal Prof Riccardo Polosa, insieme alla Lega Italiana Antifumo (LIAF), ha avviato dei protocolli d’intesa con FIMMG e Federfarma Catania con lo scopo di formare sia medici che farmacisti alle più attuali ed efficaci terapie antifumo, sigaretta elettronica compresa.

Asma Day: a Catania viste gratuite

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In occasione della Giornata Mondiale dell’Asma, che si terrà martedì 7 maggio, indetta dall’Organizzazione Internazionale GINA, (Global Iniziative for Asthma), il Reparto di Medicina Interna e D’Urgenza del Policlinico di Catania offrirà visite e spirometrie gratuite per i pazienti asmatici.

L’iniziativa, fortemente voluta dal Direttore del reparto, Prof. Riccardo Polosa, viene inquadrata nel più ampio progetto di ricerca europeo U-BIOPRED dedicato alla scoperta di nuovi farmaci per la gestione dell’asma grave ed è organizzata in collaborazione con LIAF Lega Italiana Antifumo.
<<Grazie al progetto U-BIOPRED forniamo assistenza medica a circa 50 pazienti con forme gravi di asma – afferma il Prof. Polosa docente di Immunologia Clinica e Allergologia all’Università di Catania – e questo Asma Day dà a chi soffre di asma e allergie un’ulteriore occasione di usufruire concretamente dell’elevato profilo professionale del nostro team di medici>>.
<< Il fumo aggrava le condizioni dei pazienti asmatici – afferma il Presidente LIAF, Dott. Sebastiano Antonio Pacino – è per questo che in occasione della Giornata Mondiale dell’Asma, LIAF metterà a disposizione medici esperti in cure antitabagiche a sostegno dei fumatori asmatici che vogliono smettere>>.
Per prenotare la visita pneumologica e/o allergologica telefonare allo 095.3781583 o inviare una email a [email protected].
Per ulteriori informazioni è possibile visitare http://www.ubiopred.european-lung-foundation.org/
Oppure https://www.liafmagazine.it/page.php?id=57-liaf-partner-del-progetto-europeo-u-biopred

Asma Day: a Catania viste gratuite

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Asma Day: a Catania viste gratuite

 

In occasione della Giornata Mondiale dell’Asma, che si terrà martedì 7 maggio, indetta dall’Organizzazione Internazionale GINA, (Global Iniziative for Asthma), il Reparto di Medicina Interna e D’Urgenza del Policlinico di Catania offrirà visite e spirometrie gratuite per i pazienti asmatici.

 L’iniziativa, fortemente voluta dal Direttore del reparto, Prof. Riccardo Polosa, viene inquadrata nel più ampio progetto di ricerca europeo U-BIOPRED dedicato alla scoperta di nuovi farmaci per la gestione dell’asma grave ed è organizzata in collaborazione con LIAF Lega Italiana Antifumo.
<<Grazie al progetto U-BIOPRED forniamo assistenza medica a circa 50 pazienti con forme gravi di asma – afferma il Prof. Polosa docente di Immunologia Clinica e Allergologia all’Università di Catania – e questo Asma Day dà a chi soffre di asma e allergie un’ulteriore occasione di usufruire concretamente dell’elevato profilo professionale del nostro team di medici>>.
<< Il fumo aggrava le condizioni dei pazienti asmatici – afferma il Presidente LIAF, Dott. Sebastiano Antonio Pacino – è per questo che in occasione della Giornata Mondiale dell’Asma, LIAF metterà a disposizione medici esperti in cure antitabagiche a sostegno dei fumatori asmatici che vogliono smettere>>.
Per prenotare la visita pneumologica e/o allergologica telefonare allo 095.3781583 o inviare una email a [email protected].
Per ulteriori informazioni è possibile visitare http://www.ubiopred.european-lung-foundation.org/

Fumatori Asmatici: le donne le più colpite, necessari nuovi studi clinici e cure mirate

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<< I danni del fumo per gli asmatici sono gravi. Smettere di fumare aiuta a prevenire e gestire la patologia asmatica. Ricerche innovative e approcci antitabagici sono necessari per aiutare i fumatori con asma a ridurre i rischi e migliorare le condizioni di vita>>.

