venerdì, Marzo 29, 2024
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Tumore al polmone in aumento tra le donne. Cosa sono i nuovi test NGS

Il tumore al polmoneprima causa di morte in oncologia in Italia, colpisce soprattutto gli uomini ma è in aumento tra le donne. Nel 2020, sono stati registrati 41 mila nuovi casi, di cui 27.550 tra i maschi e 13.300 tra le femmine.

Il numero delle donne che fa uso abituale di tabacco in Italia è in aumento e il fumo che è responsabile per l’85-90% dei casi di questo tumore accorcia di 10 anni la vita. Un fumatore ha 10,8 volte probabilità in più di un non fumatore di ammalarsi e questo significa che il 90% dei fumatori sviluppa un tumore al polmone.

Il tumore al polmone minaccia sempre più le donne. La diagnosi di tumore del polmone si verifica spesso in stadio avanzato, e la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari al 16%. A tutt’oggi la potenzialità di impiego della NGS non è uniforme nel nostro Paese, e ampie aree in particolare del Centro e del Sud risultano scoperte. Pertanto, è necessario rendere più omogeneo il ricorso ai test NGS per garantire ai pazienti l’accesso alle terapie mirate.

Oggi, grazie al progresso della ricerca nel settore biologico-molecolare, è possibile identificare simultaneamente più mutazioni genetiche attraverso i nuovi Test NGS.

I nuovi Test NGS (Next Generation Sequencing) costituiscono un vantaggio in termini di spesa e diagnostico e risultano essere di grande aiuto per orientare la scelta delle opzioni terapeutiche migliori. L’obiettivo della comunità scientifica, spiega Renato Franco, professore ordinario di Anatomia Patologica all’Università Luigi Vanvitelli, è quello di acquisire il più alto numero di informazioni sulla profilazione genomica senza rischiare di esaurire l’unico campione biologico, considerato che in due casi su tre il tumore al polmone viene scoperto in fase avanzata ed è permesso effettuare un solo prelievo tessutale e cellulare per le analisi.

Ecco perché l’introduzione di test innovativi come questi, risulta di grande aiuto per la lotta al tumore al polmone. Ma attualmente in Italia solo un paziente su due riceve una precisa identificazione genomica della neoplasia e meno del 40% dei laboratori usa i test NGS nella routine diagnostica.

I tumori polmonari rischiano di non essere caratterizzati a causa degli studi molecolari di base che si eseguono nelle strutture e ciò comporta una minore caratterizzazione per i pazienti.

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Martina Rapisarda ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne e la Laurea Magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Catania. Ama il cinema, le serie tv e il teatro. Ha fatto parte dell’associazione culturale “Leggo”. Ha lavorato presso il Centro CInAP dell’Università degli Studi di Catania, curandone la comunicazione, i social media e l’organizzazione degli eventi in ambito universitario. L’interesse per la scrittura, e per i temi che riguardano la salute prima di tutto, l’ha portata a collaborare con Liaf dopo un percorso di successo che si è concluso con l’abbandono definitivo della sigaretta convenzionale. Il suo ruolo all’interno del team è quello di copywriter.

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