sabato, Aprile 27, 2024
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Accordo riciclo e-cig: funzionerà?

E’ notizia di pochi giorni fa che le e-cig e i dispositivi riscaldatori di tabacco esauriti verranno riutilizzati. Il progetto fa parte di un accordo di programma firmato da Logista Italia, Federazione Italiana Tabaccai e Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica volto ad incrementare il ritiro di dispositivi elettronici usati, gratuitamente e senza obbligo di acquistare un dispositivo nuovo.

La finalità, si legge nella nota, è quella di “perseguire un più elevato livello di protezione dell’ambiente mediante una gestione più efficace del ritiro e della raccolta di apparecchiature elettriche ed elettroniche generate da riscaldatori di tabacco“.

Logista, che si occupa della distribuzione di sigarette elettroniche, si impegnerà a collocare dei contenitori per la raccolta dei rifiuti elettronici nelle tabaccherie e negli altri punti vendita che aderiranno all’iniziativa. I rifiuti raccolti saranno trasportati in appositi luoghi di raggruppamento da dove saranno avviati agli impianti di trattamento. Logista e FIT provvederanno inoltre anche a sensibilizzare punti vendita e consumatori al fine sia di aumentare la quantità di rifiuti elettronici ritirati sia di mantenerne inalterate le caratteristiche per favorire il riutilizzo e il riciclaggio. 

Un idea che parte dalla volontà di accogliere la direttiva europea sul corretto riciclo dei dispositivi elettronici.

Tuttavia – come oggi spiega il prof. Davide Campagna, membro del CoEHAR ed esperto sul tema – l’Europa richiede che i dispositivi elettronici siano facilmente smontabili dal consumatore in modo da poter separare e smaltire correttamente tutta la componentistica elettronica (ricordiamo che batterie e circuiti elettrici possono essere riciclati correttamente solo se separati prima di essere smaltiti)“.

Considerato che alcuni dispositivi non sono così facilmente separabili, ci si chiede, l’iniziativa approvata dal Ministero può essere vincente se non pensata nel modo più efficace possibile?

“Con il progetto che prevedeva il riciclo delle pile – ricorda Campagna – nonostante la buona volontà non è stato facile raggiungere l’obiettivo, anche se nel 2018 si è arrivati ad un tasso di recupero vicino al 43%. Per raggiungere il più alto tasso di successo, bisogna incentivare l’utente finale a riciclare il dispositivo nel modo più corretto. Anziché riciclo 1 a 0, si potrebbe parlare di riciclo 1 a 0.5, con uno sconto da concordare tra produttori, FIT e Logista (e perché no, anche il Ministero per l’Ambiente) da applicare all’acquisto di un nuovo dispositivo“.

A tal proposito, ricordiamo che proprio il CoEHAR in questi mesi ha presentato diverse proposte progettuali al fine di implementare un sistema di riciclo efficace dei dispositivi elettronici.

Grazie al supporto del Ministero della Ricerca, proprio il prof. Campagna a breve illustrerà importanti novità.

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