venerdì, Aprile 26, 2024
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Hai smesso ma sogni ancora di fumare? Ecco perché

C’è chi afferma che i sogni siano desideri nascosti, per riprendere la visione psicoanalitica Freudiana e chi invece afferma siano l’elaborazione di qualcosa che ci è accaduto, un trauma o un evento significativo, per riprendere la visione Jungana.

Da uno studio americano si apprende che esiste una correlazione tra il fumo e il sonno e che mette in evidenza la difficoltà degli ex fumatori ad addormentarsi. Dunque, tra i danni del fumo, anche quello di peggiorare la qualità del sonno.

Ma esiste anche una correlazione tra il fumare e il sognare?

Ne abbiamo parlato con il prof. Pasquale Caponnetto, ricercatore del CoEHAR e docente di Psicologia Clinica e delle Dipendenze Disfor dell’Università degli Studi di Catania: “Quando una persona prova a smettere di fumare accusa come primo sintomo, dovuto all’astinenza, l’insonnia ed ecco perché la qualità del sonno peggiora”.

Molti fumatori – ha aggiunto Caponnetto – tendono a concludere la propria giornata di lavoro fumando un’ultima sigaretta, altri fumano per conciliare il sonno, o perché la sigaretta rappresenta spesso nella routine di quella persona ciò che favorisce il passaggio tra lo stato di veglia e lo stato del sonno, un po’ come l’orsacchiotto per i bambini“.

Kamil Pulino è uno studente della facoltà di psicologia dell’ateneo di Catania e ci racconta: “Ho smesso di fumare tre anni fa ma sin da subito ho cominciato a sognare di fumare una sigaretta. Durante la notte mi svegliavo perché sentivo il peso dei sensi di colpa, avevo paura di ricadere nel vizio. Non riuscivo a credere di potercela fare. Evitare di fumare proprio in quei momenti mi ha aiutato molto“.

Ma perché il sonno coincide con la voglia di fumare? E perché molti fumatori quando smettono di fumare continuano a sognare di farlo?

Una delle cose che abbiamo osservato – aggiunge il prof. Caponnetto – è che gli ex fumatori che hanno iniziato un percorso di cessazione dal fumo, sognano spesso di ritornare a fumare e arrivano a provare anche dei sentimenti di timore. Il timore di ricadere in quella cattiva abitudine. In realtà, è come se l’inconscio continuasse a lavorare per farli smettere di fumare. Molti di loro immaginano quella sensazione di ricaduta ma non sanno che è una sorta di incoraggiamento per non riprendere. Si dice inoltre che smettere di fumare non sia un’attività superficiale ma che sia un’attività così importante e profonda che rappresenta una forma di cambiamento che coinvolge anche i processi psicologici più profondi.

Il sognare di fumare – conclude Caponnetto – non è in se un elemento di preoccupazione, anzi, se ben gestito, può rappresentare un elemento di prevenzione per la ricaduta.

Martina Rapisarda ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne e la Laurea Magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Catania. Ama il cinema, le serie tv e il teatro. Ha fatto parte dell’associazione culturale “Leggo”. Ha lavorato presso il Centro CInAP dell’Università degli Studi di Catania, curandone la comunicazione, i social media e l’organizzazione degli eventi in ambito universitario. L’interesse per la scrittura, e per i temi che riguardano la salute prima di tutto, l’ha portata a collaborare con Liaf dopo un percorso di successo che si è concluso con l’abbandono definitivo della sigaretta convenzionale. Il suo ruolo all’interno del team è quello di copywriter.

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