venerdì, Ottobre 11, 2024
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Usi le Ecig ogni giorno? Hai più probabilità di smettere in meno di 5 anni

L’uso delle ecig aiuta nei percorsi di smoking cessation: per la prima volta, le abitudini di svapatori “quotidiani” e occasionali vengo studiate separatamente, analizzando inoltre da quanto tempo sono ex fumatori.

La ricerca, pubblicata su Tobacco Control e condotta dal Dott. Konstantinos Farsalinos e dalla Dott.ssa Anastasia Barbouni ha analizzato un campione rappresentativo di 13.057 europei provenienti da 28 paesi diversi (6904 fumatori e 6153 ex), studiandone i percorsi di smoking cessation nell’arco del 2017.

Lo studio ha dimostrato che gli utilizzatori giornalieri di sigarette elettroniche sono sopratutto persone che hanno smesso negli ultimi 5 anni. Analizzando l’Eurobarometro del 2017, più della metà degli intervistati a riportato di essere ex-fumatori da oltre 10 anni, ma tra questi solo il lo 0.2% usa ecig.

Più di un terzo (28.2%) degli ex fumatori da meno i due anni ha riportato l’utilizzo della sigaretta elettronica. Il 20.5% ha riportato un uso corrente o passato. Questo ha dimostrato un aumento dell’utilizzo delle ecig dal 2015 (l’ultimo sondaggio simile è stato infatti pubblicato nel 2014, non tenendo però conto di quando gli intervistati avevano smesso di fumare).

Tra gli ex fumatori, l’uso della sigaretta elettronica è maggiore tra coloro che hanno smesso negli ultimi due anni (12.9%) rispetto a chi ha smesso tra i 3 e i 5 anni fa (9%).

Abbiamo intervistato il Dott. Farsalinos per parlare dei risultati di questo nuovo studio.

Le sigarette elettroniche sono utili per abbandonare il fumo definitivamente. Quali sono le attuali statistiche in merito? 

Penso che non ci sia alcun dubbio che le sigarette elettroniche siano un valido supporto nei percorsi di smoking cessation. Basandoci sui dati provenienti dalla popolazione, le ecig sono utilizzate prevalentemente come ausilio nei percorsi di smoking cessation e un vasto numero di studi hanno dimostrato come l’utilizzo di sigarette elettroniche su base giornaliera sia associato fortemente ai percorsi di abbandono del sigaretta convenzionale.

In questo nuovo studio, è emerso che gli utilizzatori giornalieri di sigarette elettroniche hanno un probabilità 3/5 volte maggiore di essere ex fumatori in meno di 5 anni rispetto a chi non le ha mai utilizzate. Può parlarci brevemente della sua ricerca?

Nel nostro ultimo studio abbiamo analizzato i dati presenti nell’Eurobarometro del 2017, un questionario promosso dalla Commissione Europea che contiene interviste ad oltre 27.000 europei.

Abbiamo studiato soggetti fumatori ed ex fumatori, per un totale oltre 13.000 partecipanti. A differenza di studi precedenti, nel 2017 è stata aggiunta una domanda per determinare da quanto i partecipanti avessero smesso. Importante poiché molti ex-fumatori hanno smesso molto prima che le ecig diventassero disponibili sul mercato: questo comporta un serio pregiudizio quando si cerca di analizzare la correlazione tra utilizzo di ecig e percorsi di smoking cessation.

Un altro importante risultato in questo studio è che le sigarette elettroniche non sono popolari tra gli ex-fumatori che hanno smesso prima che questi strumenti diventassero disponibili, dunque non rischiano di ricadere in abitudini di inalazione attraverso l’utilizzo delle ecig.

Quali sono dunque i risultati delle ultime ricerche e su cosa state lavorando attualmente?

Penso che le prove che le sigarette elettroniche siano molto meno dannose del fumo convenzionale siano ormai schiaccianti.

Questo ci da molto più sicurezza nel poter consigliare le ecig ai fumatori che non possono o non vogliono smettere di fumare attraverso i metodo convenzionali. Penso che dal punto di vista etico, abbiamo raggiunto un momento in cui sia discutibile scoraggiare questi soggetti fumatori dal passare alla sigaretta elettronica perché continueranno semplicemente a fumare.

Sto lavorando a diversi progetti al momento incluso uno sulle emissioni e l’uso di sigarette elettroniche tra gli adolescenti negli USA.

chiara nobis

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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