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Convegno a Roma: “Sigaretta elettronica: benefici e rischi per la salute”

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 “Sigaretta elettronica: benefici e rischi per la salute e criteri di controllo” – è il titolo del convegno che si sta svolgendo oggi a Roma nell’Aula Pocchiari dell’Istituto Superiore di Sanità.
La recente ed ampia diffusione delle sigarette elettroniche trae origine dalla promozione dell’utilizzo di questi prodotti nel contesto del miglioramento degli stili di vita adottati dalla popolazione. Questi nuovi articoli, introdotti come alternativa alla sigaretta convenzionale, vengono proposti quale ausilio per la cessazione dell’abitudine al fumo.
Obiettivo del convegno odierno – promosso dall’Istituto Superiore di Sanitrà e da ACCREDIA – è quello di garantire l’aggiornamento delle conoscenze dei partecipanti in materia di benefici, rischi e criteri di controllo. Particolare attenzione è posta su alcuni aspetti quali le recenti valutazioni scientifiche, la sicurezza dei prodotti, la normativa nazionale ed europea e le attività e le metodologie di controllo ed autocontrollo.
Sono presenti numerosi esponenti del panorama scientifico nazionale. Tra questi interverrà anche il Prof. Riccardo Polosa dell’Università degli Studi di Catania e direttore scientifico di LIAF – Lega Italiana Anti Fumo: “Sono lieto di partecipare ai lavori di questa giornata. Evidenze scientifiche dimostrano – ha spiegato – che la sigaretta elettronica è un valido sostituto della sigaretta tradizionale e, se regolamentata in modo coerente, potrà rappresentare l’alternativa più giusta per uscire dalla porta del fumo”.