E’ questo l’appello che il Prof. Riccardo Polosa, esperto internazionale in cure allergologiche e antitabagiche dell’Università di Catania e responsabile scientifico LIAF Lega Italiana Antifumo, lancia nel suo ultimo articolo “Fumo e Asma: relazioni pericolose”, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “European Respiratory Journal”.
L’articolo, scritto a due mani con il Prof. Neil Thomson dell’Università di Glasgow, analizza in modo sistematico e critico la letteratura scientifica sino ad oggi disponibile sui complessi rapporti che intercorrono tra asma e fumo. Ne emerge uno scenario preoccupante. Infatti il fumo sembra incidere già nell’età fetale causando anomalie nello sviluppo dell’apparato respiratorio e poi nell’adolescenza, determinando un maggiore rischio dell’insorgenza di asma. Il fumo di sigaretta aggrava la frequenza e la intensità delle manifestazioni acute della malattia quali, difficoltà respiratoria e tosse. Le donne che fumano e soffrono di asma, sembrano risentire maggiormente dell’aggravarsi dei sintomi rispetto alle donne asmatiche che non fumano. Infatti secondo l’Ente per la Ricerca sulla Salute del Canada, il fumo ha una incidenza negativa del 70% in più sulla patologia asmatica delle donne. L’effetto delle cure farmacologiche con corticosteroidi risulta meno efficace negli asmatici che fumano. Le condizioni dell’apparato respiratorio appaiono maggiormente compromesse. Infine la gestione dei sintomi risulta più complessa aumentando il tasso di mortalità.
Polosa e Thomson denunciano che i tassi di cessazione dei fumatori asmatici sono bassissimi, e che molto di più deve essere fatto per questa tipologia di pazienti. In particolare, sono necessarie nuove strategie di supporto psicologico e farmacologico per aiutare gli asmatici che fumano a smettere o per indirizzarli verso alternative meno dannose rispetto al fumo di sigaretta. Inoltre è fondamentale una più serrata attività da parte dei medici di famiglia per informare sui rischi del fumo e sui benefici dello smettere per i pazienti affetti da asma e allergie. Smettere di fumare migliora infatti le condizioni generali di salute, riduce la frequenza dei sintomi asmatici diurni e notturni e permette una migliore risposta alle cure farmacologiche.
Al fine di sensibilizzare la comunità medico-scientifica e ricercare percorsi e cure innovative per i fumatori asmatici, secondo Polosa e Thomson, sono necessari studi clinici su misura per questa tipologia di pazienti.
Il Prof. Polosa, Direttore dell’UOC di Medicina Interna e D’Urgenza del Policlinico G. Rodolico di Catania, sta pertanto conducendo, in collaborazione con LIAF Lega Italiana Antifumo, lo studio clinico europeo UBIOPRED dedicato alle forme più gravi di asma ed ai relativi fattori di rischio, come appunto il fumo di sigaretta.
Per maggiori informazioni è possibile inviare una email a [email protected] o visitare il seguente link: https://www.liafmagazine.it/page.php?id=57-liaf-partner-del-progetto-europeo-u-biopred

Dipendenza da Cocaina: un raggio laser può eliminarla

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Colpendo con un particolare raggio laser alcune specifiche aree del cervello si può eliminare il desiderio della cocaina. La scoperta, per  ora, è testata solo su cavie di laboratorio, ma a breve potrebbe avere importanti applicazioni anche nell’uomo.
Il titolare di questa interessante scoperta è il Prof. Antonello Bonci, docente di neurologia, che opera con il suo team di ricercatori presso il NIDA (National Institute on Drug Abuse) di Baltimora (USA).
Bonci e collaboratori hanno sperimentato un particolare sistema laser “pilotato” da fibre ottiche che colpendo selettivamente cellule poste a livello della regione prelimbica della corteccia prefrontale cerebrale, è capace o di eliminare o di determinare dipendenza da cocaina.
Questo approccio, testato solo sui topi, potrebbe comunque essere applicato all’uomo utilizzando una tecnologia diversa, cioè la stimolazione magnetica transcranica.
Il Prof. Riccardo Polosa, Responsabile scientifico della LIAF, auspica ad una collaborazione con questo gruppo di scienziati per verificare se la stessa tecnica è utilizzabile anche per azzerare la dipendenza da nicotina.

Mondiali di Calcio: sarà vietato fumare negli stadi

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Il portavoce della Fifa, Jerome Volcke, ha annunciato che in Brasile in occasione della Confederation Cup che si terrà il prossimo giugno e dei Mondiali di Calcio del 2014 Non sarà permesso fumare all’interno degli stadi. La FIFA, riconoscendo i danni ampliamente assodati del fumo di sigaretta intende tutelare i tifosi e sostenere la campagna antifumo, bandendo anche sponsor riguardanti il tabacco. Per venire incontro ai fumatori, negli stadi saranno disponibili delle sale apposite durante gli intervalli delle partite.

Scelte antifumo sono già state adottate negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Spagna (più precisamente al Camp Nou, casa del Barcellona) e in Italia, in cui l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale ha approvato un provvedimento sul divieto di fumo negli stadi, non ancora pienamente applicato.. E’ già polemica tra chi vuole godersi una tranquilla giornata alla stadio senza essere infastidito dai fumi cancerogeni e chi si batte sulla libertà di fumare negli ambienti aperti, come lo stadio.
LIAF, che da anni sostiene il divieto di fumo negli stadi, ha già svolto un progetto di sensibilizzazione antifumo con la Scuola Calcio Catania. Il progetto, vincitore del Premio Nazionale ULIVETO per la Medicina Interna e dello Sport, ha visto il coinvolgimento dei bambini al fine di invogliare i genitori a smettere, con ottimi risultati.

