mercoledì, Aprile 24, 2024
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Nuova Zelanda: grazie allo svapo è in calo la vendita di sigarette

Dopo aver analizzato i rendimenti delle aziende produttrici di tabacco, l’ente End Smoking NZ ha dichiarato che lo scorso anno sono state vendute 410 milioni di sigarette in meno rispetto a due anni fa, sottolineando quanto sia importante incoraggiare i fumatori a passare ad alternative più sicure.

Non è un caso, infatti, se proprio il Ministero della Salute della Nuova Zelanda lo scorso agosto promuoveva l’iniziativa QUIT STRONG, un sito che permetteva a chi voleva smettere di fumare di ricevere tutte le informazioni possibili sul vaping, definito un’alternativa “più economica e facile”.

Oggi, il fatto che lo svapo stia giocando un ruolo importante, è evidente dal calo delle vendite di sigarette. “Questo rapido calo delle vendite di sigarette dimostra che i prodotti per lo svapo funzionano. Non c’è da stupirsi, però, se le aziende produttrici di tabacco continuano ad accogliere favorevolmente le restrizioni sugli aromi per preservare la longevità del tabacco tradizionale”, ha affermato Jonathan Devery, co-proprietario di Alt New Zealand e VAPO.

“Il successo dello svapo e l’enorme impatto che ha avuto sulle vendite di sigarette, è dovuto all’accessibilità e al fascino dello svapo per molti fumatori adulti. Gli adulti amano gli aromi e quelli che passano con facilità dalle sigarette allo svapo hanno bisogno di nicotina comparabile. Attuare restrizioni e limitare gli accessi e le vendite dei prodotti non è conveniente per la salute pubblica”, ha aggiunto Ben Pryor, co-proprietario di Alt New Zealand e VAPO.

Dai risultati di ASH (Action for Smokefree 2025), i dati che indicano che gli aromi sono essenziali per aiutare i fumatori a smettere di fumare, si apprende che limitarne la vendita per i vapers è inutile e controproducente. All’inizio di quest’anno, uno studio ASH ha rivelato anche quanto sia poco diffuso lo svapo tra gli adolescenti. Gli accademici dell’Università di Auckland e il ministro della Salute associato Jenny Salesa hanno dichiarato che in Nuova Zelanda non è scoppiata un’epidemia di svapo giovanile. Eppure, nonostante ciò, gli aromi saranno limitati per qualche maldestro tentativo di rimediare a un problema che non è nemmeno reale.

Valutando un sondaggio ASH, i ricercatori dell’Università di Auckland, hanno scoperto che solo lo 0,8% dei partecipanti erano dei vapers giornalieri che non avevano mai fumato prima. Il 3,1% degli intervistati ha affermato di aver svapato quotidianamente e il 37,3% ha affermato di averlo provato.

Per concludere, i ricercatori hanno dichiarato che non ci sono prove di un’epidemia di svapo adolescenziale in Nuova Zelanda, né tantomeno di un vasto numero di svapatori giovani che è dipendente dallo svapo.

Martina Rapisarda ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne e la Laurea Magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Catania. Ama il cinema, le serie tv e il teatro. Ha fatto parte dell’associazione culturale “Leggo”. Ha lavorato presso il Centro CInAP dell’Università degli Studi di Catania, curandone la comunicazione, i social media e l’organizzazione degli eventi in ambito universitario. L’interesse per la scrittura, e per i temi che riguardano la salute prima di tutto, l’ha portata a collaborare con Liaf dopo un percorso di successo che si è concluso con l’abbandono definitivo della sigaretta convenzionale. Il suo ruolo all’interno del team è quello di copywriter.

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