Sigaretta elettronica: è tempo di mettere fine a una regolamentazione sbagliata

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Catania, 04 febbraio 2014. I fumatori si rivolgono con sempre maggiore frequenza alle sigarette elettroniche per limitare i danni sulla salute derivanti dalla loro dipendenza dal fumo. Ma i legislatori di tutto il mondo sono ben lungi dall’essere concordi nell’approccio alla loro regolamentazione. Eppure la posta in gioco è molto alta: si parla di scongiurare sei milioni di decessi su base annua per patologie fumo-correlate.
Una legislazione malfatta e dettata da preoccupazioni inesistenti per la salute pubblica potrebbe avere conseguenze indesiderate gravi, sostengono tre esperti dell’Università di Catania.
Nell’ultima uscita della rivista internazionale “Therapeutic Advances in Chronic Diseases” pubblicata del noto gruppo editoriale SAGE, gli esperti di salute pubblica e legislazione, Daniela Saitta, Giancarlo Antonio Ferro e Riccardo Polosa, offrono in un loro articolo un’ampia e dettagliata panoramica della normativa vigente sull’e-cig in diversi paesi, esponendo una critica serrata dei punti deboli e delle gravi manchevolezze derivanti da un uso sproporzionato del principio di precauzione.
Contemplato a livello internazionale, tale principio può essere invocato quando un fenomeno, un prodotto o un processo dagli effetti potenzialmente pericolosi non è stato sottoposto a completa valutazione scientifica e il potenziale danno non può essere determinato con sufficiente certezza. In tal caso, e solo se c’è la probabilità di un danno reale per la salute pubblica, tale principio giustifica l’adozione di misure restrittive, a condizione che siano oggettive e non discriminatorie.
Gli autori dell’articolo spiegano come quasi tutti gli Stati che hanno adottato norme restrittive sull’e-cig abbiano non solo abusato di un principio che non poteva essere applicato, ma addirittura condizionato il determinarsi di ripercussioni negative per la salute pubblica.
Catrame e sostanze chimiche presenti nel fumo di tabacco sono la vera causa dei rischi per la salute, piuttosto che la nicotina. Le e-cig mirano ad aggirare questi rischi fornendo nicotina senza fumo né tabacco. Eppure, nonostante i consumatori vedano il chiaro vantaggio delle e-cig, alcuni membri della comunità scientifica, gli enti regolatori e le imprese farmaceutiche continuano a esprimere preoccupazione. Questi temono che le sigarette elettroniche incoraggino un consumo di nicotina superiore, e che perpetuino la dipendenza piuttosto che promuovere la disassuefazione. I rischi per la salute derivanti dall’uso dell’e-cig a lungo termine non sono ancora noti, e i detrattori dicono che questi prodotti potrebbero fare presa sui giovani non fumatori, o fare diffondere l’idea che il fumo sia di nuovo socialmente accettabile. Gli autori dell’articolo sostengono che queste affermazioni sono per lo più teoriche e non sostenute da prove scientifiche, eppure vengono spesso citate a supporto di iniziative volte a limitare l’uso delle e-cig.
Le legislazioni attuate senza tener conto delle evidenze scientifiche – evidenze illustrate ampiamente nell’articolo – possono portare a conseguenze impreviste, argomentano gli autori. Per esempio, la prima bozza di revisione della Direttiva sui Prodotti del Tabacco del 2012 definisce limiti assolutamente arbitrari per il contenuto di nicotina nei liquidi per e-cig, ed è un chiaro esempio della scarsa comprensione del problema da parte dei legislatori. Solo alcuni mesi dopo, la stessa UE proponeva una modifica della bozza con applicazione generosa di norme farmaceutiche per le e-cig – mossa che è stata respinta dal Parlamento UE nell’Ottobre del 2013. Una legislazione di tipo farmaceutico per questi prodotti avrebbe comportato un’eccessiva lievitazione del prezzo di vendita e avrebbe limitato gravemente la diffusione del prodotto per i consumatori. “È controproducente e privo di senso critico questo eccesso di regolamentazione per un prodotto progettato per ridurre o eliminare le malattie e le morti premature causate dal fumo.” – si legge nell’articolo.
Purtroppo, come fanno notare gli autori, queste conseguenze non devono essere state prese in considerazione né dalla britannica Agenzia di Regolamentazione del Farmaco (MHRA), né dal Ministero della Salute canadese, quando hanno deciso di regolamentare le e-cig come prodotti farmaceutici.
Polosa e collaboratori propongono agli enti regolatori di prendere in considerazione alcuni semplici requisiti, che garantiscano:
• buone pratiche di fabbricazione (GMP – good manufacturing practices)
• tappi a prova di bambino per i contenitori dei liquidi
• documentazione ufficiale sul contenuto dei liquidi
• etichettatura chiara, accurata e dettagliata sui contenuti e i pericoli connessi all’uso dell’e-cig.
Inoltre, quadri normativi già esistenti nella legislazione dell’UE potrebbero essere utilizzati, come quelli previsti per dispositivi elettrici e batterie validi anche per le componenti hardware delle e-cig. Gli autori notano che la proposta di normativa suggerita può però rivelarsi “impossibile da attuare” a causa degli interessi delle industrie del tabacco e farmaceutiche, e anche a causa degli ingenti ricavi generati per i governi dalle accise sul tabacco.
“Se questi ostacoli potessero essere superati, molto dolore e sofferenza potrebbero essere ridotti e milioni di vite salvate “, dichiarano gli autori. “Le e-cigs non sono una porta di entrata al tabagismo, ma piuttosto una porta di uscita, e un regolamentazione restrittiva – limitando l’accesso a questi prodotti – servirebbe solo a incoraggiare il molto meno salutare fumo di tabacco”.
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Daniela Saitta è un’esperta di Comunicazione Sanitaria presso il Dipartimento di Biomedicina Clinica e Molecolare dell’Università di Catania.
Giancarlo Antonio Ferro è Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Catania.
Riccardo Polosa è Professore Ordinario di Medicina Interna presso il Dipartimento di Biomedicina Clinica e Molecolare dell’Università di Catania. La sua ricerca sul tabagismo è supportata dall’Università e dalla Lega Italiana Anti Fumo.
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“Achieving appropriate regulations for electronic cigarettes”, di Daniela Saitta, Giancarlo Antonio Ferro e Riccardo Polosa, 4 febbraio 2014, appare nella rivista Therapeutic Advances in Chronic Deseases.
Questo articolo sarà liberamente accessibile per un tempo limitato a questo link – http://taj.sagepub.com/content/early/2014/01/31/2040622314521271.abstract

V Meeting Annuale U-BIOPRED: ottenuto un altro anno di finanziamento per la ricerca sull’asma grave

