venerdì, Ottobre 11, 2024
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Consapevolezza e Tabagismo: come smettere di fumare, diventare e rimanere ex-fumatori

                                                                                     Ciò a cui opponi resistenza persiste. Ciò che accetti può essere cambiato.

Carl Gustav Jung

Smettere di fumare può essere difficile, tuttavia milioni di persone ci sono riuscite. Spesso occorrono più tentativi prima di riuscirvi definitivamente, ma molti fumatori riescono al primo, se sono molto motivati.

imagesChi decide di smettere di fumare si trova ad affrontare un vero e proprio cambiamento nelle proprie abitudini. Infatti, fumare è un comportamento costituito da un insieme di atti concatenati, spesso inconsapevoli ed automatici.

Tuttavia la dipendenza da tabacco è un fenomeno complesso in quanto accanto alla dipendenza da nicotina, riconosce anche il peso della dipendenza psicologica e comportamentale. Quindi, il fenomeno della dipendenza dalla sigaretta si esprime sia come bisogno della quantità quotidiana di nicotina sia come valore simbolico attribuito alla sigaretta: “rimedio per l’ansia”, “fonte di piacere”, “facilitatore di contatti sociali”, compagna di mille avventure e disavventure.

Le linee guida internazionali sul trattamento del tabagismo hanno dimostrato che maggiore è il supporto di cui dispone un fumatore motivato a smettere, più è alta la probabilità di smettere in modo definitivo. Per questo si è anche evidenziato che la modalità  del “gruppo”, quando è stata confrontata con altri metodi per smettere di fumare usati sul caso singolo, ha dato i migliori risultati in termini di efficacia, nella disuassefazione dal fumo di sigaretta convenzionale.

Il sostegno che si ottiene attraverso un gruppo, condotto con gli strumenti della psicoterapia cognitivo-comportamentale, strategica e del motivational interviewing facilita il confronto sulla propria esperienza, aiuta ad acquisire sicurezza, a rafforzare le motivazioni che sono alla base del desiderio di smettere e, cosa non ultima, acquisire un livello di  maggiore consapevolezza sulle proprie modalità personali di “essere fumatore” per poi diventare “ex-fumatore”.

Un aspetto fondamentale questo, di apprendimento e auto-conoscenza nel percorso di avvicinamento alla cessazione dal fumo di sigaretta: perché fumiamo? quando fumiamo? ,in quali situazioni? ,quale emozione o stato psicologico stiamo provando?, in quale luogo fumiamo?, in quali occasioni, luogh emozioni non fumiamo?.Tutti questi atti spesso automatici e inconsapevoli.

I lavori specifici di  apprendimento e auto-conoscenza permettono  di dotare il fumatore di strumenti “interni” per  far fronte (coping)  alle situazioni difficili che si presentano quando decidiamo di diventare ex-fumatori, apprendendo così in modo esperienziale quali sono le nostre risorse come persona , di cosa abbiamo bisogno per agirle, cosa ci può essere d’aiuto, quale piano preventivo di fronteggiamento delle situazioni a rischio mettere in campo, cosa siamo disposti a fare per raggiungere l’obiettivo, quali sono le condizioni che ci possono far ricadere nella tentazione fumo.

E’ importante non dimenticare che il fumatore deve affrontare un “lavoro su di sé”, per poi agire comportamenti virtuosi e ristrutturare una nuova immagine di se quale ex-fumatore.

Inoltre, negli incontri di gruppo, alle strategie cognitive e comportamentali si aggiunge la condivisione dei problemi e delle motivazioni con altri fumatori, instaurandosi inevitabilmente quelle dinamiche gruppali, spesso capaci di elicitare un circolo virtuoso nel singolo partecipante, per passare dall’atteggiamento “devo smettere” a quello di “posso cambiare”.

Questo corpus metodologico,di matrice cognitivo-comportamentale e orientato alla disuassefazione dal fumo, oggi può (deve) essere integrato con modalità validate nel trattamento dei disturbi da dipendenza, con l’introduzione di  alcune pratiche ispirate ai protocolli  mindfulness, con l’obiettivo di incrementare la consapevolezza dei segnali e delle reazioni automatiche che sappiano essere i maggiori responsabili della dipendenza e delle ricadute che sappiamo si presentano in alta percentuale purtroppo, già entro una o due settimane di cessazione.

 

N.B. Specifichiamo che i protocolli  mindfulness sono percorsi strutturati che gradualmente permettono di coltivare, attraverso pratiche meditative provenienti dalle antiche tradizioni buddiste, lo stato mentale mindfulness (consapevolezza). Queste pratiche pare si siano rivelate utili ad aiutare le persone a prendersi cura di se stesse per vivere in modo più sano, imparando ad adattarsi alle circostanze della vita e alleviando la sofferenza che accompagna disturbi fisici, psicosomatici e psichiatrici. 

 

Articolo scritto da:

Foto0039Massimo Serra

 Addiction Counseling –

Relazione d’aiuto nella Dipendenza Tabagica

 

pasqualecaponnettoProf. Pasquale Caponnetto

Docente di Psicologia Clinica e Psicologia Generale, Università degli Studi di Catania

Psicologo Clinico, Specialista in Psicoterapia

Responsabile Centro Prevenzione e Cura Tabagismo AOU Policlinico Vittorio Emanuele

 

 

 

Pasquale Caponnetto è Ricercatore e Docente di Psicologia Clinica e Generale presso l’Università degli Studi di Catania. La sua ricerca si è concentrata sulla psicologia della salute, tabagismo tra gli adolescenti e gli adulti e ha lavorato su ricerche riguardanti psicopatologia, asma, diabete e sigaretta elettronica. E' riconosciuto come esperto internazionale sulla dipendenza da tabacco e fra i pionieri degli studi sul fenomeno emergente delle sigarette elettroniche dei quali studia prevalentemente gli aspetti psicocomportamentali e sociorelazionali.
Da anni collabora con la Lega Italiana Antifumo e firma le ricerche scientifiche più importanti per la lotta al tabagismo. Oggi è anche responsabile del Centro Antifumo del Policlinico universitario di Catania.

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