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GFN 2021 – Lo scenario “smetti o muori” non aiuta chi non riesce a smettere

Il Global Forum on Nicotine (GFN)- quest’anno all’ottava edizione- segna il graduale ritorno alla normalità dopo lo stop forzato causato dalla pandemia da Covid-19.

Quest’anno, si è deciso di integrare la partecipazione a Liverpool con la possibilità di seguire la diretta streaming del GFN, mettendo a disposizione accanto a specifiche sezioni di approfondimento e di interazione con i relatori, oltre 40 brevi presentazioni inviate dai ricercatori e dagli esperti di Harm Reduction.

Focus del 2021 il ruolo futuro della nicotina e lo sviluppo di nuove ed efficaci politiche di Harm Reduction, che da anni cercano di trovare il proprio posto all’interno delle scelte regolamentativi dei paesi impegnati nella lotta al tabagismo.

Nonostante nel corso dell’ultimo ventennio, le scelte politiche hanno riflettuto la necessità di combattere gli effetti disastrosi del fumo di sigaretta, gli oltre 8 milioni di morti per patologie fumo correlate parlano chiaro.

Di conseguenza, il settore dei dispositivi a rischio ridotto sembra essere una via alternativa facilmente percorribile per coloro che non riescono a smettere: passare dalle sigarette a prodotti più sicuri a base di nicotina, come le sigarette elettroniche, lo snus e i prodotti a tabacco riscaldato, si traduce in un immediato beneficio in termini di salute.

Sotto i riflettori del palcoscenico del GFN, le scelte politico-sanitarie che riguardano indistintamente sia i paesi a reddito elevato, dove il fumo è causa di ineguaglianza sanitaria, sia i paesi a basso e medio reddito, dove si concentra l’80% dei fumatori di tutto il mondo.

Il GFN rappresenta il climax del dialogo legislativo e scientifico ed è l’occasione per indirizzare gli sforzi dell’intera platea legata alle alternative più sicure della sigaretta.

GFN 2021: la prima giornata

Ad aprire l’evento, Harry Shapiro, direttore di Drugwise, ed i relatori Martin Cullip, esperto di Harm Reduction, e Sarah Cooney, della British American Tobacco, che dialogano sull’interazione tra scienza e regolamentazione.

La difficile interazione con le autorità sanitarie internazionali impedisce alle associazioni di consumatori e agli esperti di riduzione del danno di accedere alla cabina di regia che opera nel settore. Allo stesso tempo, i risultati della ricerca scientifica non trovano il giusto canale comunicativo e i fumatori rischiano di non avere accesso a scelte più sicure.

Sfida argomentativa che Martin Cullip accoglie immediatamente, evidenziando come le scelte dell’OMS non siano in linea con i risultati degli studi internazionali: “L’OMS sembra concentrarsi principalmente sulla nicotina piuttosto che sul fumo”. Il continuo ignorare le politiche di riduzione del danno non favorisce di fatto la lotta al fumo, soprattutto in quei paesi dove la sigaretta esercita ancora un forte ascendente.

Si dovrebbe semplicemente cercare di capire se si vuole che i consumatori si rivolgano ad alternative più sicure nel breve periodo o se si vuole che continuino a fumare sigarette”. Sarah Cooney rimarca con forza come il connubio scienza-innovazione possa creare prodotti efficaci nel competere con le sigarette e aiutare i fumatori a orientarsi verso dispositivi più sani e sottolinea come “l’alternativa quit or die non aiuta chi non riesce a smettere di fumare”.

Ma sono altri gli ostacoli che la scienza si trova a dover superare: in primis, la mancanza di una formazione scientifica autorevole nei procedimenti di revisione e approvazione degli studi internazionali. Molto spesso, i paper relativi alla ricerca di settore vengono valutati da persone non formate e, di conseguenza, rischiano di non essere approvati.

Formazione e consapevolezza: due armi che devono essere dottate dalla comunità di esperti del settore per garantire l’accesso al tavolo del dibattito internazionale e indirizzare le sfide che si devono affrontare.

Appuntamento per domani, alle ore 12.45, con un panel dedicato al fallimento della Framework Convention of Tobacco Control nel ridurre il tasso di fumatori adulti.

chiara nobis

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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