giovedì, Aprile 25, 2024
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La Repubblica Popolare Cinese rafforza la vigilanza su sigarette elettroniche e prodotti da tabacco

Le normative cinesi sulla gestione del tabacco verranno riviste al fine di rafforzare la supervisione e l’amministrazione di tutti i nuovi prodotti del tabacco.” Cosi, lunedì scorso, le autorità di Pechino hanno annunciato una nuova stretta nella regolamentazione dei prodotti da tabacco di ultima generazione nel Paese.

La revisione sarà coordinata con la legge della Repubblica popolare cinese sulla protezione dei minori e altre leggi e regolamenti, secondo quanto pubblicato nei giorni scorsi dal quotidiano Global Times, noto organo di informazione sotto il controllo statale del governo di Pechino.

Come riportato dalle linee guida presentate dal Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione e dall’Amministrazione statale del monopolio del tabacco, il gigante asiatico intenderebbe regolamentare e catalogare anche le sigarette elettroniche e i prodotti da svapo alla stregua delle sigarette convenzionali.

I dati rilasciati dall’Electronic Cigarette Industry Committee del governo cinese all’inizio di quest’anno, indicano come la combinazione tra demonizzazione mediatica negli Stati Uniti e il divieto di vendita di sigarette elettroniche in Cina abbiano causato un calo della domanda globale dei prodotti per lo svapo.

Le due superpotenze influiscono in maniera fondamentale sullo sviluppo e commercializzazione di questi prodotti. Tuttavia, rispetto agli Stati Uniti, in Cina il bacino dei consumatori è rimasto sottosviluppato a causa del precario status normativo e dalla volontà, fino ad oggi, di mantenere il mercato delle sigarette convenzionali relativamente libero da balzelli economici che possano ridurre lo sviluppo economico del Paese. Questo nonostante il Paese del Dragone sia il più grande produttore mondiale di prodotti e componenti per le sigarette elettroniche.

La Cina è di gran lunga il principale produttore mondiale di sigarette elettroniche ma la comprensione delle politiche di Riduzione del Danno da Fumo da parte delle autorità è sorprendentemente scarsa. E non è tutto. L’elefante nella stanza è il potente ed influente cartello di monopolio statale del China Tobacco, che potrebbe non tollerare che le attività legate allo svapo crescano troppo” ha dichiarato a LIAF il Prof. Riccardo Polosa, fondatore del Centro di Eccellenza per la Riduzione del Danno da fumo (CoEHAR) dell’Università di Catania.

La Cina, con i suoi 300 milioni di fumatori, rimane la nazione con il più alto numero di tabagisti al mondo. E anche per questi motivi che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel paese muoiono ogni anno più di un milione di persone per malattie legate al fumo.

La stretta legislativa si inserisce nel tentativo da parte delle autorità di Pechino di regolamentare una volta per tutte questo mercato. Resta da capire se sia una mossa tesa ad armonizzare lo sviluppo di alternative meno dannose alla sigaretta tradizionale o piuttosto una reazione protezionistica al fine di preservare il lucroso mercato interno del tabacco.

Antonino D'Orto, giornalista, laurea in Comunicazione e Relazioni internazionali è impegnato da anni nella comunicazione istituzionale ed Ufficio Stampa. Per LIAF Magazine si occupa di Esteri, Riduzione del Danno da Fumo, geopolitica sanitaria.

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