giovedì, Marzo 28, 2024
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Arabia Saudita: il governo vara nuove norme anti-fumo nel Paese

In Arabia Saudita è stretta sulla vendita di tabacco ai minori e la possibilità di fumare nelle aree dove sono presenti bambini.

Anche importare e vendere giocattoli o caramelle che abbiano la forma di sigaretta, o immagini che possano incoraggiare i minori a fumare, sono da oggi vietati per legge.

La nuova direttiva introduce inoltre una tassa sui prodotti da tabacco al fine di contrastare la dipendenza da fumo, aumentando il prezzo della shisha (un particolare tipo di tabacco aromatizzato che si fuma attraverso la pipa ed ha grande popolarità nei paesi arabi) del 100%.

Secondo osservatori del mondo arabo, se fumare shisha e sigarette in èta adolescenziale è abbastanza tollerato nelle società mediorientali, in Arabia Saudita ha una forte condanna sociale e religiosa, anche se ciò non toglie l’elevato numero di fumatori nel paese.

La visione wahabita, che è una particolare corrente ultraortodossa dell’Islam preponderante in Arabia Saudita, generalmente vieta l’utilizzo di qualsiasi sostanza dannosa per l’uomo come alcool, droghe o fumo” afferma Valerio Buemi, arabista, docente a contratto alla Sapienza Università di Roma ed esperto del Paese.

Le autorità saudite da anni cercano di dissuadere la popolazione dal fumare attraverso la condanna religiosa ma con scarsi risultati. Queste nuove misure anti-fumo muovono la questione da un piano prettamente di condanna sociale ad uno legale, in cui gli adulti dovranno riconsiderare i loro atteggiamenti di fronte ai minori.”

Recenti studi indicano come l’Arabia Saudita sia al terzo posto a livello mondiale per fumo tra i giovani, con un impressionante 19.3% di adolescenti fumatori.

Con questa mossa il paese spera di abbassare il consumo del tabacco tra la popolazione dal 21% al 5% entro il 2030.

Ad affiancarsi a questi divieti, con la nuova legge, il Ministero della Salute saudita ha anche istituito delle cliniche anti-fumo al fine di facilitare gli accessi ai servizi terapeutici e implementare insieme agli operatori sanitari tutti quei servizi in grado di aiutare i fumatori a smettere.

Il Comitato Nazionale Antifumo del paese lavora da anni per un controllo più rigoroso del tabacco in Arabia Saudita, e ha approvato una prima legge antifumo nel 2015 per combattere il fenomeno.

Da allora, regolamenti anti-tabacco sono stati implementati nel 2016, quando è stato vietato per legge di fumare in aree e spazi pubblici come moschee, ministeri, fabbriche di proprietà del governo, sedi di autorità pubbliche e loro succursali, scuole, ospedali, luoghi di lavoro.

Nel 2017, l’Arabia Saudita si è unita ad altri membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella campagna per aumentare la consapevolezza del pubblico sui pericoli del consumo di tabacco stanziando un considerevole budget per finanziare i vari programmi di controllo del tabacco nel paese.

Antonino D'Orto, giornalista, laurea in Comunicazione e Relazioni internazionali è impegnato da anni nella comunicazione istituzionale ed Ufficio Stampa. Per LIAF Magazine si occupa di Esteri, Riduzione del Danno da Fumo, geopolitica sanitaria.

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