venerdì, Marzo 29, 2024
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Report ETHRA: si smette di fumare grazie ai prodotti a rischio ridotto

Smettere di fumare grazie ai prodotti a rischio ridotto è ormai un dato di fatto per molti fumatori europei: questo ciò che emerge dal report dell’ETHRA, l’associazione europea che si occupa di sensibilizzare la popolazione sulle alternative più sicure al tabagismo.

Dire addio alla sigaretta diventa l’inizio di un percorso dove il focus è sia il risultato sia l’attenzione maggiore verso la propria salute: in questo scenario, i prodotti a rischio ridotto riscuotono sempre maggior successo.

Dal questionario dell’ETHRA, uno tra i più estesi sul consumo di prodotti a base di nicotina emerge come, in Europa, stia crescendo sempre di più la consapevolezza che esistono alternative più sicure e salutari che possono efficacemente aiutare chi vuole smettere di fumare.

Lanciato online negli ultimi mesi del 2020, il questionario ha visto la partecipazione di oltre 35.000 tra fumatori, ex fumatori e utilizzatori di prodotti alternativi come sigarette elettroniche, snus e prodotti a tabacco riscaldato.

Oltre 27.000 partecipanti al questionario hanno completamente smesso di fumare. Tra coloro che fumavano, l’83.5% degli svapatori e il 73.7% degli utilizzatori di snus hanno smesso completamente.

Il report dimostra che il costo ridotto rispetto al fumo tradizionale, la disponibilità di diversi aromi e dei prodotti e il ridotto impatto in termini di salute  sono le motivazioni che spingono i fumatori ad approcciarsi a questi strumenti.

Purtroppo, tra chi utilizza nicotina, la sigaretta è ancora molto diffusa: più del 67%  dei fumatori attuali che hanno risposto al questionario vogliono smettere, ma sono molti gli ostacoli che incontrano nel loro cammino.

Tra gli ostacoli principali, l’impossibilità di accedere a dispositivi a rischio ridotto. Il divieto di vendita di snus in Europa, ad eccezione della Svezia, ad esempio, rappresenta una di queste barriere: il 31% dei fumatori sarebbe interessato a provarlo se fosse legale.

Il 24.3% di quelli che fumano e vogliono smettere riportano come deterrente il prezzo elevato dei prodotti a rischio ridotto. Percentuale che sale al 44.% in quei paesi dove la tassazione sui prodotti del vaping è elevata (Estonia, Finlandia e Portogallo).

Sulla base dei risultati, l’ETHRA si auspica che molte delle politiche restrittive, delle tassazioni elevate, dei limiti sulle concentrazioni di nicotina nei liquidi da svapo possano essere riviste, alla luce di questo trend positivo che vede chi vuole smettere sempre più consapevole che esistono alternative più sicure che possono fare la differenza tra successo e insuccesso nei percorsi di cessazione.

PUNTI CHIAVE DEL REPORT:

  • Tra gli ex fumatori, il 73.7% di chi usa snuss e l’83.5% degli svapatori ha smesso di fumare
  • L’harm reduction è la ragione principale per chi ha usa snus (75%) o svapa (93%). A seguire, la seconda motivazione è rappresentata dallo smettere di fumare per il 60% di chi usa snus e 90% degli svapatori
  • Più del 31% degli attuali fumatori proverebbe lo snus se fosse legalmente accessibile in Europa
  • Più del 67% dei fumatori vorrebbe smettere di fumare. Circa il 24.3% dei fumatori europei è scoraggiato dai prezzi elevati delle alternative a rischio ridotto. Percentuale che sale al 34.5% nei 12 paesi EU con una tassazione sul vaping e al 44.7% nei tre paesi con tasse sul vaping alte (Finlandia, Portogallo ed Estonia)
  • In Finlandia ed Estonia, a causa delle tasse sul vaping, e in Ungheria, a causa del monopolio statale, molti persone trovano difficile smettere di fumare e ricorrono all’acquisto di prodotti alternativi al fumo sul mercato nero o all’estero. In questi tre paesi solo il 45% degli svapatori usa una fonte locale per comprare i liquidi, rispetto al 92.8% degli svapatori nei paesi senza tassazione sul vaping
  • Per gli utilizzatori duali, la tassazione elevata rappresenta un ostacolo alla cessazione. Nei 12 paesi che hanno una tassa sul vaping, la percentuale di duali che non riescono a  passare all’uso esclusivo dei dispositivi elettronici è del 28.1%, contro il 8.6% di duali nei 16 paesi senza accise sullo svapo
  • 2/3 degli svapatori (65.9%) utilizza liquidi con una concentrazione di nicotina sotto i 6 mg/ml. Un trend in larga parte dovuto alle limitazioni sulle concentrazioni a livello europeo. Se il limite di concentrazione fosse alzato, il 24% degli svapatori dichiara che consumerebbe meno liquidi e il 30.3% di svapatori e fumatori pensa che smetterebbe completamente
  • Se il limite dell’acquisto di un flacone da 10 ml venisse abolito, l’87% degli svapatori acquisterebbe bottiglie più grandi per abbattere i costi e l’89% li acquisterebbe per ridurre il consumo di plastica. Solo il 35.5% dichiara che continuerebbe a comprare i soliti flaconi e aggiungere la nicotina per conto proprio
  • Se l’Europa applicasse una tassa sui liquidi da svapo, oltre il 60% degli utenti cercherebbe fonti alternative non tassate
  • Se gli aromi venissero aboliti, oltre il 71% degli svapatori cercherebbe delle alternative
  • La stragrande maggioranza degli svapatori supporta l’accesso pubblico ai database dell’UE sui prodotti da svapo: 83% per gli ingredienti dei liquidi, 56% sulle caratteristiche dei circuiti integrati

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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