Inghilterra fuoriclasse: fumatori ancora in calo nel 2017
L’Inghilterra si conferma ancora una volta fuoriclasse nella lotta al fumo. Nel corso di questi ultimi 5 anni, il Regno Unito ha dato dimostrazione di lungimiranza e coerenza facendosi promotore di programmi innovativi di salute pubblica che hanno posto il vapagismo al centro delle politiche antifumo di quel paese.
Grazie a questo, come dimostrato oggi dai dati riportati dal PHE – Public Health England, il tasso di prevalenza di fumatori è sceso a poco meno del 15%.
Dal 2014 ad oggi, inoltre, l’Inghilterra ha creato un esercito di persone più sane formato da 1 milione di fumatori in meno. E non è finita qui perché il dato più brillante è che la caduta più veloce in percentuale – come si evince anche dal grafico – si è riscontrata tra i giovani adulti. Dal 2011, anno in cui la prevalenza dei giovani fumatori si attestava a più del 25%, si è giunto al 18% del 2017.
Sebbene il numero di fumatori sia nettamente diminuito, inoltre, ciò che desta particolare attenzione è che la prevalenza dello svapo rimane più o meno la stessa. A dimostrazione del fatto che sono stati gli stessi svapatori a smettere completamente di fumare. In Inghilterra, infatti, più della metà dei vapers ha completamente smesso di fumare e quando ha iniziato a svapare lo ha fatto per uscire dal tabagismo. Si tratta di circa 600 mila fumatori che hanno cambiato il loro stile di vita definitivamente.
“Solo l’Inghilterra, che è l’unico Paese al mondo dove i medici possano promuovere le sigarette elettroniche per smettere di fumare, poteva riuscire ad ottenere tali risultati – ha detto il prof. Riccardo Polosa – adesso sarà importante verificare l’effetto di questi massicci miglioramenti sulla salute pubblica. E’ molto probabile che la naturale conseguenza sia una riduzione significativa del numeri di accesso in ospedale per malattie fumo correlate. La prospettiva di risparmiare ingenti somme di denaro per l’assistenza sanitaria dovrebbe essere un incentivo in più per una migliore regolamentazione“.
Il mare di Sicilia palcoscenico della lotta al fumo
Lo sport ti salva e ti aiuta a sconfiggere il fumo. Fare sport quando si intraprende un percorso di uscita dal tabagismo, infatti, è davvero importante per evitare di ricominciare. Ed è questo il centro del significato della giornata che si è appena conclusa al Lido Bellatrix di Catania.
I ricercatori del Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania hanno ascoltato decine di fumatori ed effettuato consulenze gratuite. L’iniziativa ha visto il coinvolgimento del CUS Catania e dei sommozzatori dell’Esa Diving School che hanno saputo coniugare sport e benessere offrendo la possibilità a tanti fumatori e non di provare l’emozionante esperienza del “Battesimo del mare”.
“Switch on the beach” è una delle numerose iniziative che precedono l’inaugurazione del CoEHAR – il Centro di Ricerca per la Riduzione del danno da Fumo del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Catania di cui il direttore è proprio il prof. Riccardo Polosa, l’esperto di malattie fumo correlate ormai noto in tutto il mondo per i risultati raggiunti nella ricerca contro il fumo.
“Il CoEHAR – ha detto – è un’opportunità per tutti e consentirà all’ateneo di essere parte integrante di un network globale che ha un unico grande obiettivo: liberare il mondo dal fumo. Ed è proprio in questa missione – ha concluso il docente catanese – che i ricercatori del CoEHAR avranno un ruolo di fondamentale importanza”.
Incontro a Catania per il progetto della Regione Siciliana: Smoke Free Sicily
L’assessore alla Salute della Regione Sicilia, Ruggero Razza, ha incontrato stamane a Catania la delegazione statunitense della Fondazione “Smoke Free World“. L’idea, nata delle istituzioni regionali, è quella di condividere in ambito internazionale il progetto denominato “Smoke Free Sicily“.
Presenti all’incontro tenutosi a Palazzo Esa, il presidente della Fondazione “Smoke free World”, Derek Yach, ed ad alcuni delegati dell’organizzazione. Con loro, il Rettore dell’Università degli Studi di Catania, Francesco Basile, i rappresentanti del CoEHAR, tra cui il direttore Riccardo Polosa, ed il presidente della Lega Italiana Anti Fumo (LIAF), Ezio Campagna.
Questo appuntamento segna l’inizio di un dialogo e di una collaborazione importante tra le istituzioni siciliane ed il mondo della ricerca contro il fumo.
In coincidenza, peraltro, domani a Catania sarà la volta di “Switch on the beach”, l’evento che si terrà al Lido Bellatrix e che sarà interamente dedicato alla promozione di stili di vita sani. Per tutta la giornata sarà possibile usufruire delle consulenze gratuite antifumo coordinate dai ricercatori del CPCT – Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo del Policlinico di Catania e, nel pomeriggio, saranno effettuate immersioni e visite guidate nei fondali della costa catanese grazie alla collaborazione del CUS – Centro Universitario Sportivo dell’Università di Catania.
