giovedì, Aprile 25, 2024
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Il prof. Polosa interviene su Filter con un commento sullo studio “Vaping e BPCO”

Nei giorni scorsi, avevamo pubblicato i risultati del più lungo follow up realizzato su pazienti fumatori affetti da BPCO (broncopneumopatia cronico ostruttiva) e i benefici in termini di salute derivanti dall’utilizzo delle sigarette elettroniche. In merito alla ricerca, il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, ha rilasciato un’intervista alla rivista internazionale Filter, di cui pubblichiamo di seguito la versione integrale.

Ricordiamo che la ricerca ha evidenziato che i pazienti che sono passati al vaping infatti hanno ridotto di circa il 50% le esacerbazioni della malattia e hanno migliorato significativamente la propria salute cardio-respiratoria.

Per quali ragioni i fumatori con BPCO non rispondono con successo ai programmi di cessazione del fumo?

Secondo la mia esperienza clinica, dato questo abbastanza sorprendente, la maggior parte dei fumatori con BPCO non ha una buona ragione per smettere. Alla loro età e con la condizione debilitante in cui si trovano, non pensano di aver altro in cui sperare se non una buona sigaretta!  Sono ben consapevoli, infatti, che fumare non fa bene alla loro patologia, ma ciò che ne ricavano sembra essere di gran lunga migliore di qualsiasi beneficio in termini di salute che potrebbero avere smettendo di fumare.


Perché è cosi importante condurre uno studio sulle sigarette elettroniche e sui fumatori affetti da BPCO?

Per tutti i fumatori con BPCO che non desiderano o non riescono a smettere, fornire un’alternativa  allo scenario “smettere o morire” è un’opzione da considerare assolutamente. Con l’avvento dei dispositivi a rilascio di nicotina privi di combustione che posso replicare l’esperienza del fumare, abbiamo avvertito la necessità di studiarne gli effetti a livello di salute polmonare, sopratutto su soggetti vulnerabili con una pregressa patologia polmonare. Le sigarette elettroniche possono essere un rimedio per la BPCO e questo è importante da sapere per i medici, per le persone affette da tale patologia e chi se ne prende cura. Inutile sottolineare che le informazioni, supportate da prove, circa il risvolto positivo in termini di salute delle sigarette elettroniche sulla BPCO, possono rivelarsi una risorsa preziosa e potente per il dialogo medico-paziente.


Quali sono le scoperte più importanti di questo studio? Si può rilevare una “inversione del danno”?

Il risultato più rimarchevole dello studio guarda il fatto che i pazienti con BPCO possono davvero astenersi dal fumare per un lasso di tempo indeterminato se viene loro fornito un sostituto adeguato. L’astinenza dal fumo genera dei benefici in termini di salute su questa categoria di pazienti, ad esempio una maggiore tolleranza all’esercizio, una qualità generale della vita migliore e una ridotta esacerbazione respiratori (e di conseguenza ridotta necessità di ricovero ospedaliero).

Lo studio dimostra che il concetto di “inversione del danno” è raggiungibile, aggiungendo che, una volta raggiunto tale stato, può essere mantenuto per anni.

Stiamo dicendo al mondo che è possibile raggiungere dei sostanziali miglioramenti della salute quando si sostituiscono le mortali sigarette convenzionali con i prodotti da svapo. I pazienti con BPCO hanno sperimentato tali miglioramenti senza soffrire per il desiderio di una sigaretta e senza sperimentare i sintomi dell’astinenza, il tutto senza costi aggiuntivi pe rio sistema sanitario nazionale. 

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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