E’ ufficiale: le sigarette elettroniche hanno ridotto le vendite di sigarette tradizionali negli USA

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Un successo per i medici e ricercatori che da anni si battono in favore delle ecig sostenendone la loro efficacia in termini di riduzione di rischio espositivo e il loro ruolo delle quale strumento di salute pubblica.
Tuttavia, così come commenta il Prof. Michael Siegel della Boston University sul suo blog, l’FDA sembra voler ancora ignorare la rilevanza di questi dati. O ancora peggio l’FDA è consapevole di questa rilevanza, ma si batte per portare a casa un risultato vantaggioso per le sue casse. Per questo insiste sulla regolamentazione di questi prodotti in senso farmaceutico.
Ancora più irresponsabile l’atteggiamento assunto da diversi governi in tutto il mondo di bandire le ecig perché ritenute pericolose. Certamente sono un pericolo per gli erari che si arricchiscono delle accise sulle sigarette. Il rendere fuorilegge le ecig in alcuni paesi non ha prodotto alcun risultato positivo in termini di salute pubblica. Anzi. Spesso ha prodotto l’effetto contrario dato che lo “svapatore” che non viene messo in condizione di approvvigionarsi legalmente di questo prodotto ritorna a fumare le sigarette tradizionali. Inoltre, è reale il rischio che una situazione di questo genere creerebbe le condizioni per la proliferazione di un mercato illegale delle ecig.
Che una regolamentazione sia necessaria, questo è innegabile. Quello che si vuole contestare è che non necessariamente questa regolamentazione debba essere squisitamente di tipo farmaceutico. Ne tantomeno si può immaginare di regolamentare le ecig come prodotti da tabacco, dato che non ne contengono. Una regolamentazione ad hoc nell’ambito dei prodotti da consumo è quello che bisogna fare per garantirne elevati standard qualitativi di produzione e commercializzazione, a tutela degli utilizzatori.
(Fonte: Adelman DJ, Grainger M, Ayala V, Paxton K. Tobacco: New Years’ Resolutions + E-Cigs = Weaker Volumes? New York: Morgan Stanley Research North America, March 7, 2013)

Tavolo tecnico del Ministero della Salute per le sigarette elettroniche: insufficiente il confronto scientifico

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Il tavolo tecnico sulla sigaretta elettronica promosso dal Ministero della Salute è in assoluto la prima iniziativa di questo tipo in Europa.
Purtroppo l’agenda politica sulla regolamentazione – piuttosto che quella scientifica sugli esiti prodotti dalle evidenze – ha dominato il dibattito tenutosi tra esperti, autorità sanitarie, e legislatori.
E’ questo in sostanza l’epilogo del recente incontro romano al quale hanno partecipato diversi esponenti del mondo scientifico ed istituzionale, tra cui anche il presidente di LIAF, Lidia Proietti, che oggi spiega: “I lavori dell’incontro sono partiti con la premessa che la direttiva europea sulla regolamentazione delle e-cig non può essere modificata, premessa – ha precisato – che ha lasciato poco spazio ad atteggiamenti propositivi e che ci ha decisamente spiazzati. Il razionale per l’ attività di monitoraggio proposta dagli organizzatori del tavolo tecnico è semplicemente quello di andare a riscontrare eventuali rischi per la salute per poi giustificare norme ancor piú restrittive. E non quello di stabilire la reale portata di questi prodotti in termini di migliorata salute pubblica.
Un risvolto positivo per la Proietti è stato che: “Il lavoro svolto da LIAF in questi ultimi mesi e le evidenze scientifiche che si sono man mano accumulate sembrano aver mitigato le iniziali posizioni di intransigenza nei confronti delle e-cig tra molti participanti”.
La proposta di LIAF era quella di procedere con un grande studio osservazionale di tipo epidemiologico sulle dinamiche del vapagismo e del tabagismo (e relative patologie fumo-correlate) nella popolazione italiana. Uno studio calibrato non tanto per documentare potenziali rischi, ma soprattutto per stabilire la portata dei benefici.
“Il nostro ruolo non era certo quello di discutere la direttiva europea al Ministero, per questo é prevista altra sede -ha commentato il responsabile scientifico della LIAF, Prof. Riccardo Polosa – tuttavia la direttiva sarà adottata dagli stati membri solo tra due anni e credo che si rischi di perdere una opportunità straordinaria di ampliamento delle nostre conoscenze, dato che un arco temporale di due anni è abbastanza per studiare in modo serio il fenomeno del vapagismo. Il ruolo della scienza è stato svilito!” – ha concluso Polosa.