Pizzeria sotto casa. Come faccio a tutelarmi dal fumo che arriva in casa?
Come ormai spesso facciamo con alcune delle centinaia di domande che ci vengono poste dai nostri sostenitori, anche oggi abbiamo deciso di rispondere ad una di queste condividendo con voi il contenuto della risposta, sperando che i nostri consigli ed i nostri suggerimenti possano essere di supporto e di aiuto per molti di voi. Qualche giorno fa, infatti, uno dei nostri utenti, preoccupato per il fumo passivo respirato a causa dei clienti della pizzeria sotto casa, a posto ai nostri ricercatori questa domanda:
Premesso che mia moglie ed io non siamo fumatori, da poco hanno aperto sotto casa mia, abito al primo piano, una pizzeria. Gli avventori quando fumano tutti insieme all’aperto, innalzano il fumo che entra nelle mia abitazione avente le finestre e i balconi aperti in quanto estate.
Come posso fare per tutelare il diritto alla mia salute ?
La normativa sul fumo di sigaretta vieta l’uso della stessa in ambienti indoor. In atto in Italia, gli unici luoghi per cui vige una regolamentazione che comprende anche l’ambiente outdoor sono i luoghi di lavoro, le scuole e gli ospedali. Viceversa, il consumo di sigarette in luoghi pubblici all’aperto può essere regolamentato da specifici provvedimenti comunali. Pertanto, nel caso dei due coniugi, se non si tratta di un area condominiale che potrebbero essere soggetta a restrizioni decise dall’assemblea dei condomini, e se, trattandosi di luogo pubblico, non vi sono restrizioni comunali, non ci dovrebbero essere soluzioni, se non il buon senso del gestore del locale.
Polosa al GFN 2018 come consigliere scientifico di INNCO
Si è concluso in queste ore l’annuale Forum Mondiale sulla Nicotina (Global Forum on Nicotine – GFN 2018) che come ogni anno ha riunito a Varsavia centinaia di scienziati, ricercatori, medici e operatori del settore per quella che si conferma come la più importante manifestazione al mondo sulla nicotina.
Per l’edizione 2018, il prof. Riccardo Polosa ha avuto l’onore di tenere la lettura inaugurale di INNCO – International Network of Nicotine Consumer Organisation, la potente coalizione globale di associazioni di svapatori nata in Svizzera con lo scopo di difendere i principi della riduzione del rischio fumo correlato sostenendo e promuovendo il diritto di tutti i fumatori di scegliere strumenti alternativi più sicuri e meno dannosi per la salute.
Ricordiamo che proprio poche settimane fa Polosa è stato nominato consigliere scientifico di INNCO.
Riferendosi alla massiccia proliferazione di studi scientifici condotti sui topi, Polosa ha spiegato che: “Vero é che molti dei progressi della medicina del secolo scorso sono iniziati con la ricerca sugli animali ma le serie limitazioni metodologiche nel campo ricerca applicata alle sigarette elettroniche distorcono a tal punto la realtá dei fatti da non essere credibili. Gravissimo che alcune autoritá medico-scientifiche facciano leva su questi studi di scarsa qualitá per confondere il pubblico sul reale rapporto rischio-beneficio del vapagismo ”.
Come ha spesso ricordato lo scienziato catanese: “Quando si valuta l’impatto delle e-cig sulla salute, é di fondamentale importanza che le condizioni sperimentali riflettano attentamente le normali condizioni d’utilizzo di questi prodotti. Altrimenti, si discutono gli effetti derivanti da avvelenamenti da massiccia sovraesposizione“.
Inoltre, Polosa ha accolto e sostenuto con entusiasmo la notizia dell’ingresso dell’associazione italiana Anpvu in INNCO: “Sono felice che anche i consumatori italiani si stanno organizzando con le associazioni di altri paesi per affrontare con maggiore forza ed efficacia la lotta al tabagismo e per difendere il proprio sacrosanto diritto di scelta per la salute”.
“Switch on the beach” – Al lido Bellatrix di Catania si smette di fumare
Catania 14/06/2018 – Al via la serie di eventi che precedono l’inaugurazione del CoEHAR – il primo Centro di Ricerca italiano per la Riduzione del danno da fumo che avrà sede nel Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Catania.
Martedì 19 Giugno al lido Bellatrix di Catania sarà “Switch on the beach”, l’appuntamento dedicato alla promozione della salute e alla riduzione del danno da fumo che coinvolgerà bagnanti, studenti e i ricercatori dell’ateneo in una delle location più belle della costa siciliana.
Per l’intera giornata un gruppo di ricercatori effettuerà gratuitamente la misurazione del monossido di carbonio, della dipendenza tabagica, della motivazione a smettere e del livello d’ansia. I fumatori potranno ricevere consulenza gratuita e personalizzata. Al contempo, gli istruttori del gruppo ESA Diving School saranno a disposizione del pubblico per far conoscere le meraviglie dei fondali e per proporre l’emozionante esperienza del “battesimo del mare”.
L’evento – promosso dalla Lega Italiana Anti Fumo – vede anche la partecipazione del CPCT – Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo del Policlinico di Catania e del CUS Catania – Centro Universitario Sportivo dell’ateneo.
