venerdì, Aprile 19, 2024
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Nuovo studio Cochrane: chi ha smesso durante il lockdown è più sereno

Come sappiamo, l’anno che abbiamo vissuto ha causato non poche tensioni. Soprattutto a livello psicologico, è stato fortemente determinante.

Diversi gli studi condotti e tante le ricerche che hanno messo in evidenza le dinamiche che si sono venute a creare a causa del lockdown generalizzato. A cambiare, anche le abitudini della popolazione. Tra gli aspetti positivi, c’è chi ha voluto approfittare del momento per dedicarsi alla cura della propria persona e chi ha deciso di intraprendere uno stile di vita salutare.

E i fumatori, come si sono comportati? Esiste una correlazione tra il fumo e la salute mentale?

Sembrerebbe proprio di sì. A sottolinearlo l’ultima ricerca Cochrane coordinata da Gemma Taylor del gruppo Addiction & Mental Health dell’Università di Bath pubblicata dalla Cochrane Library lo scorso marzo, che rileva la riduzione dei livelli di ansia e depressione tra le persone che smettono di fumare.

La revisione Cochrane parte dall’analisi di 102 studi d’osservazione che hanno coinvolto quasi 170.000 soggetti.

E’ stato rilevato che le persone che hanno smesso di fumare per almeno 6 settimane hanno sperimentato meno depressione, ansia e stress rispetto alle persone che hanno continuato a fumare.

La ricercatrice e autrice dello studio, Gemma Taylor, ha misurato le variazioni dei sintomi di salute mentale nelle persone che hanno smesso di fumare in confronto con quelli osservati in chi non aveva rinunciato al vizio del fumo.

Il risultato? Secondo lo studio, i soggetti che hanno smesso di fumare sono arrivati a provare sentimenti più sani e positivi, migliorando il proprio benessere psicologico.

“Dai risultati ottenuti emerge che il legame tra cessazione del fumo e stato dell’umore sembra essere significativo e, soprattutto, non ci sono prove che le persone con disturbi della salute mentale sperimentano un peggioramento delle loro condizioni se smetteranno di fumare”, ha dichiarato l’autrice dello studio.

Che aggiunge: “Dopo l’anno che abbiamo avuto, alcuni fumatori potrebbero pensare che non sia il momento di smettere. È vero invece il contrario: per chi si lascia il fumo alle spalle si prospetta un futuro luminoso. Usare sostituti della nicotina, che siano cerotti, gomme da masticare o vaporizzatori, può aiutare ad affrontare eventuali sintomi di astinenza, che spariscono in qualche settimana. Certo è che una volta che avrete smesso di fumare non solo sarete più sani, ma anche più felici”.

Pasquale Caponnetto, ricercatore del CoEHAR e docente di Psicologia Clinica e delle dipendenze dell’ Università di Catania, ha così commentato lo studio: “Da anni, proprio come noi all’Università di Catania, il team coordinato dalla prof.ssa Taylor studia i fenomeni di associazione fumo e disagio psichico. Questo studio abbatte il tabù che smettere di fumare enfatizzi il disagio psichico sottostante e anzi promuove il messaggio concreto che smettere di fumare è un inizio per una nuova salute fisica e mentale”.

Leggi anche: Fumo e pandemia: come combattere l’abitudine?

Martina Rapisarda ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne e la Laurea Magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Catania. Ama il cinema, le serie tv e il teatro. Ha fatto parte dell’associazione culturale “Leggo”. Ha lavorato presso il Centro CInAP dell’Università degli Studi di Catania, curandone la comunicazione, i social media e l’organizzazione degli eventi in ambito universitario. L’interesse per la scrittura, e per i temi che riguardano la salute prima di tutto, l’ha portata a collaborare con Liaf dopo un percorso di successo che si è concluso con l’abbandono definitivo della sigaretta convenzionale. Il suo ruolo all’interno del team è quello di copywriter.

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