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U-BIOPRED continua ancora. Fino al 2015 approvato il finanziamento per il progetto europeo quinquennale sull’asma grave, che vede coinvolti dal 2009 ben 40 partner, tra università, istituti di ricerca, industrie farmaceutiche e associazioni di pazienti, provenienti da 12 paesi europei differenti.
Questo è quanto emerso dal quinto Meeting Annuale del progetto, tenutosi a Barcellona lunedì 27 e martedì 28 gennaio, con il plauso di tutti i partner che si sono visti riconoscere il valore dell’impegno e della ricerca finora condotta, e ovviamente dei risultati che iniziano a rendersi chiari agli occhi di tutti.
La LIAF è uno dei partner del progetto, impegnata attivamente fin dall’inizio sia nel reclutamento dei pazienti con asma grave (che sono poi stati seguiti e valutati gratuitamente presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico-Vittorio Emanuele di Catania – altro partner del progetto) sia nel trasmettere informazioni di pubblico dominio sui progressi dello studio, nonché a mantenere il contatto con i pazienti coinvolgendoli in eventi ludico-conoscitivi annuali.
Durante il Meeting, ogni gruppo di lavoro ha evidenziato i progressi fatti, i primi risultati ottenuti e gli obiettivi raggiunti, tra i quali l’importante istituzione di una banca dati europea di svariati campioni biologici provenienti da ben 700 pazienti asmatici.
A Barcellona era presente anche il prof. Riccardo Polosa, coordinatore scientifico per il Policlinico di Catania: “Questa collezione permanente di campioni biologici permetterà di avviare studi mirati per individuare nuove terapie personalizzate per le persone affette da gravi forme di asma. La personalizzazione delle cure è infatti la vera avanguardia della medicina”.
Per il presidente di LIAF, la prof.ssa Lidia Proietti: “Abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad un progetto dai risvolti notevoli in termini di salute pubblica – ha commentato – non solo per il singolo paziente che spesso non riesce a fronteggiare la malattia con le attuali terapie, ma anche perché ha permesso di avvicinare molto i pazienti ai loro medici”.
Anche quest’anno, infatti, la LIAF organizzerà a Catania un nuovo incontro medico-paziente per dare ai soggetti affetti da asma grave la possibilità, unica nel suo genere, di confrontarsi in maniera informale con studiosi di questa patologia provenienti da tutta la Sicilia.
Un nuovo anno di studi e ricerche, dunque, che permetterà di avvicinarsi sempre più al traguardo di una più efficace e mirata diagnostica e cura di una patologia che affligge 300 milioni di persone nel mondo.
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Il progetto di ricerca U-BIOPRED (Unbiased BIOmarkers for the Prediction of Respiratory Disease outcomes) (Biomarcatori innovativi per la previsione degli esiti delle malattie respiratorie), si propone di approfondire il problema dell’asma grave con l’obiettivo di individuare nuove terapie. Il progetto, della durata di 5 anni, ora rinnovato fino al 2015, prevede un budget di circa 22 milioni di euro ed è finanziato dalla Commissione Europea e dalla EFPIA (European Federation of the Pharmaceutical Industries Association).
Per informazioni, visitare il sito:

Tavolo tecnico del Ministero della Salute per le sigarette elettroniche: insufficiente il confronto scientifico

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Il tavolo tecnico sulla sigaretta elettronica promosso dal Ministero della Salute è in assoluto la prima iniziativa di questo tipo in Europa.
Purtroppo l’agenda politica sulla regolamentazione – piuttosto che quella scientifica sugli esiti prodotti dalle evidenze – ha dominato il dibattito tenutosi tra esperti, autorità sanitarie, e legislatori.
E’ questo in sostanza l’epilogo del recente incontro romano al quale hanno partecipato diversi esponenti del mondo scientifico ed istituzionale, tra cui anche il presidente di LIAF, Lidia Proietti, che oggi spiega: “I lavori dell’incontro sono partiti con la premessa che la direttiva europea sulla regolamentazione delle e-cig non può essere modificata, premessa – ha precisato – che ha lasciato poco spazio ad atteggiamenti propositivi e che ci ha decisamente spiazzati. Il razionale per l’ attività di monitoraggio proposta dagli organizzatori del tavolo tecnico è semplicemente quello di andare a riscontrare eventuali rischi per la salute per poi giustificare norme ancor piú restrittive. E non quello di stabilire la reale portata di questi prodotti in termini di migliorata salute pubblica.
Un risvolto positivo per la Proietti è stato che: “Il lavoro svolto da LIAF in questi ultimi mesi e le evidenze scientifiche che si sono man mano accumulate sembrano aver mitigato le iniziali posizioni di intransigenza nei confronti delle e-cig tra molti participanti”.
La proposta di LIAF era quella di procedere con un grande studio osservazionale di tipo epidemiologico sulle dinamiche del vapagismo e del tabagismo (e relative patologie fumo-correlate) nella popolazione italiana. Uno studio calibrato non tanto per documentare potenziali rischi, ma soprattutto per stabilire la portata dei benefici.
“Il nostro ruolo non era certo quello di discutere la direttiva europea al Ministero, per questo é prevista altra sede -ha commentato il responsabile scientifico della LIAF, Prof. Riccardo Polosa – tuttavia la direttiva sarà adottata dagli stati membri solo tra due anni e credo che si rischi di perdere una opportunità straordinaria di ampliamento delle nostre conoscenze, dato che un arco temporale di due anni è abbastanza per studiare in modo serio il fenomeno del vapagismo. Il ruolo della scienza è stato svilito!” – ha concluso Polosa.