A coordinare le attività della giornata ci sarà il prof. Riccardo Polosa, neo direttore del CoEHAR ed il presidente della Lega Italiana Anti Fumo, dott. Ezio Campagna.
“Switch on the beach” coinvolgerà i bagnanti, l’ambiente scientifico ed un gruppo numeroso di ricercatori del nostro stesso ateneo. Attività subacquea e ricerca scientifica uniranno le loro forze per dimostrare ai tantissimi fumatori, amanti del mare e non, che liberarsi dal tabagismo è possibile e condurre una vita più sana è il primo passo per riuscirci.
N.B. Durante la giornata sarà possibile prenotare l’emozionante esperienza del “battesimo del mare”. La prova gratuita è riservata agli operatori del settore e ai giornalisti accreditati.
Per informazioni, contattare Valeria Nicolosi – mob. 349 1843563 o inviare email a [email protected]
In Cina arriva il libro di Polosa sulle sigarette elettroniche
“Analytical Assessment of E-Cigarette” il titolo dell’ultima fatica del prof. Riccardo Polosa è appena stato tradotto anche in cinese mandarino e verrà distribuito in Cina, il maggiore produttore mondiale di sigarette elettroniche.
Un successo inaspettato e clamoroso che ha entusiasmato gli autori ed è stato accolto con piacere anche dalla dirigenza dell’Università degli Studi di Catania.
Edito da Elsevier e e RTI International e firmato da Polosa insieme a Kostantinos Farsalinosed altri tre esperti internazionali di fumo elettronico (I. Gene Gillman, Sthephen S. Hecth e Jonathan Thornburg), il libro presenta al pubblico una valutazione analitica delle sigarette elettroniche. E dopo il successo americano ed europeo, in questi giorni – a grande richiesta – il testo scientifico sarà tradotto e distribuito anche in Cina.
“Si tratta di uno strumento di conoscenza che, per coloro che lavorano in questo campo, rappresenta una guida indispensabile ed una fonte informativa essenziale – ha detto Polosa – sono fiero che anche il pubblico cinese potrà da oggi conoscere le nostre evidenze scientifiche sul mondo dello svapo“.
I gruppi Facebook aiutano a smettere di fumare
Smettere di fumare grazie all’utilizzo di Facebook? Si, si può. Uno studio americano – pubblicato su la rivista scientifica “Addiction” e diretto da Danielle Ramo dell’Università della California – ha analizzato il comportamento di un gruppo di fumatori che hanno partecipato ad un progetto per smettere di fumare seguendo delle attività su facebook.
Il risultato ha dimostrato che chi fuma e usa i social per interrompere la dipendenza ha 2,5 volte in più di possibilità di smettere, dopo tre mesi, rispetto a chi decide di seguire un altro trattamento online.
Con questo studio è stata testata l’efficacia del Tobacco Status Project (TSP) tramite un programma online per l’astinenza da fumo della durata di 7 giorni, condotto allo scopo di aiutare giovani adulti a smettere fumare attraverso facebook. I partecipanti social a TSP si sono impegnati maggiormente e hanno valutato l’intervento in modo più favorevole rispetto a quelli nella condizione di controllo diretto.
Questo studio dimostra la teoria più volte sostenuta anche dai ricercatori LIAF secondo cui: “I programmi antifumo online hanno il vantaggio di raggiungere un bacino di potenziali molto più elevato e, se gestiti e monitorati nel modo appropriato, possono contribuire ad intensificare la motivazione dei partecipanti ai progetti di smoking cessation” – ha detto Riccardo Polosa.
I social media, vengono già utilizzati per diffondere informazioni su un’ampia gamma di problemi di salute inclusa la cessazione dell’abitudine al fumo, e tra questi Facebook, la piattaforma di social media più popolare negli Stati Uniti, è utilizzata dall’88% dei giovani adulti di età compresa tra i 18 ei 29 anni, il 79% dei quali accede quotidianamente, garantendo la diffusione di messaggi sulla sanità pubblica.
“Usando Facebook – si legge nello studio – il nostro gruppo ha sviluppato il Tobacco Status Project (TSP), un intervento mirato per smettere di fumare. TSP è un programma di cessazione della durata di 90 giorni che combina post su Facebook personalizzati per i partecipanti intenzionati a smettere di fumare con sessioni settimanali di consulenza di gruppo dal vivo”
Considerato il successo degli incentivi monetari nel reclutamento di partecipanti a studi clinici randomizzati già condotti in quest’ambito, anche in questo caso è stata effettuata un randomizzazione dei partecipanti a ricevere un incentivo monetario legato al loro impegno.
Un primo studio di fattibilità ha coinvolto 79 giovani adulti in 7 gruppi di Facebook e ha raggiunto tassi di astinenza giornalieri autodenunciati del 21% a 6 mesi e 18% a 12 mesi. Il 92% dei partecipanti è rimasto in un gruppo su Facebook per l’intero intervento di 3 mesi, e il 61% ha commentato almeno un post, con un numero di commenti maggiore tra i soggetti randomizzati a ricevere un incentivo monetari.