venerdì, Aprile 19, 2024
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CAPHRA:”Bloomberg utilizza milioni di dollari per influenzare le politiche sanitarie nelle Filippine”

Un dossier della Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Advocates (CAPHRA) ha messo in evidenza l’ingerenza di Bloomberg Philantropies nelle politiche anti-fumo del paese asiatico.

Secondo un recente rapporto di CAPHRA, almeno sette ONG filippine avrebbero ricevuto fondi da Bloomberg Philanthropy per demonizzare l’uso della nicotina nel paese. La notizia, arriva dopo la decisione del Parlamento nazionale di indagare sui legami finanziari tra Bloomberg Philanthropies e la FDA delle Filippine nella promozione di politiche contro il fumo e il controllo del tabacco.

Il governo filippino negli ultimi anni ha incontrato tantissime difficoltà per mantenere i servizi sanitari pubblici alla popolazione. La pandemia del 2020 ha colpito il paese su più livelli e, con l’economia ridotta di quasi il 10% nel 2020, il governo è stato costretto nel bilancio nazionale a dare priorità dall’assistenza sanitaria ad altre aree.

“Il Dipartimento della sanità pubblica nelle Filippine è vulnerabile perché soffre di una persistente mancanza di fondi. Quando Bloomberg o le ONG collegate all’organizzazione finanziano progetti legati alla salute pubblica, si mettono in una posizione in grado di influenzare aree chiave come le politiche di controllo del tabacco”, ha dichiarato a LIAF Magazine Nancy Loucas, coordinatrice esecutiva di CAPHRA.

Lo scorso marzo, la Food and Drug Administration delle Filippine ha ammesso di aver ricevuto fondi da un’organizzazione collegata a Bloomberg Philantropy al fine di redigere regolamenti specifici sulle sigarette elettroniche e sui prodotti del tabacco riscaldato, suscitando proteste tra i sostenitori della riduzione del danno da tabacco. A seguito della dichiarazione, in un rapporto approvato da un comitato del governo filippino, i legislatori hanno chiesto un’indagine per dimostrare i collegamenti finanziari tra Bloomberg e la FDA delle Filippine.

Il rapporto, approvato dalla House Committee on Good Government and Public Accountability, ha confermato il collegamento tra FDA e Bloomberg Philanthropies e le loro pratiche illegali. Secondo la legge delle Filippine, Bloomberg e il suo associato alla FDA possono ora essere perseguitati per le loro azioni, anche se pochissimi credono che ciò accadrà.

“Purtroppo, se la FDA delle Filippine o altri rami del governo desiderano seguire l’indicazione di Bloomberg, sono perfettamente in linea con le direttive dell’OMS. Quindi le loro azioni sono giustificate con il pretesto di seguire ciò che suggeriscono gli organismi di regolamentazione internazionali”, ha affermato Loucas.

Questa non è la prima volta che il miliardario americano Michael Bloomberg viene criticato per il suo controverso piano d’azione verso i Paesi a reddito medio basso (LMIC). Per anni, Bloomberg ha trasferito fondi a organizzazioni non profit, università e attivisti per diffondere panico e disinformazione sullo svapo, e spingere i governi a vietare non solo le sigarette combustibili ma anche i prodotti alternativi a basso rischio.

Un precedente articolo dell’ International Network of Nicotine Consumer Organisations (INNCO) ha definito le pratiche seguite da Bloomberg Philanthropies su LMIC come “colonialismo filantropico”, in cui i finanziamenti vengono utilizzati come strumento per spingere i governi a seguire un’agenda particolare.

Tuttavia, il dibattito sulle ecig e sul diritto dei fumatori ad avere alternative più sicure alla sigaretta tradizionale non si limita solo a una questione di salute pubblica, ma si inserisce in un più ampio dibattito di giustizia sociale per i paesi più poveri.

Come ha sottolineato Loucas: “molti responsabili politici dell’Organizzazione mondiale della sanità e di altri organismi internazionali dimenticano che l’obiettivo più importante per la salute pubblica dovrebbero essere le persone. È facile guardare le statistiche o documenti, ma il punto principale è che si tratta delle persone e del loro diritto di fare una scelta informata. La nostra salute non è in vendita”.

Le attività di Bloomberg continuano a sostenere la strategia del “quit-or-die” negando a milioni di persone di allontanarsi da prodotti potenzialmente letali. Un approccio che sconvolge non solo la vita dei fumatori che cercano di smettere dalle sigarette convenzionali, ma lascia indietro i più vulnerabili tra la popolazione mondiale.

“Purtroppo” -come affermato dal coordinatore esecutivo di CAPHRA- “non è una questione di salute pubblica, ma di denaro e di rilevanza”.

Antonino D'Orto, giornalista, laurea in Comunicazione e Relazioni internazionali è impegnato da anni nella comunicazione istituzionale ed Ufficio Stampa. Per LIAF Magazine si occupa di Esteri, Riduzione del Danno da Fumo, geopolitica sanitaria.

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