“Svapo day”, i manifestanti: “Rendeteci Liberi!”

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“Svapo Libero” – è questo lo slogan che centinaia di cittadini italiani ieri mattina hanno urlato tra le strade del centro di Milano.
La giornata dello “Svapo Day- La protesta” si è contraddistinta per essere stata una manifestazione pacifica ma affollata. Tantissime le persone accorse a Piazza San Babila e provenienti da tutta Italia per aderire al movimento di indignazione contro l’assurda tassazione del 58,5% sulle sigarette elettroniche. Una tassa che, non solo ucciderà il mercato mettendo in ginocchio le aziende produttrici e i negozianti ma, soprattutto, non permetterà al consumatore di scegliere liberamente, “Rendeteci Liberi” – urlavano infatti ieri gli svapatori.
Secondo gli organizzatori si sarebbero già raccolte circa duemila firme e la protesta continuerà anche oggi. Mentre a Roma, infatti, scienziati ed esperti del settore discutono insieme ai rappresentanti del Ministero della Salute su come affrontare le criticità derivanti da una normativa troppo rigida sulle sigarette elettroniche, la protesta continua davanti alla sede dei Monopoli di Stato ed i manifestanti “non si fermeranno” – hanno annunciato.
Abbiamo raccolto il pensiero di alcuni di loro: “Continueremo fino a che non arriverà un segnale concreto” – ci dicono. “La protesta questa volta parte dal basso – hanno aggiunto – e lo Stato si renderà conto che non siamo pochi e che vogliamo essere liberi di scegliere per noi stessi e per la nostra salute”.
La LIAF sostiene le manifestazioni di questi giorni: “Perché un sistema di salute pubblica diverso è possibile – ha spiegato il presidente, Lidia Proietti – e la tassazione sulle e-cig non produce effetti positivi né per i consumatori, né per lo Stato”.

LIAF partecipa ai lavori del tavolo tecnico del Ministero della Salute per la sigaretta elettronica

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La LIAF, Lega Italiana Anti Fumo – il prossimo 27 gennaio – prenderà parte al primo incontro del tavolo tecnico permanente per il monitoraggio sugli effetti delle e-cigs e dei prodotti derivati dal tabacco che si svolgerà nella sede del Ministero della Salute a Roma alla presenza di autorevoli rappresentanti del panorama scientifico nazionale. Tra questi Fabrizio Oleari, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità; Rosa Draisci, del Centro Nazionale per le Sostanze Chimiche; Luca Pani, Direttore AIFA; Umberto Veronesi, Direttore dell’Istituto Europeo di Oncologia, Silvio Garattini, dell’Istituto Mario Negri; Riccardo Polosa, Direttore della Clinica Medica del Policlinico Universitario di Catania e, insieme a loro, il neo presidente di LIAF, Lidia Proietti.

Come stabilito nella Legge n. 99/2013, l’incontro ha lo scopo di proporre e lanciare una serie di iniziative per studiare il ruolo che le sigarette elettroniche possono avere in termini di miglioramento della salute pubblica oltre a valutare gli sviluppi che la regolamentazione a livello europeo potrebbe apportare sulla normativa vigente.

“Cogliamo l’occasione per ringraziare il Ministro Beatrice Lorenzin per l’avvio di questo importante tavolo tecnico e per la sensibilità dimostrata nei confronti dell’impegno di LIAF sul tema della sigaretta elettronica – è quanto dichiara il presidente Proietti – questo invito è un giusto riconoscimento alla intensa attività scientifica svolta dalla Lega Italiana Anti Fumo in Italia e nel mondo”.

