giovedì, Aprile 25, 2024
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Fumo e allattamento: perché bisogna evitare

Il fumo, nemico per eccellenza della salute di tutti, lo è soprattutto del feto e della fertilità. Anche l’esposizione al fumo passivo mette in pericolo la salute, la sopravvivenza e lo sviluppo dei bambini sia prima che dopo la nascita.

Si conoscono, ormai, i rischi che il fumo comporta per le donne in gravidanza, ma sappiamo perché è importante smettere completamente ed evitare di fumare durante l’allattamento?

Sono diverse le ragioni per cui si dovrebbe evitare questa cattiva abitudine ma a maggior ragione nei confronti di una vita che sta per arrivare, smettere di fumare è un obbligo!

Secondo alcuni studi, da 5 a 8 donne su 10 ricadono nella cattiva abitudine del fumo dopo i primi sei mesi dalla nascita del bambino e questo quasi sempre comporta riprendere a fumare proprio durante il periodo dell’allattamento. Le sostanze nocive che vengono rilasciate dalla sigaretta attraversano la placenta e raggiungono il feto, ecco perché si dovrebbe assolutamente evitare di riprendere a fumare.

Quali sono i motivi per cui non si dovrebbe fumare durante l’allattamento?

  • A prescindere dal modo in cui si nutre il bambino appena nato (al seno o con il latte artificiale) il fumare rappresenta un fattore di rischio molto alto. Considerato che il latte materno fornisce le sostanze nutrienti della crescita quali le proteine, i grassi, i minerali ed i carboidrati, è un nutrimento prezioso per il bimbo ed è bene che la madre non fumi. Inoltre, il latte materno nelle donne che fumano risulta avere un minore apporto di vitamine e antiossidanti e ha di conseguenza una minore capacità di proteggere il bambino dagli agenti infettivi.
  • Durante l’allattamento al seno, le quantità di nicotina ed altri prodotti chimici nocivi sono molto elevate e vengono tutte trasferite al bambino attraverso il latte materno. La quantità di nicotina nel latte dipende dal numero delle sigarette che la madre fumerebbe durante il giorno e la stessa quantità accumulata di nicotina nel latte materno è la doppia quantità di nicotina che si trasferisce attraverso la placenta durante la gravidanza.
  • Rispetto agli adulti, gli effetti della nicotina sono maggiori nei neonati perché il tempo di eliminazione di questa sostanza nei più piccoli è superiore. Oltre ai danni molto gravi che possono causare al sistema circolatorio, al fegato e ai polmoni, possono alterare i ritmi del sonno e della veglia.

Per chi non riuscisse a distaccarsi da questa cattiva abitudine, per il bene e la prevenzione del vostro bambino, è consigliabile rivolgersi a degli esperti di smoking cessation.

Cominciare intanto a ridurre il numero delle sigarette fumate durante il giorno per fare in modo che i livelli di nicotina, tabacco e tossine presenti nel sangue e nel latte materno si mantengano bassi. Considerato che ci vogliono 90 minuti circa per la metà della nicotina che avete assunto di lasciare il vostro sistema, attendete il più a lungo prima di allattare ancora. Potrebbe rivelarsi utile indossare una camicia apposita e coprire i capelli. Dopo aver finito lavatevi le mani e il viso e cambiatevi gli indumenti. Questo servirà per ridurre l’esposizione al del vostro bambino.

Martina Rapisarda ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne e la Laurea Magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Catania. Ama il cinema, le serie tv e il teatro. Ha fatto parte dell’associazione culturale “Leggo”. Ha lavorato presso il Centro CInAP dell’Università degli Studi di Catania, curandone la comunicazione, i social media e l’organizzazione degli eventi in ambito universitario. L’interesse per la scrittura, e per i temi che riguardano la salute prima di tutto, l’ha portata a collaborare con Liaf dopo un percorso di successo che si è concluso con l’abbandono definitivo della sigaretta convenzionale. Il suo ruolo all’interno del team è quello di copywriter.

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