Secondo il Prof. Polosa – responsabile scientifico di LIAF – l’iniziativa, però, poteva e doveva essere proposta mesi fa, prima dell’approvazione della supertassa sulle e-cig: “Il tavolo ministeriale si riunisce con forte ritardo, con una Legge iniqua già approvata sulla testa di tutti, senza alcuna risorsa finanziaria e con lo spettro di scarsa possibilità di successo dato che – ha spiegato – sicuramente il dispositivo normativo stà già modificando il panorama del tabagismo e del vapagismo sul palcoscenico nazionale”.

Si rischia di fatto di monitorare, non tanto l’effetto di un prodotto potenzialmente innovativo per la salute pubblica, quanto l’effetto di una Legge immorale e poco etica. In ogni caso, gli incontri istituzionali ai quali la LIAF parteciperà con fare propositivo potranno sicuramente agevolare il dibattito e la sintesi necessaria per mettere a punto le iniziative scientifiche e normative necessarie per promuovere un nuovo ed innovativo sistema di tutela per la salute, con particolare riferimento ai pazienti affetti da patologie fumo-correlate.

ll prof. Riccardo Polosa risponde. Sigaretta elettronica, sicurezza e salute.

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A nome di tutti gli svapatori e di quei fumatori ancora indecisi se passare alla e-cig, LIAF da la parola al prof. Riccardo Polosa, esperto internazionale di tabagismo e malattie fumo-correlate, nonché autore del primo studio al mondo che ha indagato la sicurezza e l’efficacia delle sigarette elettroniche (studio ECLAT).
Riccardo Polosa
Professore Ordinario di Medina Interna e d’Urgenza presso l’Università di Catania. Noto Pneumologo, si è inoltre specializzato nel Regno Unito in Allergologia e Immunologia Clinica. E’ Direttore della Scuola di Specializzazione in Reumatologia dell’Università di Catania, e Professore Onorario all’Università di Southampton (UK).
1. overdose da nicotina
  • Prof. Polosa, pensa che l’overdose da nicotina possa rappresentare una reale fonte di preoccupazione per gli utilizzatori di sigaretta elettronica? Che consiglio darebbe agli svapatori per ridurne al minimo il rischio?
“Non credo questa sia una preoccupazione reale per lo svapatore medio. In generale, i fumatori (e per analogia gli svapatori) quantificano la loro assunzione di nicotina in base al feedback che ricevono dal loro corpo. Sensazioni di vertigine o nausea sono segno di un’eccessiva assunzione di nicotina. Sensazione di stanchezza, intontimento e confusione sono segno invece di bassi livelli circolanti di nicotina. Di conseguenza, i fumatori auto-regolano l’assunzione di nicotina per soddisfare le loro esigenze psico-fisiche. Con l’eccezione di coloro che sono affetti da gravi patologie psichiatriche, è raro che lo svapatore medio sperimenti sintomi da sovradosaggio (ad esempio, agitazione progressiva, nausea, vomito, tachipnea – respiro accelerato -, tremori e perdita di coscienza). Per minimizzare l’overdose da nicotina in coloro che svapano per la prima volta, il buon senso suggerirebbe un graduale aumento della concentrazione di nicotina nel liquido per e-cigs partendo da una concentrazione medio/bassa (a seconda del livello di nicotina presente nella loro marca di sigarette convenzionali).”
2. “allergia” al glicole propilenico
  • Alcune persone sono allergiche al glicole propilenico, in particolare – c’è pericolo di qualche reazione allergica generalizzata? Quali sintomi dovrebbero insospettire i neo-svapatori?
“Gli esseri umani entrano in contatto con una grande varietà di sostanze e possono verificarsi reazioni irritative o allergiche (ipersensibilità) in soggetti predisposti. Il glicole propilenico (PG) e il sottoprodotto della sua pirolisi, la formaldeide, non fanno eccezione. La maggior parte delle reazioni cutanee al PG sono irritanti in natura; tuttavia a volte capita anche una vera e propria sensibilizzazione allergica. Negli svapatori che si sono sensibilizzati, il contatto diretto con il PG può causare delle piccole (1-2 mm) papule, pustole e vescicole intorno alla bocca o nella mucosa orale, associate a bruciore, sensazione di puntura nelle zone colpite. Tuttavia, lo sviluppo di sintomi generalizzati a tutto il corpo dopo l’esposizione orale al PG è raro. Il mio consiglio in questi casi è quello di evitare l’agente incriminato (ad es. il PG) e di orientarsi verso prodotti contenenti solo glicerina vegetale”.
3. patologie in cui sarebbe sconsigliato svapare
  • Ci sono particolari condizioni di salute in cui lei sconsiglierebbe al fumatore di utilizzare le sigarette elettroniche, o di esercitare cautela? Per esempio, alcune persone hanno segnalato un peggioramento della psoriasi dopo aver iniziato a svapare – cosa consiglierebbe in una situazione di questo tipo?
“Nel rispetto del principio di precauzione, andrebbe evitato svapare durante la gravidanza, se affetti da malattie cardiovascolari, asma bronchiale o bronchite cronica ostruttiva (BPCO), nei casi di sensibilizzazione chimica multipla (MCS), e in alcune condizioni psichiatriche. Tuttavia va ricordato
che queste patologie sono parimenti (se non di più) controindicate per il fumo di tabacco e che lo svapare è un comportamento molto meno dannoso rispetto al fumare. Pertanto l’applicazione acritica del principio di precauzione nel caso delle e-cig dovrebbe essere riconsiderato. Ad esempio, abbiamo recentemente completato uno studio che ha evidenziato migliori risultati clinici e funzionali nei fumatori con asma dopo l’astinenza dal fumo di tabacco con uso a lungo termine di sigarette elettroniche. Inoltre, in un recente studio prospettico su pazienti schizofrenici cronici fumatori, abbiamo dimostrato che l’uso regolare di sigarette elettroniche può ridurre notevolmente il consumo di sigarette convenzionali senza causare significativi effetti collaterali e senza peggioramento dei sintomi psichiatrici:
Sono sorpreso di apprendere che alcune persone hanno segnalato un peggioramento della psoriasi dopo aver iniziato a svapare. Questo è del tutto insolito perché il peggioramento della psoriasi è notoriamente attribuito ad un aumento dello stress, e ciò è più verosimile che avvenga quando si cerca di smettere senza alcun aiuto. Inoltre, da uno studio recente, prospetta l’esatto opposto, e cioè che la nicotina possa mitigare i sintomi della psoriasi:
4. sigaretta elettronica e gravidanza
  • Prof. Polosa grazie per aver accennato al tema della gravidanza. Le sigarette elettroniche possono rappresentare una ragionevole alternativa per le fumatrici che cercano di minimizzare i danni fumo-correlati al loro bambino? o il rischio derivante dall’assunzione quotidiana di nicotina, in qualsiasi forma, rimane comunque alto?
“E’ noto quanto dannoso sia il fumo di sigaretta in gravidanza ed è essenziale per le donne incinte smettere di fumare il più presto possibile. La nicotina attraversa facilmente la placenta ed entra nella circolazione fetale determinando, oltre tutta una serie di effetti negativi per il nascituro, un basso peso alla nascita. Tuttavia, studi condotti in Svezia hanno concluso che la riduzione del peso alla nascita risulta significativamente più contenuta per le consumatrici di ‘snus’ – tabacco per uso orale raffinato, a basso contenuto di nitrosammine specifiche del tabacco – rispetto alle fumatrici di sigarette convenzionali. Per le gestanti che non riescono a smettere di fumare, i vantaggi dello smettere assumendo nicotina in forma purificata, superano i rischi derivanti dalle sostanze tossiche del fumo di tabacco. Penso che le sigarette elettroniche siano da rivalutare anche in questo contesto specifico”.
5. tossicità al silicio
  • C’è molta confusione relativamente al materiale più sicuro da usare per gli stoppini (wick) – ha qualche consiglio per gli svapatori su questo argomento? Pensa che gli stoppini di silicio, per esempio, possano causare patologie polmonari come ad es. la silicosi?
“La presenza di particelle di silicio è di scarso significato per quanto riguarda le conseguenze sulla salute, a meno che non si sia a conoscenza della presenza della sua forma cristallina (silice, o biossido di silicio; SiO2) e attualmente non vi è alcuna prova di questa presenza nell’aerosol delle sigarette elettroniche. La silicosi è una forma di malattia professionale polmonare caratterizzata da flogosi e cicatrizzazione del tessuto polmonare. Si determina dopo esposizione prolungata a polvere di silice (non a particelle di silicio); i primi sintomi respiratori compaiono da 10 a 30 anni dopo la prima esposizione. Anche nell’eventualità in cui si scopra che gli attuali stoppini di silicio generino livelli significativi di silice, la tecnologia della sigaretta elettronica si innova ad un ritmo così veloce che in pochi anni sarà ridotto al minimo questo seppur ipotetico rischio. Per queste ragioni, le preoccupazioni relative al potenziale pericolo di silicosi negli svapatori abituali sono squisitamente teoriche”.
6. tossicità al cromo
  • Alcuni utilizzatori sono anche preoccupati per l’esposizione al cromo esavalente come conseguenza delle alte temperature utilizzate quando si ossida uno stoppino d’acciaio (conosciuto come mesh). Questa loro preoccupazione è giustificata? Ha qualche consiglio da dare per ridurre al minimo il rischio?
“L’acciaio inossidabile è una lega metallica contenente almeno l’11 % di cromo; il cromo nell’acciaio inossidabile allo stato solido non è un pericolo per la salute. Il cromo esavalente può formarsi quando si esegue una “lavorazione a caldo” come la saldatura su acciaio inox. In queste situazioni, l’alta temperatura ossida il cromo nel suo stato esavalente. Il cromo esavalente è molto tossico, si trova in quantità nel fumo di tabacco, ed è noto per provocare tumore ai polmoni. La formazione di cromo esavalente in corso di vaporizzazione non è stata mai studiata, ma cromo esavalente può generarsi quando si arroventano gli stoppini d’acciaio (le mesh) per ossidarli. Il vero problema è che non sappiamo se da questo preliminare processo di ossidazione derivi poi una instabilità dei legami ionici del cromo con conseguente rilascio di cromo tossico anche alle normali temperature operative. In assenza di prove certe, consiglio di usare stoppini organici naturali (ad es. cotone)”.

La protesta – Svapo Day, uniti contro la tassa sulle e-cig

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La LIAF – Lega Italiana Anti Fumo sostiene la manifestazione pubblica spontanea che si terrà domenica 26 Gennaio a Piazza San Babila, dalle ore 12.00 alle ore 18.00 e lunedì 27 gennaio, dalle 12.00 alle 13.00, davanti alla sede dei Monopoli di Stato.
Come sottolineato dagli organizzatori, la protesta non avrà etichette, né bandiere politiche.
“L’obiettivo della manifestazione – scrivono in una nota – è quello di difendere il mondo delle sigarette elettroniche da un decreto ingiusto, incostituzionale, inapplicabile”.
I manifestanti chiedono che venga modificata la legge che introduce la famigerata supertassa sulle e-cig che stabilisce un prelievo fiscale del 58,5%.
LIAF si batte con forza da mesi contro una normativa miope che non tiene conto dei risultati delle ricerche scientifiche. Per il neo presidente LIAF, Lidia Proietti, infatti: “La diffusione delle sigarette elettroniche può solo portare benefici alla salute pubblica nazionale, prima di tutto diminuendo mortalità e morbidità da patologie fumo-correlate ed in secondo piano assicurando un sostanziale risparmio economico al sistema sanitario nazionale. Il legislatore – ha concluso – ha l’obbligo etico e morale di approvare una regolamentazione proporzionata e basata su dati scientifici”.

Lidia Proietti è il nuovo Presidente della LIAF

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 “E’ con estremo piacere che ho accettato l’incarico di Presidente della LIAF, oramai da anni importante punto di riferimento per la lotta contro il fumo – ha dichiarato il neo Presidente Prof.ssa Lidia Proietti – Sono grata per la fiducia che mi è stata accordata e mi impegno ad essere all’altezza, sia sul piano
scientifico che organizzativo, dei Presidenti che mi hanno preceduta, soprattutto – ha aggiunto – adesso che la LIAF è impegnata nel sostegno della ricerca sul fumo elettronico”.
Il dott. Pacino lascia la Presidenza dopo cinque anni di mandato, portato a termine con grande impegno e costanza. “In questi anni siamo riusciti ad avviare e concludere tanti progetti importanti che hanno consentito di diffondere la cultura antifumo a 360 gradi. Al mio successore, a cui auguro buon lavoro,
lascio un compito arduo, ma sono sicuro che saprà con forza e determinazione portare avanti le battaglie di LIAF”.
Una Presidenza importante quella del dott. Pacino che lascia in eredità tante iniziative avviate con entusiasmo e portate avanti con successo.
Solo per citarne alcune, ricordiamo:
– il progetto europeo U-BIOPRED sull’asma grave e sul ruolo del fumo su questa patologia
– il progetto volto a misurare l’influenza di stand espositivi per la sigaretta elettronica sul numero di accessi al Centro Antifumo dell’Azienda “Policlinico-V. Emanuele” di Catania
– il progetto DIASMOKE volto a valutare il miglioramento del quadro clinico e delle complicanze nei fumatori diabetici che smettono grazie all’utilizzo di un nuovo farmaco (Vareniclina)
– l’intensa attività di ricerca culminata con lo studio per chiarire l’efficacia e la sicurezza delle sigarette elettroniche (es. Studio ECLAT)
– nell’ambito della sigaretta elettronica, il sostegno continuo alle istituzioni, ai media, alle associazioni di categoria e ai consumatori:
Partecipazione al primo appuntamento istituzionale sulla e-cig alla Camera dei Deputati

Positivo anche il giudizio espresso dal Responsabile scientifico di LIAF, Prof. Riccardo Polosa, che congratulandosi con il neo Presidente ha ricordato la necessità di continuare a portare avanti la battaglia contro le patologie fumo-correlate.
“Sono grato al Presidente Pacino per l’attività condotta in questi anni, ed esprimo le mie più sincere congratulazioni alla Prof.ssa Proietti, grande esperta di salute pubblica. Sono convinto che le battaglie della LIAF continueranno – ha aggiunto Polosa – per rendere maggiormente consapevoli i fumatori del rischio che corrono, per tutelare i non fumatori, e per sostenere la ricerca scientifica sul tabagismo e sulla sigaretta elettronica”.
LIDIA PROIETTI
Nata a Roma nel 1947, Lidia Proietti è già direttore di UOC di Medicina del Lavoro e Medico Competente Coordinatore, nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico V. Emanuele di Catania. Docente di Medicina del Lavoro presso l’Università di Catania, è anche socia della Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale (SIMLII, ) e della Società Italiana di Radioprotezione Medica (AIRM). La sua attività scientifica si compendia di numerose pubblicazioni a stampa su riviste italiane e straniere, relazioni e comunicazioni a Congressi nazionali ed internazionali. Ha svolto e coordinato attività di ricerca nell’ambito dell’Igiene del lavoro, delle Patologie da lavoro, delle problematiche ambientali ed occupazionali, della promozione della salute dei lavoratori con particolare riguardo anche alle problematiche legate alla abitudine al fumo dei lavoratori. Alcuni lavori scientifici relativi alla abitudine al fumo sono stati fatti in collaborazione con il Prof. R. Polosa.

Gli esperti invitano l’EU a tener conto delle evidenze scientifiche per una regolamentazione equilibrata delle e-cig

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Alcune settimane fa denunciavamo come i legislatori europei avessero tramato per introdurre modifiche sostanziali alla normativa che dovrà disciplinare la diffusione delle sigarette elettroniche in Europa (articolo 18 della Tobacco Product Directive – TPD). In particolare, questa revisione risulta essere farcita di misure arbitrarie e sproporzionate che non tengono assolutamente conto delle evidenze scientifiche sulle e-cig.
Il Prof. Riccardo Polosa e il Dott. Pasquale Caponnetto, consulenti scientifici della LIAF e ricercatori dell’Università di Catania, insieme con altri 13 esperti internazionali noti per la loro attività di ricerca nell’ambito dei prodotti contenenti nicotina, hanno inviato ieri alla Commissione Europea e a tutti i Membri del Parlamento Europeo una lettera che rettifica in modo sistematico diversi punti dell’ articolo 18 della TPD. Tutti punti che travisano palesemente i risultati delle evidenze scientifiche da loro prodotte.
<<Una ampia diffusione delle sigarette elettroniche può salvare centinaia di migliaia di vite nella sola Comunità Europea – afferma Polosa – e il legislatore ha l’obbligo etico e morale di produrre una regolamentazione equilibrata basata sulle evidenze scientifiche. Questa lettera lo inchioda alle sue responsabilità>>.
<<Confidiamo che questo nostro documento possa assistere il legislatore europeo a una più completa e piena comprensione dei dati dei nostri studi e che possa ispirare modifiche appropriate all’attuale testo della TPD – ha aggiunto Caponnetto>>.